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Autore Ripostiglio sul lastrico nell'atto pubblico ma non in planimetria

ildubbio

Iscritto il:
06 Ottobre 2016 alle ore 12:04

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36

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 0 -  0 - Inviato: 25 Ottobre 2018 alle ore 16:10

Come da titolo.

Un appartamento è regolarmente accatastato ed esiste la sua planimetria.

Nell'atto pubblico è citato anche il ripostiglio sito però al piano lastrico (separato e con accesso indipendente rispetto all'appartamento), che però non risulta nella planimetria, e non ha neppure un subalterno proprio.

Come procedo per regolarizzare catastalmente la planimetria, considerando il ripostiglio come pertinenza dell'appartamento e quindi, possibilmente senza attribuirgli un subalterno diverso?

grazie

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Autore Risposta

EALFIN

Iscritto il:
03 Dicembre 2006

Messaggi:
4043

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 0 -  0 - Inviato: 25 Ottobre 2018 alle ore 21:02

Circa la possibilità di poter (o meno) utilizzare un unico subalterno consulta:

- la Circolare n° 2/E del 1° febbraio 2016;

- le Istruzioni Operative Docfa 4.00.3 del 1° febbraio 2016;

- la Nota prot. 60244 del 27 aprile 2016.

Circa come fare per far "risuscitare" il ripostiglio non è che possiamo aiutarti più di tanto.

Considerato che con tutta probabilità non esiste un elaborato planimetrico in atti:

- Devi verificare tutti i sub censiti nel piano lastrico e relative proprietà, possibilmente relative consistenze, il tutto per vedere se, per errore, il ripostiglio possa essere stato annesso ad altro sub confinante;

- Insomma devi fare delle indagini, magari consultando altri proprietari di altri ripostigli al piano attico, ecc. , il tutto per vedere se vi possano essere stati errori commessi in passato in sede di accatastamento dell'edificio.

Un consiglio:

- quando ponete dei quesiti simili a quelli di cui al presente post è necessario fornire, già dalla prima richiesta, più informazioni possibili ovvero:

1) la data di redazione della planimetria di accatastamento;

2) presenza o meno di elaborato planimetrico in atti;

3) la data dell'atto di acquisto;

4) la data del precedente atto di provenienza;

4) la verifica della consistenza dell'appartamento per vedere se il ripostiglio possa essere stato incluso nel totale consistenza del sub dell'appartamento.

Un tecnico non sempre troverà tutte le cose a posto quando si troverà a dover redigere una pratica catastale.

In tal caso la capacità di risolvere la problematica in tempi brevi e brillantemente non potrà fare altro che determinare le condizioni per poter creare maggiori consensi (pubblicità) al suddetto tecnico.

E di questi tempi di crisi non è poca cosa l'essere considerati "tecnici molto preparati".

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ildubbio

Iscritto il:
06 Ottobre 2016 alle ore 12:04

Messaggi:
36

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 0 -  0 - Inviato: 26 Ottobre 2018 alle ore 18:12

"EALFIN" ha scritto:
Circa la possibilità di poter (o meno) utilizzare un unico subalterno consulta:

- la Circolare n° 2/E del 1° febbraio 2016;

- le Istruzioni Operative Docfa 4.00.3 del 1° febbraio 2016;

- la Nota prot. 60244 del 27 aprile 2016.



dalla lettura non è chiaro se questa situazione di fatto preesistente possa essere tale da consentire di attribuire un unico sub.

Non si tratta di una nuova costruzione e neppure della volontà di "fondere" due unità originariamente censtite in maniera autonoma.

Anzi negli atti pubblici hanno sempre "viaggiato" insieme.

