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planimetria catastale non conforme allo stato accertato |

roy7
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30 Marzo 2019 alle ore 09:01
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Salve a tutti, vi chiedo un consiglio su come procedere in questo caso che mi si è presentato. A seguito di una recente successione i miei clienti sono diventati proprietari di un appartamento facente parte di un'immobile storico che sono intenzionati a vendere e, per questo, mi hanno chiesto di effettuare le verifiche urbanistiche e catastali. L'immobile è antecedente al '77 e non risulta alcun titolo autorizzativo ne pratica edilizia negli uffici comunali. Al catasto risulta come un unità da 2 vani con categoria A/5. E' presente una planimetria catastale datata 1939 che presenta alcune differenze rispetto allo stato che ho accertato durante il sopralluogo. In particolare l'ingresso all'unità è indicato in posizione differente rispetto alla realtà, e questo potrebbe essere dovuto ad un errore di rappresentazione dato che se l'ingresso fosse realmente dove indicato, sarebbe limitato dall'apertura del portone condominiale. Altra differenza è nella distribuzione interna e nel numero dei vani, dato che non è rapppresentato il wc e il disimpegno esistente. Sentiti gli attuali proprietari a riguardo, mi dicono che non sono a conoscenza di alcun intervento che riguarda l'appartamento in questione. L'atto presente nella pratica di successione (registrato nel 1986), parla di un appartamento di 2 vani privo di servizi igienici e di una cantina sottostante, cantina che, dalla mie verifiche, non risulta censita in catasto. Data la necessità di avere una planimetria catastale allineata allo stato dell'unità immobiliare non so esattamente come procedere dato che non ho modo di risalire al periodo di realizzazione delle modifiche interne. Mi chiedo se sia il caso di fare un Docfa come modifica della distribuzione interna indicando una data che posso solo ipotizzare o procedere prima ad un accertamento di conformità in sanatoria ed in seguito all'aggiornamento catastale, ma anche in questo caso non ho alcun dato sulla data di realizzazione dell'intervento. Quale ritenete essere la procedura corretta? Per la cantina infine, immagino sia sufficiente un nuovo accatastamento. Grazie in anticipo
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agri78
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Capo d'Orlando (ME) -
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Salve, Bei pasticci..se nell' atto di provenienza di questo immobile è presente descrizione dettagliata che include anche la cantina, questa puoi inserirla nella consistenza come accessorio, se possibile, tramite pratica Docfa con causale "recupero di situazione pregressa".. altrimenti la censisci autonomamente. Se l' atto è del 1986, ciò vuol dire che le modifiche le hanno fatte dopo e quindi ti trovi adesso a sanarle urbanisticamente e catastalmente, e dopo di che integrare sostanzialmente la successione da poco presentata per regolarizzare il tutto
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roy7
Iscritto il:
30 Marzo 2019 alle ore 09:01
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"agri78" ha scritto: Salve, Bei pasticci..se nell' atto di provenienza di questo immobile è presente descrizione dettagliata che include anche la cantina, questa puoi inserirla nella consistenza come accessorio, se possibile, tramite pratica Docfa con causale "recupero di situazione pregressa".. altrimenti la censisci autonomamente. Se l' atto è del 1986, ciò vuol dire che le modifiche le hanno fatte dopo e quindi ti trovi adesso a sanarle urbanisticamente e catastalmente, e dopo di che integrare sostanzialmente la successione da poco presentata per regolarizzare il tutto Forse per la cantina ora è meno complicato fare un nuovo accatastamento. Per il resto pensavo ad una CILA tardiva, ma mi rimane sempre il problema di quali date indicare per inizio e fine lavori, dato che non si conoscono. Inoltre ho il dubbio che facendo poi la variazione catastale si vada incotro a sanzioni per il ritardo nella presentazione della domanda rispetto alla data di fine lavori, che anche se sconosciuta si dovrà comunque indicare, e di sicuro si tratta del mese scorso.
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Pippocad
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26 Febbraio 2011
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Südtirol
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"roy7" ha scritto: Forse per la cantina ora è meno complicato fare un nuovo accatastamento. Per il resto pensavo ad una CILA tardiva, ma mi rimane sempre il problema di quali date indicare per inizio e fine lavori, dato che non si conoscono. Inoltre ho il dubbio che facendo poi la variazione catastale si vada incotro a sanzioni per il ritardo nella presentazione della domanda rispetto alla data di fine lavori, che anche se sconosciuta si dovrà comunque indicare, e di sicuro si tratta del mese scorso. Le date sono quelle che ti dicono i committenti. Se non sanno nulla indichi delle date che ti creano meno problemi compatibilmente con la documentazione esistente nei vari uffici, ecc. Nella relazione della sanatoria comunque scrivi “la committenza riferisce che i lavori sono iniziati in data...
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roy7
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30 Marzo 2019 alle ore 09:01
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Alla fine ho presentato una pratica di CILA tardiva, o in sanatoria, come indica lo sportello unico. Ora mi chiedo se sia più corretto fare prima un docfa di recupero della situazione pregressa inserendo la cantina, come indicato da agri78, e successivamente fare un docfa per la nuova distribuzione interna dell'appartamento, oppure convenga fare un primo docfa per la sola cantina (come nuovo censimento) e un secondo con le modifiche dell'appartamento. Secondo me dovrebbe essere più corretto fare prima il recupero della situazione pregressa, dato che la cantina c'è sempre stata ed è sempre stata una pertinenza dell'appartamento. Sbaglio?
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