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frazionamento terreni di lotto urbano-chi firma? |

dioptra
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Salve Al terreni esistono 3 mappali adiacenti (282) e su quello di mezzo è situata una bifamiliare. La bifamiliare, regolarmente registrata al fabbricati ed è divisibile a metà, cielo-terra. Un proprietario di mezza bifamiliare, mi ha chiesto di stralciare il terreno sottostante e di fondere la metà sottostante alla sua mezza bifamiliare al mappale adiacente in modo da formare al terreni un solo mappale. Chi firma il tipo mappale? In caso di vendita questo atto è valido? Va notificato in comune? cordialmente
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SIMBA64
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"dioptra" ha scritto: Salve Al terreni esistono 3 mappali adiacenti (282) e su quello di mezzo è situata una bifamiliare. La bifamiliare, regolarmente registrata al fabbricati ed è divisibile a metà, cielo-terra. Un proprietario di mezza bifamiliare, mi ha chiesto di stralciare il terreno sottostante e di fondere la metà sottostante alla sua mezza bifamiliare al mappale adiacente in modo da formare al terreni un solo mappale. Chi firma il tipo mappale? In caso di vendita questo atto è valido? Va notificato in comune? cordialmente Salve Udino Mentre rispondo mi sto facendo il disegno dei tuoi quesiti, 1-Firmano tutti gli aventi diritto delle particelle che tratti con l'atto di aggiornamento, oppure con delega firma solo uno 2- una volta registrato l'atto di aggiornamento catastale si può fare l'atto pubblico 3-se c'è frazionamento deve essere notificato al Comune Saluti
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bioffa69
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BRESCIA
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non vedendo la grafica non riesco a capire come siano disposti i mappali e non capisco come siano denunciati gli altri due mappali di qualita' 282 all'urbano, sono rispettivamente ognuno la corte esclusiva di una uiu e l'altro dell'altra?? o sono anch'essi meta' ciascuno di una e dell'altra unita'?? ....se inmagino un lotto a nord, la casa al centro divisa per meta' da nord a sud , ed un lotto a sud, e la dividente della casa (dividente ipotetica), che continua sui due lotti a nord e a sud, identificando le proprieta' diverse est e ovest, se la situazione e' questa io dicoche e' possibile frazionare i lotti in due parti, identificando cioe' cio' che gia' e' definito all'urbano, fondendo le corti esclusive col mappale del fabbricato. i mappali delle corti che vengono frazionati, mantengono il numero originario perche' gia' all'urbano, per cui al confinante non cambia niente, ne come identificazione ai terreni ne all'urbano. visto che non si tocca la proprieta' del confinante, il tf lo firma solo il cliente, il tipo deve essere depositato in comune, come tutte le volte che si rappresentano nuove dividenti in mappa ed evidentemente, avendo solo proceduto ad una modifica di identificativo, del mio identificativo , direi che in caso di rogito notarile, non ci sono problemi. se la descrizione dei luoghi che ho fatto e' corretta io la vedo cosi' Saluti
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dioptra
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Salve Un mappale al centro con una bifamiliare divisa all'urbano con 2 subalterni. A est e a ovest altri due mappali, graffati ciascuno ad uno dei due subalterni adiacenti di proprietà diversa ma la stessa dei due sub adiacenti. Ora si vuole dividere, cielo terra, nord sud, il mappale di centro. E fondere il mappale di ad est con l'adiacente mappale derivato e corrispondente al sub del mappale di centro (sub ad est). Ma il frazionamento o stralcio, chi lo firma? Tuti gli intestatari di tutti i sub? Cioè vanno inseriti tutti gli intestatari di tutti i sub, come se fosse un condominio? Solo il proprietario del sub ad est? Bisogna poi andare dal notaio a fare l'atto di divisione o identificazione? cordialmente
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SIMBA64
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"dioptra" ha scritto: Salve Un mappale al centro con una bifamiliare divisa all'urbano con 2 subalterni. A est e a ovest altri due mappali, graffati ciascuno ad uno dei due subalterni adiacenti di proprietà diversa ma la stessa dei due sub adiacenti. Ora si vuole dividere, cielo terra, nord sud, il mappale di centro. E fondere il mappale di ad est con l'adiacente mappale derivato e corrispondente al sub del mappale di centro (sub ad est). Ma il frazionamento o stralcio, chi lo firma? Tuti gli intestatari di tutti i sub? Cioè vanno inseriti tutti gli intestatari di tutti i sub, come se fosse un condominio? Solo il proprietario del sub ad est? Bisogna poi andare dal notaio a fare l'atto di divisione o identificazione? cordialmente Salve Udino devi scoprire tutte le carte altrimenti non si può rispondere in modo corretto, la mia risposta di prima è stata in senso generale, ma che comunque ritengo ancora valida. Cioè tu ci devi spiegare varie cose fra le quali queste: 1-dovresti illuminarci su cosa dicono gli atti pubblici che identificano questa situazione di partenza. 2-l'area scoperta su cui insiste la bifamiliare è comune oppure no??, perchè potrebbe essere che all'urbano ogni unità immobiliare ha la sua area esclusiva. Per il momento non ti chiedo altro, a me affascinano queste situazioni così ingarbugliate. Saluti rispettosi
