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GeoLIVE
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Autore riconoscimento di parte di proprietà

mass

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 0 -  0 - Inviato: 22 Agosto 2015 alle ore 16:20

Buongiorno a tutti,

espongo il mio dubbio, sperando d essere chiaro e che abbiate interesse a seguire la storia perchè temo di essere un pò lungo nella ricostruzione:

nell'ambito di un immobile ex albergo, identificato in un 'unica unità immobiliare con piu subalterni graffati perchè uniti funzionalmente in quella che sembra essere una "partita complessa", in cui ai diversi subb. corrispondono distinti proprietari,

ebbene il subalterno di uno dei proprietari è costituito da due porzioni (o botteghe) al piano terra e da un vano sotto-scala di collegamento tra le due dette botteghe. Detto vano è utilizzato e accatastato come ufficio e come parte integrante del subalterno.

Il detto corridoio si configura come sottoscala in quanto è posto sotto una scala a due rampe che dal piano terra arriva al mezzanino. Tale scala e i relativi vani di risulta (il sottoscala e un corridoio al piano terreno, un bagno e una veranda al piano mezzanino) sono contenuti in corpo edilizio su due livelli che evidentemente fu costruito in epoca storica in aggiunta al volume edilizio principale. Il motivo della superfetazione aggiunta è dovuto al fatto che subito diopo la costruzione (dopo il 1870) si deve essere manifestata l'esigenza di collegare strettamente le botteghe al piano terreno con quelle al mezzanino, e dovette risultare arduo farlo bucano le spesse volte in mattoni che separano terreno e mazzanino.

Il vano sottoscala è accatastato come parte integrante del subalterno delle due botteghe fin dal 1940, e da successivi aggiornamenti fatti con schede in anni successivi.

Il vecchio gestore dell'albergo sostiene di aver in varie epoche pagato una specie di fitto (di cui non sò se esistono documentazioni) al condominio per l'uso di quel corridoio da lui chiamato "precario". I proprietari del sub in questione invece non ne hanno mai pagato alcuno, e anzi, come è giusto, lo hanno sempre denunciato nelle tasse in quanto accatastato come parte integrante del loro bene.

Immagino chiederete se c'è un atto di provenienza. Ebbene, l'atto vero e proprio nen è stato ancora trovato, essendo forse l'acquisto avvenuto intorno al 1971, ma vi sono degli atti di divisione successivi della proprietà in cui, con il linguaggio indiretto di questo tipo di documenti, si potrebbe evincere la originaria inclusione del vano in questione nella proprietà. Esiste anche un bando di asta del tribunale cittadino del 1895 ove la porzione sembra essere richiamata, sempre però con espressioni indirette.

Adesso, in pieno agosto, i vari comproprietari si stanno attivando per un frazionamento ( o trasferimento di diritti) mirante a rendere autonomamente vendibili i vari subb.. Io devo difendere il diritto di proprietà dei miei clienti. Il cui bene rischia di vedersi defraudati di circa 17mq.

Che passi mi consigliate di intraprendere per sancire definitivamente e giuridicamente il diritto di proprietà dei miei assistiti?


Grazie infinite per chi si prende la briga di entrare nel tema, data la improponibile fase della stagione.

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Autore Risposta

obermade

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 08:09

immagino che il problema sia che le botteghe e detto ufficio/disimpegno non sono individuate in una planimetria a parte, ma rappresentate in un unico calderone con il resto dell'albergo.



Ma la divisione delle proprietà come è stata fatta?

Cioè... in che modo il proprietario delle botteghe puo dire che quella porzione è sua?

Esiste un grafico allegato da qualche parte?

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 08:52

Quoto Obermade,
e, dal momento che avevo già prediesposto questa risposta, rilancio:

Quesito 1 :
Immobile ex albergo, identificato in un'unica uiu con più subalterni graffati perché uniti funzionalmente in quella che sembra essere una "partita complessa", in cui ai diversi sub. corrispondono distinti proprietari.
Risposta 1:
Scusami ma non comprendo cosa intendi per:
1a-) “immobile identificato in un'unica unità immobiliare con più subalterni graffati”
1b-) “una "partita complessa", in cui ai diversi sub corrispondono distinti proprietari.”

