questo argomento è stato trattato infinite volte e qui ti voglio allegare una piccola raccolta, che spero possa essere di utilità a qualcuno.
( ma ci spero poco, perché ho notato che, invece di fare una piccola ricerca in questo sito -
che sta diventando veramente una enciclopedia- si preferisce postare nuovi messaggi :
scarti quadratici medi
sandro
Data: Thu,03/02/2005 - 08:37
………………
4) è possibile sospendere un tipo frazionamento se gli sqm sono alti?
……………..
Mario Cinà
Data: Thu,03/02/2005 - 19:07
Contribuisco alla problematica sollevata, conservando l’ordine delle domande, attraverso la norma che conosco ed a mia volta chiedo informazioni su quella a me sconosciuta.
4. ( s.q.m. ) non conosco la norma, qualcuno la conosce?
Gigi R.
Data: Thu,03/02/2005 - 23:53
con la speranza di dare un contributo che possa servire a tutti gli addetti ai lavori.
4) Nella misura di una grandezza fisica, lo s.q.m. ha un doppio significato: da un lato rappresenta la precisione raggiunta, dall'altro, invece, è indice del più probabile errore commesso nella stima della grandezza misurata.
Pertanto, la presenza di valori elevati di s.q.m. è sintomatico di una non omogeneità (misure non concorrenti) del campione stimato.
E' vero che non può esistere norma che fissa, in qualche modo, detti valori, atteso che essi vengono influenzati da fattori estrinseci ( Attendibilità della rete di appoggio, capacità tecnica dell'operatore, ecc.) e da fattori intrinseci ( tipo di strumentazione utilizzata, geometria e conformazione dello "schema del rilievo", ecc.), ma è pur vero che in presenza di s.q.m. elevati, deve essere - in prima persona - il tecnico redattore a preoccuparsi, a causa di eventuali errori commessi in campagna.
Faccio un esempio:
se per ipotesi nella misurazione della distanza tra due vertici di stazione (100 e 200) commetto un errore di 1,00 metri, tra la lettura in andata e la stessa effettuata al ritorno, errore che può essere anche di semplice trascrizione e/o di imputazione del dato, vedrò "inesorabilmente" aumentare lo s.q.m., che non sarà affatto contenuto - con valori cioè ordinari - ma piuttosto elevati a qualche decimetro.
E questo deve semplicemente attirare l'attenzione del tecnico perché, forse, sta semplicemente fornendo dei dati sballati!
Scarti quadratici Medi
Mario Cinà
Data: 07-02-2005 18:10
Nel precedente intervento, aperto da un giovane professionista alle prime armi, ho sostenuto che ignoravo la norma che imponeva all’ufficio di sospendere il T.F. a causa di s.q.m. elevati.
Con l’occasione ho invitato i partecipanti al Forum a renderla nota.
Sarà perché l’argomento era noioso, sarà perché la norma in parola non era a portata di mano, sarà che non esiste (forse), fatto è che è intervenuto soltanto Gigi R., con un ineccepibile intervento tecnico molto circostanziato che non si può non condividere e che qui riassumo, ha sostenuto che:
“… ma è pur vero che in presenza di s.q.m. elevati, deve essere - in prima persona - il tecnico redattore a preoccuparsi, a causa di eventuali errori commessi in campagna….”
A mio avviso Gigi R. ha fatto pieno centro.
Io aggiungo che non deve essere l’ufficio a sospendere i tipi ( tra l'altro senza citare la norma .... ) ma è il professionista a doversi preoccupare …
Prendo spunto questo scambio di idee e, ad esclusivo uso e consumo di qualche giovanissimo all’inizio della professione, trascrivo alcuni stralci di norme che riferiscono sulla responsabilità del professionista.
Tali responsabilità, a mio avviso, sono aumentate a dismisura con l’avvento di Pregeo 8, ovvero della procedura con la quale è lo stesso professionista ad aggiornare direttamente le basi geometrico-censuarie dell’archivio catastale.
Dunque, riflettete, giovani professionisti, riflettete.....
