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georeferenziazione - raster manager - quantum gis |

robertored1
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19 Giugno 2006
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San Severino Marche
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Salve a tutti voi egregi colleghi, seguo molto il forum che indirizza noi giovani e spesso disorientati Geometri nel mondo della prof. ringrazio innanzitutto tutti i colleghi Guru del forum per le speciali informazioni rilasciate voglio mettervi a conoscienza di un mio esperimento fatto usando i due programmi dell'oggetto ovvero ho georeferenziato un foglio catastale rilasciatomi sui famosi dvd dei fogli d'impianto. ho scaricato il software quantum gis dal link : http://www.qgis.org/en/download.html e nella finestra plugins con l'applicativo georeferenziazione ho importato la mappa catatale, ho assegnato nove punti su crocicchi con coordinate note poi in tipo di trasformazione ho impostato il metodo helmert con paremetro cubica. il programma a questo punto mi ha generato un file tif associato a un file .wrl (file definito world) a questo punto dopo aver intallato raster manager ovver altro non è che un applicativo di autocad prelevato da questo link: http://www.abcautocad.it/software_autoca... ho cambiato l'estensione del file generato da quantum gis .wrl in .tfw (altrimenti non viene riconosciuto da raster manager) tramite il pulsantino di importazione della mappa nell'applicativo installato su autocad, ho inserito nel disegno la mappa georeferenziata e ho verificato i punti su cui avevo inserito precedentemente le coordinate in quantum gis. con mio stupore ho visto che gli scarti risultano essere al massimo di 10 - 15 cm tra la mappa e le coordinate corrette. ho importato poi un vecchio riconfinamento che avevo fatto usando i trigonometrici e il pothenot e ho notato scarti molto relativi con tra 15 e i 20 cm (ma già di per se la linea nell'immagine può essere larga in quel modo nell' ingrandendo fino a sfocarla troppo). ora vi chiedo se questo metodo pùò essere un valido sistema di georeferenziazione oppure no anticipatamente saluto tutti i colleghi e ringrazio chi vorrà intervenire
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fuego
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24 Maggio 2008
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Ciao robertored1 Non so se la metodologia che proponi è corretta, per il semplice fatto che andrebbe adeguatamente testata su un numero più consistente di campioni e, successivamente, verificarne e valutarne tutti gli scarti. Per quanto mi riguarda ti faccio i miei complimenti per la metodologia adottata. Davvero brillante. Appena ho un po' più di tempo la provo anch'io. Ciao
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robertored1
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19 Giugno 2006
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grazie molte Fuego, io infatti continuerò a testare la soluzione
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fabio2586
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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03 Luglio 2003
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"robertored1" ha scritto: ... e nella finestra plugins con l'applicativo georeferenziazione ho importato la mappa catatale, ho assegnato nove punti su crocicchi con coordinate note poi in tipo di trasformazione ho impostato il metodo helmert con paremetro cubica. il programma a questo punto mi ha generato un file tif associato a un file .wrl (file definito world) ... Per pura curiosità, hai notato se l'immagine tif ha dimensioni diverse (n. di pixel) rispetto a quella che hai caricato, e com'è il rapporto B/H (sempre dei pixel) dell'immagine originale e rettificata? Secondo me questo metodo non si dovrebbe usare per leggere le coordinate dei punti della mappa di impianto, meglio calibrare solo il quadrato di parametratura che contiene il punto/i di cui si vogliono le coordinate. E se i punti sono su quadrati diversi, rifare la calibrazione ogni volta. --Ciao
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robertored1
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19 Giugno 2006
