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Argomento: riduzione categoria catastale

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robeci

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 0 -  0 - Inviato: 14 Marzo 2013 alle ore 19:16

nella Circolare 1/2006 e relativi allegati, potete trovare ben elencati quali sono i casi per cui è richiesta la presentazione di nuova planimetrica catastale con eventuale variazione della rendita e/o classamento

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 10:56

"totonno" ha scritto:
"bioffa69 ha scritto:


totonno ha provato a presentare il docfa, sapeva che non avrebbe potuto farlo, non devi capire il perche' e' passata la pratica lui ha solo raccontato una cosa che ha fatto, ma ti ha stra ripetuto che con il docfa non si puo'!!!!!



Solo per precisare.

Io ho presentato il Docfa per modifiche interne, proprio perchè sapevo che lo potevo fare, non per provare, ed avevo le condizioni legali per farlo ed ero certo che me lo avrebbero registrato.

Non potevo invece presentare un Docfa esclusivamente per declassare l'immobile e quindi non l'ho fatto sapendo che non me lo avrebbero accettato con quella causale.

Saluti.





Anto che la tua unita' fosse effettivamente un A2 e non un A1, lo do' per scontato, dico che hai provato, perche' a Brescia non sarebbe passato, almeno nella presentazione al front office, non te lo accettavano,tutti i tipi di declassamento non sono accettate dall'ufficio, per cui il tuo A1, non sarebbe passato, non e' che l'addetto, da noi e' un tecnico, lo accetta semplkicemente perche' lo presenti, ma lo esamina ed i declassamenti non passano in nessun modo, per cui ti avrebbero obbligato a presentare istanza in autotutela.

...per cui se qui a Brescia passasse una pratica cosi' fatta, si direbbe che ci si e' provato ed e' andata "bene".

Saluti



p.s. x robeci, non mi sembra di trovare nella circolare che hai citato,nessun caso in cui sia previsto il declasamento, se ti riferivi a questo chiarisci ed evidenzia il passaggio, oppure conferma che non si puo' declassare.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 12:11

"bioffa69" ha scritto:

Anto che la tua unita' fosse effettivamente un A2 e non un A1, lo do' per scontato, dico che hai provato, perche' a Brescia non sarebbe passato, almeno nella presentazione al front office, non te lo accettavano,tutti i tipi di declassamento non sono accettate dall'ufficio, per cui il tuo A1, non sarebbe passato, non e' che l'addetto, da noi e' un tecnico, lo accetta semplkicemente perche' lo presenti, ma lo esamina ed i declassamenti non passano in nessun modo, per cui ti avrebbero obbligato a presentare istanza in autotutela.
...per cui se qui a Brescia passasse una pratica cosi' fatta, si direbbe che ci si e' provato ed e' andata "bene".
Saluti



Dò per scontato che a Brescia come in qualsiasi altro posto, come è giusto che sia, non prendono un declassamento, ma devono prendere un docfa di un immobile che è stato oggetto di un aggiornamento per il quale necessita un nuovo classamento, sia questo maggiore o minore rispetto a quello in atti, quando ovviamente ne siano giustificati i motivi. Nel mio caso seppure l'intervento di per sè stesso non modificasse la rendita, necessitava di un classamento diverso comunque perchè quello precedente non rispondeva affatto alla situazione reale dell'immobile. L'istanza di declassamento io l'ho presentata in ufficio ma non me l'hanno neanche presa in considerazione ed è ancora lì che giace beata tra i cassetti del caposezione, anzi a quest'ora dovrebbe essere già stata riciclata come carta di rifiuto. L'ho pure ripresentata sotto altra forma ma questa volta non me l'hanno neanche protocollata, creandomi un sacco di problemi. E allora? Ci penso io. Ero pure disposto a eseguire opere interne per avere la possibiiltà di presentare un docfa una volta eseguite e presentando preventivamente in Comune una comunicazione di inizio attività. Tutto nel rispetto delle regole e anche nella possibiità di fare ricorso nel caso in cui non mi avessero confermato la rendita che gli avrei proposto in fase di aggiornamento catastale delle opere. Si dovevano decidere loro come fare e questa differenza tra front-office e telematico è completamente sballata a Brescia. Cosa vuol dire che in front-office non te la prendono e in telematico sì?? Lo sai perchè? Perchè in front-office non ti stampano la causale di rifiuto, te lo dicono a voce: NO!. Invece in telematico devono motivarlo il rifiuto, e cosa scrivono? Classamanto proposto non idoneo? E come fanno? Allora devono dare la rendita definitiva e quindi accertarlo contestualmente al rifiuto! No, lo devono fare successivamente alla registrazione in atti perchè al classamento proposto se non idoneo si deve attuare la procedura di accertamento rendendolo quindi definitivo, non possono rifiutare e basta perchè vi è una diminuzione della rendita. Ecco perchè non entrano nel merito, altrimenti che classamento proposto sarebbe???

