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Argomento: Punti vertice - PV e punti direzione - PD
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Salve. Avevo messo nel dimenticatoio questo post, che si attaglia perfettamente alla chiacchierata che ho proposto sabato scorso nell’incontro di Roma, in cui ho parlato anche di punti utili in una confinazione. Assodato che il “puro” Tipo Maiale non produce nuovi limiti passibili di divenire in futuro confini, la formazione di nuove linee che invece lo possano diventare è una potenziale confinazione. Lo è lo stralcio di corte, e a maggior ragione lo è un Frazionamento. Quindi tutti i punti che potranno servire alla sua ricostruzione devono essere i benvenuti! TUTTI! Soltanto un punto esclusivamente altimetrico non potrà mai avere rilevanza planimetrica: se non l’ha all’origine, mica gli piove dal cielo! Ma uno spigolo di fabbricato, l’asse di un pozzetto, un paletto di recinzione, un chiodo, un tronco di quercia, la cuccia del cane, un punto GPS riferito ad una rete di stazioni permanenti, uno spuntone di roccia, l’incrocio di due fossi... sono TUTTI punti in grado di concorrere alla ricerca del confine oggi in costituzione, quando esso dovesse perdersi. Naturalmente quei punti differiscono per accuratezza, stabilità e durata; cosa che incide sull’affidabilità generale, soprattutto nel tempo, ed avrà quindi ripercussioni sulla tolleranza. Ma proprio per la differenza ineliminabile fra l’affidabilità dei singoli punti si possono (e devono) assegnare loro dei pesi nelle riconfinazioni! Dunque è controproducente rilevare tanti punti e poi “ ... successivamente, all’interno del libretto, inserire solamente quei punti che ho utilizzato...”. Perché buttar via delle opportunità future? Questo è il frutto della deformazione indotta dalla Circolare 2 e seguenti: una normativa tecnicamente buona, ha convinto di essere non solo necessaria, ma anche sufficiente! Si fa SOLO quello che la normativa prescrive. E si arriva all’aberrazione di togliere lavoro ben fatto, solo perché superfluo ai fini della normativa!!! Al Catasto basta avere una buona introduzione in mappa. E i professionisti devono fare questo; operazione per cui il rispetto della circolare è sufficiente. Ma i professionisti non sono pagati dal Catasto, bensì dal povero Committente; che non sapendo nulla della materia si affida a loro. Ovvio che il Committente ha lo stesso scopo del Catasto: deve aggiornare la mappa, perché altrimenti non gli sarà possibile stipulare (resto nel tema Frazionamento, evidentemente). Ma, anche se non lo sa, il Committente ha l’ulteriore scopo di evitare per quanto possibile i problemi futuri! Problemi che per la maggior parte saranno legati alla ricostruzione di confini perduti. E per questo la normativa non è sufficiente; infatti prescrive condizioni minime di accettabilità. Mica prescrive di evitare migliorie! (A dire il vero, la famigerata Circolare 4/09, vero e proprio atto osceno, si impegna sfacciatamente in questo senso prescrivendo di evitare, nelle planimetrie, non meglio specificate “informazioni superflue”; cosa raccapricciante già per il Catasto Fabbricati a cui la Circolare si riferisce. È come dire: dovete lavorare come dico io, ed è proibito lavorare meglio”. Bel principio! Bel principio davvero!) Per scrupolo è bene riconoscere a Dioptra piena ragione laddove critica l’indicazione di una nota “pericolosa” come CONFINE per un punto rilevato. Infatti si esprime un concetto giuridico, che non può prescindere dalle dovute verifiche. È invece opportuno apporre descrizioni oggettive come RECINZIONE, FOSSO... Deve perfezionarsi la mentalità attuale che considera buon lavoro professionale il corretto aggiornamento catastale: un buon aggiornamento catastale dev’essere compreso e naturale conseguenza di un buon lavoro professionale! Ma il buon lavoro professionale dovrà comprendere Punti Vertice (utili all’aggiornamento della mappa) e qualsiasi altro punto potenzialmente utile a chi ci paga. Indipendentemente dagli obblighi normativi, che comunque non ci sono e non possono esserci in un Ufficio sì e un uno no... Buon lavoro Leonardo
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SIMBA64
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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09 Dicembre 2011
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Salve D'accordissimo Leo, Tutto si traduce in poche parole, il tecnico deve redigere la proposta di aggiornamento nel modo che la ritiene più giusta e congrua possibile. Saluti
