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Argomento: Confini reali e catastali
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geocinel
Carlo Cinelli
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"marimad" ha scritto:
Mi pongo la sua stessa domanda, ma, mancando al catasto gli atti di verifica straordinaria con cui i tecnici del catasto negli anni '50 hanno variato le particelle, nessuno sa dare risposta. La ringrazio moltissimo per la disponibilità a chiarire il problema. Anche questa tua affermazione, marimad, getta ombre sull'accaduto. Con le verifiche straordinarie si riportavano in mappa dividenti di coltura, fabbricati urbani da accertare e compagnia bella. Non certo frazionamenti. Cordialmente Carlo Cinelli
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SIMBA4
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Salve al fine di comprendere meglio il caso e l'eventuale soluzione, sarei curioso di visionare cosa c'è scritto negli atti pubblici di cui parla il propositore del quesito, ed anche se fosse possibile inserire una mappa catastale. Saluti cordiali
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marimad
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"geocinel" ha scritto: "marimad" ha scritto:
Mi pongo la sua stessa domanda, ma, mancando al catasto gli atti di verifica straordinaria con cui i tecnici del catasto negli anni '50 hanno variato le particelle, nessuno sa dare risposta. La ringrazio moltissimo per la disponibilità a chiarire il problema. Anche questa tua affermazione, marimad, getta ombre sull'accaduto. Con le verifiche straordinarie si riportavano in mappa dividenti di coltura, fabbricati urbani da accertare e compagnia bella. Non certo frazionamenti. Cordialmente Carlo Cinelli Ad affermare che le particelle siano state "generate con una nota di variazione in base allo stato di cambiamento che ha fatto seguito a Verifica periodica" è stato propro un funzionario catastale in una comunicazione scritta. Ma non solo quanto viene affermato per iscritto, ma anche quello che viene detto verbalmente dai funzionari sembra assurdo. La ringrazio moltissimo per i pareri, è utile che qualcuno faccia un po' di chiarezza.
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geocinel
Carlo Cinelli
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Se loro dicono così è perché avranno verificato. Di solito negli uffici non c'è gran voglia di ritrovare quei documenti provenienti dalle lustrazioni. Queste misure, normalmente, venivano riportate su dei Fogli Eliocopiati. Ciò detto bisogna anche pesarle queste misure che non venivano prese con la cura dell'esecuzione di un tipo di frazionamento ma con quella di riportare delle linee dividenti di coltura. Anche sulle mappe di Impianto le dividenti di coltura erano state riportate in maniera più speditiva e hanno delle tolleranze superiori. Da come le hai disegnate nel tuo abbozzo però sembrerebbe che il problema sia soprattutto geometrico. E comunque per mantenere chiaro quello che c'è da fare: Se riesci a dimostrare che l'errore nella rappresentazione è dovuto alle misure rilevate da loro e alla loro introduzione in mappa basta fare una istanza; se invece l'errore nella rappresentazione è dovuto ad altre evenienze l'unico modo di correggere è l'atto di identificazione catastale. Come fare a dimostrare che l'errore è imputabile a loro? Ci sono due elementi da fargli notare: le misure e l'introduzione l'hanno fatta loro, lo stato dei luoghi alla data dell'introduzione era diverso. E questo lo puoi dimostrare anche con delle buone foto aeree. Cordialmente Carlo Cinelli
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vic