Scusa lo sfogo, Fabio, ma non voglio che passi in questa sede che la mia esperienza non sia conforme alla normativa catastale e abbia utilizzato una procedura che non si può fare. Non è assolutamente vero. Tanto è che la rendita che io ho proposto può essere modificata in autotutela dall'ufficio, se la ritenesse non congrua, in qualsiasi momento da qui all'eternità quindi l'Agenzia ha tutti gli elementi per intervenire se lo vuole salvo il diritto dell'utente a fare l'inevitabile ricorso. Non è vero neanche che mi è andata bene perchè magari il tecnico dell'ufficio ha chiuso gli occhi mentre registrava la mia pratica. Ragazzi la rendita non la determina l'ufficio, siamo noi tecnici che la determiniamo, la dichiariamo, la firmiamo sulla base del nostro rilievo, sotto la nostra responsabilità professionale, non è possibile che unn tecnico dell'ufficio che esamina la pratica senza aver visto nè rilevato l'immobile debba rifiutarla perchè ritiene non idonea la rendita solamente per il fatto che questa è diminuita rispetto a quella in atti.

Saluti.

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robeci

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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 14:13

"bioffa69" ha scritto:
"totonno" ha scritto:
"bioffa69 ha scritto:


totonno ha provato a presentare il docfa, sapeva che non avrebbe potuto farlo, non devi capire il perche' e' passata la pratica lui ha solo raccontato una cosa che ha fatto, ma ti ha stra ripetuto che con il docfa non si puo'!!!!!



Solo per precisare.

Io ho presentato il Docfa per modifiche interne, proprio perchè sapevo che lo potevo fare, non per provare, ed avevo le condizioni legali per farlo ed ero certo che me lo avrebbero registrato.

Non potevo invece presentare un Docfa esclusivamente per declassare l'immobile e quindi non l'ho fatto sapendo che non me lo avrebbero accettato con quella causale.

Saluti.





Anto che la tua unita' fosse effettivamente un A2 e non un A1, lo do' per scontato, dico che hai provato, perche' a Brescia non sarebbe passato, almeno nella presentazione al front office, non te lo accettavano,tutti i tipi di declassamento non sono accettate dall'ufficio, per cui il tuo A1, non sarebbe passato, non e' che l'addetto, da noi e' un tecnico, lo accetta semplkicemente perche' lo presenti, ma lo esamina ed i declassamenti non passano in nessun modo, per cui ti avrebbero obbligato a presentare istanza in autotutela.

...per cui se qui a Brescia passasse una pratica cosi' fatta, si direbbe che ci si e' provato ed e' andata "bene".

