Accedi al portale - Non fai parte della nostra community? Registrati è gratis!
GeoLIVE
4/11/2023 18:28 - Il rollout degli aggiornamenti relativi alla moderazione è ancora in corso, e durerà fino alle 22:30 di lunedi, ci potranno essere sporadici disservizi nel corso della giornata.


 
/ Forum / PREGEO e DOCFA / GEOREFERENZIAZIONI / Mappe d'impianto online
Forum

Parole da cercare:
Cerca su:

SEGUI ARGOMENTO

Pagine:  2 - Vai a pagina  successiva

Autore Mappe d'impianto online

georox

Iscritto il:
14 Marzo 2008

Messaggi:
1821

Località

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2014 alle ore 14:08

Cari amici di Geolive,

sono Gianni Rossi iscritto al Collegio dei Geometri di Padova e, come molti di voi sanno, mi occupo da diversi anni di georeferenziazione delle mappe catastali, un tema sul quale ho tenuto oltre 200 seminari presso i Collegi dei Geometri di tutta Italia.

Questa lunga esperienza sul territorio mi ha permesso di cogliere alcune esigenze dei geometri che si dedicano ad incarichi catastali, prima tra tutte la necessità di avere a disposizione, con facilità e immediatezza, le mappe d’impianto su file raster (immagine).

Molti dei Collegi che hanno eseguito in proprio la scansione delle mappe cartacee hanno ovviamente già provveduto a fornire i file raster ai loro iscritti, con modalità diverse: DVD, pennette USB, scaricabili via internet, ed altre forme. Ho tuttavia potuto constatare il perdurare di alcune problematiche a reperire i file da parte di:

1) nuovi iscritti che non hanno preso parte alla distribuzione iniziale;

2) geometri che svolgono incarichi su Province diverse da quella di residenza, si pensi ad esempio a chi opera in prossimità del confine tra due o più Province;

3) professionisti di altre categorie, come Periti Agrari, Architetti, ecc. che vengono in genere snobbati, mentre invece si potrebbe trovare una qualche forma di collaborazione.

Consultandomi con molti dei Collegi che dispongono delle mappe raster, ho quindi maturato l’idea di realizzare, mediante il sito www.mappedimpianto.it, un unico contenitore di tutte le mappe d’impianto disponibili in tutta Italia, rimuovendo così gli ostacoli di cui sopra.

Ieri ho quindi inviato una lettera ufficiale a tutti i Collegi con questa mia proposta, per la quale non chiedo alcun costo ai Collegi stessi.

Sosterrò infatti tutti gli oneri con la società di informatica di cui faccio parte (Tecnobit Srl), avendo come unico (ma solo potenziale) vantaggio quello di mettere a disposizione il mio software per la georeferenziazione delle mappe, ma con una nuova formula “a consumo”, cioè un costo di 4 o 5 euro per ogni mappa georeferenziata (della serie “paghi (poco) solo per ciò che consumi effettivamente”). Che poi, naturalmente, gli utenti saranno lasciati del tutto liberi di acquistare tale servizio di georeferenziazione, oppure limitarsi a scaricare i file ed utilizzare qualsiasi altro software di loro gradimento.

Nel filmato YouTube attivabile dal link qui sotto potrete vedere una breve panoramica della bozza del sito. Come vedrete dai testi delle schermate, oltre al servizio relativo alle mappe raster, mappedimpianto.it si propone anche come una vera e propria community dei Tecnici che svolgono attività che prevedono l’utilizzo delle mappe stesse, in particolare le riconfinazioni.

Il sito ospiterà infatti un forum per lo scambio di opinioni e supporto, un blog con articoli e lavori di esempio messi a disposizione da esperti del settore, una sezione news con tutte le ultime novità ed eventi sul tema.

https://www.youtube.com/watch?v=tVUjEv...

Naturalmente sono molto interessato ai vostri commenti o suggerimenti e, se pensate di poter darmi una mano in questa iniziativa, vi sarò infinitamente grato. Vi lascio a questo proposito i miei recapiti qui sotto.

Ciao a tutti,

geom. Gianni Rossi
Cell. 320-2896417
g.rossi@tecnobitmail.com
www.mappedimpianto.it
Via B. Sacchi, 9
360061 – Bassano del Grappa
(Vicenza)

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

 

Autore Risposta

geoalfa

(GURU)

Iscritto il:
02 Dicembre 2005

Messaggi:
11916

Località
-

 0 -  0 - Inviato: 10 Maggio 2014 alle ore 18:34

Gianni,

sicuramente io ci sono!