Quesito 2 :
Ebbene il subalterno di uno dei proprietari è costituito da due porzioni (o botteghe) al piano terra e da un vano sotto-scala di collegamento tra le due dette botteghe.
Risposta 2:
Scusami ma forse intendevi dirci che:
L’uiu di proprietà del tuo cliente è formata da due locali al PT destinati a botteghe con un corridoio comune che li collega ?

Quesito 3 :
Detto vano è utilizzato e accatastato come ufficio e come parte integrante del subalterno. Si configura come sottoscala in quanto è posto sotto una scala a due rampe che dal piano terra arriva al mezzanino. Tale scala e i relativi vani di risulta (il sottoscala e un corridoio al piano terreno, un bagno e una veranda al piano mezzanino) sono contenuti in corpo edilizio su due livelli ... accatastato come parte integrante del subalterno delle due botteghe fin dal 1940.
Risposta 3:
Dalla tua descrizione si può ritenere che, indipendentemente dalla ubicazione posta al di sotto della soletta della scala, il locale comune alle due botteghe non è parte della scala comune a tutti le altre uiu, bensì comune alle due botteghe ( che essendo gestite in unica attività possono ravvisarsi come una unica entità ).

Quesito 4:
Immagino chiederete se c'è un atto di provenienza.
Ebbene, l'atto vero e proprio non è stato ancora trovato, essendo forse l'acquisto avvenuto intorno al 1971, ma vi sono degli atti di divisione successivi della proprietà in cui, con il linguaggio indiretto di questo tipo di documenti, si potrebbe evincere la originaria inclusione del vano in questione nella proprietà.
Esiste anche un bando di asta del tribunale cittadino del 1895 ove la porzione sembra essere richiamata, sempre però con espressioni indirette.
Risposta 4
Dalla tua descrizione si può ritenere che questa parte che descrivi in comune alle due botteghe, lo è sempre stata fin da epoca antica, e quindi non si comprende, perché la si vuole arbitrariamente attribuire anche agli altri proprietari.

Quesito 5
Scusami ma non comprendo cosa intendi per:
5a-) …. i vari comproprietari si stanno attivando per un frazionamento
5b-) ( o trasferimento di diritti)
5c-) mirante a rendere autonomamente vendibili i vari sub.
Risposta 5
Perché vedi, sono espressioni, chiamiamole “forti e contrastanti”, e non “possono passare” fra tecnici, perché :
5a-) un conto è un frazionamento di uiu ….
5b-) un altro conto è i trasferimento di diritti!
5c-) un altro conto è “rendere autonomamente vendibili i vari sub” che poi è conseguenza al punto 5a-) ….

Quesito 6:
Io devo difendere il diritto di proprietà dei miei clienti che rischiano di vedersi defraudati di circa 17mq.
Risposta 6
Scusami ma non è usuale sostenere ciò perché noi tecnici non siamo soldati, ma professionisti che debbono dare indicazioni tendenti a chiarire e corregge le inesattezze, catastali con la più ampia professionalità, con determinazione e sicurezza dimostrata dalla dimestichezza della materia.

Saluti

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mass

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 13:36

Per prima cosa grazie davvero per aver risposto, non era scontato, dato il periodo!

Domani andrò in catasto per chiedere la definizione tecnica di questo particolare accatastamento, e delle operazioni avviate. Nel frattempo cerco di rispondere alle vostre logiche domande. Tenete conto che le mie risposte riportano esattamente le informazioni in mio possesso, inoltre potrei incorrere in errori terminologici o fraintendimenti di concetto, perchè purtroppo non sono esperto. Espongo il tema nella presente area proprio per questo.

Rispondo prima a geoalfa, dove per alcune precisazioni rimanderò alla risposta ad Obermade.

Cerco di non omettere niente e quindi sarò un pò lungo con qualche ripetizione.

Grazie davvero a tutti.

