"teo_bo" ha scritto:
"dioptra" ha scritto:
Salve
Quoto gli interventi precedenti.
Faccio altresì notare che, comunque sia, la superficie SR dichiarata in atti catastali non ha nessun valore probatorio.
Essa deriva da una dichiarazione unilaterale o da evidenti e precise dimensioni del lotto.
Vedi in particolare i casi di particelle intercluse derivate da frazionamento per lottizzazione.
cordialmente
Dopo un'opera di riconfinamento sottoscritta dalle parti interessate la SR rimane sempre non probatoria?
Che valore ha nell'atto notarile una SN differente di parecchi mq. da quella misurabile sul posto? I problema è come spiegare alle parti interessate alla compravendita che la sup. nominale dichiarata nell'atto notarile non è quella effitivamente utilizzabile nella realtà dei luoghi.
saluti.
Salve
Ciò che è conservato al catasto è NON probatorio per antonomasia.
Lo dice il Codice civile. ( a meno dei casi previsti, altrimenti mi impiantate una polomica sulle parole)
Ma sempre lo stesso codice dice che ai fini della determinazionei un confine Ogni mezzo di prova è ammesso.
E l'atto sottoscritto dalle parti, riconfinazione, a mio modesto avviso è atto probante.
Ma, ripeto, non abbiamo ancora parlato di superficie reale.
In quanto superficie è sempre affetta da una tolleranza, che dipende dall'estensione. E quindi assoluta non può essere.
Si può tracciare sul terreno una linea, mediante dei punti che la materializzano, ma tracciare un'area?
Purtroppo bisogna parlare di area ma tutto deve sempre essere ricondotto alla sua naturale collocazione.
E quì mi attirerò le ire di tutti:
a mio parere è stato un GRAVE errore l'introduzione delle SR da parte del Catasto.
Potevano starsene fuori.
Non serve a nulla e crea solo confusione.
Si sono confusi tra la superficie grafica derivata dal calcolo con le coordinate e la superficie reale rilevata sul terreno, non è la stessa cosa.
cordialmente