Non per il gusto di esserci, ma perchè ci ho sempre creduto!

[depenno per aderire al suggerimento di Camillo e per ritornare all'argomento!]

Gianni Tartabini

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

georox

Iscritto il:
14 Marzo 2008

Messaggi:
1821

Località

 0 -  0 - Inviato: 10 Maggio 2014 alle ore 19:09

Carissimo Omonimo,

"geoalfa" ha scritto:
Sabato 26/4 mi trovavo a ....

Visto che gli scherzi a volte sono fuori luogo, depenno anch'io. E così torniamo al tema, che credo abbia invece grande interesse per tutti

A presto,

Gianni Rossi

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geoalfa

(GURU)

Iscritto il:
02 Dicembre 2005

Messaggi:
11916

Località
-

 0 -  0 - Inviato: 10 Maggio 2014 alle ore 19:18

[depenno per aderire al suggerimento di Camillo e per ritornare all'argomento!]


[ chi vuole può consultare i messaggi di vecchia data in argomento ] !

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

camillo12

Iscritto il:
01 Marzo 2013

Messaggi:
139

Località
Montebelluna

 0 -  0 - Inviato: 11 Maggio 2014 alle ore 11:36

Direi di depennare il superfluo per tornare all'argomento originale.

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

georox

Iscritto il:
14 Marzo 2008

Messaggi:
1821

Località

 0 -  0 - Inviato: 11 Maggio 2014 alle ore 13:06

Cancellato tutto l'OT.

Gianni Rossi

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

georox

Iscritto il:
14 Marzo 2008

Messaggi:
1821

Località

 0 -  0 - Inviato: 11 Maggio 2014 alle ore 13:09

Cancellato tutto l'OT.

Gianni Rossi

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

dioptra

(GURU)

Iscritto il:
10 Aprile 2003

Messaggi:
4965

Località
Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)

 0 -  0 - Inviato: 12 Maggio 2014 alle ore 08:47

Salve

Ritornando all'argomento iniziale affermo che l'iniziativa è molto bella.

Vorrei dire "audace", nel senso che l'Amico Gianni rischia in proprio in quanto non è detto che i suoi software siano acquistati a valanga.

Ritengo però anche di poter dire che chi ha provato i software di Tecnobit e non si è trovato bene, per vari motivi, e non abbia segnalato queste sue perplessità o difficoltà alla Tecnobit stessa sia un "biricchino".

Segnalare le proprie difficoltà non può che portare a migliorare il prodotto e a renderlo più fruibile anche agli altri.

Per quanto riguarda le mappe raster di impianto io le considero opere d'arte degne di essere salvaguardate come Patrimonio dell'Umanità.

cordialmente

Geom. Udino Ranzato

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geoalfa

(GURU)

Iscritto il:
02 Dicembre 2005

Messaggi:
11916

Località
-

 0 -  0 - Inviato: 12 Maggio 2014 alle ore 09:21

Udino,

ritengo che, aderire a quello che è una giusta aspirazione di coloro che desiderano ottenere il meglio, non debba che essere un dovere, ma un obbligo, e te lo dice uno che ci ha sempre creduto:

www.google.it/cse?cx=partner-pub-5056827...

tanto che per facilitare la ricerca, ne ho fatto anche questa GUIDA:

www.geolive.org/guide/procedure-e-metodo...

... ed anche agito, anche senza aspirare ad un ritorno economico, mai!

salute a te, cordialmente!

Gianni

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 12 Maggio 2014 alle ore 10:22

"dioptra" ha scritto:
Salve

Ritornando all'argomento iniziale affermo che l'iniziativa è molto bella.

Vorrei dire "audace", nel senso che l'Amico Gianni rischia in proprio in quanto non è detto che i suoi software siano acquistati a valanga.

Ritengo però anche di poter dire che chi ha provato i software di Tecnobit e non si è trovato bene, per vari motivi, e non abbia segnalato queste sue perplessità o difficoltà alla Tecnobit stessa sia un "biricchino".

Segnalare le proprie difficoltà non può che portare a migliorare il prodotto e a renderlo più fruibile anche agli altri.

Per quanto riguarda le mappe raster di impianto io le considero opere d'arte degne di essere salvaguardate come Patrimonio dell'Umanità.

cordialmente

Geom. Udino Ranzato



Questo è il post di uno dei più grandi uomini che ho conosciuto.

Onore a Udino.