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Scusate ma se ho ben capito in una verificazione periodica degli anni 50 la mappa è stata variata perchè l'allora funzionario trovò una situazione sul posto diversa da quella della mappa (forse facendo il rilievo di qualche fabbricato vicino) magari (sicuramente) variando anche le superfici delle particelle interessate. dico così in quanto mi è capitata una cosa del genere e me ne accorsi con verificando l'atto di provenienza del lotto che interessava la cui superficie era inferiore per una verificazione catastale. Una volta trovato il frazionamento che aveva costituito il lotto ed il relativo atto cui era stato allegato abbiamo fatto un'istanza di rettifica della mappa e dei dati censuari e tutto è stato rimesso a posto. Della loro verificazione, scusate, non mi interessava molto, la vidi e ne parlai con il tecnico, ma certo non era un titolo valido per togliere a caio dei mq. a favore di sempronio. Del fatto che in passato con queste variazioni d'ufficio "aggiustassero" un pò di cose è risaputo ma certo che non potevano variare il diritto stabilito cion un'atto di provenienza. Nel mio caso con la scorta del tipo originario, devo dire ben fatto anche viste le misure relativamente piccole, scavando trovanno anche i termini lapidei sepolti da circa 30 cm di terrenno ............. Io consiglio di cercare i frazionamenti sia della particella originaria che di quelle contigue e la loro corrispondenza con la mappa attuale, o meglio quella al momento dell'introduzine in mappa, e se non corrispondono chiedere la rettifica, se non si trovano le misure della verificazione non mi preoccuperei troppo, Certo che se nei frazionamenti le misure sono diverse dalla situazione reale, o se le particelle sono d'impianto, resta solo la strada dell'usucapuione o, meglio, un atto fra le parti con relativo frazionamento saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Caro Vic La mappa, da quanto ci dice marimad, è stata variata con lustrazione quinquennale o verifica strordinaria. Queste procedure non potevano togliere a Tizio per dare a Caio. Solo con un Tipo di Frazionamento e un atto notarile pubblico si può fare ciò. Le lustrazioni e le verifiche potevano solo riportare in mappa nuove dividenti colturali e, in periodi lontani, nuovi fabbricati da accertare. Come è stato fatto recentemente anche con altre operazioni discutibili, che però non hanno riportato nuove linee in mappa, come la fotoidentificazione dei fabbricati nascosti e le divisioni in porzioni di particelle fatte da AGEA. L'usucapione non c'entra niente se, come dice lui, lo stato dei luoghi e lo stato di diritto sono sempre stati coerenti. Cordialmente Carlo Cinelli
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marimad
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"geocinel" ha scritto: Se loro dicono così è perché avranno verificato. Di solito negli uffici non c'è gran voglia di ritrovare quei documenti provenienti dalle lustrazioni. Queste misure, normalmente, venivano riportate su dei Fogli Eliocopiati. Ciò detto bisogna anche pesarle queste misure che non venivano prese con la cura dell'esecuzione di un tipo di frazionamento ma con quella di riportare delle linee dividenti di coltura. Anche sulle mappe di Impianto le dividenti di coltura erano state riportate in maniera più speditiva e hanno delle tolleranze superiori. Da come le hai disegnate nel tuo abbozzo però sembrerebbe che il problema sia soprattutto geometrico. E comunque per mantenere chiaro quello che c'è da fare: Se riesci a dimostrare che l'errore nella rappresentazione è dovuto alle misure rilevate da loro e alla loro introduzione in mappa basta fare una istanza; se invece l'errore nella rappresentazione è dovuto ad altre evenienze l'unico modo di correggere è l'atto di identificazione catastale. Come fare a dimostrare che l'errore è imputabile a loro? Ci sono due elementi da fargli notare: le misure e l'introduzione l'hanno fatta loro, lo stato dei luoghi alla data dell'introduzione era diverso. E questo lo puoi dimostrare anche con delle buone foto aeree. Cordialmente Carlo Cinelli In realtà la mappa presenta errori sparsi un po' su tutto il comparto: alcune abitazioni sono persino posizionate su gran parte della strada. Anche questo è stato fatto presente ai tecnici catastali, ma alcuna risposta in merito è stata fornita.