Saluti



p.s. x robeci, non mi sembra di trovare nella circolare che hai citato,nessun caso in cui sia previsto il declasamento, se ti riferivi a questo chiarisci ed evidenzia il passaggio, oppure conferma che non si puo' declassare.





confermo che con un docfa non si può declassare, mi sembra che le circolari parlino molto chiaro

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 14:27

"totonno" ha scritto:
"bioffa69" ha scritto:

Anto che la tua unita' fosse effettivamente un A2 e non un A1, lo do' per scontato, dico che hai provato, perche' a Brescia non sarebbe passato, almeno nella presentazione al front office, non te lo accettavano,tutti i tipi di declassamento non sono accettate dall'ufficio, per cui il tuo A1, non sarebbe passato, non e' che l'addetto, da noi e' un tecnico, lo accetta semplkicemente perche' lo presenti, ma lo esamina ed i declassamenti non passano in nessun modo, per cui ti avrebbero obbligato a presentare istanza in autotutela.
...per cui se qui a Brescia passasse una pratica cosi' fatta, si direbbe che ci si e' provato ed e' andata "bene".
Saluti



Dò per scontato che a Brescia come in qualsiasi altro posto, come è giusto che sia, non prendono un declassamento, ma devono prendere un docfa di un immobile che è stato oggetto di un aggiornamento per il quale necessita un nuovo classamento, sia questo maggiore o minore rispetto a quello in atti, quando ovviamente ne siano giustificati i motivi. Nel mio caso seppure l'intervento di per sè stesso non modificasse la rendita, necessitava di un classamento diverso comunque perchè quello precedente non rispondeva affatto alla situazione reale dell'immobile. L'istanza di declassamento io l'ho presentata in ufficio ma non me l'hanno neanche presa in considerazione ed è ancora lì che giace beata tra i cassetti del caposezione, anzi a quest'ora dovrebbe essere già stata riciclata come carta di rifiuto. L'ho pure ripresentata sotto altra forma ma questa volta non me l'hanno neanche protocollata, creandomi un sacco di problemi. E allora? Ci penso io. Ero pure disposto a eseguire opere interne per avere la possibiiltà di presentare un docfa una volta eseguite e presentando preventivamente in Comune una comunicazione di inizio attività. Tutto nel rispetto delle regole e anche nella possibiità di fare ricorso nel caso in cui non mi avessero confermato la rendita che gli avrei proposto in fase di aggiornamento catastale delle opere. Si dovevano decidere loro come fare e questa differenza tra front-office e telematico è completamente sballata a Brescia. Cosa vuol dire che in front-office non te la prendono e in telematico sì?? Lo sai perchè? Perchè in front-office non ti stampano la causale di rifiuto, te lo dicono a voce: NO!. Invece in telematico devono motivarlo il rifiuto, e cosa scrivono? Classamanto proposto non idoneo? E come fanno? Allora devono dare la rendita definitiva e quindi accertarlo contestualmente al rifiuto! No, lo devono fare successivamente alla registrazione in atti perchè al classamento proposto se non idoneo si deve attuare la procedura di accertamento rendendolo quindi definitivo, non possono rifiutare e basta perchè vi è una diminuzione della rendita. Ecco perchè non entrano nel merito, altrimenti che classamento proposto sarebbe???

Scusa lo sfogo, Fabio, ma non voglio che passi in questa sede che la mia esperienza non sia conforme alla normativa catastale e abbia utilizzato una procedura che non si può fare. Non è assolutamente vero. Tanto è che la rendita che io ho proposto può essere modificata in autotutela dall'ufficio, se la ritenesse non congrua, in qualsiasi momento da qui all'eternità quindi l'Agenzia ha tutti gli elementi per intervenire se lo vuole salvo il diritto dell'utente a fare l'inevitabile ricorso. Non è vero neanche che mi è andata bene perchè magari il tecnico dell'ufficio ha chiuso gli occhi mentre registrava la mia pratica. Ragazzi la rendita non la determina l'ufficio, siamo noi tecnici che la determiniamo, la dichiariamo, la firmiamo sulla base del nostro rilievo, sotto la nostra responsabilità professionale, non è possibile che unn tecnico dell'ufficio che esamina la pratica senza aver visto nè rilevato l'immobile debba rifiutarla perchè ritiene non idonea la rendita solamente per il fatto che questa è diminuita rispetto a quella in atti.

Saluti.







