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Autore AIUTO SU RETTIFICA CATEGORIA E CLASSE D'UFFICIO

GeoMarco87

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20 Giugno 2025 alle ore 14:43

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 0 -  0 - Inviato: 20 Giugno 2025 alle ore 14:56

Stimati colleghi buongiorno, scrivo la presente in richiesta di un vostro parere riguardo una variazione di destinazione d'uso di una uiu da appartamento a laboratorio estetico, avvenuta mediante scia allo sportello unico, il quale l'ha accettata previa discussione congiunta senza la minima riserva e terminata con DOCFA di variazione da A7 a C3. Quest'oggi il cliente riceve avviso di accertamento catastale nel quale viene informato che la categoria e la classe dell'unità sono state variate da C3 proposta ad A10, con conseguente stratosferico aumento di rendita e quanto ne consegue.

Alla pagina di motivazione dell'intercorsa variazione d'ufficio, oltre ad una serie di motivazioni ampiamente contestabili in autotutela (basti pensare che l'unità è stata paragonata a dei centri benessere a loro dire "limitrofi", quando in realtà sono agli opposti della città ed a livello di caratteristiche intrinseche ed estrinseche non centrano nulla, senza considerare nemmeno 6 altre attività, site entro un raggio d'azione di 500 metri da quella in discussione, molto simili e tutte regolarmente accatastate come C3), viene data come motivazione dell'intercorsa variazione d'ufficio, il fatto che l'unità di cui stiamo parlando è ubicata al piano primo del fabbricato entro cui è sita, pertanto a loro giudizio, la categoria corretta è A10.

Chiedo cortesemente, avendo già interpellato altri 4 colleghi telefonicamente, nessuno dei quali a conoscenza della cosa, se potreste indicarmi gli estremi della normativa entro cui detta caratteristica configura un'unità come quella trattata in A10 e non in C3.

Trovo la cosa davvero assurda, in special modo considerando che parliamo realmente di un attività artigiana e non medica o professionale, in cui tutto viene svolto dalla titolare, iscritta al registro delle imprese artigiane ed il grosso dell'attività onicotecnica.

Inoltre chiedo cortesemente se siete a conoscenza dei tempi di notifica vera e propria di questo tipo di atti, in quanto classe e categoria sono stati variati d'ufficio circa 8 giorni prima che scadesse l'anno, ma la notifica vera e propria è stata fatta pervenire solo oggi, circa 70 giorni dopo.

Ringrazio di cuore chiunque possa darmi due dritte e saluto cordialmente.

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Autore Risposta

bioffa69

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 1 -  0 - Inviato: 23 Giugno 2025 alle ore 09:58

A mio avviso è lo stesso discorso dei c/1, che vengono cambiati di destinazione in c/2 o in abitazione, se rimane la vetrina, per cui le caratteristiche del fabbricato, non cambiano, per l'Agenzia la categoria viene ripristinata in c/1.



La cosa vale anche per il tuo caso, se era un'abitazione a piano primo, le caratteristiche non cambiano, se l'attività all'interno cambia, l'Agenzia ragiona così da tantissimo, urbanistica e catasto sono due cose diverse.



Per cui un'unità con caratteristiche di abitazione, anche se usata come laboratorio, per l'Agenzia manterrà la categoria A, nel tuo caso ufficio.



Ma queste cose saranno 15/20 anni che funzionano così, vale la potenzialità, da qui l'Agenzia non si muove, valgono le caratteristiche del fabbricato, esiste comunque una circolare, dove parlano di questa potenzialità, e che la normativa catastale non ha a che fare con quella urbanitiaca (adesso non la ricordo, ma se cerchi fra i vari post, la trovi, citata più volte).



Per cui tu avrai un cambio destinazione in comune, una planimetrie depositata che riporta la destinazione comunale, per cui laboratorio, ma una rendità che valorizza la struttura e non l'ttività, è la stessa identica cosa per la questione dei c/1, sicuramente pù comune da riscontrare.

Fanno sempre tutto entro l'anno, ma comuqnue potrebbero farlo anche dopo anni, se si accorgessero della cosa non conforme alle loro procedure, non hanno termini.

Saluti

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GeoMarco87

Iscritto il:
20 Giugno 2025 alle ore 14:43

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2

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 1 -  0 - Inviato: 23 Giugno 2025 alle ore 10:12

Mille grazie per l'opinione collega, la questione che vorrei porre è proprio questa. Pur avendo interpellato ben 4 colleghi, di cui uno operante solo nel settore catastale da quasi 40 anni, nessuno è stato in grado di citarmi una norma o una circolare di riferimento. Cosa che nemmeno la stessa AdE ha fatto. Sono consapevole che spesso per non dire sempre, urbanistica e catasto viaggino su due binari differenti, il più delle volte contro le basilari regole di equità e buonsenso, ma quello che vorrei capire, chiaramente per muovermi di conseguenza è: "funziona così perchè da 15/20 anni si è sempre fatto così sulla base di quello che una mattina qualcuno ha deciso di fare, o funziona così perchè c'è una norma specifica che dice nero su bianco che bisogna fare così?"

Grazie mille.

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bioffa69

Iscritto il:
23 Settembre 2009

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6603

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 23 Giugno 2025 alle ore 10:17

C'è una circolare che parla della potenzialità, e chiarisce la differenza fra catasto e comune, fatto apposta per questi casi, di cui tutti ci siamo lamentati per anni, se la cerchi la trovi, citata nelle discussioni di cambio destinazione.



E' praticamente così da quando invece che Ufficio Tecnico Erariale, è diventata Agenzia delle Entrate, che i colleghi che operano da 40, non sappiano dei casi dei negozi, mi sembra molto strano, e il tuo caso è la stessa cosa, è un'abitazione, visto che le caratteristiche sono quelle, non può divenatare un c/3 (per l'Agenzia) se cerchi nel forum, in qualche discussione trovi la circolare.



Saluti



P.S. riporto parte di un post del forum:



ho verificato la circolare 4/2006, credo che nel mio caso si riferiscano al capitolo 3.2,

ribadendo che il classamento viene fatto in base alle carattersitiche possedute dall'immobile indipendentemente dalle autorizzazioni urbanistiche rilasciate.

In pratica sostengono che nonostante il comune ha accettato la variazione in C2 loro possono classarla diversamente.

salut

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