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Autore ricorso si o no?

Nanetto

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26 Luglio 2019 alle ore 20:55

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 0 -  0 - Inviato: 26 Luglio 2019 alle ore 21:20

Ciao a tutti, ogni tanto vi leggo ma questo è il mio primo messaggio.

secondo voi che possibilità ho di vincere il ricorso a questo caso:

presento CILA per cambio d'uso da A/2 a C/2 in quanto trattasi di sottotetto h da 1 a 2,40 (media ponderale 1,75!!!), evidentemente nel 1969 anno di costruzione l'avevano pensato ed i parte usato come spazio abitativo.

CILA conclusa ok unica prescrizione eliminare eventuali mobili presenti.

presento DOCFA segnalando il cambio d'uso con Cila prot., mancanza completa di altezze e luci ecc...

dopo 10 mesi accertamento del catasto che riporta il tutto ad A/2, motivazione " dotato di bagno, angolo cottura, stufa pellet, pavimenti ceramici, "

Ora dico, tutto vero (c'è ancora il cucinino ed il wc), d'accordo anche che il catasto non guarda i requisiti urbanistici (h 255 per essere abitabile a 600 mslm), ma qua secondo me siamo troppo lontani h media 1,75!

Ovviamente l'uso che ne fanno ora è di deposito in appoggio all'abitazione che hanno al piano inferiore.

consigli e critiche ben accette. grazie

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Autore Risposta

bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 26 Luglio 2019 alle ore 21:59

Personalmente la vedo molto difficile, è la stessa cosa che fanno da anni per i c/1, che tali rimangono anche se usati come depositi e con regolare pratica edilizia per cambio di destinazione.

La mia Agenzia ha specificato più volte che le normative catastali non hanno nulla a che fare con quelle comunali, pertanto nel tuo caso era una abitazioone, in comune ed in catasto, e questo a mio avviso basta all'Agenzia per dire che tale rimane anche se non più usata come abitazione, ma in più dici che in essere c'è ancora cucinino e wc, per cui la vedo durissima, se vuoi provare, personalmente non lo farei.



Saluti

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 26 Luglio 2019 alle ore 23:10

L'angolo cottura e il wc sono rimasti in una altezza che si sostiene non consente di abitarci ??

Lascia stare il ricorso.



Saluti

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Nanetto

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26 Luglio 2019 alle ore 20:55

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 0 -  0 - Inviato: 27 Luglio 2019 alle ore 08:09

Grazie per le risposte, pensavo ci fosse un limite dettato dal buon senso per le altezze.

Praticamente la cucina è posta sotto il colmo h 240, se però oltre cucinare vuoi anche mangiare devi adattarti agli spazi limitrofi che vanno da h1 a h 200, idem per il bagno, lavello ok , wc e resto occhio alle corna, praticamente tutti i vani o spazi vanno da h1 a h 240 , media 170.

Tra l altro dopo la pratica in comune ok, fatto atto come c/2.

Se non tentiamo il ricorso, paga seconda casa, ma per atto e comune è un c/2.

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totonno
(GURU)
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 0 -  0 - Inviato: 27 Luglio 2019 alle ore 09:49

"Nanetto" ha scritto:
Grazie per le risposte, pensavo ci fosse un limite dettato dal buon senso per le altezze.

Praticamente la cucina è posta sotto il colmo h 240, se però oltre cucinare vuoi anche mangiare devi adattarti agli spazi limitrofi che vanno da h1 a h 200, idem per il bagno, lavello ok , wc e resto occhio alle corna, praticamente tutti i vani o spazi vanno da h1 a h 240 , media 170.

Tra l altro dopo la pratica in comune ok, fatto atto come c/2.

Se non tentiamo il ricorso, paga seconda casa, ma per atto e comune è un c/2.



Grossa ingenuità quella di aver acquistato senza valutare l'aspetto catastale e non affidarsi a Notai e addetti ai lavori esperti che potevano informare prima dell'atto ciò che aspettava gli acquirenti dal punto di vista fiscale.