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San Severino Marche
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l'immagine viene leggermente modificata in quanto esegue le distorsioni e le scalature del caso.... poi cmq il programma genera un file tif, mentre le mappe fornitemi sono in jpg
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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30 Agosto 2003
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Ottimo metodo, Robertored1, non c'è che dire. Non vedo problemi di principio per ottenere così una buona georeferenziazione generale, senza da questa pretendere di desumere le informazioni puntuali per cui è sempre necessario ottimizzare il risultato locale. Naturalmente, come avete già chiarito anche con Fuego, è necessario ampliare il "campione statistico". Tuttavia questo non è esaustivo per la riconfinazione (uso a cui mi pare che volessi arrivare) perché per questa rimane necessario valutare criticamente il singolo caso. In primo luogo l'esperienza maturata dal confronto con Colleghi di moltissime parti d'Italia ha dimostrato l'esistenza di condizioni di partenza estremamente diverse da zona a zona, con l'inevitabile conseguenza che ogni "metodo" debba essere messo alla prova in tutte le possibili condizioni, prima di avere un avallo polivalente. Quindi o si parte da un approccio che abbia valenza teorica condivisibile, come propone Fabio2586 parlando di singolo riquadro parametrico (ma attenzione: dove non ci sono i parametri si dovranno individuare opportune "varianti"), oppure è necessario eseguire una sperimentazione efficace su ogni zona in cui si vuole stimare la validità del metodo. In secondo luogo non si può mai escludere che singoli fogli di una provincia non presentino scarti dissimili dai rimanenti, costituendo di fatto una "trappola" per chi rilassasse l'abituale senso critico. Comunque vale la pena di avviare prove a tappeto. Chissà... Leonardo
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Scusatemi ma sarò un pò cattivello. C'è infatti una cosa che non può passare, almeno su questo forum. Le riconfinazioni non si fanno con Pothenot. La cosa è stata sviscerata più e più volte e si è sempre convenuto che è una metodologia di rilievo e di calcolo che presenta grandi criticità. La seconda che vorrei dire è di ordine pratico e informativo. E' sicuramente encomiabile la voglia di sperimentazione di robertored1; è sempre stata anche una mia caratteristica che mi ha portato conoscenza. Però esiste sul mercato un programma che si chiama Geomap (Tecnobit) e che fa in un battibaleno quello che ha detto robertored1. Quella procedura si chiama Georeferenziazione Catastale e verifica sui crocichhi gli scarti, georeferenziando il foglio. Non è assolutamente idonea per le riconfinazioni. Su questo ne ha parlato anche Leo nel post precedente. In quel programma, che viene proposto alla miseria di 70 euro ai convegni sulle riconfinazioni in giro per l'Italia (un pò di più il suo prezzo commerciale), ci sono anche altre modalità di georeferenziazione/calibrazione come la baricentrica, la parametrica, la elastica, la omografica, la trilaterale, che risolvono quasi tutte le casistiche. Ripeto: encomiabile la sperimentazione ma teniamo conto anche della praticità. Scusatemi se per la prima volta ho fatto un pò di pubblicità ad un amico (se lo merita). Cordialmente vi saluto Carlo Cinelli
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georox
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Ciao robertored1, sono Gianni Rossi di Tecnobit e non posso che unirmi anch’io all’apprezzamento che ti hanno già espresso Carlo e Leonardo per la propensione alla ricerca e sperimentazione che hai dimostrato, una dote che ti porterà sicuramente grandi benefici nella tua carriera. Come Carlo, ho però anch’io molti e seri dubbi sulle prove che hai svolto. Il primo dubbio riguarda l’utilizzo di software prodotti all’estero e dei quali non si conoscono gli algoritmi. Saranno anche a costo zero (il che ovviamente non guasta) ma è fuori discussione che non sono stati studiati per le mappe Italiane. Mappe che, oltretutto, come evidenziato da Leonardo, sono già molto eterogenee tra loro,al punto che necessitano di georeferenziazioni