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regolarizzare proprietà con più intestati |

sergian
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Salve,potreste darmi un consiglio sul mio problema: In seguito a una successione ereditaria Tizio,Caio e Sempronio ereditano 3 immobili.Adesso tutti è 3 gli immobili sono intestati con quota 1/3 a ognuno; Ora Tizio essendo nella realtà unico proprietario di uno dei 3 immobili vuole sistemare la sua proprietà,intestando solo a lui. i fratelli per ora non hanno intenzione di sistemare la loro proprietà. Come può regolarizzare la sua posizione? Grazie,Saluti
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SIMBA64
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Se tutti e tre non sono d'accordo a fare detta operazione non è possibile fare ciò, oppure si potrebbe pensare d'agire tramite tribunale per lo scioglimento della comunione. Ma allora diventerebbe una soluzione forzata da parte di tizio con una aggravio di spese notevole, non so se conviene fare ciò. Restiamo in attesa di altri pareri. Saluti serali
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totonno
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Tizio nella realtà non può essere proprietario di uno dei tre immobili. I tre soggetti hanno ereditato tre immobili ed ognuno di loro avanza diritti per la loro quota di proprietà spettante per legge su tutti e tre gli immobili. Tizio non può in alcun modo ledere i diritti degli altri due. Pertanto Tizio se vuole acquistare l'intera proprietà di uno dei beni deve sottoscrivere un atto di acquisto con i due fratelli i quali avranno una somma in denaro corrispondente al valore commerciale del bene, oppure i tre fratelli, di comune accordo, affronteranno una divisione ereditaria in cui a ognuno verrà assegnato un bene in piena e intera proprietà dietro eventuale conguaglio se i beni non hanno uguale valore. Non è possibile che Caio e Sempronio possano rifiutare una congrua offerta in denaro da parte del fratello Tizio. Se Caio e Sempronio non si fidano della cifra offerta, Tizio vada da un tecnico e si faccia fare una perizia giurata sul valore commerciale del bene e sulla base di questa faccia l'offerta che sia vantaggiosa per tutti. Saluti.
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SIMBA64
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Salve Questo genere di quesito può avere una soluzione semplicissima se c'è l'accordo fra le parti, ma se manca l'accordo può diventare complicattissimo uscirne fuori. E' come quando tra marito e moglie non c'è accordo tra la divisione dei beni, è una battaglia che va per le lunghe e con esito sempre incerto. La migliore soluzione, visto che tizio, per quanto capisco, è già in possesso di un'intero immobile e prop. per 1/3 dello stesso, è quella di un accordo consensuale e bonario, altrimenti sono guai per tutti e tre. Buona serata
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sergian
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01 Novembre 2007
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aggiungo una precisazione, i 3 fratelli sono d'accordo e riconoscono la proprietà di Tizio sull'immobile ... Caio e Sempronio non vogliono/possono sistemare la loro proprietà sui restanti 2 immobili. saluti
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bioffa69
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23 Settembre 2009
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BRESCIA
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per cambiare le quote serve un atto notarile, che poi sia di divisone, compravendita o donazione, lo decideranno, ma sempre dal notaio devono andare. Saluti
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totonno
(GURU)
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"sergian" ha scritto: aggiungo una precisazione, i 3 fratelli sono d'accordo e riconoscono la proprietà di Tizio sull'immobile ... Caio e Sempronio non vogliono/possono sistemare la loro proprietà sui restanti 2 immobili. saluti 1) I tre fratelli vendono gli altri due immobili e con il ricavato Tizio compra le quote da Caio e Sempronio. 2) I tre fratelli fanno un atto di divisione ereditaria con passaggio di quote ereditarie dove vengono assegnato un immabile a ciascun fratello. Questi fratelli hanno la fortuna di avere tre immobili, meglio di così... Ciao.
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geoalfa
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Necessariamente riporto la domanda iniziale - a modo mio -, solo per puntualizzare la situazione e le corrette risposte date: "sergian" ha scritto: .... successione ereditaria: 1) .... Tizio, Caio e Sempronio ereditano 3 immobili. 2) .... tutti e 3 gli immobili sono intestati con quota 1/3 a ognuno; 3) .... Tizio essendo nella realtà unico possessore di uno dei 3 immobili vuole intestarsi solo a lui l'immobile di cui è in posesso. 4) ... i fratelli, per ora, non hanno intenzione di sistemare la loro proprietà. 5) .... Tizio come può regolarizzare la sua posizione? ... 1 e 2) E' una situazione che ricorre spesso! 3) Visto che si è consolidato il possesso, mi sembra logico che i tre si possano intestare ciascuno un bene, l'unico problema sarà sulla valutazione equa ed i conseguenti conguagli e modalità di applicazione degli stessi. 4) Ritengo che, se non ci sono particolari ostacoli, un colloquio chiarificatore fra i tre, con te come arbitro, si possa addivenire ad una accordo sicuramente positivo e qui non mi voglio addentrare in un tema che può aprire ampie possibilità. 5) Se gli altri non voglio, (magari perchè non possono affrontare la spesa) e qui mi riallaccio alla risposta precedente, Tizio potrebbe affrontare la spesa della divisione e mettere sul conto dei due fratelli l'importo che poranno rimborsare in seguito con accordo ben chiaro e scritto! Ma rimane sempre fermo che Tizio, in caso di disaccordo può chiedere la divisione giudiziaria, come ultima spiaggia.
