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Frazionamento ente urbano con fabbricato interrato abusivo |

StudioLor
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05 Febbraio 2008
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Bassano del Grappa
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Buongiorno colleghi, premetto i miei più sinceri complimenti a tutta la community e a chi sostiene questa formidabile risorsa telematica. Oggi più che mai la nostra professione necessita di studio. Le norme e la tecnica cambiano velocemente e la necessità di confronto è sempre più attuale. Veniamo al quesito. L'incarico riguarda un frazionamento di un lotto al catasto terreni e di un lotto al catasto fabbricati. Da un sopralluogo effettuato ho riscontrato l'esistenza un manufatto parzialmente interrato, in completo abuso. Il Committente non è interessato al censimento di quest'ultimo, pertanto ritengo che io non sia obbligato a censirlo in quanto escluso dal mio diretto incarico. Tuttavia mi è da sempre stato insegnata "l'arte del dubbio" e non sono pienamente convinto del mio ragionamente, considerato anche al fatto che il frazionamento riguarda anche un ente urbano e che dovrò denunciare con una pratica docfa lo scorporo dell'area e, per completezza della pratica, variare i relativi fabbricati esistenti. Ho letto alcuni quesiti posti nel forum tuttavia in questo caso, considerato che devo trattare un ente urbano, possiedo un maggiore dubbio inerente l'obbligatorietà nel denunciare - a prescindere - lo stato di fatto. Grazie a chi vorrà rispondermi e costruire un ragionamento costruttivo. con i migliori saluti. geom. Cremona
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Autore |
Risposta |

robertopi
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16 Dicembre 2004
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3534
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NAPOLI
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Ci sarebbe da fare un ragionamento di etica, responsabilità ed opportunità. La denuncia la fa il proprietario, il tecnico dovrbbe certificare i dati tecnici, tuttavia resta il dubbio sulla parte abusiva. Il fisco, come detto più volte, se ne frega altamente se un immobile è abusivo o meno, va denunciato e basta, i risvolti aministrativi non gli interessano. Il tecnico cosa in questi casi? Le risposte potrebbero essere: 1) fa finta di non vederel'abuso, quando è andato a rilevare non c'era nulla; 2) declina l'incarico, non vuole essere "complice" del committente; 3) convince il proprietario ad accatastare anche la parte abusiva. Forse ci sarebbero anche le risposte 5,6,7..e via così, ma secondo me la decisione è tutta tua e credo che i dubbi restino. saluti
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mauro_70
Iscritto il:
04 Agosto 2015 alle ore 16:55
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personalmente come tecnico dichiaro tutto quello che trovo. il proprietario non vuole ? si cerchi altro tecnico. Supponi che il catasto esca per verificare la tua pratica e trova che hai fatto un falso credi di non avere problemi? tu sei "incaricato" dallo stato di certificare quello che presenti. Poi conosc dei "tecnici" che se ne fregano e finora gli e andata bene..... Buon lavoro
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samsung
Iscritto il:
29 Ottobre 2005
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2844
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Anch'io denuncio sempre l'unità immobiliare nello stato in cui si trova, questo per diversi motivi. Ritengo tuttavia che se il manufatto di cui parli è slegato dal fabbricato che stai trattando e si trova nella parte che rimarrà terreno, potresti anche ricorrere all'espediente che pensi di utilizzare. In fondo il cliente ti mostra l'ambito che vuole costituisca il suo lotto urbano. Se però questo manufatto è solidale al fabbricato e/o ricade nella corte che trasferirai all'urbano, non c'è nessuno scampo, lo devi censire e basta. Scrivo sempre in relazione che l'oggetto del rilievo mi viene indicato dal committente sia questo un frazionamento che tipo mappale e preciso cosa mi è stato indicato, (lui sottoscrive di essere a conoscenza di ciò che è contenuto nell'elaborato quindi conferma le mie parole), ma nel caso che un fabbricato parziallmente o interamente abusivo sia presente su un ente urbano, qualunque indicazione ti dia la proprietà non puoi far finta di niente a costo di perdere il lavoro se non vuole sanare o demolire. Io che di mestiere non faccio lo sceriffo mi regolo così, quantomeno in linea generale... poi il particolare vediamo,,, però ciò che sta su un ente urbano lo denuncio sempre, senza eccezioni.