Per geoalfa:

questito 1: come scrivo sopra, domani intendo chiedere al catasto qual'è la definizione tecnica di questo accatastamento.


quesito 2: esattamente come dici! primo vano= c'è scritto "sub.76-ricezione"; vano sottoscala= c'è scritto sub.76-ufficio; vano 2= c'è scritto sub.76.

quesito 3: come dici tu! il disimpegno è indicato con la scritta "ufficio" e come tale è pienamente utilizzato. Allo stato attuale il passaggio verso l'ultima porzione di bottega è murato, ma deve e può essere ripristinato in quanto è l'unico modo per collegare le due porzioni.

quesito 4: sono d'accordo con te! se leggi la risposta che dò a Obermade fin dall'800 ci sono riferimenti dell'esistenza e dell'uso del corpo edilizio "aggiunto". Che peraltro io ho definito tale (cioè "aggiunto") ma solo per una valutazione "architettonica" / tipologica.

quesito 5: hai ragione in tutto!! anche se per limiti miei ancora non colgo appieno in senso "tecnico" le contraddizioni e le ambiguità delle affermazioni. Pensa che ho parlato con l'ufficio del Comune per gli aspetti urbanistico-edilizi e loro sono al corrente della vertenza e in fase di studio su come gestirla tecnicamente. Inoltre rimandano a chiarimenti col catasto sulla gestione "catastale". Le espressioni: "frazionamento per trasferimento di diritti", "autonoma vendibilità dei singoli subb", sono espressioni che abbiamo usato senza porci la il problema di una corretta collocazione tecnica e di legge. Io per primo mi sento a disagio. Ecco perchè dovrò parlarne in catasto. Mi chiedo se posso pretendere un chiarimento visto che ad oggi è il tecnico di fiducia della proprietà maggioritaria a gestire questo "frazionamento" che, dicono, và fatto unitariamente!!! Naturalmente siamo d'accordo che mi spedirà i pdf dei docfa perchè io possa verificare le parti attinenti la proprietà seguita.

quesito 6: si, sono d'accordo sulla improprietà delle mie espressioni! diciamo che c'è un certo motivato timore da parte dei proprietari sulla imparziale interpretazione della questione. Possiamo dire che alla luce delle risposta ai precedenti quesiti, ci sono elementi attendibili per sostenere la proprietà del vano in questione?





per Obermade 2 :

Quando ho chiesto la visura per immobile, il documento ottenuto include tutti i subalterni dell'ex albergo, con medesimo foglio e particella, ed a ogni subalterno è riferito un distinto intestatario. La planimetria catastale , inoltre, riporta piano per piano il disegno in linea continua di tutti i subalterni, quindi senza la convenzione di indicare in tratteggio quelli di altra proprietà.

L'mmobile è del 1871 circa e forse nessuno è in possesso del proprio rogito. Il soggetto che mi chiede supporto possiede un bando "per vendita di beni stabili" del 1895, redatto dal tribunale della citta(per un pignoramento poi risolto), in cui le porzioni sono descritte testualmente, ma non vi sono planimetrie. Inoltre vi sono atti di divisione ereditaria del '900, sempre senza disegni, dove la porzione in questione ( l'uffico/ disimpegno) potrebbe essere ragionevolmente identificata da una interpretazione del testo. Si parla di botteghe e "locali retrostanti" (al plurale), dove esistono solo un'altro vano + questo ufficio/disimpegno.

Per completezza richiamo ancora che l'ufficio/disimpegno, è ricavato in un corpo edilizio "apparentemente" aggiunto alla fabbrica principale nel cortile condominiale, e che è costituito da due piani, dove quello superiore, contiene lo sbarco scala e un bagno al piano mezzanino , e poichè in origine i vani al mezzanino e quelli del mio cliente al terreno erano del medesimo proprietario (suo trisavolo), sono anch'essi richiamati (scala e bagno) nel bando menzionato come parte della proprietà.

Quando dico che il corpo edilizio (contenente l'ufficio al terreno, sbarco scala e bagno al mezzanino) è "apparentemente aggiunto" voglio dire che non esiste prova che non sia parte della fabbrica originaria, infatti potrebbe essere dovuto ad u ripensamento in corso d'opera dettato da insorte necessità funzionali. Definirlo "un'aggiunta " credo che sia giuridicamente improprio. Nessuno può affermare il contrario.

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obermade

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 15:44

mmmmmm..... ti sei beccato una bella bega...