Ciao

Carlo

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

luciano.surace

Iscritto il:
23 Maggio 2014 alle ore 23:04

Messaggi:
3

Località
sesto fiorentino

 0 -  0 - Inviato: 13 Giugno 2014 alle ore 22:50

Salve, chiedo scusa se mi intrometto, forse in modo errato rispetto alle consuetudini della discussione. Non ho trovato altre strade oltre quella di cliccare su “rispondi” alla fine dell'ultimo intervento. Probabilmente dipende dal fatto che non sono “nativo digitale”, essendo nato troppo presto. Non sono Geometra, ma mi occupo di Geometria in senso etimologico da svariati decenni. La motivazione principale di questo tentativo di entrare in contatto con professionisti che si occupano di Catasto nasce dalla lettura del bando di gara per la digitalizzazione e georeferenziazione delle mappe originali di impianto. La gara viene presentata dal Geom. Rossi come una buona notizia e questo mi ha lasciato perplesso, non potendo a priori escludere che sia io a non capire. Dunque vorrei sottoporre alla vostra attenzione alcuni miei dubbi e successivamente, se vi sarà interesse, entrare in dettaglio nella problematica posta da quella gara. In verità, quando ho letto il capitolato per l’acquisizione e la georeferenziazione di 78407 mappe originali di impianto (oltre un quarto del totale) del catasto terreni di 35 provincie italiane, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea per un importo a base d’asta di oltre un milione di euro, confesso di essere stato colto da disappunto e malessere. Al disappunto e al malessere si è poi aggiunto l’imbarazzo nel non saper fornire chiarimenti sul bando, richiestimi informalmente da un collega tedesco interessato ai problemi catastali in Europa. Avevo allora deciso di scrivere a vari potenziali interessati, al Commissario per la Spending Review, al Direttore Generale per l’Agenzia delle Entrate, al Servizio cartografico del Catasto, ai 35 uffici del Territorio interessati, ai 35 Collegi dei Geometri ugualmente interessati, agli Organi Cartografici dello Stato, alle Associazioni scientifiche che si occupano di Territorio e a qualche rivista di settore. Mi sembrava in verità doveroso, da una postazione disinteressata quale quella di un cultore di Topografia senza alcun incarico istituzionale, fornire un contributo, seppur modesto, di conoscenze. Nel quadro della difficilissima congiuntura economica che attanaglia l’Italia e delle iniziative tese a riportare sotto controllo i fondamentali dell’economia, mi era parso altrettanto doveroso sottoporre all’attenzione degli addetti ai lavori un caso, non isolato, di spesa pubblica non solo di dubbie utilità ed efficacia, ma addirittura potenzialmente dannosa.

Quando ero giovane, tanti anni fa, sarebbe bastato un solo indirizzo di destinazione, quello della Commissione Geodetica Italiana, e il problema, se ritenuto degno di attenzione, sarebbe stato trattato nelle sedi istituzionali competenti. Oggi, con assai minori speranze, andrebbero scritte un centinaio di lettere! Ho allora pensato che forse può essere utile confrontarsi con i professionisti che lavorano sul campo tutti i giorni.

Personalmente penso che il Catasto italiano versi in condizioni disastrose, ma forse il mio campione non è particolarmente significativo; eppure, come scrisse un caro amico scomparso da alcuni anni, grande Geometra e Tecnico Catastale, “ho parlato tanto, forse non ho urlato abbastanza forte o forse ho urlato in un mondo di sordi”. Comunque, per chi ha resistito a leggere questa lunga premessa, è opportuno entrare nel merito.

Ricordo a me stesso, per chiarezza di esposizione, che il processo di costruzione della mappa catastale ha comportato, nell’ordine, la parametratura dei fogli di mappa su cartaforte Fabriano, il riporto dei punti trigonometrici, la rappresentazione dei particolari topografici, la delineazione della mappa e altre fasi minori. Rammento poi che fin dal 2007 l’ex Agenzia del Territorio ha avviato collaborazioni con ordini e collegi professionali ed Enti locali, per l’acquisizione digitale delle mappe catastali di impianto conservate presso gli uffici provinciali. Dopo sette anni, sarebbe utile conoscere elementi quantitativi e circostanziati sull’utilizzazione dei file generati, sulla qualità e sull’efficacia dei prodotti, nonché sugli eventuali miglioramenti di processo consentiti dall’evoluzione tecnologica sopravvenuta.