Saluti

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Nanetto

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26 Luglio 2019 alle ore 20:55

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 0 -  0 - Inviato: 27 Luglio 2019 alle ore 10:43

In realtà si erano valutati tutti gli aspetti e si sapeva che ci si poteva imbattere in questo problema, ma pagare 600 € annui, senza nemmeno provare a pagare il giusto (di fatto è un deposito, senza possibilità di affitto o vendita).

resta la strada della fusione con l'appartamento sotto, (tutto A/2) con i locali accessori al piano sottotetto (ripostigli, lavanderia e hobby).

la CIRCOLARE N. 2/E (Nelle dichiarazioni di nuova costruzione le cantine, i depositi (anche se ubicati nei sottotetti) e le autorimesse presenti in complessi ospitanti una o più unità immobiliari residenziali, quando hanno accesso autonomo da strada o da corte esclusiva o da parti comuni, costituiscono di norma unità immobiliari a se stanti.), vale solo per le nuove costruzioni dunque nel nostro caso di variazione potremmo fonderle anche se unite dal classico vano scale comune. Giusto?

Ovviamente pagando oneri comunali e facendo altra CILA.

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 27 Luglio 2019 alle ore 10:55

La mano sinistra non sa cosa fa la mano destra... catasto e urbanistica non vanno, paradossalmente, di pari passo.

Ho avuto il caso di un vano tecnico (sotto terrazza di collegamento con fabbricato) completamente inagibile urbanisticamente ma dove potenzialmente poteve entrarci una cinquecento chiudendo i finistreni: C/6.

Ovvero, contro ogni logica costituzionale, il cittadino deve pagare su una cosa che non può usare.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 27 Luglio 2019 alle ore 12:16

"Nanetto" ha scritto:
In realtà si erano valutati tutti gli aspetti e si sapeva che ci si poteva imbattere in questo problema, ma pagare 600 € annui, senza nemmeno provare a pagare il giusto (di fatto è un deposito, senza possibilità di affitto o vendita).

resta la strada della fusione con l'appartamento sotto, (tutto A/2) con i locali accessori al piano sottotetto (ripostigli, lavanderia e hobby).

la CIRCOLARE N. 2/E (Nelle dichiarazioni di nuova costruzione le cantine, i depositi (anche se ubicati nei sottotetti) e le autorimesse presenti in complessi ospitanti una o più unità immobiliari residenziali, quando hanno accesso autonomo da strada o da corte esclusiva o da parti comuni, costituiscono di norma unità immobiliari a se stanti.), vale solo per le nuove costruzioni dunque nel nostro caso di variazione potremmo fonderle anche se unite dal classico vano scale comune. Giusto?

Ovviamente pagando oneri comunali e facendo altra CILA.



No perché le unità erano separate e erano dichiarate autonome come due abitazioni distinte e separate.



Devi realizzare una serie di opere edili sostanziali che giustifichino la fusione, rendendo una delle porzioni non più utilizzabile autonomamente.

Comunque se il rischio era previsto dall'acquirente, questi è consapevole ed ha valutato il caso dell'accertamento. Nessuna sorpresa quindi.


Saluti

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Nanetto

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 0 -  0 - Inviato: 27 Luglio 2019 alle ore 14:13

Chiaro, io li avevo consigliati diversamente ,però capisco le ragioni economiche (atto tra madre e figlia, altrimenti non lo facevo neppure fare)

Sapete a quali spese si va incontro per il ricorso (tribunale, bolli ecc.)? non è detto che l'abbiano vinta al 100%, spero di poter dimostrare che al di la delle norme urbanistiche, con quell'altezza non si riesce ad utilizzare come abitazione, poi certo è stata saltuariamente utilizzata, tipo quando hanno fatto i lavori al piano sotto, ma di certo continuativamente è ragionevolmente impossibile.