Tratto dalla Circolare n. 2 del 15.1.1987
La legge 01.10.1969, n. 679, e il D.P.R. n. 650 del 26.10.1972 hanno introdotto un nuovo modo di disciplinare la normativa dei frazionamenti catastali perseguendo inoltre obiettivi di fondo sostanzialmente innovativi di tre tipi:
1)......
2) ......
3) instaurare un rapporto nuovo con l'utenza coinvolgendola nella gestione dell'Istituto.
L'obiettivo di cui al punto 3 può considerarsi definitivamente raggiunto:
• per la categoria dei tecnici professionisti esterni con il D.P.R. n. 650/72 in virtù dei seguenti articoli:
1. art. 1 ultimo comma in base al quale i tipi di frazionamento e i tipi particellari vengono assoggettati alla consultazione del pubblico ed al rilascio delle copie alla stregua degli atti ufficiali del Catasto ricevendo cosi il crisma di documentazione ufficiale;
2. art. 5, art. 6 che disciplinano i frazionamenti, con speciale riguardo all'ultimo comma dell'ari 5 ove si vincolano i rogiti, per quanto concerne le indicazioni metriche, alle risultanze delle misurazioni che non possono essere in ogni caso in contrasto con quelle espressamente indicate nel tipo di frazionamento o sul disegno ad esso allegato.
In base alla normativa appena descritta il tecnico professionista diventa partecipe, in prima persona, dell'aggiornamento del Catasto ed il suo elaborato, di cui è tenuto civilmente responsabile, in seguito alla verifica di corretta redazione secondo le buone norme tecniche, viene riconosciuto come un atto del Catasto a tutti gli effetti, configurando in tal modo, nell'Istituto catastale, un organismo che riceva ed archivi i documenti di aggiornamento redatti dagli altri.
Tratto dalla Circolare n. 2 del 26.2.1988:
Pertanto i contenuti geometrici degli atti di aggiornamento dovranno essere gestiti, attraverso opportuni archivi magnetici, in modo da raggiungere i seguenti scopi fondamentali:
la definizione più completa della professionalità e delle responsabilità del tecnico redattore del documento di aggiornamento in relazione al fatto che gli elementi metrici in esso contenuti vengono trasformati e conservati sotto forma di coordinate calcolate esclusivamente in funzione di un punto scelto come origine locale e di una direzione scelta per l'orientamento.
Gli atti di aggiornamento - e particolarmente i tipi di frazionamento - consentono di configurare nel professionista il responsabile di fronte all'Ufficiale rogante, alle parti ed al Catasto dell'individuazione fisica dell'immobile oggetto del trasferimento.
A tal fine assume particolare rilevanza la professionalità dell'utenza tecnica esterna alla quale deve essere richiesta capacità di impostare metodi e misure, scrupolo nell'effettuarle, tenacia ed acutezza nel ricercare conferme con misure di controllo, diligenza nella esposizione degli schemi di rilievo e calcolo, chiarezza e compiutezza di informazioni, in guisa che le risultanze possano essere acquisite con significativa validità dal Catasto e dall'ulteriore utenza esterna.
………………………………………………….
Relazione tecnica nella quale devono essere motivate le difficoltà che hanno determinato l’impossibilità di soddisfare integralmente le disposizioni impartite con la presente circolare (per esempio: impossibilità di osservazione di un punto fiduciale;
artifici utilizzati per la determinazione di osservazioni indirette del rilievo;
impossibilità del rilievo dell’intero contorno dell’oggetto perché non materializzato, ecc.)
Qualora non vi siano informazioni da riportare nella suddetta relazione, la stessa deve essere presentata con l’annotazione:
“Nessuna osservazione particolare da segnalare”.
Tratto dalla Circolare n. 11 del 24.12.1988:
Nei casi in cui si eccedono tali tolleranze il tipo dovrà redigersi sulla base di quanto disposto dalla vigente normativa e più specificatamente in relazione a quanto stabilito nel comma 5, art. 6 del D.P.R. 650/72. In particolare la relazione tecnica dovrà giustificare le anomalie riscontrate fra situazioni di fatto, di diritto e/o catastali.
