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planimetria 1939 con molte parti comuni... |

silly
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09 Gennaio 2015 alle ore 10:17
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Buongiorno a tutti sto praprando un docfa per cambio di destinazione d'uso di un A/2 in A/10 di un immobile degli anni 30 accatastato nel 39. La planiemtria agli atti è ancora quella originale e corrisponde allo stato attuale ad eccezione di un camino posto nella cucina che oggi (per ragioni abbastanza ovvie) non c'è più, demolito chissà quando... A parte questo sulla planimetria trovo rappresentate anche altre porzioni di fabbricato come ad esempio al piano interrato un grosso stanzone unico denominato "cantina comune a tutti i condomini" oppure nel cortile 3 vani collocati in un unico basso fabbricato denominati rispettivamente "lavanderia degli inquilini", "locale di sgombero comune a tutti" e infine un generico "locale". Ora la mia domanda è facendo il cambio di destinazione d'uso mi porto dietro sulla nuova planimetria anche tutte questa parti comuni, ma è giusto così? o queste parti dovrebbero andare a costituire un bcnc? il mio cliente è obbligato a farlo? magari è un problema che in realtà non si pone nemmeno, però chiedo conferma a chi sicuramente ne sa di più! grazie e buon lunedì a tutti!!!
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laudani
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bioffa69
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BRESCIA
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Scusami laudani ma non sono concorde quando suggerisci di tralasciare la rappresentazione delle parti comuni, non so se è procedura della tua Agenzia, ma io tralascio di rappresentare le parti comuni solo se esiste, l'e.p., se non esiste, le parti comuni vengono ancora oggi rappresentate sulla planimetria. La descrizione fatta dal notaio delle parti comuni, deve trovare riscontro con la planimetria. Saluti
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silly
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09 Gennaio 2015 alle ore 10:17
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grazie ad entrambi per le vostre risposte....però effettivamente come dice bioffa69 non mi sembra molto corretto tralasciare le parti comuni perchè così facendo, non esistendo un EP andrebbero"perse" e mancherebbero i riscontri anche rispetto alle altre particelle. Non esistono atti notarali a cui fare riferimento in quanto la palazzina è stata costruita dal nonno della mia cliente e mantenuta dalla famiglia come "investimento da reddito". Quindi tu, bioffa nel mio caso cosa faresti? riproporresti la planimetria esattamente come si presenta cambiando lo appunto le destinazioni? altri pareri?? grazie millle in anticipo!!!
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bioffa69
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BRESCIA
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Se tu sei in grado di produrre un elaborato anche parziale, lo puoi fare, ma da come capisco la situazione rappresenteresti solo il tuop sub. e le parti comuni descrivendole comuni a l tuo sub e altri. Per cui io in questi casi rifaccio la planimetria rappresentando le parti comui come già rappresentate sulla planimetria esistente. Saluti
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silly
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09 Gennaio 2015 alle ore 10:17
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quindi anche tu, per dirla alla buona, riproporresti la stessa planimetria "paro paro"? anche io pensavo di fare così, perchè mi sembrava la soluzione più logica, però mi è venuto il dubbio di eventuali obblighi a creare bcnc ecc... grazie ancora!!!
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Salvatore_B.
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Juneau
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mi pare molto strana la teoria di portarsi nella odierna planimetria le parti indicate comuni, perché presenti in quella del 1939 (nel 2016 non trovo giustificazione in questo modo di operare). chi nel 1939 inserì anche le parti comuni, sbagliò. non doveva metterli nella planimetria dell'unità (quindi, bisogna replicare ad ogni planimetria in variazione lo stesso errore dell'origine?). la tecnica mi pare sia stata cambiata in meglio. ogni scheda planimetrica deve rappresentare solo le parti dell'unità, non altre parti, anche se fossero ancora della stessa ditta dell'unità in variazione/soppressione-costituzione. insomma, quello che dice laudani. (quella scheda del 1939, casomai dovesse servire per ragionare sulle parti comuni ed eventuali specificazioni di diritti, sarà sempre consultabile. non sarà mai persa!).
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silly
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"Salvatore_B." ha scritto: mi pare molto strana la teoria di portarsi nella odierna planimetria le parti indicate comuni, perché presenti in quella del 1939 (nel 2016 non trovo giustificazione in questo modo di operare). chi nel 1939 inserì anche le parti comuni, sbagliò. non doveva metterli nella planimetria dell'unità (quindi, bisogna replicare ad ogni planimetria in variazione lo stesso errore dell'origine?). la tecnica mi pare sia stata cambiata in meglio. ogni scheda planimetrica deve rappresentare solo le parti dell'unità, non altre parti. insomma, quello che dice laudani. (quella scheda del 1939, casomai dovesse servire per ragionare sulle parti comuni ed eventuali specificazioni di diritti, sarà sempre consultabile. non sarà mai persa!). ok.... quindi secondo te è possibile rappresentare solo la mia unità alla maniera "contemporanea" e questo non ha conseguenze sul fatto che le parti comuni non sono censite come bcnc?