Quindi non c'è una rappresentazione catastale delle "unità immobiliari" intesa come porzione di immobile della stessa proprietà.

In visura sono subalterni differenti?

Fg.1 Mapp.1 sub 1 intestato a Tizio A/3 di 4 vani

Fg.1 Mapp.1 sub 2 intestato a Caio C/1 di mq 20

Fg.1 Mapp.1 sub 3 intestato a Pinco C/6 di mq 20

..........

Se fosse cosi è una NON corrispondenza tra le planimetrie e il censuario.

Oppure è tutto un unico subalterno (76 ?) intestato a tutti?

Esistono documentazioni descrittive degli immobili? Pratiche urbanistiche fatte dai vari proprietari?

1871.... o avete un archivio storico perfetto o ti sei prodigato parecchio per rintracciare gli atti.....

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mass

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 16:05

Si! in visura c'è:

Fg.1 Mapp.1 Sub 1 intestato a Caio, D/2

Fg.1 Mapp.1 Sub 1 intestato a Tizio, D/2

Fg.1 Mapp.1 Sub 1 intestato a Sempronio, D/2



l scheda riporta la planimetria di tutti i piani disegnati a tratto continuo, con un tratteggio per indicare il confine di proprietà tra l'uno e l'altro.

Nella tabella degli intestati sono poi elencati i proprietari, ciascuno abbinato al subalterno di proprietà.

Ho parlato dell'anno 1871 perchè sò che l'immobile è stato costruito dopo quell'anno (approvazione del piano di espansione). I proprietari che seguo hanno conservato in archivio quel vecchio bando d'asta del 1895 e atti di divisione del '900. Inoltre hanno fatto qualche sopralluogo nell'archivio di Stato (dove sono conservati gli atti piu vecchi in questo Comune) e hanno effettuato una ricerca per notaio (qui è organizzato cosi), ma per ora non s'è trovato il rogito. I notai operanti nella zona in un periodo di dieci anni almeno sono molti!

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obermade

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 17:16

io la vedrei cosi.....



Se riesci a recuperare gli atti che "intestano" ciascuna porzione ai vari proprietari e negli atti è ben descritta la porzione di immobile a cui si fa riferimento (un grafico sarebbe il massimo), la cosa si dovrebbe risolvere a livello catastale....

Docfa per la divisione del subalterno unico in modo da ottenere tante planimetrie corrispondenti alle unità individuabili.

Per l'intestazione, devi sentire in catasto... se l'atto è ben chiaro, molto probabilmente dovrai fare volture a rettifica, in modo da intestare ogni subalterno al rispettivo proprietario.

>>> questo probabilmente avverrebbe in un mondo ideale, dove tutti i proprietari ti danno l'incarico e dove nessuno ha delle questioni da fare sulle porzioni possedute

invece

se gli atti non sono chiari, ma i proprietari sono tutti intenzionati a procedere, una volta diviso con un docfa l'immobile, dovrai portare tutti i proprietari da un notaio e fare un "atto di identificazione catastale" (o almeno dalle nostre parti lo chiamano cosi) dove il notaio conferma che Tizio è proprietario del sub 2, Caio del sub 3, ecc...


Se, come temo, non riesci a recuperare gli atti, i proprietari non sono d'accordo e addirittura hanno questioni sulle porzioni.... mi sa che dovrai prendere la strada dell'usucapione....

Facci sapere....

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 18:03

Confermo quanto scritto da Obermade e continuando, amplio e preciso le mie risposte:

Quesito 7 :

Ci dici che nelle scheda ( UNICA ? perché indichi un solo sub! ) ogni vano di proprietà dei tuoi clienti – ha la propria destinazione d’uso dei singoli vani

vano 1 = c'è scritto "sub.76-ricezione";
vano 2 = c'è scritto sub.76.
vano ufficio ( collocato nel sottoscala ) = c'è scritto sub.76 - ufficio;

Accertato che il disimpegno è indicato con la scritta "ufficio" e come tale è pienamente utilizzato.

Ma poi scrivi cheil passaggio verso l'ultima porzione di bottega è murato, ma deve e può essere ripristinato in quanto è l'unico modo per collegare le due porzioni”.