Il bando di gara precisa gli scopi delle due fasi in cui si articola l’attività: l’acquisizione delle mappe e la loro georeferenziazione. “L’attività si inquadra in quella più ampia di dematerializzazione dei documenti catastali e riveste grande importanza ai fini del recupero della qualità della cartografia del Sistema Integrato del Territorio (provate a cercare su internet, ndr)”. Gli obbiettivi sono, in sintesi:

-[size= 7pt; font-family: 'Times New Roman'] [/size]dematerializzare i documenti catastali e salvaguardare dalle insidie del tempo un prezioso documento tecnico, conservato in unico esemplare cartaceo;

-[size= 7pt; font-family: 'Times New Roman'] [/size]fornire gli adeguati elementi cartografici per recuperare la precisione metrica delle mappe vettoriali attualmente in conservazione;

-[size= 7pt; font-family: 'Times New Roman'] [/size]effettuare la calibrazione tra file cartografici vettoriali e fogli di impianto per individuare e risolvere buchi o sovrapposizioni e conseguire congruenza topologica tra fogli adiacenti, fino ad arrivare alla costituzione del continuum territoriale su area comunale/provinciale

Conviene scindere le problematiche di ciascuna fase, per verificarne fattibilità ed efficacia e rinviare ad un secondo momento l’analisi del problema della congruenza topologica per la costituzione del continuum territoriale.

Per quanto riguarda l’acquisizione, si sa che “il documento originale è redatto su un foglio di cartaforte Fabriano, di formato massimo A0, contenente il disegno di una porzione della mappa catastale di un Comune, derivante dal rilievo topografico di impianto del Catasto dei Terreni. Data la particolare natura delle mappe oggetto di acquisizione, per evitare qualunque possibile danneggiamento ai supporti originali, per l’acquisizione delle immagini dovranno essere utilizzati esclusivamente scanner piani o scanner planetari di formato A0. Risulta evidente che la scansione dovrà essere effettuata avendo cura che il macchinario utilizzato sia correttamente tarato e che le immagini prodotte non presentino distorsioni.”

Se la salvaguardia di un documento così prezioso è obbiettivo particolarmente apprezzabile, probabilmente le competenze specialistiche per definire le specifiche di tale attività si trovano in settori esterni al mondo topografico, come le grandi biblioteche e cartoteche nazionali. In ogni caso è positiva e fondamentale la scelta di scanner piani, ma è indispensabile giustificare la scelta della risoluzione e quantificare le caratteristiche dello scanner, le modalità di taratura e la periodicità della stessa. “Ottima” scansione non vuol dire nulla, soprattutto in ambiente topografico, dove il concetto di misura e il senso della misura devono dominare. Sarebbe come dire che per un certo lavoro ci vuole una “buona” stazione totale; tutte sono buone, ma non per tutto! Con la risoluzione scelta, la dimensione di un pixel sull’immagine è pari a 0.127 mm x 0.127 mm (sul terreno è pari a 0,254 m x 0,254 m). Si rischia pesantemente di perdere informazione e continuità dei segni grafici, con conseguenze negative sulla collimabilità degli stessi.

Per quanto riguarda la georeferenziazione provo a ricordare che la caratteristica essenziale di un rilevamento topografico è data dall’inserimento del rilevamento stesso in un sistema di coordinate cartesiane. Nel passato, prima dell’era digitale, l’assenza di questo riferimento faceva scadere l’attendibilità dei prodotti grafici, poiché il valore metrico della scala veniva affidato al supporto, normalmente costituito da carta, per la quale il requisito dell’indeformabilità è oggettivamente aleatorio. In presenza di una generica deformazione anisotropa, la distanza tra due punti cartografati desumibile dalla carta non deformata è differente da quella rilevabile sulla carta deformata, ma utilizzando il reticolato di quest’ultima si può risalire, con sufficiente attendibilità, alle coordinate dei due punti e quindi calcolare la distanza con altrettanta attendibilità. In teoria, per come sono state costruite le mappe, ogni foglio ha il suo sistema di riferimento e il suo modello deformativo. Il capitolato dispone di utilizzare per la georeferenziazione almeno 9 incroci del reticolo per ogni mappa, uniformemente distribuiti e, ove possibile, lungo la cornice o in corrispondenza degli spigoli, con almeno uno nella zona centrale del foglio; tipicamente 3 in alto, 3 al centro, 3 in basso. Nove punti sono poco più di un decimo di quelli disponibili (circa 70), oltre gli eventuali punti trigonometrici. Mi sfugge la logica di questa rinuncia …

Il documento chiede poi l’esecuzione di una rototraslazione con variazione di scala isotropa, ipotizzando un modello deformativo a quattro parametri; è un’ipotesi che mi lascia molto perplesso e ha generato un’enorme invidia nel mio collega tedesco: “Bravi in Italia, in Germania le mappe erano deformate molto peggio!” – mi ha detto.