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EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 27 Luglio 2019 alle ore 15:54

Io personalmente ne ho avuti alcuni di cambi d'uso da abitazione (non conforme alle norme igienico sanitarie, anche se condonata) a magazzino.

Per prima cosa, dopo aver presentato la pratica edilizia in Comune, ho fatto rimuovere dal cliente tutti i mobili, ecc. tale che anche in caso di controlli tutto risultasse coerente con la variazione eseguita.

Ho anche allegato al Docfa foto, relazioni e quant'altro per far capire che non stavo "barando".

In caso di classamento inferiore alla rendita esistente, ho modificato la classe del classamento automatico e la rendita è risultata leggermente superiore a quella variata.

Sì perché al Catasto una rendita di Euro 400,00 se variata in Euro 390,00 non gli va giù ma se variata in Euro 410,00 gli sta bene senza stare troppo a sindacare.

Naturalmente nei miei casi le unità interessate erano isolate come ubicazioni, ecc. quindi non si trattava di appartamenti confinanti e/o comunicanti con altri esistenti, per cui oltre che in loco anche sulla carta le variazioni approvate non presentavano anomalie tale da poter essere oggetto di contestazioni e/o tale da poter generare dei dubbi in merito alla corretta esecuzione della variazione di destinazione.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 28 Luglio 2019 alle ore 16:42

"Nanetto" ha scritto:

Sapete a quali spese si va incontro per il ricorso (tribunale, bolli ecc.)? non è detto che l'abbiano vinta al 100%, spero di poter dimostrare che al di la delle norme urbanistiche, con quell'altezza non si riesce ad utilizzare come abitazione, poi certo è stata saltuariamente utilizzata, tipo quando hanno fatto i lavori al piano sotto, ma di certo continuativamente è ragionevolmente impossibile.



Anche un euro speso per una causa persa in partenza è troppo.

Se è ragionevolmente impossibile abitarla non avrebbero denunciato in catasto l'abitazione come autonomamente utilizzabile. Non è, poi, levando i mobili, che risolvi.



Saluti

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bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 28 Luglio 2019 alle ore 20:25

"totonno" ha scritto:
"Nanetto" ha scritto:

Sapete a quali spese si va incontro per il ricorso (tribunale, bolli ecc.)? non è detto che l'abbiano vinta al 100%, spero di poter dimostrare che al di la delle norme urbanistiche, con quell'altezza non si riesce ad utilizzare come abitazione, poi certo è stata saltuariamente utilizzata, tipo quando hanno fatto i lavori al piano sotto, ma di certo continuativamente è ragionevolmente impossibile.



Anche un euro speso per una causa persa in partenza è troppo.

Se è ragionevolmente impossibile abitarla non avrebbero denunciato in catasto l'abitazione come autonomamente utilizzabile. Non è, poi, levando i mobili, che risolvi.



Saluti





Sono concorde, per quanto riguarda le spese per il ricorso per quanto ho sentito penso pagherebbero quanto dovuto per i prossimi 10 anni.

Era denunciata come abitazione ed è stata abitata, per quanto riguarda la circolare 2E, la Lombardia ha fatto delle linee guida operative in vigore dal 1/6/19, se sei in Lombardia non hai speranza di scamparla, dagli un'occhaita.

So che non sono circolari e che pertanto molti la ritengono carta straccia, ma fare i conti senza l'oste non ha molto senso, di fatto l'Agenzia in Lombardia adesso , in realtà da tempo in molte provincie, applica la circolare come spiegato nelle linee guida.



Saluti

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samsung

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 0 -  0 - Inviato: 29 Luglio 2019 alle ore 09:45

La materia è complicata e di difficile predizione soprattutto per il fatto che i giudici sono esseri umani e in quanto tali dotati di libero arbitrio.

Il punto che ti è decisamente sfavorevole è la presenza di un cucinino, questo elemento indebolisce la tua trattazione comportando una probabile sconfitta in Tributaria.