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cuoca
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"vic" ha scritto: Scusate ma se ho ben capito in una verificazione periodica degli anni 50 la mappa è stata variata perchè l'allora funzionario trovò una situazione sul posto diversa da quella della mappa (forse facendo il rilievo di qualche fabbricato vicino) magari (sicuramente) variando anche le superfici delle particelle interessate. dico così in quanto mi è capitata una cosa del genere e me ne accorsi con verificando l'atto di provenienza del lotto che interessava la cui superficie era inferiore per una verificazione catastale. Una volta trovato il frazionamento che aveva costituito il lotto ed il relativo atto cui era stato allegato abbiamo fatto un'istanza di rettifica della mappa e dei dati censuari e tutto è stato rimesso a posto. Della loro verificazione, scusate, non mi interessava molto, la vidi e ne parlai con il tecnico, ma certo non era un titolo valido per togliere a caio dei mq. a favore di sempronio. Del fatto che in passato con queste variazioni d'ufficio "aggiustassero" un pò di cose è risaputo ma certo che non potevano variare il diritto stabilito cion un'atto di provenienza. Nel mio caso con la scorta del tipo originario, devo dire ben fatto anche viste le misure relativamente piccole, scavando trovanno anche i termini lapidei sepolti da circa 30 cm di terrenno ............. Io consiglio di cercare i frazionamenti sia della particella originaria che di quelle contigue e la loro corrispondenza con la mappa attuale, o meglio quella al momento dell'introduzine in mappa, e se non corrispondono chiedere la rettifica, se non si trovano le misure della verificazione non mi preoccuperei troppo, Certo che se nei frazionamenti le misure sono diverse dalla situazione reale, o se le particelle sono d'impianto, resta solo la strada dell'usucapuione o, meglio, un atto fra le parti con relativo frazionamento Io ho la stessa situazione di marimad, però nel vecchio frazionamento dell'inizio del 1900 il mio terreno non viene disegnato come poi è stato disegnato nella planimetria allegata al titolo di proprietà. Quindi non posso fare lo stessa procedura che avete consigliato voi? l'avvocato mi dice che l'usucapione non è possibile perchè le proprietà rispettano gli atti e i vicini non vogliono cambiare la loro situazione al catasto, anche se pure per loro il terreno rappresentato al catasto non è quello reale. Sapete indicarmi qualche altra soluzione? saluti
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vic
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Scusami Carlo, il caso che ho citato mi era capitato nei primi anni di professione, ma ti posso assicurare che con una verificazione quinquennale il tecnico catastale aveva riscontrato una situazione di fatto diversa dalla mappa quindi registrando tale verificazione aveva modificato la mappa e variato le superfici di due lotti di due diverse ditte. quando una di questi, che non aveva ancora edificato, pensò di incaricare lo studio della progettazione e portò l'atto, dei primi anni cinquanta, di provenienza dell'area rilevanno che l'area da mi sembra 480 mq. in catasto risultava di 440 o giù di lì. andando a verificare la storia, allora tutto bello cartaceo, scoprii che la diminuzione della superficie e la variazione grafica derivava da questa operazione catastale. Da questo, con copia del tipo originale, abbiamo risistemato il tutto saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
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"vic" ha scritto: Scusami Carlo, il caso che ho citato mi era capitato nei primi anni di professione, ma ti posso assicurare che con una verificazione quinquennale il tecnico catastale aveva riscontrato una situazione di fatto diversa dalla mappa quindi registrando tale verificazione aveva modificato la mappa e variato le superfici di due lotti di due diverse ditte. quando una di questi, che non aveva ancora edificato, pensò di incaricare lo studio della progettazione e portò l'atto, dei primi anni cinquanta, di provenienza dell'area rilevanno che l'area da mi sembra 480 mq. in catasto risultava di 440 o giù di lì. andando a verificare la storia, allora tutto bello cartaceo, scoprii che la diminuzione della superficie e la variazione grafica derivava da questa operazione catastale. Da questo, con copia del tipo originale, abbiamo risistemato il tutto saluti Non mi fraintendere. Non ho detto che non è vero quello che hai riportato. Dico solo che il tecnico catastale si era preso una liberalità che non doveva prendersi. Cordialmente Carlo Cinelli
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geocinel
Carlo Cinelli
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"cuoca" ha scritto: ........... l'avvocato mi dice che l'usucapione non è possibile perchè le proprietà rispettano gli atti e i vicini non vogliono cambiare la loro situazione al catasto, anche se pure per loro il terreno rappresentato al catasto non è quello reale. Sapete indicarmi qualche altra soluzione? saluti L'avvocato ha perfettamente ragione e sta dicendo quello che io stesso ho detto in questa discussione. Lo stato di diritto lo determinano gli atti, non le mappe. Mettiamocelo in testa una volta per tutte. E di certo, se il vicino si oppone, non rimane che in prima istanza farglielo capire con le buone. Dicendogli che tutte le spese saranno a carico nostro. Se non ci sente bisognerà metterlo al corrente che l'unica via per esercitare il sacrosanto diritto di aggiornare la mappa e tutto ciò che ne vien dietro è quello di richiederlo per via legale. Forse cambierà idea. Cordialmente Carlo Cinelli