L’unico approccio serio al problema consiste nel costruire prima il quadro deformativo e solo dopo definire il modello di trasformazione più adeguato. La procedura corretta deve prevedere dunque l’analisi delle deformazioni misurabili su tutti i punti doppi possibili e solo successivamente impostare il modello più adatto. Sui file trasformati va poi condotta un’approfondita verifica geometrica, che deve interessare almeno tutti i vertici trigonometrici individuati con certezza sui fogli di mappa, per stimare in modo indipendente la qualità della trasformazione (check point). I risultati consentono così, e solo così, di verificare se la trasformazione adottata rientri nelle tolleranze imposte dagli scopi.

Il fatto che l’originale sia su supporto cartaceo comporta, in base a conoscenze basilari di tecnologia dei materiali e dei processi di produzione della carta, una necessaria quanto ovvia riflessione: le deformazioni risentono sicuramente della disomogeneità e dell’orientamento delle fibre, tutto possono essere, fuorché isotrope; quand’anche lo fossero in casi particolari, sarebbe solo una fortuita coincidenza. Ipotizzare a priori e imporre un modello a quattro parametri, da stimare con un trattamento ai minimi quadrati delle poche equazioni prescritte, è una pura sciocchezza scientifica.

Particolarmente incomprensibile risulta poi la “creazione” per via informatica degli incroci dei parametri. Anche senza scomodare le religioni monoteiste, per le quali di Creatore ce n’è uno solo, basta ricordare l’approccio scientifico di Lavoisier, quando sosteneva che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Certo Lavoisier fu ghigliottinato e forse, parlando di creazione, i solerti estensori del capitolato volevano implicitamente chiedere l’impiego di poteri soprannaturali.

“Nel caso in cui nella mappa siano rappresentati solo gli “inviti” dei parametri è necessario dapprima ricavare i crocicchi (parametri) da utilizzare come punti di controllo. L’operazione preliminare per la determinazione dei crocicchi, ottenuti mediante prolungamento degli inviti deve essere effettuata con procedure automatiche che, a partire dalla digitalizzazione degli inviti, calcolino analiticamente le coordinate del corrispondente crocicchio. Tale modalità automatica si rende necessaria in quanto la determinazione del crocicchio con metodi manuali presenta una precisione globale non rispondente a quella richiesta.”

In effetti, purtroppo non sempre il reticolato è riportato per esteso sulla carta, ma solo ai margini del foglio; è evidente la possibilità di procedere al suo ripristino congiungendo, graficamente o analiticamente poco importa, gli inviti contrapposti, ma l’operazione può essere causa di errori significativi nel caso di una carta notevolmente deformata. Errori significativi chr porterebbero a attribuire coordinate errate ai particolari della mappa, dunque errori dannosi.

Ci sarebbero poi da analizzare i problemi degli scarti per le verifiche di collaudo, quelli degli sviluppi 1:1000, provenienti da rilievo diretto indipendente, quelli dei fogli che contengono elementi grafici esterni all’area delimitata dal reticolato tracciato, e altri ancora, ma sarà per un eventuale successivo approfondimento. Per il momento so di avere abusato della pazienza di chi è arrivato fin qui e me ne scuso.

Cordialmente



Luciano Surace

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

laudani

Iscritto il:
22 Gennaio 2005

Messaggi:
1035

Località

 0 -  0 - Inviato: 14 Giugno 2014 alle ore 08:49

.

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

georox

Iscritto il:
14 Marzo 2008

Messaggi:
1821

Località

 0 -  0 - Inviato: 14 Giugno 2014 alle ore 15:25

Gentile Prof. Surace,

parto dalla fine della sua lunga lettera (oggi si direbbe "post", ma non c'è paragone con lo "spessore" della buona, cara, vecchia "lettera").

"luciano.surace" ha scritto:
Per il momento so di avere abusato della pazienza di chi è arrivato fin qui e me ne scuso.

Ma quale abuso? Quale pazienza? ....Ad averne, su questo forum, di interventi da parte di persone di così lunga esperienza e provata competenza.

Io ebbi modo di conoscerla nell'ormai lontano 2006 in un convegno a Viareggio e di quel suo intervento mi restò impressa una frase:

L'Agenzia del Territorio parla di "adattare", ma il verbo "adattare" non ha niente a che vedere con la topografia.

