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geocinel
Carlo Cinelli
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Devi innanzitutto prelevare al catasto di competenza tutti gli elaborati (Tipi di Frazionamento) e coordinate sulla mappa originaria utili alle operazioni. Devi eseguire un rilievo che comprenda sia i punti di appoggio della mappa originaria, sia le origini degli allineamenti (frazionamento ante circolare 2/88), sia i Punti Fiduciali, sia eventuali punti caratteristici (se ci sono). Per punti caratteristici io intendo eventuali e dubbie materializzazioni del confine da tracciare, oppure picchetti apposti da te stesso. Devi eseguire, in ufficio, i vari calcoli separati. Se hai fatto la procedura dei punti caratteristici puoi già vedere, dalle sovrapposizioni, le varie differenze. Se no vai in campagna con le coordinate polari e ritracci il confine del lotto. Saluti e buon lavoro
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simone66
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Grazie per le delucidazioni, ma un approfondimento. Nel fare i vari calcoli separati in base ai tipi di frazionamenti con punti fiduciali, quali coordinate devo usare quelle prelevate allo stato attuale dal catasto oppure quelle che il tecnico redattore del tipo ha inserito nel suo libretto orginale ?
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geobax
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"simone66" ha scritto: Grazie per le delucidazioni, ma un approfondimento. Nel fare i vari calcoli separati in base ai tipi di frazionamenti con punti fiduciali, quali coordinate devo usare quelle prelevate allo stato attuale dal catasto oppure quelle che il tecnico redattore del tipo ha inserito nel suo libretto orginale ? Le ultime che hai detto: quelle utilizzate nel libretto originale. ciao
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Come dicevo nei post del topic www.pregeo.it/modules.php?name=Forums&fi... che ti consiglio di consultare, le coordinate, per le riconfinazioni post circolare 2/88, ingenerano confusione. Geobax, come sempre, ti ha indicato la strada giusta. Io ti consiglio, soprattutto se usi punti caratteristici e quindi verifichi in studio preliminarmente il confine, di non usarle proprio e di effettuare la sovrapposizione nel CAD tra i due rilievi celerimetrici rigidi. Alternativamente le puoi impostare nel tuo PREGEO ed inserire i due rilievi da confrontare che ovviamente attingeranno alle stesse coordinate dei PF e che quindi saranno automaticamente sovrapponibili. Saluti e buon lavoro
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geosim
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In un caso simile io ho operato così (come peraltro ti hanno già consigliato) anche se il mio era più semplice perchè non avevo dividenti di impianto: - raccolta dei libretti delle misure dei vari frazionementi presso l'AdT; - rilievo con stazione totale (il più preciso possibile) di tutti i punti di appoggio utilizzati nei vari tipi di frazionamento che hanno originato la particella; - calcolo celerimetrico di coordinate cartesiane riferite ad un sistema fittizio di ognuno degli atti di aggiornamento di cui sopra utilizzando le SOLE misure scritte nei relativi libretti delle misure; - rototraslazione delle coordinate degli atti di aggiornamento come sopra calcolate nel tuo rilievo utilizzando per ogni aggioramento i relativi punti di appoggio. In questa maniera avrai un unico sistema cartesiano per tutto e potrai tracciare il confine in campagna. Aggiungo che anche nel caso di utilizzo di linee originarie di impianto riportei le stesse nello stesso sistema cartesiano eseguendo il rilievo dei punti di appoggio dedotti dalla mappa di impianto e quindi rototraslando le coordinate assolute nel sistema locale. Questo metodo non è utilizzabile nel caso di scarsità di punti di appoggio e dovendo quindi adottare una apertura a terra, anzi chiedo a chi è più esperto come si comporterebbe in tal caso?
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geobax
(GURU)
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"geocinel" ha scritto: Geobax, come sempre, ti ha indicato la strada giusta. Ho letto il tuo libro (complimenti) e seguo con interesse tutti i tuoi interventi nel campo di riconfinazioni...come dire...imparo da chi ne sa più di me... :wink: ciao e grazie a nome di tutti quelli che, tramite il forum, imparano...