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SIMBA4
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Salve a me pare di capire Carlo, dopo tutti gli interventi, che più che il vicino è il catasto che deve capire, magari i confinanti limitrofi possono anche comprendere, ma se non comprende il catasto che facciamo? Facciamo una causa contro il catasto? Potrebbe anche essere, sarei curioso di vederne una. Poi i vicini saranno gli ultimi ad essere informati che si è modificata la mappa a seguito di istanza di controparte, dico questo perchè in una CTU, dove io collaboravo per il CTU, è stata modificata la mappa dopo il deposito della perizia del CTU stesso. E le parti interessate dalla CTU non ne sapevano niente, non erano state avvertite dal catasto per una eventuale opposizione alla modifica della mappa (roba da manicomio). Concordo quando dici che l'usucapione si esercita solo in caso di trasferimento di diritti, ma io sarei curioso (come ho già chiesto in precedenza) di visionare gli atti pubblici per vedere come sono state descritte le proprietà in sede di acquisto. Saluti cordiali
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geocinel
Carlo Cinelli
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Stefano Questa è una discussione importante perché di casi come questo ne possono capitare davvero molti. E allora ripercorriamo i fatti raccontati da maremad che non possiamo confutare perché non li abbiamo verificati. 1) La mappa è stata variata attraverso una non meglio precisata verifica catastale; 2) Lo stato di diritto riportato negli atti è coerente con lo stato dei luoghi e differente dalla rappresentazione cartografica. Domanda: Come si può portare in coerenza lo stato di diritto con la rappresentazione cartografica? Risposta: Se riusciamo a dimostrare che l'errore è stato fatto dal Catasto si può procedere con una istanza. Se invece non lo riusciamo a dimostrare bisogna prendere un'altra strada. Fare un atto notarile di identificazione catastale che devono firmare tutte le parti interessate previa la redazione di un Tipo di Frazionamento. Se il vicino si oppone non resta che imporglielo attraverso una azione legale. Cordialmente Carlo Cinelli
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cuoca
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"geocinel" ha scritto: Stefano Questa è una discussione importante perché di casi come questo ne possono capitare davvero molti. E allora ripercorriamo i fatti raccontati da maremad che non possiamo confutare perché non li abbiamo verificati. 1) La mappa è stata variata attraverso una non meglio precisata verifica catastale; 2) Lo stato di diritto riportato negli atti è coerente con lo stato dei luoghi e differente dalla rappresentazione cartografica. Domanda: Come si può portare in coerenza lo stato di diritto con la rappresentazione cartografica? Risposta: Se riusciamo a dimostrare che l'errore è stato fatto dal Catasto si può procedere con una istanza. Se invece non lo riusciamo a dimostrare bisogna prendere un'altra strada. Fare un atto notarile di identificazione catastale che devono firmare tutte le parti interessate previa la redazione di un Tipo di Frazionamento. Se il vicino si oppone non resta che imporglielo attraverso una azione legale. Cordialmente Carlo Cinelli Ne approfitto per porre un'altra domanda: al momento sono in possesso del frazionamento risalente ai primi del 1900 (tabella con dati catastali e mappa 1:2000 del lotto frazionato firmata dal Revisore e dal compilatore), del registro delle partite del Comune (quasi illeggibile), dell'estratto di mappa attuale e di una mappa in cui il lotto è già rappresentato con le particelle frazionate (post verifica e nota di variazione 1952). Come fare per reperire le eventuali mappe esistenti prima della Verifica del 1952? A quale Ufficio Catastale/altro Ente potrei rivolgermi?
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geocinel
Carlo Cinelli
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"cuoca" ha scritto:
Ne approfitto per porre un'altra domanda: al momento sono in possesso del frazionamento risalente ai primi del 1900 (tabella con dati catastali e mappa 1:2000 del lotto frazionato firmata dal Revisore e dal compilatore), del registro delle partite del Comune (quasi illeggibile), dell'estratto di mappa attuale e di una mappa in cui il lotto è già rappresentato con le particelle frazionate (post verifica e nota di variazione 1952). Come fare per reperire le eventuali mappe esistenti prima della Verifica del 1952? A quale Ufficio Catastale/altro Ente potrei rivolgermi? Bisognerebbe tu ci dicessi a quando risalgono le mappe di Impianto della tua Provincia. Se sono ante 1900 i primi aggiornamenti potrebbero essere sia in Catasto sia all'Archivio di Stato. E comunque sono informazioni da chiedere al tuo Ufficio Provinciale. Facendola qui la domanda dovresti avere la fortuna di trovare qualche tuo vicino che ha esperienze e conoscenze tali. Riamango dubbioso sul fatto che una mappa possa avere risultanze grafiche diverse rispetto al Tipo di Frazionamento. Cordialmente Carlo Cinelli
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