e calibrazioni diverse a seconda delle varie situazioni in cui si trovano. Lo dimostra il fatto che tu dici di aver applicato la georeferenziazione di “Helmert con parametro cubica”. Domanda: hai idea di che calcolo fa? Probabile risposta: No! Cosa voglio dirti? Che la georeferenziazione da applicare deve essere scelta in funzione della mappa che si ha a disposizione e dello scopo del lavoro che devi compiere, sapendo esattamente il calcolo che il software esegue. Applicare un algoritmo di cui non si conosce la genesi, solo perché ha un nome scientifico accattivante, è assolutamente da evitare, perché non è affatto detto che quel calcolo sia stato studiato per la situazione in cui ti trovi ad operare. Anzi, è molto probabile che sia nato per tutt’altre esigenze (specialmente, ripeto, se di origine estera). Ti faccio un esempio, nel mio software Geomap 5 avevo da tempo implementato due georeferenziazioni standard internazionalmente riconosciute, l’Omografia e il Rubber-Sheeting, per georeferenziare le mappe a perimetro aperto prive di parametratura. Ma poi, riflettendoci attentamente, sono arrivato alla conclusione che nessuna delle due era in realtà adatta a questo tipo di mappe. Tanto che, con l’aiuto di alcuni esperti (in primis lo stesso Leonardo) ne ho studiata una specifica (Trilaterale). Ma anche per le mappe parametrate italiane, come quella su cui hai operato tu, come diceva Carlo, l’Agenzia del Territorio ha diramato una circolare nel Maggio 2008 che prevede una georeferenziazione ben precisa (rototraslazione a 4 parametri con un solo fattore di scala). Solo che questo calcolo va bene per gli scopi dell’Agenzia (georeferenziare l’intero foglio di mappa) e non certo per lavori di riconfinamento dove l’obbiettivo è quello di correggere la deformazione di una piccola zona di mappa che contiene i punti di confine da riprodurre (georeferenziazione Parametrica). Un altro dubbio che ho è l’utilizzo di AutoCAD con i raster accompagnati dal TFW. In tutte le prove che ho fatto io ho constatato che AutoCAD ignora completamente la rotazione (disorientamento dal Nord) scritta nel TFW e piazza il raster sempre bello orizzontale. Può darsi che l’applicativo che hai usato tu sopperisca a questa carenza, ma ti conviene verificare. Per quanto riguarda la riconfinazione risolta con Pothenot ti ha già risposto Carlo, è pericolosissima. Infine, robertored1, volevo chiederti di che Provincia sei. Sì, perché con la mia società (Tecnobit) io continuo ad organizzare convegni sulle georeferenziazioni e riconfinazioni. Ne abbiamo già tenuti 40 in tutta Italia (vedi www.tecnobit.info/eventi.php). Magari lo facciamo anche nel tuo Collegio, così avremo modo di incontrarci e dibattere per un giorno intero questi argomenti appassionanti. A presto, Gianni Rossi Tecnobit S.r.l.
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robertored1
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"georox" ha scritto: Ciao robertored1, sono Gianni Rossi di Tecnobit e non posso che unirmi anch’io all’apprezzamento che ti hanno già espresso Carlo e Leonardo per la propensione alla ricerca e sperimentazione che hai dimostrato, una dote che ti porterà sicuramente grandi benefici nella tua carriera. Come Carlo, ho però anch’io molti e seri dubbi sulle prove che hai svolto. Il primo dubbio riguarda l’utilizzo di software prodotti all’estero e dei quali non si conoscono gli algoritmi. Saranno anche a costo zero (il che ovviamente non guasta) ma è fuori discussione che non sono stati studiati per le mappe Italiane. Mappe che, oltretutto, come evidenziato da Leonardo, sono già molto eterogenee tra loro,al punto che necessitano di georeferenziazioni e calibrazioni diverse a seconda delle varie situazioni in cui si trovano. Lo dimostra il fatto che tu dici di aver applicato la georeferenziazione di “Helmert con parametro cubica”. Domanda: hai idea di che calcolo fa? Probabile risposta: No! Cosa voglio dirti? Che la georeferenziazione da applicare deve essere scelta in funzione della mappa che si ha a disposizione e dello scopo del lavoro che devi compiere, sapendo esattamente il calcolo che il software esegue. Applicare un algoritmo di cui non si conosce la genesi, solo perché ha un nome scientifico accattivante, è assolutamente