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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"geosim" ha scritto: Aggiungo che anche nel caso di utilizzo di linee originarie di impianto riportei le stesse nello stesso sistema cartesiano eseguendo il rilievo dei punti di appoggio dedotti dalla mappa di impianto e quindi rototraslando le coordinate assolute nel sistema locale. Questo metodo non è utilizzabile nel caso di scarsità di punti di appoggio e dovendo quindi adottare una apertura a terra, anzi chiedo a chi è più esperto come si comporterebbe in tal caso? Terrei sempre distinti i vari passaggi. Tieni conto che non è detto che il vertice della dividente da atto di aggiornamento post circolare 2/88 che interseca la linea di Impianto debba coincidere perfettamente con la stessa. Non ho capito poi come fai a fare una rototraslazione tra tre sistemi diversi (Mappa Impianto, Mappa Attuale/PF, Rilievo): quali sono i punti comuni? Conviene dunque ricreare una gerarchia temporale e cominciare nel tracciare la linea di Impianto, poi quella di aggiornamento ante circolare 2/88 e dopo quelle originate con Pregeo. In alternativa potremmo fare tutto ciò nel CAD e verificare la perfetta coincidenza. Se mancasse dovremmo adattare (che brutta parola) i più recenti ai meno. Saluti e buon lavoro
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geosim
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Ogni atto di aggioramento avrà i suoi punti di appoggio che saranno i PF per i frazionamenti post 2/88, vertici di poligonali o di allineamento per gli atti pre 2/88 e particolari cartografici presenti in mappa di impianto per le linee di impianto. Ogni atto è stato trattato separatamente ma alla fine, siccome la rototraslazione è avvenuta sulla base cartesiana di tutti i punti di appoggio che ho rilevato contemporaneamente, le coordinate locali di ogni atto di aggiornamento sono omologhe tra loro (non so se sono riuscito a spiegarlo bene). Relativamente alla gerarchia degli atti sono d'accordo con te soprattutto per i punti di intersezione tra linee nere e linee rosse in quanto spesso questi venivano "forzati" a tavolino per andare a chiudersi sulla linea nera (un pò quello che si fa fa adesso con pregeo quando si "adatta" la proposta di aggiornamento).
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geocinel
Carlo Cinelli
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Il calcolo della rototraslazione di tipo baricentrico avviene tra due sistemi che hanno almeno 3 punti in comune o omologhi. Ora tu di sistemi ne tiri in ballo 3 e continua a non essermi chiaro come fai a fare la rototraslazione contemporaneamente tra tutti. La dovrai fare prima tra due di questi e poi tra l'ultimo rimasto e gli altri due insieme. O no? Quali possono essere i punti omologhi o comuni a tutti e tre? Non certo i PF, visto che qualcuno è di aggiornamento. Saluti
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geosim
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Mi sono spiegato male e me scuso, io intendo dire che rilievo contemporaneamente i pf interessati e tutti gli altri vertici che mi servono per gli appoggi, questi quindi saranno riferiti ad un unico sistema cartesiano locale fittizio da me impostato. Successivamente rototraslo (o meglio diciamo inserisco) ad esempio l'atto di aggiornamento post 2/88 utilizzando come punti di appoggio le sole coordinate dei pf a cui il tipo è riferito. Alla stessa maniera ad esempio per un aggiornamento pre 2/88 la rototraslazione avverrà sui vertici della poligonale (se esiste) ed in questo caso utilizzerò solo quei punti. Voglio dire che in questo modo tutti gli aggiornamenti saranno inseriti in un unico sistema cartesiano ma naturalmente ognuno lavorerà con i propri punti di appoggio (a meno che due aggiornamenti non ne utilizzino alcuni comuni). Spero di essere stato più chiaro. buon lavoro
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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it
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Di fatto esegui prima una rototraslazione tra il sistema Rilievo ed uno dei due sistemi Mappa e poi con l'altro. Ora ho chiaro. Saluti
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