Sulla base delle indagini esperite e dei documenti tecnici o giuridici consultati a supporto della situazione di fatto riscontrata, il tecnico professionista redattore del tipo di aggiornamento in questione dovrà formulare e sottoscrivere le proprie osservazioni relativamente alle anomalie di cui trattasi.
Da parte dell’ufficio dovrà eseguirsi approvazione entro i termini di legge, avviando, qualora ritenute necessarie, le attività tecniche previste all’art. 9 del citato D.P.R. (L’ufficio tecnico erariale ha facoltà di effettuare in qualsiasi momento controlli sopralluogo della rispondenza topografica delle misure riportate sui tipi di frazionamento e sui tipi particellari …)
E’ appena il caso di ricordare, infatti, che l’attività istituzionale dell’Amministrazione è limitata all’accettazione, conservazione e pubblicizzazione dei documenti di aggiornamento.
Le responsabilità tecnico-giuridiche inerenti la predisposizione o l’utilizzazione di tali dati investono altri soggetti ai quali tali responsabilità competono.
Con ciò spero di avere fornito qualche spunto di riflessione agli esordienti, se li ho annoiati vorrà dire che sapevano tutto e quindi meglio così.
Gigi R.
Data: 07-02-2005 22:25
Mi auguro comunque che tutto questo possa servire a far comprendere ai più giovani ( e perché no anche ai più navigati ) che " LA CONSERVAZIONE" del Catasto, oramai da molti anni, la producono i liberi professionisti, con i loro continui aggiornamenti e le loro quotidiane variazioni, a volte imposte da specifiche norme legislative, a volte, invece, determinate da un'esigenza di natura civilistica.
Ed è interesse di TUTTI che la gestione e la divulgazione di questo GRANDE ARCHIVIO, costituente un unico ed inestimabile patrimonio, venga fatto con diligenza e professionalità.
Autore: Nino
Data: 18-02-2005 19:40
Ho avuto sospeso un TF per s.q.m. elevati ( 0,13 la stazione e 0,14 il PF ), il tecnico catastale sostiene che superando 0,10 di sqm il tipo va sospeso, a riguardo non ho trovato nessuna norma, qualcuno ne è a conoscenza?
Premetto che le battute tra le stazioni sono le seguenti :
100-400, andata 235,100 e ritorno 235,106;
400-500 andata 821,325 e ritorno 821,329;
500-600 andata 261,305 e ritorno 261,319;
sqm della stazione 500 = 0,096;
sqm della stazione 600 = 0,131;
sqm del PF battuto dalla stazione n. 600 = 0,14.
gianni
Data: 19-02-2005 09:21
Non c'è norma per la sospendibilità a causa di valori elevati negli scarti quadratici medi, quindi non è sospendibile, puoi fare ricorso, ma prima accertati che il rilievo che presenti sia corretto in tutte le misurazioni in special modo nelle letture inverse fra stazioni, iperdeterminazioni.
dopodiché leggiti le risposte di Mario Cinà del 7/2/05, e di Gigi R , sono molto esauriente e perfettamente condivisibili
una_vittima
Data: 20-02-2005 21:53
hai verificato che gli SQM elevati non siano dovuti magari a qualche punto che hai battuto da due o più stazioni??
Spesso gli SQM elevati si verificano quando viene iperdeterminato un qualsiasi punto e non si procede (involontariamente) in modo corretto
Gianni
Data: 22-02-2005 23:26
Assurdo sospendere un tipo per s.q.m. con quei valori: gli s.q.m. riferiti a valori iperdeterminati (e nella loro valenza matematica) rappresentano la correttezza dell'iperdeterminazione, in qualche modo segnalano la "differenza" del dato ottenuto nei diversi percorsi di calcolo, quindi, valori elevati (l'esperienza mi suggerisce > di 0.2/0.3 ) possono essere certamente associati ad un errore nel rilevato, ma..... in Pregeo assumono significati più ampi, infatti vengono calcolati anche per punti che non sono iperdeterminati, l'effetto di un solo dato errato viene spalmato sull'intero rilievo fornendo all'operatore una visione globale del lavoro.