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SIMBA4
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Salve Quoto quanto affermato da bioffa69. Proprio per non perdere una continuita' storica delle porzioni comuni, in caso non sia possibile redigere E.P., anch'io riporterei le parti comuni. Saluti cordiali
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Salvatore_B.
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"silly" ha scritto: ok.... quindi secondo te è possibile rappresentare solo la mia unità alla maniera "contemporanea" e questo non ha conseguenze sul fatto che le parti comuni non sono censite come bcnc? non scrivo per "secondo me", cioè non è una mia opinione. ciò che si deve inserire e non inserire in una scheda planimetrica viene imposto dalle "moderne" disposizioni del ministero (circolari, note, etc.), che tentano di affinare sempre più la buona tecnica catastale. non ho visto quella tua pl. del 1939, ma tutto quello che riporta al di là della unità è da leggere solo come indicazioni di confini. tutti i fabbricati ante 1984 sono privi di EP che indica le parti comuni. quindi tutti questi fabbricati in catasto non hanno i bcnc registrati a partita speciale e nelle planimetrie ante 1984 - tranne questi rari casi come il tuo in cui il disegnatore ci ha messo del suo - non sono riportate mai le parti comuni (e si continua bene lo stesso, fino a quando non spunta un monello che fa lo storto). il fatto che una agenzia provinciale "adotti" una certa procedura non significa che è nel giusto. dopo anni di distanza si accorgono di avere sbagliato circa le indicazioni date ai tecnici esterni.
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laudani
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bioffa69
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Mettiamola così, qunado si procede a rogito di un'uiu, si acquista ciò che rappresentato sulle planimetrie, per cui l'uiu + tutte le parti comuni a cui la stessa uiu ha diritto. Le parti comuni si vedono dall'elaborato se esiste o si vedono sulla planimetria stessa, non capisco come possiate pensare che le parti comuni non rappresentate sulla scheda possano passare di diritto all'acquirente. Per cui le parti comuni voi non le rappresentate da nesuuna parte? non si sa se esistono locali e dove sono questi locali? Ultima pratica fatta con rappresentate le parti comuni sulla scheda perchè elaborato non presente, l'ho fatta a dicembre. Ed attenzione, perchè una volta fatto l'atto, senza per esempio aver rapprentato una cantina comune o un solaio comune, od un locale lavanderia comune, l'acquirente non ha acquistato il diritto su detti locali. Mi chiedo se voi doveste stralciare un locale comune da tutte le planimetrie che ne hanno diritto , perchè si è deciso di procedre alla vendita ad un unico soggetto, come fareste a sapere a chi intestarlo se non rappreentato sulle planimetrie, lo considereste cosi comune a tutte le uiu esistenti senza averne la certezza? Non vorrete dirmi che la frase che scrive il notaio sul diritto alle parti comuni, si riferisca davvero a quelo locale piuttosto che a quel cortile piuttosto che a quella parte di soffitta, la frase ha un riscontro se detti locali sono identificabili sulla pèlani, altrimenti voglio vederti dimostrare a cosa si ha diritto. Saluti
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SIMBA4
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Salve Quoto fabio, le porzioni comuni indicate nelle planimetrie hanno molteplici funzioni, servono per rivendicare eventuali diritti, servono per un corretto calcolo della rendita, servono per vedere la corretta esposizione grafica, servono, servono, servono, ecc.. Personalmente in giro vedo tante planimetrie con indicate ancora le parti comuni, e personalmente ritengo sia giusto indicarle ove non è possibile operare in modo diverso o equivalente. Ricordatevi che più è precisa la planimetria graficamente e meno problematiche si avranno in futuro. Non dico che la mia Agenzia sia quella che applica la normativa in modo più corretto, ma sta di fatto che in casi come quello del quesito è previsto ed accettato rappresentare anche le porzioni comuni sulla u.i.. Saluti cordiali
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laudani
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bioffa69
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Le parti comuni sono rappresentate sulle singole planimetrie da sempre, veremante non so dove e chi non le abbia mai rappresentate. L'istituzione dell'elaborato è nato per comodita, cioè tutte le volte che per esempio si edificava come u.aff., un box su corte comune, era necessario modificare tutte le uiu, che avendo diritto a detta corte, l'avevano rappresentata nella planimetria. Con l'elaborato, si procede a variare la consistenza della corte solo modificando l'elaborato stesso. Ma il concetto non cambia le parti a cui ha diritto un'unità prima si rappresentavano sulle schede adesso sull'elaborato e nel caso in cui l'elaborato non esista non si è obbligati a produrlo e pertanto le parti comuni rimango rappresentate sulle planimetrie, per cui esistono giustamnete planimetire del 1939 con parti comuni rappresntate e planimetie del 2016 con parti comuni rappresentate. Saluti
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