È stata anche questa sua frase a convincermi di dedicarmi allo sviluppo di un software per la georeferenziazione delle mappe d'impianto rasterizzate, quando, due anni dopo uscì la seconda direttiva dell'allora Agenzia del Territorio in materia di acquisizione e georeferenziazione delle mappe d'impianto, nella quale si indicava la rototraslazione a 4 parametri come la procedura da adottare.

Da allora ho cercato, nel mio piccolo, di contribuire alla categoria dei Geometri di cui mi onoro far parte, girando l'Italia in lungo e in largo (più volte) per tenere oltre 200 seminari e convegni in tema di georeferenziazione delle mappe e riconfinazioni.

In tutte queste occasioni ho sempre cercato di spiegare come quell'algoritmo non avesse alcuna efficacia nel determinare la più probabile deformazione della mappa, né tanto meno, quindi, nel correggerla.

Ho anche proposto alcuni altri algoritmi che invece possono meglio avvicinarsi a tale scopo, pur senza salire al livello di disamina da Lei accennato, come l'analisi del processo di degrado della carta dato dalla disomogeneità e orientamento delle fibre; uno studio che ho forzatamente dovuto escludere perché, ovviamente, sapevo in partenza che l'Agenzia non avrebbe mai provveduto ad una tale scientifica disamina, né in proprio, né tanto meno avrebbe consentito ad altri di farlo. Quindi mi sono limitato a ciò che era matematicamente possibile fare con le mappe raster così com'erano disponibili.

Quello che le posso raccontare alla luce di questo mio lungo itinerario presso i Collegi dei Geometri della Penisola è racchiuso in un'unica affermazione, molto dolorosa ma, ahimè, rispondente alla realtà: sono rimasti in pochissimi i Geometri che conoscono e praticano la topografia per quella che è. La stragrande maggioranza si limita a fare ciò che il Catasto gli dice di fare (dico "Catasto" tanto per evitare la confusione delle "Agenzie" passate, presenti e ... future).

Il ragionamento è questo:

il Catasto mi dice di usare il programma Pregeo, e io uso il programma Pregeo perché è quello ufficiale.

Come se alla topografia si potesse abbinare un qualsiasi aggettivo, tanto più l'aggettivo "ufficiale".

Ho speso ore ed ore a spiegare che la rototraslazione a 4 parametri non è l'algoritmo corretto, ad esempio, nelle riconfinazioni, dove si devono desumere informazioni metriche da una zona molto limitata della mappa. Eppure vedo ancor oggi che molti usano proprio quel calcolo per questi lavori perché, dicono:

Se è dettato da una direttiva dell'Agenzia, ovvero dell'Ente preposto alla conservazione delle mappe, vuol dire che è il calcolo corretto da adottare.

E ho visto anche CTU scrivere tale affermazione per avvalorare il proprio operato di fronte al Giudice; il quale Giudice, per sua forma mentis orientata al diritto è ovviamente portato a far propria.

Ecco, quello che secondo me in Italia sta distruggendo (ha distrutto) la topografia è questo assurda assunzione che la topografia sia quella "patentata" dal Catasto.

Ma voglio ora rispondere ad alcuni brani della sua lettera, partendo da questa sua ripresa che mi riguarda personalmente:

"luciano.surace" ha scritto:
La gara viene presentata dal Geom. Rossi come una buona notizia e questo mi ha lasciato perplesso, non potendo a priori escludere che sia io a non capire.

È vero, io ritengo una buona notizia l'appalto della scansione di tutte le Province rimaste "a piedi". Ma non perché condivida le specifiche tecniche impartite dal capitolato, ma semplicemente perché l'Agenzia aveva creato una odiosa divisione tra Province di serie A e Province di serie B.

Le prime sono quelle a cui era stato consentito, dal 2006 al 2011, di effettuare in proprio la scansione, quasi sempre grazie all'operato diretto del Collegio dei Geometri. Le seconde sono quelle alle quali l'Agenzia, dal 2011 in avanti aveva tolto tale possibilità.

Capirà, dunque, Prof. Surace, che l'attuale appalto, pur discutibile sul piano tecnico (e forse non solo...), pone quanto meno fine a questa penosa discriminazione.

Da qui la mia attribuzione di "positività" alla notizia.

"luciano.surace" ha scritto:
... per l’acquisizione delle immagini dovranno essere utilizzati esclusivamente scanner piani o scanner planetari di formato A0.

Come dicevo nella mia lettera aperta su http://www.mappedimpianto.it, questo è già un passo avanti, se si pensa che nella citata direttiva del 2008 si diceva addirittura:

per la scansione, di norma, dovranno essere utilizzati scanner piani; potranno essere utilizzati anche scanner a rullo purché di elevata qualità...