Sono inoltre rappresentazione della metodologia utilizzata: per esempio ad un rilievo per allineamenti e squadri sono associati s.q.m. più alti rispetto alla celerimensura elettro-ottica, la precisione della misura ed il cono di errore di un allineamento a vista sono parametri fisiologicamente non migliorabili, se non utilizzando metodologie diverse.
La mia analisi risulta piuttosto empirica, spero comunque di aver reso l'idea.
Non ti invito nemmeno a cercare l'errore, con quei valori molto probabilmente NON c'è, prova piuttosto a rinominare i punti che hai iperdeterminato (escluso le stazioni) verificando poi in grafica , la loro sovrapposizione e ....... sottoponi il risultato al "tecnico" che ti ha sospeso il lavoro.......
poligonali - calcolo e compensazione
Alessandro Zanzi
Data: Sat,02/07/2005 - 10:24
Possono essere calcolati diversi tipi di poligonali:
- aperte (con o senza apertura fuori centro ed eventuale compensazione altimetrica)
- chiuse (con compensazione empirica o rigorosa dell'errore angolare e lineare)
- vincolate (con o senza apertura e/o chiusura fuori centro)
Il calcolo può essere solo planimetrico, solo altimetrico o planoaltimetrico.
Il calcolo DEVE considerare la media delle letture in avanti e delle letture indietro, ed un software di calcolo DEVE permettere l'utilizzo di letture diritte e capovolte e DOVREBBE mettere in grado l'utilizzatore di poter utilizzare le letture effettuate su diversi strati.
Il problema del calcolo e della compensazione può essere comunque affrontato con la lettura di un qualsiasi testo scolastico o anche di un manuale per geometri, cosa consigliabile anche nel caso in cui si utilizzi un software di calcolo.
Mi è capitato infatti di esaminare il calcolo di poligonale effettuato da un software che, rimandando il calcolo definitivo ad un calcolo di rete, utilizzava per il calcolo della poligonale solamente le letture in avanti!
S.Q.M.
ENRICO
Data: Fri,30/09/2005 - 15:38
scusatemi ma lo s.q.m. nel pregeo in base a cosa viene calcolato?
redigendo un tipo mappale ho uno scarto elevatissimo per tutte le letture fatte, può essere un errore fatto in campagna durante il rilievo???
gianni
Data: Fri,30/09/2005 - 19:02
gli s.q.m. sui punti rilevati, dovrebbero essere molto bassi, non esiste un limite stabilito preciso poiché essi dipendono dalla strumentazione utilizzata, dallo schema del rilievo e dalla presenza di iperdeterminazioni sui punti stessi, non ultimo….dalle misure difformi rilevate fra le stazioni.!.... ( la palina portaprisma era perfettamente a piombo?)
di norma, se si utilizza un buon strumento topografico (teodolite + distanziometro elettro-ottico), gli s.q.m. sono dell' ordine di pochi centimetri.
verifica nel libretto delle misure che le distanze tra le stazioni in andata e ritorno siano pressoché uguali oppure verifica se vi sono punti ribattuti da stazioni diverse chiamati in maniera erronea.
Alessadro Zanzi
Data: Mon,03/10/2005 - 08:18
Un buon metodo per evidenziare eventuali errori di campagna è quello di inquadrare il lavoro mediante una poligonale chiusa, il cui calcolo consente inoltre l'immediata evidenziazione di errori in andata ed in ritorno nelle letture tra le stazioni.
Se le poligonali sono corrette, potrebbe esserci un errore nel rilevamento dei punti di dettaglio ribattuti, che non è comunque detto si tratti di un errore di misura: potrebbe essere stato inserito erroneamente il numero di un punto.
