Per l’immobile in questione è stata presentata domanda di condono da abitazione ad ufficio con diversa distribuzione degli spazi interni in tipologia 4 della l. 47/85.
La pratica è ferma e non è stata rilasciata ancora concessione in sanatoria.
Il proprietario vorrebbe rimettere la cucina e riportarla ad abitazione.
A mio avviso non è sufficiente presentare la domanda di rinuncia al condono perché, la domanda è stata presentata anche per lo spostamento dei tramezzi e quindi questo intervento non è sanabile con articolo 37 perché attualmente lo stato dei luoghi non è conforme alla normativa urbanistica in quanto nelle camere non è rispettato l’art. 40 Regolamento Edilizio del Comune di Roma (il rapporto tra l’area delle finestre apribili di ciascun ambiente e l’area del pavimento deve essere 0.125 (1/8) ed in un ambiente se volesse rimettere cucina in un ambiente non è rispettato l’art. 41 del Regolamento Edilizio del Comune di Roma (la superficie minima finestrata deve essere mq 1,50 ed in questo caso è di mq 0,50).
La domanda è se è possibile effettuare la rinuncia al condono corredata da variazione catastale e da un accertamento di conformità (art. 37 DPR 380/01) previa esecuzione dei seguenti interventi volti all’adeguamento delle prescrizioni di cui agli articoli 40 e 41 nonché 42 del Regolamento Edilizio del Comune di Roma:
Realizzazione dei ripostigli negli ambienti adibiti a camera affinché si ottenga il rapporto di 1/8 tra superficie finestrata e superficie pavimentata.
Realizzazione di un angolo cottura nell’ingresso-soggiorno.
Adibire l’attuale stanza con la finestra di mq. 0,5 a ripostiglio rendendo la finestra esistente non apribile poiché gli ambienti, destinati a ripostiglio, superiori a mq. 4,00 non possono avere finestre apribili (cfr. art 42 Regolamento Edilizio).
Il tutto evidenziato nella piantina
Oltre ai costi della dia per la reversale è la sanzione pecuniaria minima di € 1.000,00 relativa all’accertamento di conformità giusto?