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scipino
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05 Novembre 2013 alle ore 07:05
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Oggi ho presentato il pregeo ed è stato accettato. Grazie a tutti per la disponibilità.
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anonimo_leccese
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Mi accodo qui per un caso similare, ampliamento inferiore al 50% ed ai fatidici 20 mq senza pertinenza e "fermandomi" alla sagoma lorda del fabbricato - ammesso che possa fare l'ampliamento senza ausilio di pf, mi consigliate di lasciare la 100/b come particella a parte che poi graffo all'urbano o tentare di fondere alla 200 esistente ? Clicca sull'immagine per vederla intera
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it9gvo
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trappeto
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La p.lla 100/b dev'essere soppressa e unita alla 200. Inoltre con l'atto di aggiornamento occorre frazionare la 200 per cui dev'essere redatto con appoggio a PF. Buon lavoro
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anonimo_leccese
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"it9gvo" ha scritto: per cui dev'essere redatto con appoggio a PF. Buon lavoro Grazie...
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SIMBA4
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Anonimo per rispondere correttamente al tuo quesito bisogna conoscere le proprietà come sono messe. Potrebbe andare bene quanto ti ha imposto Giovanni, ma non è detto che sia sempre così. Saluti cordiali
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anonimo_leccese
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"SIMBA4" ha scritto: per rispondere correttamente al tuo quesito bisogna conoscere le proprietà come sono messe.Saluti cordiali Tutta una sola e medesima ditta, sia del terreno che del fabbricato (urbano con categoria C2) al limite provo con modesta entità,.. se non me lo blocca direttamente il pregeo provo a mandarlo,.. chi non risica...  Certo non è il massimo della professionalità,.. ma sinceramente andare a prendere 4 PF in mezzo agl'ulivi per 5 mq., come si dice a Lecce nu me coggia !!!  E' il classico caso di fabbricato al centro dell'intersezione dei PF -
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it9gvo
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trappeto
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Il rilievo può essere appoggiato a due PF e un PT, come previsto dalla normativa (sempre se bastano...). Buon lavoro
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robertopi
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NAPOLI
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Arrivo in questa discussione dal link postato da anonimo in un'altra discussione, dove sostengo esattamente il contrario di quanto scrive Giovanni. La modesta entità è regolata dalla scarsa rilevanza cartografica prevista dal DM 28/98, ed è indipendente all'attribuzione o meno di nuovi numeri. E' vero che l'ultimo caso di ME che ho trattato in cui inserivo due fabbricati con altrettanti numeri, è del 2013, posso chiedere a Giovanni, sicuramente voce autorevole, qual'è la norma che vieta di trattare in ME uno o più fabbricati minore di 20mq al quale gli si vuole attribuire un nuovo numero? Grazie Saluti
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SIMBA4
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Roberto, l'argomento m'interesserebbe chiarirlo anche per controbattere qualche tecnico catastale, ma a mio avviso la discriminante è che se tu attribuisci un nuovo numero al sedime di un fabbricato diventa a tutti gli effetti un frazionamento, per cui scatta l'obbligo di aggancio ai fiduciali. Io la vedo in questa maniera, sarei felice anche di sbagliarmi. Saluti cordiali
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severino1975