Il successivo calcolo dei punti di dettaglio, fatto attraverso un opportuno software, potrebbe consentire un confronto automatico tra le coordinate calcolate singolarmente per ogni punto con la medesima numerazione e la veloce individuazione di errori relativi ai punti ribattuti.
gianni tau
Data: Thu,06/10/2005 - 07:09
Tratto dalla Circolare n. 11 del 24.12.1988:
"Come più volte evidenziato dalla nuova normativa, si chiarifica che discordanze di forma o di superficie, verificate nell'ambito di oggetti di aggiornamento integralmente rilevati e che rientrano nelle tolleranze definite, possono non richiedere alcuna annotazione specifica nella relazione tecnica da parte del professionista redattore.
Nei casi in cui si eccedono tali tolleranze il tipo dovrà redigersi sulla base di quanto disposto dalla vigente normativa e più specificatamente in relazione a quanto stabilito nel comma 5, art. 6 del D.P.R. 650/72.
In particolare la relazione tecnica dovrà giustificare le anomalie riscontrate fra situazioni di fatto, di diritto e/o catastali.
Sulla base delle indagini esperite e dei documenti tecnici o giuridici consultati a supporto della situazione di fatto riscontrata, il tecnico professionista redattore del tipo di aggiornamento in questione dovrà formulare e sottoscrivere le proprie osservazioni relativamente alle anomalie di cui trattasi.
Da parte dell’ufficio dovrà eseguirsi approvazione entro i termini di legge, avviando, qualora ritenute necessarie, le attività tecniche previste all’art. 9 del citato D.P.R.
( La AdT ha facoltà di effettuare in qualsiasi momento controlli sopralluogo della rispondenza topografica delle misure riportate sui tipi di frazionamento e sui tipi particellari …)
E’ appena il caso di ricordare, infatti, che l’attività istituzionale dell’Amministrazione è limitata all’accettazione, conservazione e pubblicizzazione dei documenti di aggiornamento.
Le responsabilità tecnico-giuridiche inerenti la predisposizione o l’utilizzazione di tali dati investono altri soggetti ai quali tali responsabilità competono.
Re: S.Q.M.
Paolo Campioni
Data: Thu,06/10/2005 - 12:38
Tratto dalla circolare 11 del 1988:
"Come più volte evidenziato dalla nuova normativa, si chiarifica che discordanze di forma o di superficie,
verificate nell'ambito di oggetti di aggiornamento integralmente rilevati e che rientrano nelle tolleranze
definite, possono non richiedere alcuna annotazione specifica nella relazione tecnica da parte del
professionista redattore.
Nei casi in cui si eccedono tali tolleranze il tipo dovrà redigersi sulla base di quanto disposto dalla vigente
normativa e più specificatamente in relazione a quanto stabilito nel comma 5, art. 6 del D.P.R. 650/1972.
In particolare la relazione tecnica dovrà giustificare le anomalie riscontrate fra situazione di fatto, di diritto
e/o catastale."
Nella circolare si parla di forma o superficie e non di scarti quadratici medi.
Sai per caso dove si trova la norma che definisce le tolleranze per gli s.q.m. che non riesco a trovare da nessuna parte.
Scarti quadratici medi
Massydam
Inviato: Sab Gen 28, 2006 5:28 pm
come si possono abbassare i valori degli sqm su pregeo?
ossia ho elaborato un libretto ed avevo 2 PF e un ausiliario e sono stati tutti iperdeterminati ... però ho degli s.q.m. alti..
Tonin
Inviato: Dom Gen 29, 2006 5:55 pm
gli sqm alti sono dovuti alla precisione del rilievo ....
gli scarti quadratici metrici sono in funzione della distanza e della precisione.
non conosco la tua praticità di pregeo ma per verificare l' attendibiltità del tuo rilievo individua gli stessi punti letti da stazioni differenti con numerazione diversa e verifica quanto gli stessi coincidano e/o differiscano.
scarta quelli meno ravvicinati e rinomina solo quelli più vicini e verifica la nuova elaborazione potresti ottenere un risultato diverso da quello attuale.
Trevisan
Inviato: Lun Gen 30, 2006 7:14 am
Prova a eliminare una iperdeterminazione alla volta e vedi quando gli s.q.m. ritornano.
Una volta individuata la stazione esci nuovamente in campagna e verifica la correttezza delle misure.