E’ indispensabile sapere se c’è o meno la continuità di utilizzo dei tre vani!

Quesito 8

Le espressioni:

"frazionamento per trasferimento di diritti"

"autonoma vendibilità dei singoli subb",

sono corrette, ma se la questione è esattamente come hai scritto, non c’è necessità di redigere un frazionamento, ma una esatta rappresentazione planimetrica e della proprietà, e per fare ciò è indispensabile che gli atti necessari a ciò siano chiari ed univoci.

Non meraviglia che negli atti siano descritte le porzioni di immobile e non indicati i subalterni, l’importante è quello di cui sopra: la corretta descrizione.

E’ anche ovvio che ci debba essere la autonoma vendibilità dei singoli sub.

Però sarà ben difficile non produrre un Elaborato planimetrico dove saranno individuate tutte le parti comuni ( BCNC comuni a tutti i sub ! )

Quesito 9 :

A me sembra ovvio il “certo motivato timore da parte dei proprietari sulla imparziale interpretazione della questione” proprio perché si nota la tua timidezza nell’individuare quella parte di diritto che in gergo si chiama usucapione ove qua o se possibile applicarla nel caso le cose si complicassero oltre e non si raggiungesse l’accordo per redigere una pratica catastale per aggiornare una piuttosto imprecisa posizione, che comunque va redatta, proprio perché il NCEU è entrato in funzione a partire dal 1942 .

saluti

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mass

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 0 -  0 - Inviato: 24 Agosto 2015 alle ore 21:56

Ragazzi grazie, ammetto che il vostro riscontro mi aiuta ad articolare tutte le opzioni e a chiarirmi le cose. Con quest ultima risposta direi che tirerò fuori ogni aspetto ancora non riportato.



Risposta a Obermade:





X l'atto originario d'acquisto è come cercare un ago nel pagliaio, per ora disponiamo dei segg. documenti:

Divisione ereditaria del 1965, rogata da notaio , dove il fatidico vano ufficio appare citato in modo implicito. Ossia la proprietà è descritta come composta da una una bottega (la chiamo "a") con affaccio su strada (di cui si elencano le coerenze) e a cui sono annessi "i locali retrostanti" (piu di uno!), con coerenze e "accesso al cortile comune". E dato che oltre al vano con affaccio su strada ("a"), c'è il vano ufficio/disimpegno che nomino "b"(circa 15mq) e l'altro vano più interno (22mq)che nomino "c" e l'accesso al cortile è possibile solo dal vano ufficio, mi pare che quest'ultimo sia stato riconosciuto! Un paio di aggiornamenti planimetrici di quegli anni ci sono, e sembrano coerenti.

Progetto di divisione muraria del 1924: solo il testo! firmato, timbrato e datato da un geometra del luogo, dove si ipotizza una divisione tra porzioni dell'immobile, e dove il vano in questione è richiamato come "Locale a tergo dei precedenti, con porta di accesso al cortile del fabbricato, col sottoscala corrispondente al rampante inferiore della scala facente parte del lotto 3°". Il lotto 3° corrisponde al vano più interno (22mq), già nominato "c", al piano terreno, più tutto il mezzanino, a cui si accede , da scala interna di collegamento con le botteghe (oltre che con scala prncipale del condominio).

Atto di divisione ereditaria del 1912 tra i genitori degli attuali proprietari e i relativi fratelli: qui il bene è sommariamente descritto. Si parla di Botteghe ed annessi (sempre plurale) retrobottega.

E altri ancora da sviscerare.



RISPOSTA A Geolive:

Quesito 7: Ci dici che nelle scheda ( UNICA ? perché indichi un solo sub! ) ogni vano di proprietà dei tuoi clienti – ha la propria destinazione d’uso dei singoli vani. L'unità immobiliare albergo è costituita da più subalterni. anche richiedendo la scheda del solo subalterno di proprietà dei miei clienti mi appaiono tutte le schede degli altri subb. ai piani.

