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Argomento: variazione catastale impossibilità ad entrare nei locali
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dado48
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24 Novembre 2005
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Terzo pianeta del Sistema Solare
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Entro nel merito di questa discussione solo per rammentarne una precedente: www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/cir... in cui si dibatteva proprio sul problema oggi esposto. In quel caso si richiamava la Circolare n° 9/2001. Ciao, buon lavoro a tutti.
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John_Pippero
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20 Novembre 2014 alle ore 18:17
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"prisma81" ha scritto: Non concordo sul fatto che debba essere il proprietario dell'area reliquata a effettuare, in un futuro, la variazione poichè di norma ad egli sono stati sottratti dei mq e senza effettuare la modifica, si ritroverebbe una scheda errata Ma che incarico hai tu? A che titolo vuoi presentare un docfa di un immobile al quale non puoi accedere? È strana questa cosa. Saluti
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prisma81
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06 Maggio 2016 alle ore 13:49
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"dado48" ha scritto: Entro nel merito di questa discussione solo per rammentarne una precedente: www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/cir... in cui si dibatteva proprio sul problema oggi esposto. In quel caso si richiamava la Circolare n° 9/2001. Ciao, buon lavoro a tutti. Grazie, e' quello che cercavo !! Quindi si ripresenta solo l elaborato planimetrico Aggiornandolo. Per la scheda della.unità immobiliare e degli interni non c'è l obbligo
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EALFIN
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"SIMBA4" ha scritto: Salve Non ci ho capito quasi niente di quanto hai scritto sopra EALFIN. Saluti cordiali Non ho mai fatto di persona un frazionamento per espopri di enti urbani ma ho visto frazionamenti per espropri che hanno riguardato miei clienti dove (allargamento strade) hanno frazionato tutte le particelle, enti urbani compresi, lasciando il lotto ente urbano edificato con lo stesso numero di particella e attribuendo un nuovo numero alla particella oggetto di esproprio derivata dall'ente urbano. Dopo di chè, forse a seguito di trascrizione, il Catasto ha variato la qualifica della particella espropriata da ente urbano a reliquato di ente urbano intestandolo al proprietario dell'ente urbano risultante in Catasto alla data del frazionamento. Poichè ero a conoscenza degli estremi della trascrizione ho richiesto e ottenuto, dal Contact Center, la voltura all'ente espropriante. Il tecnico redattore del frazionamento non ha eseguito contemporaneamente variazioni al C.F. così che io, a seguito di variazioni che interessavano il fabbricato, ho aggiornato anche l'Elaborato Planimetrico togliendo la parte espropriata dal Comune. Questo è quello che ho potuto verificare per i casi che mi riguardavano. Se vi sono altri colleghi che hanno avuto diverse esperienze in merito è opportuno che lo segnalino così possiamo avere una maggiore delucidazione sulla materia.