Il punto ausiliario di per sé non incide sugli s.q.m. e sulla bontà del rilievo.
Negrialb
Inviato: Lun Gen 30, 2006 7:50 am
L'iperdeterminazione dei PF credo che non sia mai stata obbligatoria, ma necessaria nel caso di discordanza tra le misurate dei pf.
Comunque può essere uno dei motivi per i quali hai gli SQM alti, quindi prova a togliere le iperdeterminazioni dei PF.
Gli altri motivi degli SQM alti possono essere:
1) errore sui punti ribattuti tra stazione e stazione, quindi prova a toglierne uno alla volta fino a capire quale è quello che ti alza gli SQM e poi torna a rimisurarlo sul posto;
2) errore nella distanza tra stazione e stazione, quindi verifica le distanze tra le varie stazioni, non dovrebbero avere differenze superiori a 2-3 cm ( tranne casi di forte dislivello tra staz. e staz.), quindi controlla anche queste;
3) errore nella misura di qualche angolo tra stazione e stazione o tra stazione e punto ribattuto,.............qui però la soluzione è quella di tornare in campagna a rimisurare gli angoli.
Geobax
Inviato: Lun Gen 30, 2006 10:30 am
I casi di iperdeterminazione previsti sono due contemplati dalla circ. 5/89 e dall'Istruzione del 1988 par. 2 dalla stessa richiamata:
- in caso di punto ausiliario devi iperdeterminare i due pf;
- in caso di pf materializzato sul posto ma non in cartografia, si devono produrre misure sovrabbondanti in modo da iperdeterminare il nuovo pf.
gli sqm a posteriori aumentano in base all'effettiva precisione del tuo rilievo:
elabora il libretto su coordinate locali, eventualmente non con PREGEO, ed individua i punti gravati di maggior errore (di sicuro qualcuno tra i punti iperdeterminati).
Riporto semplicemente quanto nella guida di PREGEO:
Lo s.q.m. dell'unita' di peso a priori: dipende dalla conformazione della “rete” e dalle precisioni strumentali delle misure (di progetto).
Lo s.q.m. dell'unita' di peso a posteriori: è proporzionale alla precisione effettivamente conseguita (di calcolo) e dipende dagli scarti dalla media generati dalle misure sovrabbondanti.
Lo s.q.m. dell'unita' di peso interna: rappresenta la precisione conseguita a prescindere dai punti d’inquadramento.
Lo s.q.m. dell'unita' di peso esterna: rappresenta la precisione conseguita anche con i punti d'inquadramento.
ospite
Inviato: Mar Gen 31, 2006 7:59 pm
Concordo con quanto scritto da Geobax.
Gli SQM sono inoltre influenzati da:
- precisione della strumentazione dichiarata nella riga 9 (controlla se involontariamente hai indicato come strumento il tacheometro e/o la stadia)
- dalla dichiarazione o meno di poligonali (se dichiarate le misure relative ai vertici delle poligonali assumono - nel calcolo di pregeo - un maggior peso e, generalmente, comportano una riduzione degli SQM.
geoalfa
Inviato: Mer Feb 01, 2006 2:41 am
non è previsto sospendere un tipo per s.q.m. con valori alti: gli s.q.m. riferiti a valori iperdeterminati (e nella loro valenza matematica) rappresentano la correttezza dell'iperdeterminazione, in qualche modo segnalano la "differenza" del dato ottenuto nei diversi percorsi di calcolo, quindi, valori elevati (l'esperienza mi suggerisce > di 0.2/0.3 ) possono essere certamente associati ad un errore nel rilevato, ma..... in Pregeo assumono significati più ampi, infatti vengono calcolati anche per punti che non sono iperdeterminati, l'effetto di un solo dato errato viene spalmato sull'intero rilievo fornendo all'operatore una visione globale del lavoro.
sono inoltre rappresentazione della metodologia utilizzata: per esempio ad un rilievo per allineamenti e squadri sono associati s.q.m. più alti rispetto alla celerimensura elettro-ottica, la precisione della misura ed il cono di errore di un allineamento a vista sono parametri fisiologicamente non migliorabili, se non utilizzando metodologie diverse.
