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Autore verifica confine. Quale sintesi GPS - Rilievo tradizionale?

luigi_iozzolino

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cropalati (CS)

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 11:53

Salve a tutti.
Un quesito veloce.
Sono stato incaricato come CTU della verifica di un confine tra due proprietari in lite legale, evidentemente.
L’attore della vertenza ha fatto fare una verifica preliminare ad un tecnico dotato di strumentazione GPS, asserendo poi all’esito dello stesso che il vicino gli avrebbe usurpato, su un fronte di 150 mt., 6 ml. di terreno quindi circa 1000 mq.
Tralasciando altre considerazioni, sull’usucapione e quant’altro, preciso che il terreno in questione è edificabile e quindi da qui oltre alla questione di principio ne è scaturita una questione di sostanza economica.

Ora, il convenuto, avendo rifiutato di accettare quanto contestatogli tra l’altro sostiene che il rilievo col GPS non è attendibile (evidentemente questo sostiene il suo tecnico) rispetto alle mappe catastali che si appoggiano a coordinate di natura diversa e che quindi il confine resta dov’è!

(così brutalmente per sintetizzare)

In mezzo a questo punto ci sto io, incaricato da giudice di verificare “l’esatta posizione del confine”.

Il mio primo dubbio è quale attendibilità attribuire al rilevo GPS di cui si dispone. La trasformazione delle coordinate di quel rilievo in coordinate catastali sono una cosa che posso chiedere a chi ha redatto il rilievo satellitare?

Insomma, per farla ulteriormente breve, come mi dovrei comportare?

Preciso che agli atti non c’è solo una relazione descrittiva ma senza i calcoli. Calcoli che poi non potrei comunque decifrare (quelli del GPS).

Grazie a chi mi aiuterà.

Sabato ho la prima convocazione di ricognizione.

Grazie a chi mi darà uno spunto operativo, con la comprensione verso uno che di GPS non sa nulla.

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Autore Risposta

straficula

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 12:05

Dovresti prima di tutto verificare la presenza di frazionamenti, in AdT, da cui scaturiscono i confini e la dividente oggetto della lite.
Se non trovi nulla ti basi sulla mappa catastale, facendoti un rilievo con la tua strumentazione per verificare il contorno e la superficie della particella/e oggetto della lite.
ciao

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lorussod

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30 Maggio 2006

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 12:22

Naturalmente se la dividente scaturisce da un frazionamento redatto prima dell'introduzione della circolare 2/88 devi usare gli sressi punti utilizzati all'epoca per ripristinare il confine.

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 12:28

Se lo scopo è quello di farsi aiutare bisogna dare qualche elemento in più.
La linea di confine è di Impianto oppure derivante da atto di aggiornamento?
Se da atto di aggiornamento antreriore o posteriore alla circolare 2/88?
Hai esperito le indagini preliminari guardando se negli atti sono riportate misure del lotto da riconfinare?
Se linea di confine dall'Impianto come sono disposti i punti di inquadramento cartografico rispetto ad essa?
Si vedono Trigonometrici dalla zona del Rilievo?

Saluti

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fabiocrovetto

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28 Ottobre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 14:48

considerando che tu abbia già verificato la possibilità che la linea di confine non sia derivata da atti precedenti ( nel qual caso la posizione deve essere desunta dalle misure allegate al tipo) o testimonianze, ma che si ci debba basare sulla mappa catastale, il rilievo effettuato con il gps o mosto gps stazione totale ha la stessa valenza.
Se operiamo nel modo corretto otterremmo sempre precisioni inferiori a quelle che avevano i rilievi fatti all'impianto e che uniti all'errore "cartografico " formeranno la tolleranza.
La presenza di un rilievo gps non deve essere temuta ne perchè troppo "sofisticata" ne perchè "scadente", è un sistema di misura come gli altri possibili per effettuare un rilievo che può essere più o meno accurato a seconda della capacità delle persone che lo eseguono.

fabio

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luigi_iozzolino

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02 Febbraio 2006

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cropalati (CS)

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 18:06

Intanto vi ringrazio davvero tutti per il riscontro che mi avete dato.
Aggiungo qualche precisazione e una richiesta ulteriore.

1) il terreno oggetto di verifica è derivato da fraz. successivo alla circ. 2/88 (1994);

2) non vi è stato ancora alcun rogito poichè il lotto di cui si tratta (ma sarebbe più appropriato dire l'appezzamento di terreno in quanto ci si trova in zona agricola e in alta montagna - sona accidentata - priva di PPFF nelle immediate vicinanze) deriva da una maggior consistenza di un demanio comunale esteso centinaia di ettari, soggetto ad uso civico e in procinto di dover essere affrancato;

3) nelle montagne circostanti risultano essere riportati in mappa ( opero in un comune che non conosco e quindi dovrò andare a cercarli) diversi trigonometrici oltre qualche casetta sparsa quà e là, di cui poche riportate in mappa.