da evitare, perché non è affatto detto che quel calcolo sia stato studiato per la situazione in cui ti trovi ad operare. Anzi, è molto probabile che sia nato per tutt’altre esigenze (specialmente, ripeto, se di origine estera). Ti faccio un esempio, nel mio software Geomap 5 avevo da tempo implementato due georeferenziazioni standard internazionalmente riconosciute, l’Omografia e il Rubber-Sheeting, per georeferenziare le mappe a perimetro aperto prive di parametratura. Ma poi, riflettendoci attentamente, sono arrivato alla conclusione che nessuna delle due era in realtà adatta a questo tipo di mappe. Tanto che, con l’aiuto di alcuni esperti (in primis lo stesso Leonardo) ne ho studiata una specifica (Trilaterale). Ma anche per le mappe parametrate italiane, come quella su cui hai operato tu, come diceva Carlo, l’Agenzia del Territorio ha diramato una circolare nel Maggio 2008 che prevede una georeferenziazione ben precisa (rototraslazione a 4 parametri con un solo fattore di scala). Solo che questo calcolo va bene per gli scopi dell’Agenzia (georeferenziare l’intero foglio di mappa) e non certo per lavori di riconfinamento dove l’obbiettivo è quello di correggere la deformazione di una piccola zona di mappa che contiene i punti di confine da riprodurre (georeferenziazione Parametrica). Un altro dubbio che ho è l’utilizzo di AutoCAD con i raster accompagnati dal TFW. In tutte le prove che ho fatto io ho constatato che AutoCAD ignora completamente la rotazione (disorientamento dal Nord) scritta nel TFW e piazza il raster sempre bello orizzontale. Può darsi che l’applicativo che hai usato tu sopperisca a questa carenza, ma ti conviene verificare. Per quanto riguarda la riconfinazione risolta con Pothenot ti ha già risposto Carlo, è pericolosissima. Infine, robertored1, volevo chiederti di che Provincia sei. Sì, perché con la mia società (Tecnobit) io continuo ad organizzare convegni sulle georeferenziazioni e riconfinazioni. Ne abbiamo già tenuti 40 in tutta Italia (vedi www.tecnobit.info/eventi.php). Magari lo facciamo anche nel tuo Collegio, così avremo modo di incontrarci e dibattere per un giorno intero questi argomenti appassionanti. A presto, Gianni Rossi Tecnobit S.r.l. grazie a tutti per le risposte che mi avete dato e le giuste correzioni che mi avete proposto. per quanto riguarda l'algoritmo usato dal programma quantum gis ha già risposto Gianni, non ne ho la più pallida idea e ho cercato di trovare risposte in merito durante il week end. Risultato ...... la soluzione non è valida in alcun modo in quanto ho notato in altri fogli di mappa errori nei crocicchi superiori ai 50 cm e sovrapponendo le mappe con rilievi che avevo fatto, ho notato molte discordanze. cercherò di informarmi sugli algoritmi che usa il programma GIS, ma la mia curiosità sulla materia GIS mi spinge a continuare e testare svariati altri software. per quanto riguarda il photenot per quel rilievo era l'anno 2004,ero appena iscritto ed era il mio primo riconfinamento con l'aiuto di un mio collega diciamo più navigato di me. non ero a conoscenza del sito pregeo.it e non sapevo nulla neanche di topografia a cui mi sono avvicinato soltanto nel 2007 dopo aver acquistato la mia prima stazione totale. per Gianni ...... sono di San Severino Marche .... dovevo venire al convegno che avete fatto al mio Collegio di Camerino, ma non ci sono riuscito. ovviamente continuano i ringraziamenti a tutti coloro che postano le loro esperienze e che contribuiscono a creare un banca dati di esperienze e soluzioni per la professione ... grazie
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robertored1
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"georox" ha scritto: Ciao robertored1, sono Gianni Rossi di Tecnobit e non posso che unirmi anch’io all’apprezzamento che ti hanno già espresso Carlo e Leonardo per la propensione alla ricerca e sperimentazione che hai dimostrato, una dote che ti porterà sicuramente grandi benefici nella tua carriera. Come Carlo, ho però anch’io molti e seri dubbi sulle prove che hai svolto. Il primo dubbio riguarda l’utilizzo di software prodotti all’estero e dei quali non si conoscono gli algoritmi. Saranno anche a costo zero (il che ovviamente non guasta) ma è fuori discussione che non sono stati studiati