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dioptra
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Salve Sto tentando di inserire una immagine in formato HTML5 ma non mi riesce. cordialmente
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totonno
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"dioptra" ha scritto: Salve Sto tentando di inserire una immagine in formato HTML5 ma non mi riesce. cordialmente Clicca sull'immagine per vederla intera Questo potrebbe essere lo schema. Sono sempre perplesso nel fare questo tipo di frazionamenti. Un lotto che nasce come edificio unico difficilmente lo concepisco diviso, anche perchè probabilmente avrà caratteristiche tali da dover essere considerato una unica entità anche se suddiviso in più subalterni avrà delle parti considerate comuni per legge usi e consuetudini (le fondazioni, il tetto, la struttura, gli impianti). Forzare una divisione se pur avallata giuridicamente, può contraddire quanto sottoscritto nell'atto di acquisto. Premesso ciò non possiamo neppure non considerare le volontà delle parti di avvenire ad una divisione consensuale finalizzata solamente (ed inutilmente) ad avere un proprio numero esclusivo di particella da non condividere con nessuno (...tiè!). Se due soggetti hanno soldi da buttare al vento non possiamo che esserne contenti. Beati loro! Ma dal punto di vista giuridico è ininfluente. Comunque non vedo grossi impedimenti, ma entrambe le parti devono prestare la loro firma consensualmente. Poi eventualmente se ce ne fosse bisogno per graffare la corte assente dalla consistenza del bene (se fosse comune, eventualmente procedendo ad un atto di divisione con trasferimento di quote), occorre modificare l'identificativo dei beni e la loro planimetria. Quando ho tempo poi ti spiego pure passo passo come impostare il libretto e il censuario del frazionamento da notificarsi in Comune. (eh....eh......eh!). Non so come tu faccia, ma io mi faccio aiutare da Spyp....non ricordo il nome , non so se lo conosci....ti consiglio di acquistarlo. Saluti.
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sarosalv
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No riesco a immaginere l'atto di stipula del notaio. Perchè, se il tipo deve essere firmato dalle parti come secondo me deve essere firmato, è naturale che si deve procedere alla stipula di un atto di divisone. Però mi chiedo, come dice Totonno, essendo un edificio unico, come verranno divisi le parti considerati comuni, struttura portante, impianti, tetto. A meno che l'edifico è costituito da due corpi indipendenti.
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SIMBA64
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"sarosalv" ha scritto: No riesco a immaginere l'atto di stipula del notaio. Perchè, se il tipo deve essere firmato dalle parti come secondo me deve essere firmato, è naturale che si deve procedere alla stipula di un atto di divisone. Però mi chiedo, come dice Totonno, essendo un edificio unico, come verranno divisi le parti considerati comuni, struttura portante, impianti, tetto. A meno che l'edifico è costituito da due corpi indipendenti. Salve Richiamando per le parti comuni gli articoli del codice civile, fanno quasi sempre così i notai. Saluti
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SIMBA64
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"totonno" ha scritto: "dioptra" ha scritto: Salve Sto tentando di inserire una immagine in formato HTML5 ma non mi riesce. cordialmente Clicca sull'immagine per vederla intera Questo potrebbe essere lo schema. Sono sempre perplesso nel fare questo tipo di frazionamenti. Un lotto che nasce come edificio unico difficilmente lo concepisco diviso, anche perchè probabilmente avrà caratteristiche tali da dover essere considerato una unica entità anche se suddiviso in più subalterni avrà delle parti considerate comuni per legge usi e consuetudini (le fondazioni, il tetto, la struttura, gli impianti). Forzare una divisione se pur avallata giuridicamente, può contraddire quanto sottoscritto nell'atto di acquisto. Premesso ciò non possiamo neppure non considerare le volontà delle parti di avvenire ad una divisione consensuale finalizzata solamente (ed inutilmente) ad avere un proprio numero esclusivo di particella