4) uno dei due soggetti interessati sostiene che anticamente (trattandosi di uso civico) la porzione che sarebbe dovuta spettargli era più grande. Debbo presumere che esista una mappa specifica che dovrò, evidentemente, cercare presso il servizio Usi Civici della Regione come traccia dell "pre-esistente" ma al solo fine descrittivo probabilmente dato che non c'erano misure specifiche all'epoca.

5) rinnovo la domanda: posso farmi tradurre le coordinate gps in coordinate catastali dal tecnico che ha operato il rilievo con questo metodo?

6) di certo penso di fare un rilievo poligonimetrico appoggiandomi ai trigonometrici che andrò a trovare, ma poi come mi confronto col rilievo satellitare? Come ci dialogo in termini di restituzione?

Credo che sia anche certo il fatto che debba chiarire il ragionamento a partire dalla mappa più antica che difiniva la quota poi frazionata, che forse non corrisponde all'originaria.

Grazie ancora per quanto mi avete offerto per riflettere, grazie ulteriore se potete darmi qualche indicazione, certamente schematica sul piano operativo. Insomma: voi come vi muovereste? Vi prego senza sottrarre troppo tempo al vs. lavoro, giusto un'indicazione concettuale che poi sarà mia cura elaborare.

Buon lavoro e grazie.
luigi

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aromeo

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 18:32

scusami ma i beni sono demaniali?

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 18:57

La riconfinazione poggia le sue basi su principi assai semplici che devono essere successivamente sviluppati a seconda del caso particolare in cui ci troviamo.
Tu devi riconfinare una linea posteriore alla circolare 2/88 quindi devi prelevare in Catasto una copia del frazionamento che ha generato quella linea.
Dopo devi eseguire un rilievo celerimetrico che comprenda i Punti Fiduciali oggetto del Tipo di frazionamento.
Verificati gli scarti sui PF che siano entro margini accettabili ritracci il confine o verifichi quello esistente, se è materializzato.
Niente di più semplice.
Attenzione a non usare coordinate Taf e se le usi devono essere uguali per tutti e due i rilievi: quello di confinazione e quello di riconfinazione.

Del rilievo GPS del collega non te ne deve importare un bel nulla.
Se lui quale CTP ti contesterà qualcosa a quel punto dovrà anche tirare fuori le sue risultanze.
Le due metodologie di rilievo (Stazione Totale e GPS), per rilievi catastali, danno risultati assolutamente identici.
Non esiste, tra i due, uno strumento migliore di un altro nella topografia catastale e forse è anche l'ora di smitizzare che chi usa strumentazioni più costose sia più bravo ed abbia più potenzialità di chi utilizza strumentazioni più semplici.
Inoltre c'è da aggiungere che con il GPS non si possono eseguire tutte le operazioni.
Per esempio un'apertura a terra multipla che abbisogna di letture angolari sui punti Trigonometrici.
Saluti e buon lavoro

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luigi_iozzolino

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cropalati (CS)

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2007 alle ore 18:57

"aromeo" ha scritto:
scusami ma i beni sono demaniali?



Sono di proprietà del comune ma soggetti ad uso civico fin quando non si chiuderà la vicenda connessa all'affrancazione.
ciao

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luigi_iozzolino

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cropalati (CS)

 0 -  0 - Inviato: 27 Febbraio 2007 alle ore 08:50

"geocinel" ha scritto:
La riconfinazione poggia le sue basi su principi assai semplici che devono essere successivamente sviluppati a seconda del caso particolare in cui ci troviamo.
Tu devi riconfinare una linea posteriore alla circolare 2/88 quindi devi prelevare in Catasto una copia del frazionamento che ha generato quella linea.
Dopo devi eseguire un rilievo celerimetrico che comprenda i Punti Fiduciali oggetto del Tipo di frazionamento.
Verificati gli scarti sui PF che siano entro margini accettabili ritracci il confine o verifichi quello esistente, se è materializzato.
Niente di più semplice.
Attenzione a non usare coordinate Taf e se le usi devono essere uguali per tutti e due i rilievi: quello di confinazione e quello di riconfinazione.

Del rilievo GPS del collega non te ne deve importare un bel nulla.
Se lui quale CTP ti contesterà qualcosa a quel punto dovrà anche tirare fuori le sue risultanze.
Le due metodologie di rilievo (Stazione Totale e GPS), per rilievi catastali, danno risultati assolutamente identici.
Non esiste, tra i due, uno strumento migliore di un altro nella topografia catastale e forse è anche l'ora di smitizzare che chi usa strumentazioni più costose sia più bravo ed abbia più potenzialità di chi utilizza strumentazioni più semplici.
Inoltre c'è da aggiungere che con il GPS non si possono eseguire tutte le operazioni.
Per esempio un'apertura a terra multipla che abbisogna di letture angolari sui punti Trigonometrici.
Saluti e buon lavoro






Grazie geocinel,
grazie a te e a tutti gli altri per le utili informazioni, puntuali e dettagliate, che mi avete dato.

Buona giornata e buon lavoro.

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