Anto sai che ti stimo e ti ritengo preparato ed onesto, ma ti assicuro che da noi non sarebbe passato un docfa di variazione per diversa dist spazi interni se contemporaneamente l'unita' viene declassata, specifico che a Brescia anche per le sospensioni al front officie viene allegata la motivazione , sotto presavisione del capo reparto.....



...devo pero' dire che da noi le istanze in autotutela sono prese in considerazione, procedono a sopralluogo e rispondono.

...percio' se si vuole abbassare categoria classe ma anche consistenza, si deve procedere con l'autotutela, qualsiasi motivazione citata in una variazione catastale non e' giustificativa per un declassamento.

Ciao Anto

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 14:53

"bioffa69" ha scritto:

Anto sai che ti stimo e ti ritengo preparato ed onesto, ma ti assicuro che da noi non sarebbe passato un docfa di variazione per diversa dist spazi interni se contemporaneamente l'unita' viene declassata, specifico che a Brescia anche per le sospensioni al front officie viene allegata la motivazione , sotto presavisione del capo reparto.....

...devo pero' dire che da noi le istanze in autotutela sono prese in considerazione, procedono a sopralluogo e rispondono.

...percio' se si vuole abbassare categoria classe ma anche consistenza, si deve procedere con l'autotutela, qualsiasi motivazione citata in una variazione catastale non e' giustificativa per un declassamento. Ciao Anto



Caro Fabio, l'autotutela è una correzione unilaterale. E' solo l'ufficio che, accortosi dell'errore in atti sul classamento, anche su richiesta del diretto interessato, può esercitare l'autotutela spontanemente. Se questa viene rifiutata dall'ufficio o mai affrontata, la richiesta del diretto interessato non è nulla e non si può far valere la procedura in nessuna sede, è solamente la possibilità da parte del proprietario di mettere a conoscenza l'ufficio che la rendita in atti non è ritenuta corretta magari informando l'ufficio in quale errore potrebbe essere ricorso. Ma niente più. Non è che l'ufficio dove presento le mie pratiche non accetti a prescindere l'autotutela, anzi è molto disponibile nei confronti dell'utente anche perchè è nel suo completo interesse non avere errori nel proprio archivio. Detto ciò il declassamento all'ufficio non gli va giù mai neanche di fronte all'evidenza più chiara. Nel mio caso, l'ufficio si giustificava dicendo che il classamento originario errato proveniva da dichiarazioni di parte al momento del censimento, che indirizzavano volontariamente il classamento verso la categoria errata, quindi l'ufficio sosteneva e sostiene, sbagliando clamorosamente, che quando un classamento deriva da dati forniti dal tecnico di parte anche se questi sono palesemente in contrasto con le reali caratteristiche dell'immobile, non è possibile agire in autotutela, nel senso: "è colpa tua e te lo tieni così, non ho mica sbagliato io!. Capisci che questo crea una disparità di imposizione fiscale clamorosa per quell'edificio dove tutti attorno vi sono edifici in A2, prime case, dove gli utenti non pagavano a suo tempo l'ICI, mentre queste prime case, essendo in A1, botte da orbi.

Mi piacerebbe vedere, Fabio, una ricevuta di rifiuto di docfa per opere interne che determinano un declassamento rilasciata dal tuo ufficio, per sapere quale giustificazione normativa venga citata. Non lo chiedo per sfida, ma veramente sarei soddisfatto di venirne a conoscenza.

Ciao.

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robeci

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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 16:04

"totonno" ha scritto:
"bioffa69" ha scritto:

Anto sai che ti stimo e ti ritengo preparato ed onesto, ma ti assicuro che da noi non sarebbe passato un docfa di variazione per diversa dist spazi interni se contemporaneamente l'unita' viene declassata, specifico che a Brescia anche per le sospensioni al front officie viene allegata la motivazione , sotto presavisione del capo reparto.....

...devo pero' dire che da noi le istanze in autotutela sono prese in considerazione, procedono a sopralluogo e rispondono.