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John_Pippero
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20 Novembre 2014 alle ore 18:17
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"EALFIN" ha scritto:
Non ho mai fatto di persona un frazionamento per espopri di enti urbani ma ho visto frazionamenti per espropri che hanno riguardato miei clienti dove (allargamento strade) hanno frazionato tutte le particelle, enti urbani compresi, lasciando il lotto ente urbano edificato con lo stesso numero di particella e attribuendo un nuovo numero alla particella oggetto di esproprio derivata dall'ente urbano. Dopo di chè, forse a seguito di trascrizione, il Catasto ha variato la qualifica della particella espropriata da ente urbano a reliquato di ente urbano intestandolo al proprietario dell'ente urbano risultante in Catasto alla data del frazionamento. Poichè ero a conoscenza degli estremi della trascrizione ho richiesto e ottenuto, dal Contact Center, la voltura all'ente espropriante. Il tecnico redattore del frazionamento non ha eseguito contemporaneamente variazioni al C.F. così che io, a seguito di variazioni che interessavano il fabbricato, ho aggiornato anche l'Elaborato Planimetrico togliendo la parte espropriata dal Comune. Questo è quello che ho potuto verificare per i casi che mi riguardavano. Se vi sono altri colleghi che hanno avuto diverse esperienze in merito è opportuno che lo segnalino così possiamo avere una maggiore delucidazione sulla materia. Concordo su tutto. L'elaborato planimetrico non l'ha mica fatto il collega che ha eseguito il frazionamento per l'ente pubblico, il quale giustamente si è limitato al lavoro che gli è stato assegnato. Saluti
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Veneto - Adria città Etrusca
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"EALFIN" ha scritto: "SIMBA4" ha scritto: Salve Non ci ho capito quasi niente di quanto hai scritto sopra EALFIN. Saluti cordiali Non ho mai fatto di persona un frazionamento per espopri di enti urbani ma ho visto frazionamenti per espropri che hanno riguardato miei clienti dove (allargamento strade) hanno frazionato tutte le particelle, enti urbani compresi, lasciando il lotto ente urbano edificato con lo stesso numero di particella e attribuendo un nuovo numero alla particella oggetto di esproprio derivata dall'ente urbano. Dopo di chè, forse a seguito di trascrizione, il Catasto ha variato la qualifica della particella espropriata da ente urbano a reliquato di ente urbano intestandolo al proprietario dell'ente urbano risultante in Catasto alla data del frazionamento. Poichè ero a conoscenza degli estremi della trascrizione ho richiesto e ottenuto, dal Contact Center, la voltura all'ente espropriante. Il tecnico redattore del frazionamento non ha eseguito contemporaneamente variazioni al C.F. così che io, a seguito di variazioni che interessavano il fabbricato, ho aggiornato anche l'Elaborato Planimetrico togliendo la parte espropriata dal Comune. Questo è quello che ho potuto verificare per i casi che mi riguardavano. Se vi sono altri colleghi che hanno avuto diverse esperienze in merito è opportuno che lo segnalino così possiamo avere una maggiore delucidazione sulla materia. Salve quando si fraziona un ente urbano (per scopo di compravendita o esproprio) censito al catasto urbano (per stralciare una porzione di BCNC o area) la procedura corretta è, prima eseguire un FR ai terreni e poi aggiornare il docfa ai fabbricati. Ora se detta procedura non viene rispettata completamente si potrebbero verificare delle problematiche successivamente, probabilmente nella descrizione che fai sopra gli è stato concesso, al tecnico redattore delle pratiche, uno sconto sul come operare. Mi viene alla mente una mia pratica di molti anni or sono e su incarico dell'Ente Comunale nella quale frazionavo prima ai terreni e poi aggiornavo la situazione all'urbano. Io in qualità di tecnico se incaricato da un ente pubblico ad eseguire le pratiche catastali per un esproprio scriverei in modo inequivocabile cosa prevede la prassi sul da farsi, onde evitare proprio disguidi futuri. Saluti cordiali
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geoalfa
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Concordo in toto! Buon Lavoro
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John_Pippero
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20 Novembre 2014 alle ore 18:17
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Detto così Prisma81 il frazionamento corretto per esproprio non lo farà mai. Mi dispiace per lui. Saluti
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prisma81
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"John_Pippero" ha scritto: Detto così Prisma81 il frazionamento corretto per esproprio non lo farà mai. Mi dispiace per lui. Saluti Non comprendo il fine di quest'affermazione. Il frazionamento è stato già fatto e, grazie al contributo di chi è intervenuto costruttivamente in questo forum, ho eseguto anche l'ultimo passaggio all'urbano. Saluti