E’ indispensabile sapere se c’è o meno la continuità di utilizzo dei tre vani! Attualmente, poichè tutto il piano terra fà parte dell'albergo, l'ultimo vano dei proprietari che seguo (quello nominato "c") era raggiungibile per altri percorsi. Ma nella ipotesi che le porzioni vengano divise (ognuna al rispettivo proprietario) è necessario ripristinare il collegamento fornito dallo spazio ufficio/sottoscala. Paradossalmente se questo vano sottoscala non fosse riconosciuto di proprietà (si attende per settembre il confronto con amministratori e restanti condomini) si dovrebbe comunque garantire il collegamento tra i vani "a" e "c".



Quesito 8: esatta rappresentazione planimetrica e della proprietà. Mi pare di capire che l'unità immobiliare attuale sia una sola in ragione della particolarità funzionale dell'immobile e nonostante siano presenti piu subalterni. Come scritto in risposta al quesito 7, se faccio richiesta della scheda del sub.76, mi viene una stampata di otto schede con i vari piani, con piu subb. per piano. Anche a me è parso strano. Per questo motivo è necessario il frazionamento. Ripeto domani vado al catasto.



Quesito 9: lo ammetto, sono molto incerto sulla posizione da assumere. Quella dell'usucapione è l'ulima ratio. Il gestore dell'albergo sostiene di aver versato una quota al condominio per quel benedetto vano sottoscala, che a detta sua insiste su sedime condominiale, ma non sò se fosse un affitto registrato. Insomma anche questo signore dovrà documentare quanto dice. E comunque resta il fatto che per un paio di generazioni i miei clienti hanno avuto tale locale incluso nella loro proprietà, con conseguente aumento della superficie, dei millesimi e conseguente tassazione a loro carico. Ripeto il vano è già presente in una scheda catastale dei primi anni '40.



saluti a tutti e grazie ancora

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obermade

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 0 -  0 - Inviato: 25 Agosto 2015 alle ore 09:32

Purtroppo, da come la vedo io, mi sa che dovrai prendere la strada dell'usucapione...



Gli atti che hai in mano non sono cosi chiari da togliere ogni ragionevole dubbio.

La strada dell'usucapione, sapendo che uno dei condomini è gia sul piede di guerra, non sarà sicuramente brevissima ne priva di difficoltà, però, stando alla documentazione che hai in mano, faresti il miglior servizio ai tuoi clienti, chiarendo con un atto ufficiale una volta per tutte la situazione di diritto del loro immobile.

I tempi possono variare molto... in certi casi, se non ci sono intoppi ed è tutto bonario possono bastare anche solo 6/8 mesi... in altri ci possono volere anche 15 anni...



In bocca al lupo....

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mass

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 0 -  0 - Inviato: 25 Agosto 2015 alle ore 13:55

stamattina ho parlato con il tecnico del catasto.

Mi ha ribadito che l'immobile attuale è accatastato come un unico con subalterni graffati, per la particolare destinazione funzionalein essere (un albergo storico).

per procedere alla alienazione del compendio, si deve procedere con la soppressione della unità attuale e la costituzione contestuale di unità afferenti. Cioè che insistono su foglio e mappale esistenti.

Ho poi parlato con il Comune, dove il caso è già noto, e mi è stato detto che il tecnico che effettua la pratica di frazionamento dovrà inviare una semplice Comunicazione del frazionamento "senza opere", come una riorganizzazione ai fini del rogito, e che il Comune rilascerà un documento (non un titolo) indicando il percorso da seguire per le pratiche di ristrutturazione, cui dovrà necessariamente associarsi un cambio d'uso (da D/2 ad altre destinazioni ammissibili) con indicazione delle modalità di pagamento di standard ed oneri.



Riguardo la questione del vano sottoscala-ufficio, procederemo inviando al tecnico che ha l'incarico generale la raccomandazione a ribadire gli attuali confini e diritti. con l'invito a ripristinare la continuità di spazio tra i tre vani costituenti la proprietà da me curata. Vedremo quindi quali sono le posizioni in merito dei vicini e si affronterà quello che si deve.


Colgo l'occasione per ringraziare Obermade e Geoalfa, in questo frangente mi avete fornito spunti di riflessione anche operativi e supporto morale.



Ci tengo a farvi sapere come finirà il tutto.