Hai due possibilità da sottoporre al cliente.

Smontare definitivamente il cucinino (non si devono più vedere nemmeno gli attacchi in parete o gli scarichi), siccome la presenza di un bagno in magazzino non è indicatore di per se di abitazione, ciò dovrebbe essere sufficiente, ma i conti vanno fatti con l'oste e il risultato positivo rimane possibile, ma... speriamo. Io non mi sentirei di garantire il risultato.

Smontare anche il bagno. Questa operazione antipatica è l'unica che ti permette, non di garantire con la Tributaria non si può garantire mai nulla, nè in positivo, nè in negativo, ma ti permette di guardare con ottimismo al raggiungimento del risultato voluto, ossia il C/2.

Ricordiamoci che la compensazione delle spese è stata soppressa nella stragrande maggioranza dei casi, quindi il processo va affrontato con le maggiori probabilità di successo ottenibili.

Saluti.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 29 Luglio 2019 alle ore 15:24

"samsung" ha scritto:
La materia è complicata e di difficile predizione soprattutto per il fatto che i giudici sono esseri umani e in quanto tali dotati di libero arbitrio.

Il punto che ti è decisamente sfavorevole è la presenza di un cucinino, questo elemento indebolisce la tua trattazione comportando una probabile sconfitta in Tributaria.

Hai due possibilità da sottoporre al cliente.

Smontare definitivamente il cucinino (non si devono più vedere nemmeno gli attacchi in parete o gli scarichi), siccome la presenza di un bagno in magazzino non è indicatore di per se di abitazione, ciò dovrebbe essere sufficiente, ma i conti vanno fatti con l'oste e il risultato positivo rimane possibile, ma... speriamo. Io non mi sentirei di garantire il risultato.

Smontare anche il bagno. Questa operazione antipatica è l'unica che ti permette, non di garantire con la Tributaria non si può garantire mai nulla, nè in positivo, nè in negativo, ma ti permette di guardare con ottimismo al raggiungimento del risultato voluto, ossia il C/2.

Ricordiamoci che la compensazione delle spese è stata soppressa nella stragrande maggioranza dei casi, quindi il processo va affrontato con le maggiori probabilità di successo ottenibili.

Saluti.



E' giusto.

Togliere la cucina e anche il bagno, comunque non da la certezza matematica della vittoria del ricorso, anche perchè la cucina e il bagno al momento dell'accertamento c'erano per ammissione di parte, quindi il ricorso viene perso comunque.

Potrebbe essere un tentativo il cambio di destinazione d'uso con nuova pratica, ma dopo aver pagato tutti i tributi mancati per l'atto di acquisto, spese legali per il ricorso perso, tecnici e avvocati; io non mi metterei a tentare di cambiar la rendita spendendo soldi per ulteriori lavori edili, pratiche edilizie, accatastamenti al solo scopo di far diventare magazzino con rendita anche superiore alla attuale che il catasto comunque mi potrebbe riaccertare, non avendo perciò alcuna certezza matematica del pieno successo. La fusione con l'abitazione sottostante abbiamo gà appurato che non si può fare.



Saluti

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Nanetto

Iscritto il:
26 Luglio 2019 alle ore 20:55

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 0 -  0 - Inviato: 06 Agosto 2019 alle ore 17:54

Ciao, si è deciso di non fare ricorso.

nella lettera dell ADE mi dicono di procedere con la presentazione di nuovo DOCFA con causale sostituzione planimetria errata, e di inserire come data d'efficacia la medesima del DOCFA accertato (10 mesi fa).

secondo voi poi mi sanzionano per il superamento dei 30 giorni dalla data di efficacia dichiarata ?

inoltre nel modello 1N parte II, quando mi chiede la sup. utile vani principali detraggo la sup. con altezza inferiore a 150? non mi riferisco ai poligoni ...

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