"EALFIN" ha scritto:

- Devi verificare tutti i sub censiti nel piano lastrico e relative proprietà, possibilmente relative consistenze, il tutto per vedere se, per errore, il ripostiglio possa essere stato annesso ad altro sub confinante;



è l'unico ripostiglio esistente sul lastrico


1) la data di redazione della planimetria di accatastamento: anni 40

2) presenza o meno di elaborato planimetrico in atti; assente

3) la data dell'atto di acquisto; 4) la data del precedente atto di provenienza; il ripsotiglio è citato almeno dal 1945 e via via negli atti successivi

4) la verifica della consistenza dell'appartamento per vedere se il ripostiglio possa essere stato incluso nel totale consistenza del sub dell'appartamento. in effetti potrebbe essere



Se anche volessi "inserire" il ripstiglio non in planimetria, dovrei trattarlo come un "ampliamento"? con il risco peraltro che la consistenza complessiva sia inferiore a quella in atti...

oppure?

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EALFIN

Iscritto il:
03 Dicembre 2006

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4043

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 0 -  0 - Inviato: 28 Ottobre 2018 alle ore 15:40

In linea di massima potrei consigliare di presentare un Docfa a parte per il ripostiglio al piano lastrico, allegando l'atto del 1945, attribuendo un sub autonomo, causale "altre, unità sfuggita all'accertamento".

In tal caso esiste un titolo legale che permette di identificare il proprietario del ripostiglio.

Naturalmente in relazione spiega bene la situazione e sopratutto che detto ripostiglio viene citato in tutti gli atti dal 1945 ad oggi.

La vedo dura se si cerca di fondere il ripostiglio al sub dell'appartamento, nel senso che, qualunque sia la causale e/o procedura che possa consentire l'annessione del ripostiglio all'appartamento, per me la materia contrasta con le ultime disposizioni per cui, non essendo presente detto ripostiglio in planimetria originaria, occorre necessariamente censirlo a parte come magazzino.

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3L

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14 Giugno 2012

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Lecce S

 0 -  0 - Inviato: 29 Ottobre 2018 alle ore 10:39

4) la verifica della consistenza dell'appartamento per vedere se il ripostiglio possa essere stato incluso nel totale consistenza del sub dell'appartamento.

in effetti potrebbe essere


La verifica contenuto "busta" (o partita) va fatta ed in particolare:

- Dichiarazione/denuncia di parte (probabile mod. 1M)

- scheda di classamento dell'Ufficio (prob. Mod. 5 o altro),

con relative date degli elaborati, per accertare se all'epoca del primo censimento vi è qualche menzione del ripostiglio (che trovasi ad altro piano) ed è calcolato nella consistenza.

Se vi sono riferimenti probabilmente si potrà procedere con il recupero di una situazione pregressa.

Se non si trovasse nulla all'epoca della prima denuncia viene più logico pensare che trattasi di un ampliamento successivo non dichiarato.

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ildubbio

Iscritto il:
06 Ottobre 2016 alle ore 12:04

Messaggi:
36

Località

 0 -  0 - Inviato: 27 Novembre 2018 alle ore 15:36

Allora.

Ho predisposto un docfa per diversa distribuzione interana (che riguarda l'appartamento) e ampliamento per quanto riguarda il vano sul lastrico.

Ho allegato gli atti pubblici (note di trascrizione) che citano sempre il vano sul lastrico a partire dal 1945.

Ho inserito come data in cui si è verificata la variazione la data del primo atto pubblico che cita il vano tecnico (appunto il 1945).

L'ufficio mi ha trespinto il docfa asserendo che va chiesta l'apposizione delle riserva 1.

Ma la riserva 1 dovrebbe riguardare l'inesistenza di atti legali giustificanti uno o più passaggi intermedi.

Nel caso in esame dal 1945 ad oggi il vano sul lastrico è sempre citato.

I tecnici afferamno che la dichiarazione viene fatta da chi nel 45 non era titolare e quindi serve l'apposizione della riserva 1.

è corretto?

Secondo me la riserva 1, avendo io dimostrato la continuità degli atti (inviandoli in allegato e specificando in relazione), non sarebbe dovuta.

che ne pensate?

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