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Grazie, Leo. Ho letto il tuo intervento con interesse e sono rimasto ammirato dal tuo ragionamento e ne dobbiamo fare sicuramente tesoro. Personalmente, specie agli inizi della mia professione, mi restava e, ammetto, mi resta difficile tutt'ora, inserire il buon rilievo completo nel pregeo come tu giustamente dimostri. I punti che servono da inquadramento, magari in eccesso per la norma ma che potrebbero diventare in futuro di una grande importanza, creano però problemi nell'elaborazione in pregeo ed anche se non determinanti nella approvazione del documento, la loro incidenza nel risultato dell'elaborazione, dà fastidio e sporca l'esito che io vorrei pulito. Parlo ad esempio degli scarti quadratici medi, del baricentro del rilievo rispetto a tutti i punti rilevati e altro ancora. Tutto questo mi demoralizza e mi obbliga a procedere nel senso inverso a quello auspicabile per avere un ottimo rilievo: cioè togliere più punti possibile per non appesantire, appunto, l'elaborazione. A volte addirittura ho dovuto togliere un PF dei tre e sostituirlo con un PA, ottenendo magari un triangolo il più isoscele possibile, per eliminare quei limiti normativi sulle distanze delle stazioni dal triangolo fiduciale. MA SI PUò LAVORARE COSì? Non parliamo poi del rilievo per allineamenti e squadri, e delle regole ottuse dei due terzi, un mezzo, un quarto,. 30%, etc.. che oggi non hanno più senso, ci si deve inventare improbabili triangolazioni per far girare il software senza errori. Mio malgrado, anche se non mi ritengo un topografo, devo fare il Pregeino....per forza? MI par proprio di sììììì. Mi sento IO proprio un punto di inquadramento per PREGEO. E' il sistema che mi inquadra nel mio rilievo, non sono io che scelgo il miglior rilievo o quanto meno lo debbo adattare per fargli passare l'elaborazione senza conseguenze negative. Saluti.
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Sì, capisco che alcune "reazioni" di Pregeo possano scoraggiare e suggerire di togliere i punti che le causano. Quando mi successe le prime volte, escogitai l'antidoto e adoperai impropriamente la riga di tipo 6: si trattava normalmente di collimazioni a punti trigonometrici, che non volevo assolutamente escludere dalla confinazione, ma il loro rilevamento avrebbe imposto quello di tutti i PF che venivano inclusi nella maglia ampliata dalla loro presenza. Dopo aver eseguito i calcoli e verificato che le intersezioni su quei trigonometrici, spesso multiple, dessero risultati soddisfacenti, sostituivo il valore 2 all'inizio delle righe che li osservavano con un 6 e spiegavo la cosa in relazione tecnica. In tal modo chi ora dovesse impiegare quel libretto per ricostruire un confine avrebbe molti dati in più inclusi nello stesso libretto a firma di chi costituì il confine. Voglio comunque invitare a cercare di comprendere quelle "reazioni" di cui sopra. Non sempre sono conseguenze dell'angustia delle norme... e perciò potrebbero essere indice di qualche carenza nel rilievo o nel suo schema. In questo senso Pregeo è molto "attento" e mi ha dato spesso aiuto nell'analizzare l'interazione del mio lavoro con la mappa. Infatti è porprio questo il suo ruolo, e lo svolge egregiamente. Peccato soltanto che lo si possa studiare solo con metodo sperimentale: sbattendoci il muso... Il discorso è molto vasto, ed è superfluo dire che lo trovo molto interessante! Ma non mancheranno le occasioni! Leonardo P.S. Ah! Dimenticavo: spesso gli scarti elevati evidenziati da Pregeo dipendevano dalla rototraslazione sui PF, che il programma assume si trovino nella posizione data da quei bizzarri valori presenti in TAF, che alcuni si ostinano a chiamare coordinate per la loro lontana somiglianza con queste. Nelle ultime edizioni, Pregeo ha un po' mitigato questa sensibilità, (ma sperimentalmente farò semrpe fatica a comprenderne i misteri!) che tuttavia si riscontra ancora. Ho sempre trovato utile lanciare l'elaborazione in totale assenza dei PF. In questo modo gli scarti derivano solo dalle "chiusure" del rilievo; e purtroppo anche dalla assunzioni che Pregeo fa riguardo a schemi e strumenti. Cosa quest'ultima che mi sembra pericolosa in quanto introduce soggettività, e per di più soggettività... di qualcun altro! Normalmente i risultati sono buoni, e scarti elevati sono sempre stati giustificati da qualche problema nelle letture. Verificata la qualità del lavoro, inserisco i PF e vedo come vanno le cose. Osservare che per libretti su più fogli di mappa in ragione del numero di foglio inserito in riga 0 si ottengono scarti differenti, dimostra che questi si riferiscono alla qualità dell'interazione con la mappa e non a quella del rilievo.