Buon lavoro

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mass

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 0 -  0 - Inviato: 26 Settembre 2015 alle ore 23:13

Buonasera,

come correttamente indicato da Geoalfa, devo ricollegare l'argomento della dicussione intitolata "imbarbarimento della professione e della società" alla presente discussione, cercando di riprendere le fila del discorso interrotto.

Io sono architetto e comproprietario della porzione di immobile per la quale è stato a lungo messa in discussione la proprietà di un vano disimpegno. Quest'ultimo esistente da tempo immemore, e da sempre identificato catastalmente nel subalterno di proprietà mia e dei miei famigliari.

La porzione di immobile consta di bottega affacciata su strada, del vano disimpegno discusso, di un altro vano piu interno. Bottega e vano interno sono collegati dal disimpegno. Ma il tema del riconoscimento della proprietà del disimpegno preferisco metterlo da parte momentaneamente e foalizzare sulla variazione di due giorni fà.


La proprietà descritta era, fino al giorno della variazione catastale di due giorni fà, porzione di un unica u.i.u. costituita da un unico foglio e mappale e da 10 diversi subalterni. I proprietari sono circa 5 o 6 e la proprietà non è di tipo indiviso, ma ogni proprietario possiede uno o piu subb. La rendita è unica: €38000,00. La u.i.u. deve essere venduta, e pertanto si rende necessario individuare singole porzioni con autonoma rendita.

Il tecnico incaricato di sopprimere la unica u.i.u. per costituirne diverse nuove, ognuna con sua rendita e intestatario, ha effettuato la variazione per via telematica, senza ricevere espresso assenso mio (in quanto comproprietario), ne di un'altro comproprietario (nella figura del suo amministratore di sostegno).

In sostanza io e l'altro comproprietario non avevamo firmato o assentito alla presentazione della variazione. Si configura un reato o illecito amministrativo? e come è possibile che in catasto l'abbiano accettato. Lunedi ovviamente devo recarmi presso gli uffici per accedere agli atti.

Grazie della collaborazione.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 27 Settembre 2015 alle ore 11:32

RISPOSTE:

Mi rincresce, ma sono stato costretto ad apportare alcune necessarie indispensabile correzioni che ti chiedo di confermare o sentire!

quesito 1): … comproprietario della porzione di immobile per la quale è stato a lungo messa in discussione la proprietà di un vano disimpegno. (… vano sotto-scala di collegamento tra le due dette botteghe…) da tempo immemore, e da sempre identificato catastalmente nel subalterno di proprietà mia e dei miei famigliari.
La porzione di immobile consta di:
-A) bottega affacciata su strada, (… …)
-B) del vano disimpegno discusso (… vano sotto-scala di collegamento tra le due dette botteghe…),
-C) di un altro vano più interno.
Bottega e vano interno sono collegati dal disimpegno.

risposta 1):
Dalla descrizione fatta, indipendentemente da come è stata utilizzata, si evince che trattasi di una uiu, correttamente rappresentata nella scheda catastale se i due locali sono effettivamente utilizzabili in una unica attività, indipendentemente da come è stata definita e dimostrato dalla destinazione d’uso del locale sottoscala di collegamento destinato ad ufficio.
Mentre invece se i due locali commerciali avessero un utilizzo separato, il locale di collegamento, dovrebbe essere censito come BCNC comune ai due detti.

