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Argomento: Help- conformità catastale
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Ing.335624
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03 Ottobre 2023 alle ore 23:19
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"3L" ha scritto: Alla domanda: "qual è la procedura per vederlo da sister?" direi che non ritengo sufficiente reperire planimetria storica, (sempre che ci sia). Per la verifica che si vuole eseguire riterrei opportuno consultare l'intera documentazione contenuta nella busta, per la quale è stato prenotato appuntamento. Normalmente si ritrova dichiarazione originaria di parte, modello di classamento, eventuali sopralluoghi dell'ufficio, contenenti elementi (consistenze, pertinenze, date) tutti utili a ricostruire la storia del'unita'. si approfondirò sicuramente come mi hai suggerito
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Ing.335624
Iscritto il:
03 Ottobre 2023 alle ore 23:19
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"Latemar" ha scritto: La difformità riscontrata deve essere la prova che si è realizzato effettivamente un abuso. Il tencico che ha rilevato l'immobile possibile che non possa riscontrare dal vero se c'è stato effettivamente un aumento di superficie, oppure il problema è solo di una diversa rappresentazione dell'unità immobiliare eseguita in tempi molto diversi. La trasformazione ci deve essere stata non solo cartacea ma anche fisicamente. Al tempo dell'impianto catastale, la superficie non era un dato che determinava la fiscalità del bene quindi si indicava una superficie a volte anche ad occhio senza misure. Invece all'epoca del condono le misure effettuate avevano tutto un altro scopo per cui darei il giusto peso proprio ai diversi scopi per i quali si indicavano certi dati in diverse epoche storiche. Lo penso anche io, infatti non avrebbe avuto presentare un condono per modifiche interne se tutto il resto fosse stato abusivo. Al contempo, il fatto che depositato in comune che in archivio storico non risultano esserci altre autorizzazioni o licenze quindi mi domando come abbia fatto il tecnico di allora a determinarne la legittimità. Cioè perché fare un condono per opere fatte negli anni '60 se comunque in comune non è depositato nulla. Avrà dovuto confrontare lo stato depositato con quello rilevato. Allora, penso che essendo un fabbricato dei primi del 900 avrà visto le planimetrie catastali in atti all'epoca. mi sbaglio o mi sfugge qualcosa?
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Latemar
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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29 Agosto 2022 alle ore 22:25
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"Ing.335624" ha scritto: "Latemar" ha scritto: La difformità riscontrata deve essere la prova che si è realizzato effettivamente un abuso. Il tencico che ha rilevato l'immobile possibile che non possa riscontrare dal vero se c'è stato effettivamente un aumento di superficie, oppure il problema è solo di una diversa rappresentazione dell'unità immobiliare eseguita in tempi molto diversi. La trasformazione ci deve essere stata non solo cartacea ma anche fisicamente. Al tempo dell'impianto catastale, la superficie non era un dato che determinava la fiscalità del bene quindi si indicava una superficie a volte anche ad occhio senza misure. Invece all'epoca del condono le misure effettuate avevano tutto un altro scopo per cui darei il giusto peso proprio ai diversi scopi per i quali si indicavano certi dati in diverse epoche storiche. Lo penso anche io, infatti non avrebbe avuto presentare un condono per modifiche interne se tutto il resto fosse stato abusivo. Al contempo, il fatto che depositato in comune che in archivio storico non risultano esserci altre autorizzazioni o licenze quindi mi domando come abbia fatto il tecnico di allora a determinarne la legittimità. Cioè perché fare un condono per opere fatte negli anni '60 se comunque in comune non è depositato nulla. Avrà dovuto confrontare lo stato depositato con quello rilevato. Allora, penso che essendo un fabbricato dei primi del 900 avrà visto le planimetrie catastali in atti all'epoca. mi sbaglio o mi sfugge qualcosa? I Condoni si facevano anche per formalizzare uno stato legittimo complessivo dell'immobile. Laddove c'erano dubbi sulla legittimità dell'intera unità immobiliare si facevano due conti e la convenienza stava nel pagare il minimo della sanzione, ottenere quindi il massimo risultato (compravendita dell'immobile prima del rilascio del condono), per cui: opere interne con rappresentazione dello stato precedente all'abuso come se questo fosse regolarmente realizzato, tanto poi eventualmente il Comune nell'esaminare la pratica non riscontrasse nulla di irregolare, neppure sullo stato di partenza, e rilasciasse il condono, automaticamente si sanava il complesso dell'unità immobiliare. Sta al tecnico (e al proprio buon senso) oggi verificare però, carte alla mano se l'intera unità immobiliare sia stata costruita nel rispetto delle norme urbanistiche oppure se è stato realizzato un volume od una superficie abusiva senza ritenere però che la pratica di condono sani tutta la situazione. Va tenuto anche in grande considerazione il fatto che magari l'immobile è stato compravenduto più volte, con dichiarazioni sulla regolarità urbanistica di parte anche a volteimbarazzanti che però dobbiamo vedere se queste non comportano un sollevazione di polverone coinvolgendo tante persone intervenute nei trasferimenti.
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st-topos
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Scusami Latemar ma tu da quanti "giorni" fai il geometra libero professionista.......quali competenze hai per scrivere in continuazione teorie così particolari come quelle che hai appena postate ".......... Laddove c'erano dubbi sulla legittimità dell'intera unità immobiliare si facevano due conti e la convenienza stava nel pagare il minimo della sanzioni....." lo fai per screditare a tutto il sito, iscritti o quant'altro??????BOHHHHHHH
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"st-topos" ha scritto: ma tu da quanti "giorni" fai il geometra libero professionista....... ma quale geometra libero professionista? questo soggetto è solo un 'Lestofante'! saluti
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