La procedura "Frazionamento dell'Edm tramite rilievo" io lo utilizzo sempre ed in tutti i casi.
Le nuove linee del perimetro fabbricato possono essere spostate interessando un solo vertice, traslate interessando entrambi i vertici di ogni linea, ecc.
Tutto sta nel creare alla fine un perimetro fabbricato più o meno coerente con le misure reali.
Non possiamo pretendere dalla mappa una pecisione assoluta quando si interviene per ampliare edifici, a meno di ridefinire l'intero perimetro quasi sempre possibile solo appoggiandosi ai P.F.
Prima di decidere quale procedura Pregeo adottare io eseguo un rilievo accurato in pianta (per la redazione delle planimetrie) e di ubicazione dell'intero edificio sulla base di punti di appoggio attendibili (possibilmente d'impianto) rilevati in loco e coincidenti con vertici di mappa.
Dopo aver sviluppato in ambiente cad la pianta del fabbricato e ubicato la posizione dei punti vertici rispetto alla pianta del fabbricato, sovrappongo alla mappa wegis il disegno cad suddetto.
Detta sovrapposizione la eseguo anche sulle vecchie mappe cartacee e di impianto (ove possibile) così ho modo di rendermi conto di eventuali anomalie della mappa Wegis.
Sulla base delle elaborazioni di cui sopra se ritengo di ottenere un risultato finale attendibile entro i limiti di accettabilità utilizzando la procedura modesta entità allora utilizzo detta procedura.
Se le discordanze di ubicazione e dimensioni del fabbricato superano dei limiti abbastanza consistenti, qualora non possa risolverli con la modesta entità, eseguo un rilievo con appoggio ai PF e ridefinisco l'intero perimetro ed ubicazione del fabbricato.
Preciso che traslare le nuove linee del fabbricato, anche di quantità non modeste, allo scopo di adattarle a linee nere di mappa non produce errori di distorsione in Pregeo.
Come affermato sopra da altro collega, la proposta di aggiornamento è soggettiva ed il risultato da ottenere dipende dal singolo tecnico e dalla relativa precisione che si intende rispettare.