...percio' se si vuole abbassare categoria classe ma anche consistenza, si deve procedere con l'autotutela, qualsiasi motivazione citata in una variazione catastale non e' giustificativa per un declassamento. Ciao Anto



Caro Fabio, l'autotutela è una correzione unilaterale. E' solo l'ufficio che, accortosi dell'errore in atti sul classamento, anche su richiesta del diretto interessato, può esercitare l'autotutela spontanemente. Se questa viene rifiutata dall'ufficio o mai affrontata, la richiesta del diretto interessato non è nulla e non si può far valere la procedura in nessuna sede, è solamente la possibilità da parte del proprietario di mettere a conoscenza l'ufficio che la rendita in atti non è ritenuta corretta magari informando l'ufficio in quale errore potrebbe essere ricorso. Ma niente più. Non è che l'ufficio dove presento le mie pratiche non accetti a prescindere l'autotutela, anzi è molto disponibile nei confronti dell'utente anche perchè è nel suo completo interesse non avere errori nel proprio archivio. Detto ciò il declassamento all'ufficio non gli va giù mai neanche di fronte all'evidenza più chiara. Nel mio caso, l'ufficio si giustificava dicendo che il classamento originario errato proveniva da dichiarazioni di parte al momento del censimento, che indirizzavano volontariamente il classamento verso la categoria errata, quindi l'ufficio sosteneva e sostiene, sbagliando clamorosamente, che quando un classamento deriva da dati forniti dal tecnico di parte anche se questi sono palesemente in contrasto con le reali caratteristiche dell'immobile, non è possibile agire in autotutela, nel senso: "è colpa tua e te lo tieni così, non ho mica sbagliato io!. Capisci che questo crea una disparità di imposizione fiscale clamorosa per quell'edificio dove tutti attorno vi sono edifici in A2, prime case, dove gli utenti non pagavano a suo tempo l'ICI, mentre queste prime case, essendo in A1, botte da orbi.

Mi piacerebbe vedere, Fabio, una ricevuta di rifiuto di docfa per opere interne che determinano un declassamento rilasciata dal tuo ufficio, per sapere quale giustificazione normativa venga citata. Non lo chiedo per sfida, ma veramente sarei soddisfatto di venirne a conoscenza.

Ciao.





Totonno devo correggerti, perchè il rifiuto oppure il silenzio rifiuto ad una istanza in autotutela permette il ricorso in Commissione Tributaria (Cassazione 7388 del 27/09/2007 e 22557 del 09/09/2008).
Quindi alle tue richieste di revisione in autotutela poteva seguire un Ricorso in Commissione Tributaria.
All'autotutela invece potrebbe ricorrere l'AdT per modificare il classamento da te proposto anche se è trascorso oltre un anno dalla presentazione.



Per curiosità, te variavi una unità A/1 a se stante oppure un appartamento A/1 di un condominio comprendente varie A/1 ?

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 20:12

"robeci" ha scritto:
Totonno devo correggerti, perchè il rifiuto oppure il silenzio rifiuto ad una istanza in autotutela permette il ricorso in Commissione Tributaria (Cassazione 7388 del 27/09/2007 e 22557 del 09/09/2008).
Quindi alle tue richieste di revisione in autotutela poteva seguire un Ricorso in Commissione Tributaria.
All'autotutela invece potrebbe ricorrere l'AdT per modificare il classamento da te proposto anche se è trascorso oltre un anno dalla presentazione.

Per curiosità, te variavi una unità A/1 a se stante oppure un appartamento A/1 di un condominio comprendente varie A/1 ?