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Buonasera, mi inserisco in quanto ho una problematica simile a quelle trattate nel post. Premetto che non sono un tecnico, ed i tecnici cui mi sono rivolto non sono riusciti a darmi una risposta univoca. Devo acquistare un immobile la cui planimetria deve essere aggiornata e fin quì nulla di strano. E' stato tuttavia fatto un ampliamento di 1,5x4 m, tanto che prima di procedere è stato richiesto al tecnico l'aggiornamento del tipo mappale. Ora è emerso che questo ampliamento ricade sulla particella adiacente. Dopo una infinita ricerca, trattandosi di fatto molto datato (l'ampliamento risale alla fine degli anni 50) e di poca entità, nonchè per i tempi stretti a disposizione, si voleva evitare di coinvolgere il proprietario della particella adiacente, così sembrava si fosse trovata una soluzione apponendo una riserva che evidenziava tale irregolarità non facendo il catasto fede ai fini della proprietà Sembra tuttavia che tale opzione sia stata scartata dal catasto per la mancata presa visione da parte del proprietario della particella adiacente. Vi risulta corretta tale impostazione ? In tal caso come procedere ? Il proprietario della particella adiacente deve sottoscrivere una dichiarazione, oppure la stessa variazione ? è necessario allegare altro (tipo documento di riconoscimento per accertare l'identità di chi sottoscrive) ? Oppure sarebbe sufficiente allegare copia di una raccomandata e la relativa ricevuta di ritorno, con la quale si comunica al proprietario tale difformità e che si sta procedendo ad aggiornare il tutto, senza tuttavia intaccare il suo diritto di superficie ? Grazie a chi avrà voglia di dare qualche suggerimento. Cordialmente SE
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it9gvo
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severino1975
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Grazie it9gvo, il post però non risponde sul fatto se il vicino di particella deve in qualche modo essere chiamato in causa, visto che in quel caso si va a registrare un nuovo fabbricato su altra particella. Ho poi scoperto che la particella adiacente nel CT è già gravata di una RISERVA1. Grazie e buona giornata S
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it9gvo
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Infatti il vicino non viene interpellato in quanto al tipo mappale viene allegata una lettera d'incarico a firma del dichiarante che si assume ogni responsabilità. In genere la Riserva esistente al catasto Terreni viene trasportata al catasto Fabbricati. Secondo la normativa catastale, circ. 2/1984, la relativa dichiarazione Docfa dovrebbe essere notificata, a cura dell'Ufficio, anche al proprietario del terreno ove è costruito l'ampliamento. Buon lavoro
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severino1975
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"it9gvo" ha scritto: Infatti il vicino non viene interpellato in quanto al tipo mappale viene allegata una lettera d'incarico a firma del dichiarante che si assume ogni responsabilità. In genere la Riserva esistente al catasto Terreni viene trasportata al catasto Fabbricati. Secondo la normativa catastale, circ. 2/1984, la relativa dichiarazione Docfa dovrebbe essere notificata, a cura dell'Ufficio, anche al proprietario del terreno ove è costruito l'ampliamento. Buon lavoro DI nuovo grazie per il chiarimento, continuo ad approfittarne. Quindi l'ufficio comunicherà al proprietario della particella a fianco (a noi hanno chiesto invece di una presa visione da parte del terzo, senza capire se bastava una raccomandata o una firma sull'istanza che si trasmette). Ad ogni modo così l'immobile avrà due riferimenti catastali, il primo relativo al proprio mappale, il secondo relativo a questa nuova iscrizione fatta, giusto ? Se così va fatta una ulteriore presentazione in conservatoria ? E comunque in che modo la planimetria di detto immobile unisce le due porzioni ? In realtà l'immobile è unico da 50 anni. Ed infine nella fase di vendita, il venditore dovrà vendere due unità distinte da due riferimenti, o è considerata una unica unità con duplici riferimenti,e ad ogni modo, su questa seconda mancherebbe un atto di provenienza (l'usucapione seppur pacifico, non sarebbe percorribile dati i tempi stretti). Di nuovo grazie se ha pazienza per rispondere. Buona domenica S
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it9gvo
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Come disposto dalla Direzione Centrale dell'Agenzia del Territorio, con nota prot.15232/2002, le due U.I. verranno dichiarate al Catasto Fabbricati con l'annotazione "Porzione unita di fatto con quella di Foglio______ Particella________" appunto per risaltare che le due U.I. (seppure con diversi identificativi) in effetti rappresentano una sola Unità Immobiliare. E' evidente che con la compravendita delle due U.I., l'area ove insiste l'ampliamento, resterà di proprietà della ditta risultante in Catasto. Buon lavoro
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