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Leo, non riporto il tuo ultimo intervento perchè non voglio "inquinarlo". Ottima l'idea di sostituire la riga 2 con la 6 e mantenere il punto. Questo ovviamente dopo aver verificato l'elaborazione con il punto in 2. Il mio dubbio è che in un eventuale riconfinamento con la controparte quale sia l'aspetto giuridico di prova di quel punto messo in riga 6. Vogliamo scommettere che un collega di parte opposta non contesti la validità giuridica di un punto messo in riga 6 anche se questo fosse esistente e perfettamente inquadrato ma in posizione difforme dal vertice indicato in mappa? E per quale angusto motivo tu l'abbia messo in riga 6, non è di facile giustificazione. E' vero che l'elaborazione di Pregeo è attendibile e l'esito è molto importante valutarlo perchè evidenzia qualche possibile errore fatto in sede di rilievo o di lettura o di messa in bolla dello strumento o altro. La prima cosa da fare, quindi a prescindere da tutto, è elaborare tutti i dati di campagna con pregeo. E' il dopo che mi angustia. Se l'esito negativo è ottenuto da un mero errore del rilievo, va dato onore al Pregeo che non gli è sfuggito, ma se dipende invece dall'aver superato il limite di velocità in uno squadro, io critico il fatto che dobbiamo trasformare il nostro perfetto rilievo con degli accorgimenti che niente hanno a che vedere con la topografia. Altra cosa. Possiamo sostenere che per i frazionamenti non sarebbe necessario oggi andare a cercarci i PF, ma basterebbero i punti vertice da scegliere a discrezione del tecnico nei dintorni del confine? Il discorso per me è interessante, ma molto lungo e sono comunque disposto ad approfondirlo. Certi procedimenti del tipo "sostituzione riga 2 con 6" li posso apprendere solo da Leo. Ciao.
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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30 Agosto 2003
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Castel del Rio
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Antonio, non avanziamo pretese esagerate: nessuna azione tecnica potrà mai darci certezze riguardo ai possibili "colleghi" rompixoxxioxi! Aneddoto: in un'azione giudiziale di regolamento di confini in cui gli scarti sui PF non superavano i tre centimetri, uno dei CTP obiettò che il confine non poteva essere ricostruito in base al frazionamento, perché... non si erano ritrovati i picchetti di stazione detti nel libretto! E questo nell'anno di grazia 2008, ossia una ventina d'anni dopo la normativa. Possiamo soltanto premunirci contro l'efficacia delle rotture di xoxxioxi. E scrivere in relazione tecnica che i punti sono stati battuti con le osservazioni riportate in riga 6 è molto, ma molto efficace, giuridicamente parlando, perché quella relazione è a tutti gli effetti firmata dal tecnico e parte integrante del documento. D'altra parte non è neppure utile astenersi da qualsiasi operazione tecnica solo perché se ne teme la possibile inefficacia! Comunque vale la pena di provarci, facendo il possibile per dare rilevanza a quanto proposto. Non dimentichiamo che, come spiegò chiaramente anche il Tani, elementi di prova prevalenti sulla mappa sono anche le presunzioni; quindi il solo fatto che sia ragionevole presupporre la correttezza di una certa procedura, ha valore giuridico! Non dobbiamo aver paura di fare un buon lavoro soltanto perché qualcuno potrebbe non accorgersene... Leonardo
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