Caro Amico Robeci. Per esperienza diretta e perchè i limiti per effettuare un ricorso su di un atto abbiano un senso, l'autotutela non può in alcun modo sostituirsi ad un ordinario ricorso. Ho avuto un caso diretto in cui un soggetto non aveva fatto ricorso ad un accertamento entro i termini, provvide a fare un ricorso in autotutela. il giudice della commissione tributaria non entrò manco nel merito, rigettò il tutto. Io sostengo che avevo perso giustamente, perchè al contrario i termini del ricorso non avrebbero senso e se può valere il silenzio rifiuto per l'amministrazione dovrebbe valere anche il silenzio assenzo per l'utente, nel senso che se l'utente non fa ricorso vuol significare che gli va bene così come deciso dall'ufficio. Il principio dell'autotutela non è un ricorso e non può sostituirlo e questo non prolunga i termini per la facoltà di ricorrere ad un atto. Grande rispetto per le sentenze di cassazione citate ma per me l'autotutela è un altra cosa e non mi sentirei di citarle in caso di lite con l'amministrazione. Detto questo, l'autotutela è uno strumento importantissimo e necessario al fine di evitare inutili e dispendiosi ricorsi alla commissione tributaria e tende a migliorare i rapporti tra utenza e amministrazione.

Per la curiosità del mio caso in questione l'edificio composto da circa dieci abitazioni era stato censito dall'ufficio tutto in A1 sulla base di erronei dati indicati dal tecnico che ha provveduto a presentare la pratica di accatastamento, il quale sosteneva che il classamento sarebbe stato un ulteriore marchio a dimostrazione della grande ed esclusiva qualità e prestigio che gli immobili nuovi avevano e che questo avrebbe aumentato l'appetibilità comerciale dei beni. Questo è quanto mi dicevano gli abitanti dell'edificio, ovviamente imbufaliti dall'atteggiamento del collega. Una delle abitazioni è stata oggetto di opere interne ed il tecnico incaricato alla fine l'ha accatastata assegnandoli la categoria A2. L'ufficio rigetta il docfa e rinotifica la categoria A1. L'utente presenta ricorso e lo vince. L'ufficio ci mette molti anni per rimettere l'A2 e solo sotto la pressione stavolta di istanze continue. Il buon senso vorrebbe che l'ufficio di sua spontanea volontà agisse in autotutela e cambiasse la categoria a tutti gli immobili del condominio (circa 10 abitazioni) ma purtroppo non lo fa spontaneamente neanche per quello del quale ha perso il ricorso, figuriamoci. La mia istanza è stata presentata quando ancora non era in atti l'esito del ricorso e quindi io non ero al corrente nè del ricorso nè del suo esito che era già stato prodotto anni prima. Io ho buoni rapporti con l'ufficio del quale ho grande considerazione e rispetto ed ho avuto modo di esprimerlo nel forum, ma questo caso unico è proprio un sopruso bello e buono ed io come tecnico professionista non potevo passarci sopra e fare spallucce. Dopo vari solleciti e contatti con il capo sezione decido di procedere come già descritto. Attualmente l'edificio si compone, per assurdo, in due abitazioni A2 e otto A1. Non vado in giro a cercare lavoro e non voglio forzare la gente, ma mi chiedo se un edificio costruito come un cubo con una scala condominiale nel mezzo, senza ascensore, senza abitazione riservata al portiere e neanche una pozza che assomigli ad una piscina debba restare con questa grossa anomalia anche di tipo fiscale...

Saluti.

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marcusweit

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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 21:20

Non sono per presentare pratiche di declassamento....



ma se per un motivo valido, devo fare un docfa, quando propongo la rendita, voglio che sia più attendibile possibile, pur di far un cambiamento assoluto della stessa..



se per errore del classamento avesse riportato ancora un A/1, secondo me avrebbe fatto un doppio errore... seguendo un errore precedente.. con ciò, solo per grosse motivazioni farei un qualcosa del genere , dove il tutto è cosi palese, che al sopralluogo del tecnico, non potrebbe trovar niente da controbattere.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Marzo 2013 alle ore 21:51

OK, Marcusweit. Grazie. Apprezzo questo tuo intervento.

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robeci

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09 Gennaio 2005

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Toscana

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 12:37

"totonno" ha scritto:
OK, Marcusweit. Grazie. Apprezzo questo tuo intervento.





