Salve a tutti,

sono nuovo del forum e chiedo scusa per la semplicità della domanda, ma per me è il primo docfa!!!

un cliente ha acquistato casa nel 79, nell'atto notarile c'è scritto 1,5 vani,

oggi il cliente vuole modificare la distribuzione interna e nel chiedere una planimetria catastale dell'abitazione mi sono accorto che l'abitazione è priva di tramezzi, è un'unica stanza(stiamo parlando di casa in centro storico piccola circa 48mq), però in realtà il cliente ha acquistato la casa con i tramezzi come si presentano oggi.....come procedo?

continuo con la nuova distribuzione, previa comunicazione al comune, e poi richiedo variazione catastale? e nel tipo mappale cosa indico?

nel caso in cui il cliente non volesse più una nuova distribuzione interna, quindi soltanto una variazione catastale per aggiornare i dati catastali, nel tipo mappale cosa indico? l'ultima planimetria catastale(quella richiesta è datata 1940)...

grazie in anticipo!

Cominciamo con il dire che nel tuo caso il "tipo mappale" sicuramente non serve, in quanto da quel che si evince dal tuo scritto non c'è stato cambiamento in diminuzione o aumento della sagoma lorda del fabbricato (daltronde in centro storico e pressochè impossibile) - basta un semplice docfa, e poi al comune anche una dia in sanatoria per opere eseguite senza concessione edilizia ma in rispetto alle norme urbanistiche - attendiamo altri lumi - buon lavoro

P.S. come fai una variazione catastale senza riportare i tramezzi interni, a che prò ?

Attenzione. Si potrebbe essere nel caso in cui le modifiche interne siano state fatte molti decenni fa in un'epoca in cui non c'era bisogno di alcun titolo abilitativo da parte del Comune, che quindi possa essere anche oggi in regola con il Comune, nonostante la planimentria catastale del 1940. E non è detto che la pl. cat. del 1940 sia verità.

Se gli interni, come hai detto, non si sposano con la pl. cat. attuale, la aggiorni con docfa cercando di capire la data di fine lavori, anche se fosse il 1943. Mi è capitato di scrivere date antiche.

Quoto solo in parte Anonimo_Leccese:

1) va bene la DIA per la dimostrazione dello stato di fatto di opere eseguite ante 1942! Va bene la DIA per la esecuzione delle nuove opere.

Però perchè in sanatoria, se prima non era richiesto l'atto autorizzativo?

2) va bene il semplice DocFa, ma citerei in relazione sia l'epoca di esecuzione delle opere e la data della DIA detta.

L'immobile è stato acquistato nel 79 con quello stato di fatto,..ma chi mi dice che i lavori non siano stati eseguiti nel 78 ? nel rogito parla di 1,5 vani,..e nella visura storica ? 1,5 presuppone che via una camera ed un bagno,... un pò troppo pochi per 48 mq,.. attualmente quanti vani sono ? per questo ho qualche dubbio , che può sciogliere solo archisa, che i lavori risalgano agl'anni 40 !!!

anonimo, secondo me il punto per archisa è capire l'anno delle opere e di conseguenza capire se sono in regola con il Comune. Cioè, se fatte in un anno in cui non era richiesto nessun titolo abilitativo sono in regola e non deve fare alcuna pratica al Comune, ma dovrà "aggiornare" (allineare) la planimetria catastale con Docfa, nel quale mettendoci la "data di ultimazione lavori" giusta ha concluso.

Quoto Geoalfa, che mi scuserà se ho evidenziato qualche passaggio...

Voi vi chiederete il Perchè?

Punto 1.A) Ritengo perchè, per puro scrupolo e per dare sicurezza di continuità storica e conformità agli effetti delle recenti disposizioni in caso di traferimenti, che è utile per non dire scrupoloso predisporre la continuità e conformità dette e dal momento che si interviene per la regolarizzazione di una uiu, ritento vantaggioso per la proprietà cogliere l'occasione per mettersi in regola con le corrette dichiarazioni, che un domani potranno rendersi utili!

Punto 1.B) Ritengo corretto consigliare, ove ne ricorra il caso di presentare la DIA per la esecuzione delle nuove opere e/o chiarificazione ed aggiornamento della situazione come detto sopra.

Punto 1.C) Ritengo corretto, ma facoltativa la pratica come già detto, ma non la chiamerei sanatoria, che secondo me sta a significare la giustificazione di un abuso, mai commesso!

Punto 2.) Ritengo corretta per non dire doverosa la chiara esposizione nella relazione della condizione già detta.

Per risalire all'epoca della esecuzione dell'opera, nel caso non si possa ricorrere a documenti ufficiali, è sufficiente un atto notorio!