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John_Pippero
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"prisma81" ha scritto: "John_Pippero" ha scritto: Detto così Prisma81 il frazionamento corretto per esproprio non lo farà mai. Mi dispiace per lui. Saluti Non comprendo il fine di quest'affermazione. Il frazionamento è stato già fatto e, grazie al contributo di chi è intervenuto costruttivamente in questo forum, ho eseguto anche l'ultimo passaggio all'urbano. Saluti Avevo capito che non potevi fare il rilievo dell'unità immobiliare. Cosi' pareva che avevi scritto. Aver fatto solo l'elaborato planimetrico sarebbe andato bene solo se il frazionamento riguardava un bene comune all'urbano. Comunque sono contento per te che hai risolto. Saluti
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EALFIN
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Io mi porrei una serie di problemi in merito al suddetto frazionamento di ente urbano da parte di un tecnico incaricato dall'Ente Pubblico e conseguente aggiornamento della pratica al C.F. Primo problema: se io fossi un proprietario espopriato non farei certo aggiornare una pratica catastale delicata quale quella di un Docfa ad un tecnico che non sia di mia fiducia; se vuoi fare il lavoro come si deve devi comunque accedere al fabbricato e relative pertinenze per le misurazioni; perché mai dovrei consentire ad un estraneo di entrare a casa mia ed eseguire una pratica tanto delicata anche alla luce delle recenti disposizioni di conformità planimetrica? Secondo problema: siccome io non ho l'obbligo di autorizzare un qualsiasi tecnico incaricato dall'Ente pubblico ad eseguire una variazione catastale che riguarda beni di mia proprietà che succede se mi rifiuto di firmare il Docfa? Chi lo firmerà la pratica Docfa per conto del proprietario? Terzo problema: anche nella ipotesi in cui vi fosse una norma che consenta a qualsiasi professionista di variare l'accatastamento della mia casa contro la mia volontà che succede se il suddetto tecnico eseguisse un accatastamento difforme dalla normativa vigente visto che non mi risulta che vi siano gli obblighi di legge che mi costringono a farlo entrare in casa e quindi visto che il medesimo tecnico potrebbe solo semplicemente "ricopiare" il tutto dall'ultima planimetria in atti? Che dati metrici metterebbe sul Docfa e con quale precisione? Chi pagherà un'eventuale rettifica di accatastamento per errori commessi dal tecnico incaricato dall'Ente Pubblico. Una soluzione però ci sarebbe: oltre all'indennità di esproprio io mi farei pagare dal'Ente Pubblico il costo che il mio tecnico "e solo il mio tecnico" richiederebbe per aggiornare la pratica all'urbano dopo il frazionamento del tecnico incaricato dall'Ente Pubblico stesso.
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geoalfa
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Durante il corso della mia carriera professionale ho avuto occasione di collaborare con varie amministrazioni pubbliche e non mi è mai capitato di avere a che fare con segretari e funzionari che non avessero chiaro il compito di loro spettanza e mai mi è capitato di dover discutere con gli espropriandi sulla possibilità di farmi accedere o meno all'interno delle loro proprietà! Che ne dite di tornare sulla terra e godersi la vita nell'aspetto migliore che la stessa ci può date, senza fare la caccia alle streghe? Buon Lavoro!
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prisma81
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Purtroppo è una situazione che può accadere quando l'esproprio è indigesto. Grazie e Buon Lavoro !
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EALFIN
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Entrare all'interno di un cortile per procedere ad un frazionamento è ben diversa cosa dell'entrare dentro casa, in soffitta (magari trasformata in abitazione), nello scantinato (magari trasformato in taverna), ecc. . Abusi eventuali a parte non vedo perchè dovrei far entrare un qualsiasi tecnico sconosciuto visto che l'oggetto dell'esproprio non è la casa ma l'area antistante, retrostante o laterale. Per me la procedura corretta è indennizzare anche il costo del Docfa (sulla base di una somma congrua ordinaria) oltre al valore dell'area espopriata il cui frazionamento naturalmente spetta all'Ente pubblico. E poi non è detto che tutti i titolari degli Enti Urbani abbiano simpatia con la lista dell'Amministrazione Comunale pro tempore, peggio ancora se gli stessi Enti Urbani appartengono ai candidati dell'opposizione peggio ancora se ai soggetti risultati non eletti. Parlo principalmente per i comuni piccoli dove tutti si conoscono e dove come minimo il paese si spacca in due, se non in tre, quattro, ecc.
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