Totonno ho bignogno di comunicare con te in privato, potresti contattarmi a ......

grazie

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tonin

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07 Dicembre 2005

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melfi

 0 -  0 - Inviato: 05 Maggio 2015 alle ore 16:35

ritenendo il mio problema coerente la il quesito riporto quanto segue:

ALLOGGIO CENSITO L'ANNO 1968, IN ASSENZA DI CATEGORIA A/3 PER IL COMUNE IN QUESTIONE, CON LA CEGORIA A/2. ALLOGGIO REALIZZATO DALL'ALLORA IACP, OGGI ATER, CON DUE W.C. . ESEGUITE VARIAZIONI MODIFICATI GLI SPAZI INTERNI E DA DUE W.C. OGGI E' PRESENTE UN SOLO BAGNO E L'ALLOGGIO IN TOTALE HA SUPERFICIE 87. CLASSAMENTO PROPOSTO DAL PROGRAMMA DOCFA, IN AUTOMATICO, CATEGORIA A/3 IN SOSTITUZIONE DELL'ORIGINARIA A/2. L'UFFICIO NON NE VUOL SENTIRE DI ACCETTARE LA RIDUZIONE DELLA RENDITA CHE INTANTO HO FATTO MIA, GIUSTIFICATA E CONVALIDATA. PRATICA SOSPESA CON MOTIVAZIONE "TIPO DI CAUSALE NON PREVEDE LA REVISIONE DEL CLASSAMENTO" CAUSALE DEFINITA "DIVERSA DISTRIBUZIONE SPAZI INTERNI" CON RIPETO UN W.C. IN MENO RISPETTO ALL'ORIGINARIO CENSIMENTO CON IN PIU' L'ASSENZA IN QUEL PERIODO DELLA CATEGORIA A/3. ORA IN PRESENZA DI SITUAZIONI OPPOSTE CONSISTENZA IMMUTATA PASSAGGIO DA CATEGORIA A/4 AD A/3 SE NON A/2. L'UFFICIO INCASSA E NON ECCEPISCE.

DOV'E' LA CONGRUITA' FISCALE? E' POSSIBILE REITERARE LA SOSPENSIONE CON QUELLA MOTIVAZIONE OD ADDUCENDO CHE TUTTO E' A/2. E QUESTO SULLA BASE DI UN PRESUPPOSTO ERRATO.

preciso che in passato anologo problema è stato accettato in catasto ed oggi lo affrontiamo a seguito di variazione proposta dall'ufficio presso la commissione tributaria.

E' possibile portare tutto su un principio di equità o si deve solo assentire senza nulla eccepire?

Il pensiero e le valutazioni di chi ha riferimenti ed analogo punto di vista mi è utile, di più.

tonin

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AR85

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12 Giugno 2012

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Località
Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 28 Giugno 2016 alle ore 10:11

Buon giorno, mi accodo a questa calda discussione per fare una domanda forse un pò stupida, sono in procinto di andare a frazionare un appartamento A1 in una palazzina su più piani in più unità di superficie nettamente inferiore... mi domando, le caratteristiche di signorilità di un immobile quali sono? esiste un elenco come per le A8?

Chiedo perchè a mio avviso le unità frazionate non hanno nulla di più di una ben rifinita unità in A2.

Grazie

Andrea

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tonin

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07 Dicembre 2005

Messaggi:
304

Località
melfi

 0 -  0 - Inviato: 28 Giugno 2016 alle ore 13:34

le caratteristiche da valutare, a mio avviso, sono quelle attuali.

gli altri possono anche essere disaccordi ma devi tentarci

saluti

cignarale

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AR85

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12 Giugno 2012

Messaggi:
184

Località
Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 28 Giugno 2016 alle ore 14:16

"tonin" ha scritto:
le caratteristiche da valutare, a mio avviso, sono quelle attuali.

gli altri possono anche essere disaccordi ma devi tentarci

saluti

cignarale



Prima di tutto grazie per la risposta, ma in che senso "gli altri possono anche essere disaccordi"?

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