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totonno
(GURU)
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19 Maggio 2006
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Firenze
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"samsung" ha scritto: Anch'io denuncio sempre l'unità immobiliare nello stato in cui si trova, questo per diversi motivi. Ritengo tuttavia che se il manufatto di cui parli è slegato dal fabbricato che stai trattando e si trova nella parte che rimarrà terreno, potresti anche ricorrere all'espediente che pensi di utilizzare. In fondo il cliente ti mostra l'ambito che vuole costituisca il suo lotto urbano. Se però questo manufatto è solidale al fabbricato e/o ricade nella corte che trasferirai all'urbano, non c'è nessuno scampo, lo devi censire e basta. Scrivo sempre in relazione che l'oggetto del rilievo mi viene indicato dal committente sia questo un frazionamento che tipo mappale e preciso cosa mi è stato indicato, (lui sottoscrive di essere a conoscenza di ciò che è contenuto nell'elaborato quindi conferma le mie parole), ma nel caso che un fabbricato parziallmente o interamente abusivo sia presente su un ente urbano, qualunque indicazione ti dia la proprietà non puoi far finta di niente a costo di perdere il lavoro se non vuole sanare o demolire. Io che di mestiere non faccio lo sceriffo mi regolo così, quantomeno in linea generale... poi il particolare vediamo,,, però ciò che sta su un ente urbano lo denuncio sempre, senza eccezioni. In parole povere, denunci l'abuso (perchè deontologicamente tu non puoi farne a meno) e denunci pure il committente che riconosce a te di essere l'unico responsabile dell'abuso. Meno male che non fai lo sceriffo. Esticazzi. Saluti
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samsung
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29 Ottobre 2005
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"totonno" ha scritto: In parole povere, denunci l'abuso (perchè deontologicamente tu non puoi farne a meno) e denunci pure il committente che riconosce a te di essere l'unico responsabile dell'abuso. Meno male che non fai lo sceriffo. Esticazzi.  Quando dico "denuncio" non intendo alla polizia municipale. Con "denuncia" intendo presentazione di TM e Docfa, ovviamente. Il committente che non vuole sanare, demolire o accettare che presenti lo stato di fatto abusi compresi, può togliermi l'incarico e amici come prima. Saluti
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EALFIN
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03 Dicembre 2006
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L'unica possibilità, a mio avviso, che potrebbe permettere di evitare di accatastare un manufato ricadente su un terreno oggetto di solo frazionamento è che quel manufatto sia ancora in corso di costruzione. Infatti poiché per detti edifici al rustico non vi è l'obbligo di essere censiti e poiché non mi risulta che esista una norma che obbliga di accatastare comunque degli edifici non ultimati nei casi di solo frazionamento catastale che riguardano la particella in cui detti edifici ricadono, deduco che si possa far meno di accatastare il fabbricato rustico nel caso di frazionamento. Il problema però riguarda il confronto con le foto ad alta definizione integrate nella cartografia catastale e che il tecnico approvatore del Pregeo dovrebbe segnalare eventuali anomalie per successivie ispezioni, come prevedono le disposizioni di dicembre 2016. In un caso recente di un vecchio cliente (ormai perso) mi sono rifiutato di accatastare solo un manufatto isolato (non abusivo) in presenza di altri manufatti (abusivi) ricadenti nella particella interessata e mai accatastati. E' arrivato un collega (luglio 2020) ed ha eseguito le richieste del cliente ignorando l'esistenza degli altri manufatti. Per di più causa Covid non è detto che vi siano ispezioni ad hoc visto che solo noi dobbiamo sfidare la sorte pur di tirare avanti mentre la pubblica amministrazione blinda i propri dipendenti all'interno degli uffici pubblici per paura del Covid. Da parte mia, nei casi di evidenti manufatti di accatastare (me ne importa poco se sono abusivi o meno) e nei casi sopra citati (frazionamento o tipo mappale su particella interessata dai manufatti da accatastare per Legge ma non per il cliente): - o il mio cliente demolisce prima e quindi solo dopo la demolizione presento il Tipo Mappale o Frazionamento allegando una relazione con tanto di foto per dimostrare che il manufatto che loro vedono nelle foto ad alta definizione è stato demolito; - o accatasto tutto quello che trovo e che necessita di obbligo di accatastamento; - o rinuncio all'incarico. E' pur vero che quando vi sono state ispezioni a miei colleghi mi risulta che non è stato preso nessun provvedimento se non quello di obbligare ad adempiere di conseguenza. E' altrettano vero che in casi simili di sicuro il cliente ti negherà di averti dato mandato di non accatastare tutto quello che occorreva e, naturalmente, quanto meno ti toccherà riparare gratis recuperando, al massimo, solo i diritti catastali. Poiché nonostante la precisione che mi sforzo di raggiungere nella mia professione mi è capitato non di rado che qualche cliente si è rimangiato quanto concordato prima, o il cliente fa come dico io oppure oppure che si rivolgesse a qualche altro collega più interessato a collezionare numero dei clienti che ad eseguire pratiche conformi alle norme.
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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"samsung" ha scritto: "totonno" ha scritto: In parole povere, denunci l'abuso (perchè deontologicamente tu non puoi farne a meno) e denunci pure il committente che riconosce a te di essere l'unico responsabile dell'abuso. Meno male che non fai lo sceriffo. Esticazzi.  Quando dico "denuncio" non intendo alla polizia municipale. Con "denuncia" intendo presentazione di TM e Docfa, ovviamente. Il committente che non vuole sanare, demolire o accettare che presenti lo stato di fatto abusi compresi, può togliermi l'incarico e amici come prima. Saluti Allora ho capito bene! Mai stato più appropriato il termine, "denuncia"! 😀
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