Naturalmente senza precisare i parametri che definiscono la "elevata qualità".

Tuttavia, per aver esaminato la scansione di tutte le Province in cui questa è avvenuta, devo dirle che in quasi tutti i casi in cui la stessa è stata realizzata dai Collegi dei Geometri, la qualità dello scanner e del processo utilizzati è stata "buona" (uso anch'io il termine generico per non annoiare chi legge con parametri troppo tecnici).

Problemi gravi si sono viceversa manifestati allorché, per meri motivi finanziari, la scansione è stata affidata ad Enti, come le Regioni e loro dipartimenti, che non avevano alcuna cognizione di causa circa lo scopo di ciò che stavano producendo.

In questi casi, io ho semplicemente suggerito di rifare la scansione, rimanendo ovviamente inascoltato. Con il risultato che scansioni che hanno determinato, esse stesse, una ulteriore ed inaccettabile deformazione della mappa, vengono tutt'oggi tranquillamente utilizzate come se niente fosse.

Mi piacerebbe infine entrare anche sul tema della determinazione automatica dei crocicchi a partire dagli "inviti" e anche su quello della rilevazione automatica via software dei crocicchi stessi quando invece i parametri sono presenti. Ho infatti potuto osservare alcuni tentativi in tal senso, anche da parte di illustri cattedratici, che mi hanno lasciato non poche perplessità.

Ma mi rendo conto che sono andato molto lungo anch'io e quindi non voglio nemmeno io abusare. Ma, se la reazione degli amici di Geolive dimostrasse interesse all'argomento, sarò felice di tornarci su.

Cordiali saluti.

Gianni Rossi

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 14 Giugno 2014 alle ore 16:04

Caro Professore, che piacere leggerla su questo forum.

Spero non sia la prima e l'ultima volta perché il suo pensiero è sempre fonte e spunto per alte riflessioni.

Veniamo al tema che Lei solleva con grande padronanza e conoscenza.

Anch'io sono cultore della cartografia catastale e ho sempre cercato di seguire con molto interesse gli sviluppi proposti dall'Agenzia.

A mia volta ho anche proposto qualcosa che, purtroppo, non è mai stato preso in considerazione, anzi direi osteggiato.

Se ben ricorda, una volta ci siamo anche confrontati, prima di un mio articolo sulla rivista Geomedia riguardante il recupero dell'attendibilità delle mappe.

Su questo tema l'Agenzia ha in testa un progetto per niente ambizioso e che Lei ha tratteggiato nei passaggi più importanti.

Credo che ciò sia dovuto a problemi di carattere politico.

In Italia non si riescono a fare progetti importanti, anche divisi in step di avanzamento.

Siamo invece condannati ad assistere a progettucoli non risolutori.

Anche questo di cui parliamo non sfugge a queste caratteristiche.

L'idea originaria dell'Agenzia era quella che le mappe di tutta Italia dovevano essere scansionate dai vari Collegi professionali.

Questi a sua volta avevano l'obbligo di fornire i file .Tiff all'Agenzia affinchè ne facessero l'uso che avevano già prospettato.

Quello di sovrapporre le mappe attuali, deteriorate dai mille passaggi, con quelle di Impianto per riportare in coincidenza le linee comuni tra le due e stirare tutto ciò che ci sta in mezzo.

Oltre al ricreare la congruenza topologica ai bordi dei fogli.

Ho voluto così semplificare perché l'idea non merita nessun approfondimento e credo che qualsiasi collega che conosce la materia non possa che condividere la mia opinione.

Quest'idea di far scansionare tutte le mappe però non si è concretizzata e anzi si è arenata.

Al punto che, se volevano portare avanti quel progettucolo, dovevano farle loro le scansioni dei Fogli relativi alle province mancanti; e l'hanno fatto tramite la Sogei.

Ora su quest'appalto ci sarebbe tanto da dire visto che non ha potuto partecipare chi ha fatto le scansioni di quasi tutte le altre mappe d'Italia.

Nel bando infatti c'erano dei requisiti che, probabilmente, solo una ditta ce li ha.

Ma qui tutto può accadere.

Venendo alle georeferenziazioni delle stesse le sue analisi sono corrette ma non collimano nelle esigenze.

Lei con quelle pensa ad una rettifica della mappa per riportarla al suo stato origianrio, prima della deformazione.

Loro pensano, attraverso la conoscenza dei parametri risultanti, di capire se le scansioni sono state effettuate correttamente (dimenticando che anche questa considerazione non ha niente di rigoroso).