gli s.q.m. sui punti rilevati, dovrebbero essere molto bassi, non esiste un limite stabilito preciso poiché essi dipendono dalla strumentazione utilizzata, dallo schema del rilievo e dalla presenza di iperdeterminazioni sui punti stessi, non ultimo ….dalle misure difformi rilevate fra le stazioni.!.... ( la palina portaprisma era perfettamente a piombo?)
di norma, se si utilizza un buon strumento topografico (teodolite + distanziometro elettro-ottico), gli s.q.m. sono dell' ordine di pochi centimetri.
verifica nel libretto delle misure che le distanze tra le stazioni in andata e ritorno siano pressoché uguali oppure verifica se vi sono punti ribattuti da stazioni diverse chiamati in maniera erronea.
“… in presenza di s.q.m. elevati, deve essere - in prima persona - il tecnico redattore a preoccuparsi, a causa di eventuali errori commessi in campagna….”
inoltre un buon metodo per evidenziare eventuali errori di campagna è quello di inquadrare il lavoro mediante una poligonale chiusa, il cui calcolo consente inoltre l'immediata evidenziazione di errori in andata ed in ritorno nelle letture tra le stazioni.
se le poligonali sono corrette, potrebbe esserci un errore nel rilevamento dei punti di dettaglio ribattuti, che non è comunque detto si tratti di un errore di misura: potrebbe essere stato inserito erroneamente il numero di un punto.
Scarti quadratici medi
vincenzo m
Data: Wed,22/03/2006 - 22:06
ho fatto un rilievo in zona collinare dalle misure effettuate una coppia di PF ha uno scarto di 0.66;
visto che ho iperdeterminato un pf dei due cosa devo fare per fare approvare il tipo che mi è stato sospeso?
Gianni1
Data: Thu,23/03/2006 - 13:21
Prova a rinominare uno dei due punti e ti accorgerai che hai sbagliato ad osservare uno dei due ( il programma effettua delle compensazioni e, non essendo gli stessi coincidenti, si hanno gli sqm alti ).
Controlla il rilievo ed elimina quello errato.
sqm elevati
matralfa Inviato: Ven Dic 15, 2006 6:26 pm
salve a tutti spero che qualcuno possa aiutarmi in un libretto in cui gli sqm sono elevati qual' è l'errore?
visto che le letture in avanti e indietro sono corrette gli angoli ok, cosa influisce sugli sqm?
it9gvo
Inviato: Ven Dic 15, 2006 9:01 pm
Gli SQM elevati vengono fuori a causa di errate o imprecise iperdeterminazioni come segue:
- la distanza tra due stazioni viene inserita nel libretto sia in andata che al ritorno;
- un punto viene battuto da più stazioni;
- viene inserita la distanza tra due punti (con righe 4 e 5) già battuti con righe 2;
- viene inserita la distanza, sempre con righe 4-5, tra un PF e un punto
ausiliario vicino di cui si è misurata la distanza diretta sul terreno.
Per trovare velocemente l'errata iperdeterminazione basta rinominare il punto ribattuto (con riga 2 o 5) ad esempio aggiungendo uno 0 ( punto 134 diventa 1340 ); elabora il tipo dopo ogni sostituzione fino a verificare che gli SQM diventeranno accettabili.
Guardando la grafica potrai verificare anche visivamente a che distanza si trovano i due punti.
Geosim
Inviato: Sab Dic 16, 2006 7:27 am
va anche considerato che pregeo tiene conto anche delle precisioni strumentali per il calcolo degli scarti, seleziona 20 cc nella precisione angolare dello strumento e nel caso di righe 4 seleziona la casella "allineamento strumentale" (sempre naturalmente che sia plausibile, tipo pareti di fabbricati ecc.), effettivamente punti ribattuti da più stazioni, se non rilevati con estrema precisione possono far lievitare gli scarti. Io personalmente faccio sempre una prima elaborazione del rilievo con nomi diversi per i punti ribattuti per valutare "ad occhio" la bontà delle misure.
cordialità