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totonno
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Quanto giustamente sostiene Geoalfa sulla divisione giudiziaria come ultima spiaggia, mi da lo spunto per riportare un articolo trovato sul web in cui riporta che dal 20 settembre 2013 è necessario dar corso al procedimento di mediazione prima di procedere alla divisione giudiziaria vera e propria. Questo preprocedimento, nonostante i buoni propositi, di fatto tronca ogni possibilità all'erede interessato, perchè gli fa spendere il doppio dei soldi e tempo che avrebbe speso prima dell'entrata in vigore della norma che obbliga purtroppo la mediazione. Chi può chiedere la divisione giudiziale e chi deve partecipare al giudizio, previa mediazione obbligatoria Ciascun coerede, qualsiasi sia la quota che gli spetta, può, in qualsiasi momento, rivolgersi al Tribunale per ottenere lo scioglimento della comunione e la divisione dei beni ereditari. A partire dal 20 settembre 2013, però, prima di avviare una causa relativa ad una divisione è necessario dar corso a un procedimento di mediazione innanzi a un organismo riconosciuto dal Ministero della Giustizia, con l’assistenza di un avvocato. Se la mediazione non viene esperita e la causa viene avviata ugualmente, entro la prima udienza il Giudice può rilevare la “non procedibilità” della causa giudiziale. La “non procedibilità” può essere fatta valere anche dalla controparte (ossia dal c.d. “convenuto”), sia pure entro un preciso termine di decadenza. Se la mediazione non riesce, la richiesta di divisione giudiziale può essere fatta in qualunque momento, anche a distanza di molti anni dall’apertura della successione, non essendo previsto alcun limite temporale, salvo che il defunto abbia imposto che la divisione non si effettui fino al compimento del diciannovesimo anno d’età del più giovane dei suoi eredi, oppure per un tempo massimo di cinque anni dalla propria morte. Il giudizio di divisione deve essere promosso nei confronti di tutti i coeredi che non abbiano rinunciato all’eredità e, ove ve ne siano, dei creditori opponenti (ossia i creditori di ciascun erede che abbiano manifestato la loro opposizione). Devono inoltre necessariamente partecipare al giudizio i creditori che abbiano garanzie sui beni della massa ereditaria (come ad esempio, un’ipoteca iscritta su un immobile che apparteneva al defunto) e coloro che abbiano diritti su un bene immobile ereditario (come, ad esempio, l’inquilino che abbia in corso un contratto di locazione ultranovennale su un bene immobile oggetto di divisione). http://www.dirittierisposte.it/Schede/... Questo problema della giustizia in Italila non verrà mai risolto se si fanno certe regole che non favoriscono chi ci si rivolge alla Legge. La legge diventa un nemico da evitare, quando invece dovrebbe essere uno strumento che aiuta a definire i rapporti tra le parti in lite nel loro interesse e non nell'interesse delle società private di mediazione (organismi riconosciuti dal ministero della giustizia) che ora spuntano come funghi in tutta Italia e dove dentro ci guadagnano e fanno affari gli stessi che questa norma l'hanno decisa. Se si percorre quindi questa strada Tizio deve valutarne attentamente le conseguenze e le lacrime da versare. Saluti.
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SIMBA64
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"totonno" ha scritto:
Questo problema della giustizia in Italila non verrà mai risolto se si fanno certe regole che non favoriscono chi ci si rivolge alla Legge. La legge diventa un nemico da evitare, quando invece dovrebbe essere uno strumento che aiuta a definire i rapporti tra le parti in lite nel loro interesse e non nell'interesse delle società private di mediazione che ora spuntano come funghi in tutta Italia e dove dentro ci guadagnano e fanno affari gli stessi che questa norma l'hanno decisa. Saluti. Antonio Questo sopra faccio una cornice bella grande e me la metto nel mio ufficio, e ad ogni cliente la mostro e poi gli do tre giorni di tempo per decidere su problematiche del genere. Ciao collega
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totonno
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"SIMBA64" ha scritto:
Antonio Questo sopra faccio una cornice bella grande e me la metto nel mio ufficio, e ad ogni cliente la mostro e poi gli do tre giorni di tempo per decidere su problematiche del genere. Ciao collega Grazie, Stefano.
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geoalfa
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E' mio dovere rendere noto che qui dal 20 sett 2013 si parla dell'argomento: http://www.geolive.org/normativa/chiar... se ci riesco questo pomeriggio inserirò anche il decreto ufficiale, perchè è un argomento che deve essere tenuto bene in evidenza per consigliare al megli i clienti che non sono sempre attenti alle novità ! ad onor del vero, in materia ci sono molti bei scritti che confermano quanto detto e comunque cercando fra le cose da riordinate ho trovato questo e mi sembra possa essere di utilità: http://www.dirittierisposte.it/Schede/...
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totonno
(GURU)
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Hai fatto bene a riportare il link, scritto da te acquista più visibilità. Saluti.
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