per le mappe Italiane. Mappe che, oltretutto, come evidenziato da Leonardo, sono già molto eterogenee tra loro,al punto che necessitano di georeferenziazioni e calibrazioni diverse a seconda delle varie situazioni in cui si trovano. Lo dimostra il fatto che tu dici di aver applicato la georeferenziazione di “Helmert con parametro cubica”. Domanda: hai idea di che calcolo fa? Probabile risposta: No! Cosa voglio dirti? Che la georeferenziazione da applicare deve essere scelta in funzione della mappa che si ha a disposizione e dello scopo del lavoro che devi compiere, sapendo esattamente il calcolo che il software esegue. Applicare un algoritmo di cui non si conosce la genesi, solo perché ha un nome scientifico accattivante, è assolutamente da evitare, perché non è affatto detto che quel calcolo sia stato studiato per la situazione in cui ti trovi ad operare. Anzi, è molto probabile che sia nato per tutt’altre esigenze (specialmente, ripeto, se di origine estera). Ti faccio un esempio, nel mio software Geomap 5 avevo da tempo implementato due georeferenziazioni standard internazionalmente riconosciute, l’Omografia e il Rubber-Sheeting, per georeferenziare le mappe a perimetro aperto prive di parametratura. Ma poi, riflettendoci attentamente, sono arrivato alla conclusione che nessuna delle due era in realtà adatta a questo tipo di mappe. Tanto che, con l’aiuto di alcuni esperti (in primis lo stesso Leonardo) ne ho studiata una specifica (Trilaterale). Ma anche per le mappe parametrate italiane, come quella su cui hai operato tu, come diceva Carlo, l’Agenzia del Territorio ha diramato una circolare nel Maggio 2008 che prevede una georeferenziazione ben precisa (rototraslazione a 4 parametri con un solo fattore di scala). Solo che questo calcolo va bene per gli scopi dell’Agenzia (georeferenziare l’intero foglio di mappa) e non certo per lavori di riconfinamento dove l’obbiettivo è quello di correggere la deformazione di una piccola zona di mappa che contiene i punti di confine da riprodurre (georeferenziazione Parametrica). Un altro dubbio che ho è l’utilizzo di AutoCAD con i raster accompagnati dal TFW. In tutte le prove che ho fatto io ho constatato che AutoCAD ignora completamente la rotazione (disorientamento dal Nord) scritta nel TFW e piazza il raster sempre bello orizzontale. Può darsi che l’applicativo che hai usato tu sopperisca a questa carenza, ma ti conviene verificare. Per quanto riguarda la riconfinazione risolta con Pothenot ti ha già risposto Carlo, è pericolosissima. Infine, robertored1, volevo chiederti di che Provincia sei. Sì, perché con la mia società (Tecnobit) io continuo ad organizzare convegni sulle georeferenziazioni e riconfinazioni. Ne abbiamo già tenuti 40 in tutta Italia (vedi www.tecnobit.info/eventi.php). Magari lo facciamo anche nel tuo Collegio, così avremo modo di incontrarci e dibattere per un giorno intero questi argomenti appassionanti. A presto, Gianni Rossi Tecnobit S.r.l. grazie a tutti per le risposte che mi avete dato e le giuste correzioni che mi avete proposto. per quanto riguarda l'algoritmo usato dal programma quantum gis ha già risposto Gianni, non ne ho la più pallida idea e ho cercato di trovare risposte in merito durante il week end. Risultato ...... la soluzione non è valida in alcun modo in quanto ho notato in altri fogli di mappa errori nei crocicchi superiori ai 50 cm e sovrapponendo le mappe con rilievi che avevo fatto, ho notato molte discordanze. cercherò di informarmi sugli algoritmi che usa il programma GIS, ma la mia curiosità sulla materia GIS mi spinge a continuare e testare svariati altri software. per quanto riguarda il photenot per quel rilievo era l'anno 2004,ero appena iscritto ed era il mio primo riconfinamento con l'aiuto di un mio collega diciamo più navigato di me. non ero a conoscenza del sito pregeo.it e non sapevo nulla neanche di topografia a cui mi sono avvicinato soltanto nel 2007 dopo aver acquistato la mia prima stazione totale. per Gianni ...... sono di San Severino Marche .... dovevo venire al convegno che avete fatto al mio Collegio di Camerino, ma non ci sono riuscito. ovviamente continuano i ringraziamenti a tutti coloro che postano le loro esperienze e che contribuiscono a creare un banca dati di esperienze e soluzioni per la professione ... grazie