E quindi scopi ben diversi che dovrebbero presupporre anche ad una diversa terminologia.

Non si può definire infatti georeferenziazione una operazione non compiuta.

Quella operazione che Lei auspicherebbe e che non ha niente di isotropo, noi la facciamo quando georeferenziamo la mappa per operazioni di riconfinazione.

Quando appunto dobbiamo mettere in stretta relazione i dati della stessa con i dati del territorio.

In quel caso rettifichiamo la mappa su tutti i crocicchi.

Cordialmente

Carlo Cinelli

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

georox

Iscritto il:
14 Marzo 2008

Messaggi:
1821

Località

 0 -  0 - Inviato: 14 Giugno 2014 alle ore 17:33

Carlo, riprendo alcuni dei tuoi spunti.

"geocinel" ha scritto:
Nel bando infatti c'erano dei requisiti che, probabilmente, solo una ditta ce li ha.

Non è proprio così, quei requisiti li hanno (avuti - visto che la gara è già avvenuta) più di qualche società, per lo più estera. Ed è un peccato perché in Italia c'era chi aveva dimostrato di saper scansionare le mappe al meglio della tecnologia ad oggi disponibile.

E sempre in Italia c'era anche chi poteva georeferenziarle, sempre al meglio, pur senza avere il requisito del capitolato, cioè quello di dimostrare di aver georeferenziato per conto terzi per centinaia di migliaia di euro.

Come se aver svolto un tale lavoro, magari su tutt'altre mappe e con tutt'altri scopi, fosse garanzia di buon esito per la georeferenziazione delle mappe catastali d'impianto.

Ci si potrebbe chiedere perché non si è provveduto a bandire un concorso in cui le aziende/professionisti interessati potevano dimostrare di saper svolgere al meglio questo compito.

Ma è meglio dimenticarseli quesiti come questo perché, con questi chiari di luna, l'abbinamento maligno alla logica degli appalti in Italia sarebbe estremamente facile.

"geocinel" ha scritto:
Quest'idea di far scansionare tutte le mappe però non si è concretizzata e anzi si è arenata.

Vero, ma non certo per volontà dei Collegi rimasti senza scansioni, molti dei quali si erano già attivati per realizzarle in proprio; è stata l'Agenzia a stopparli.

"geocinel" ha scritto:
Al punto che, se volevano portare avanti quel progettucolo, dovevano farle loro le scansioni dei Fogli relativi alle province mancanti; e l'hanno fatto tramite la Sogei.

Forse avranno pensato di fare prima ... tanto il milione di euro da spendere ce l'avevano.

"geocinel" ha scritto:
In quel caso rettifichiamo la mappa su tutti i crocicchi.

Qui forse intendevi dire:

rettifichiamo la mappa su tutti i crocicchi dei soli quadranti parametrici che contengono i punti di cui prelevare le coordinate

Dico bene?

Ciao,

Gianni Rossi

Devi essere un utente registrato per rispondere a questo messaggio
 
 

 

Pagine:  2 - Vai a pagina  successiva

Parole da cercare:
Cerca su:


 
Ultime guide:

 
Ricerca moderatori per il forum:

Nell'ottica di migliorare la qualità dei post e ridurre i "flame", cerchiamo volontari per moderare uno o più forum di GeoLIVE, se siete interessati consultate direttamente il seguente post:

Grazie


 
Convertitore da PDF a libretto DAT:

Servizio gratuito che abbiamo realizzato per estrarre il libretto presente nel PDF rilasciato da SISTER e salvarlo come semplice file DAT da importare direttamente su PREGEO.

 


 
SOLIDARIETA':

 Donare non aiuta...SALVA!

Visita il sito dell'AVIS (www.avis.it) per maggiori informazioni.


 
Il nostro visualizzatore delle mappe catastali:


 
Amici:

STONEX

Progettazione e produzione di strumenti topografici di alta precisione

» Consulta l'elenco di tutti i nostri amici «

© 2003-2023 Ezio Milazzo e Antonino S. Cutri'
(Crediti)
HOME  |   FORUM  |   NEWS  |   EVENTI  |   FAQ  |   GLOSSARIO  |   GUIDE
RECENSIONI  |   NORMATIVA CATASTALE  |   ALTRE NORMATIVE  |   DOCUMENTI  |   DOWNLOADS
LINKS  |   BLOG
Chi siamo -  Contatti -  Informazioni legali -  Termini di utilizzo -  Proprietà intellettuale -  Privacy -  Informativa sui cookie