quesito 2): … Ma il tema del riconoscimento della proprietà del disimpegno preferisco metterlo da parte momentaneamente e focalizzare sulla variazione di due giorni fà.(… ! …)
risposta 2):
Va bene, anche perché richiederebbe una tale e tanta documentazione a supporto ben difficilmente qui valutabile.
quesito 3): … L’ ( INTERO EDIFICIO ?)[/size]descritto era, fino al giorno della variazione catastale di due giorni fà, un unico Immobile, rappresentato in un unico foglio e costituito da un mappale con 10 diversi subalterni.
I proprietari sono circa 5 o 6 e l’immobile è rappresentato diviso in più sub, e ogni proprietario possiede uno o più sub.
La rendita è unica: € 38.000,00.
risposta 3):
La puntualizzazione o correzione in rosso è necessaria per comprendere meglio la composizione, visto che la grafica non è possibile consutare.
quesito 4): … L’immobile deve essere venduto, e pertanto si rende necessario individuare singole porzioni con autonoma rendita.
risposta 4):
Presumo che tutti i proprietari siano d’accordo a vendere e per vendere occorre che la rappresentazione catastale e la posizione urbanistica siano coerenti, quindi è indispensabile provvedere.
quesito 5): … Il tecnico incaricato di sopprimere la unica u.i.u. per costituirne diverse nuove, ognuna con sua rendita e intestatario, ha effettuato la variazione per via telematica, senza ricevere espresso assenso mio (in quanto comproprietario), ne di un'altro comproprietario (rappresentato dal suo amministratore di sostegno).
In sostanza, io e l'altro comproprietario non avevamo firmato o assentito alla presentazione della variazione.
risposta 5):
Presumo che non hai descritto correttamente la situazione, infatti non era che l’immobile è rappresentato diviso in più sub ?
quesito 6): … Si configura un reato o illecito amministrativo?
risposta 6):
Ritengo che una risposta a questa domanda te la debba dare un legale, adeguatamente documentato.
quesito 7):… E come è possibile che in catasto l'abbiano accettato.
risposta 6):
Ritengo che la risposta te la daranno direttamente in Catasto, perché avranno in fascicolo i relativi documenti che il tecnico redattore avrà di sicuro fornito!


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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 27 Settembre 2015 alle ore 12:57

"mass" ha scritto:

Io sono architetto e comproprietario della porzione di immobile per la quale è stato a lungo messa in discussione la proprietà di un vano disimpegno. Quest'ultimo esistente da tempo immemore, e da sempre identificato catastalmente nel subalterno di proprietà mia e dei miei famigliari.

La porzione di immobile consta di bottega affacciata su strada, del vano disimpegno discusso, di un altro vano piu interno. Bottega e vano interno sono collegati dal disimpegno. Ma il tema del riconoscimento della proprietà del disimpegno preferisco metterlo da parte momentaneamente e foalizzare sulla variazione di due giorni fà.


La proprietà descritta era, fino al giorno della variazione catastale di due giorni fà, porzione di un unica u.i.u. costituita da un unico foglio e mappale e da 10 diversi subalterni. I proprietari sono circa 5 o 6 e la proprietà non è di tipo indiviso, ma ogni proprietario possiede uno o piu subb. La rendita è unica: €38000,00. La u.i.u. deve essere venduta, e pertanto si rende necessario individuare singole porzioni con autonoma rendita.

Il tecnico incaricato di sopprimere la unica u.i.u. per costituirne diverse nuove, ognuna con sua rendita e intestatario, ha effettuato la variazione per via telematica, senza ricevere espresso assenso mio (in quanto comproprietario), ne di un'altro comproprietario (nella figura del suo amministratore di sostegno).

In sostanza io e l'altro comproprietario non avevamo firmato o assentito alla presentazione della variazione. Si configura un reato o illecito amministrativo? e come è possibile che in catasto l'abbiano accettato. Lunedi ovviamente devo recarmi presso gli uffici per accedere agli atti.




Sì che l'hanno accettato in catasto!

In visura attuale c'è unico immobile con più subalterni graffati.

La ditta in visura non può che essere unica anche se formata da uno o più soggetti giuridici e fisici.

Il tecnico incaricato non dovrebbe aver commesso alcun illecito nel momento in cui ha diviso la proprietà in più subalterni individuando uno stato di fatto dove l'ex albergo non è più utilizzato tutto assieme ma per porzioni indipendenti e autonome. L'intestazione delle porzioni così individuate, conincide esattamente con l'intestazione dell'ex albergo, pertanto unica ditta. Il tecnico non ha potuto certamente modificare con il DOCFA l'intestazione dell'ex albergo presente in atti.

In pratica il tecnico può aver preparato il campo per redigere un atto notarile dove viene spartito l'ex albergo in porzioni da assegnare a singoli soggetti facenti parte della ditta proprietaria legittima dell'intero ex albergo secondo, gli accordi sopraggiunti tra loro.

Nessuno dei soggetti comproprietari può avanzare la proprietà di una porzione a scapito degli altri se non ne ha il titolo.



Saluti e buona domenica.

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