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fabio2586
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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03 Luglio 2003
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"robertored1" ha scritto:
... cercherò di informarmi sugli algoritmi che usa il programma GIS, ma la mia curiosità sulla materia GIS mi spinge a continuare e testare svariati altri software. ... se ti interessa la materia ti consiglio di cercare anche: RDF didattica, dello I.U.A.V. e poi ti do questo link, non ho ancora capito se è solo un giocattolo oppure se è una cosa seria, ma sembra interessante. www.youtube.com/user/marmsx#p/u/25/KKD3r... --Ciao
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robertored1
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19 Giugno 2006
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San Severino Marche
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Creata una nuova versione di quantum GIS 1.6 dove la georeferenziazione viene eseguita comodamente inserendo infiniti punti di georeferenziazione, (ricordo programma open search) ed i risultati mi stanno soddisfacendo molto come ben spiegato a questo link dove inoltre illustra nello specifico come utilizzare quantum gis per la georeferenziazione catastale secondo la procedura dettata dalla normativa: www.formazione.cirgeo.unipd.it/documenti... sto eseguendo diversi test e fin'ora ho trovato scarti accettabili Tanto dovevo
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robertored1
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19 Giugno 2006
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San Severino Marche
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Ulteriore verifica effettuata stasera sulla mia proprietà riconfinata nel 1997 da un mio collega ed il risultato è stato di uno scarto di cm 32 e cm 24 sui due punti della linea di confine. Ma se consideriamo che solo lo spessore del crocicchio scannerizzato ha una sua rilevanza, posso ritenere più che accettabile la georeferenziazione. Insomma risultati e verifiche più che buone. Continuerò nella sperimentazione, comunque il programma quantum gis mostra i risultati della georeferenziazione, e permette successivamente di sovrapporre un qualsiasi disegno vettoriale (dxf 2000 provato) al foglio georeferenziato e verificare le distanze dai confini. Tengo a precisare che i programmi nati per la georeferenziazione catastale sono ormai in commercio, sperimentati ed effettivamente molto validi, ma vista l'applicazione citata dal link che ho postato sopra potrebbe essere anche un'eventuale alternativa gratuita soprattutto a servizio della professione come i famosi e per me indispensabili vigeo ed estratto 2000. Saluti a tutti i colleghi
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mtrasi
Iscritto il:
14 Novembre 2012 alle ore 20:31
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una piccola nota: abcautocad.it si è spostata e con lei i software gratuiti per AutoCAD. Ora se vi servono questi programmi per AutoCAD, e in particolare Raster manager, lo trovate sul nuovo sito http://www.abccorsicad.it nella sezione del software CAD
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rob7
Iscritto il:
09 Aprile 2015 alle ore 16:40
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Salve a tutti, sono nuovo sia del forum che del GIS quindi spero di non commettere troppi errori. Vorrei lavorare alla mappatura di alcune aziende. Avendo l indirizzo delle aziende e non le coordinate, per portarle in qgis le cerco su google maps ed esporto i marker in kmz per caricarli su qgis (se c'è un metodo migliore correggietemi pure). Cmq il problema più grosso è che vorrei calcolare quante aziende sono presenti in ogni provincia con la funzione "punti nel poligono" pero non riesco a portare a termine il processo perché i due layer hanno SR differenti. In più durante il processo mi si chiede, dopo aver specificato i layer in entrata, di specificare quello di uscita ( che quindi dovrei creare prima inserendo un nuovo shp vuoto???????). Ho provato ad assegnare ai layer lo stesso SR ma si sfasa tutto!!Come posso fare?
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