Buongiorno a tutti!
Nel 2015 un tizio (vedovo) morì, apparentemente senza testamento. Qualche mese dopo, uno dei suoi tre figli presentò una dichiarazione di successione in cui l'eredità veniva devoluta per legge, cioè secondo le quote stabilite dal codice civile.
Pochi mesi fa, però, lo stesso figlio che aveva presentato la dichiarazione originaria ha rinvenuto il testamento del padre, nel quale egli viene designato come unico erede di tutto il patrimonio.
Gli altri due fratelli non intendono opporsi, in quanto in fondo erano già a conoscenza delle intenzioni del padre, anche se alla sua morte non fu possibile rinvenire materialmente il testamento.
A questo punto bisogna presentare una nuova dichiarazione di successione e, a mio parere, dovrebbe trattarsi di una
dichiarazione sostitutiva.
Infatti, l'art. 28, comma 6 del d.lgs. 346/1990 stabilisce che "
Se dopo la presentazione della dichiarazione di successione sopravviene un evento [...] che dà luogo al mutamento della devoluzione dell'eredità o del legato ovvero ad applicazione dell'imposta in misura superiore, i soggetti obbligati, anche per effetto di tale evento, devono presentare dichiarazione sostitutiva o integrativa".
La necessità di una dichiarazione sostitutiva è confermata anche da questo articolo:
www.fiscooggi.it/posta/denuncia-successi... Vengo alle mie domande:
- siete d'accordo sul fatto che si debba presentare una dichiarazione sostitutiva (e non modificativa, come invece mi consigliava un collega)?
- visto che gli immobili non sono variati e che le varie imposte/tasse sono state già pagate in sede di dichiarazione originaria dallo stesso soggetto che presenta la nuova dichiarazione (circa 1.500 euro), è possibile ora pagare le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa (200+200) o bisogna pagare il tutto di nuovo?
Naturalmente cercherò di avere dei chiarimenti anche dall'Agenzia delle Entrate competente, ma, prima di chiedere a loro, mi interessa conoscere il vostro parere al riguardo.
Grazie in anticipo.