da non condividere con nessuno (...tiè!). Se due soggetti hanno soldi da buttare al vento non possiamo che esserne contenti. Beati loro! Ma dal punto di vista giuridico è ininfluente. Comunque non vedo grossi impedimenti, ma entrambe le parti devono prestare la loro firma consensualmente. Poi eventualmente se ce ne fosse bisogno per graffare la corte assente dalla consistenza del bene (se fosse comune, eventualmente procedendo ad un atto di divisione con trasferimento di quote), occorre modificare l'identificativo dei beni e la loro planimetria. Quando ho tempo poi ti spiego pure passo passo come impostare il libretto e il censuario del frazionamento da notificarsi in Comune. (eh....eh......eh!). Non so come tu faccia, ma io mi faccio aiutare da Spyp....non ricordo il nome , non so se lo conosci....ti consiglio di acquistarlo. Saluti. Salve, se la grafica intesa da udino è proprio questa, quoto al 100%. Saluti pranzanti
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totonno
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"sarosalv" ha scritto: No riesco a immaginere l'atto di stipula del notaio. Perchè, se il tipo deve essere firmato dalle parti come secondo me deve essere firmato, è naturale che si deve procedere alla stipula di un atto di divisone. Però mi chiedo, come dice Totonno, essendo un edificio unico, come verranno divisi le parti considerati comuni, struttura portante, impianti, tetto. A meno che l'edifico è costituito da due corpi indipendenti. No. Per chiarire. La situazione giuridica è già impostata all'urbano. I subalterni sono correttamente intestati a singola ditta quindi non c'è da fare alcun atto di divisione. Il problema è, secondo me, che non è possibile che i subalterni siano completamente divisi, proprio perchè all'origine della costruzione il fabbricato è concepito come unico e quindi questa situazione di forzata divisione potrebbe provocare liti future e a nulla potrebbe essere servito addivenire ad una divisione solamente catastale perchè quella giuridica già è in essere. Saluti.
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sarosalv
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"totonno" ha scritto: "sarosalv" ha scritto: No riesco a immaginere l'atto di stipula del notaio. Perchè, se il tipo deve essere firmato dalle parti come secondo me deve essere firmato, è naturale che si deve procedere alla stipula di un atto di divisone. Però mi chiedo, come dice Totonno, essendo un edificio unico, come verranno divisi le parti considerati comuni, struttura portante, impianti, tetto. A meno che l'edifico è costituito da due corpi indipendenti. No. Per chiarire. La situazione giuridica è già impostata all'urbano. I subalterni sono correttamente intestati a singola ditta quindi non c'è da fare alcun atto di divisione. Il problema è, secondo me, che non è possibile che i subalterni siano completamente divisi, proprio perchè all'origine della costruzione il fabbricato è concepito come unico e quindi questa situazione di forzata divisione potrebbe provocare liti future e a nulla potrebbe essere servito addivenire ad una divisione solamente catastale perchè quella giuridica già è in essere. Saluti. Giusto quello che dici. Però va da se che, se il frazionamento deve essere firmato consensualmente da entrambi è perchè l'area del terreno su cui sorge il fabbricato risulta comune. Per cui secondo me un atto deve essere fatto. Saluti
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totonno
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"sarosalv" ha scritto:
Giusto quello che dici. Però va da se che, se il frazionamento deve essere firmato consensualmente da entrambi è perchè l'area del terreno su cui sorge il fabbricato risulta comune. Per cui secondo me un atto deve essere fatto. Saluti La firma di entrambi io la suggerivo per altre motivazioni, comunque la tua affermazione mi sembra più che giusta. Bisognerebbe verificare attentamente l'aspetto delle parti comuni in atto. In genere da codice civile il terreno su cui sorge l'edificio è parte comune, ma se io acquisto un subalterno porzione di edificio da terra a tetto..... va visto come è descritto l'oggetto compravenduto negli atti di provenienza. L'aspetto comunque che tu sollevi non è da sottovalutare! Saluti.
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SIMBA64
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Salve Io gradirei che il grande Dioptra almeno ci confermasse se il disegno grafico inserito da Totonno è inerente al suo caso, altrimenti potremmo dire anche delle soluzioni non corrispondenti con la realtà di fatto. Dai Udino che aspettiamo il tuo intervento. Saluti a tutti
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totonno
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Forse Dioptra non trova più il tasto "Segui argomento". Ciao.
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