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Autore Locali uniti di fatto senza autonomia funzionale.

jonnipetro

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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2020 alle ore 17:11

Devo procedere alla variazione catastale di un locale commerciale per contratto di locazione inerente attività di bar. Il problema è alquanto complesso!!
Il bar coinvolge due subalterni inizialmente distinti che con opere edilizie (in particolare l’abbattimento di una muratura di cui non conosco l’epoca di realizzazione) sono stati fisicamente uniti in un unico locale. Però in catasto sono rimasti i due subalterni distinti con diversi intestatari.
Tra l’altro uno dei due subalterni deve essere anche oggetto di frazionamento catastale perché appartiene ad un immobile più grande del primo intestatario, per il quale non è stata mai deposita la piantina catastale (o comunque non sono riuscita ad averla tramite richiesta telematica).
Secondo voi come posso muovermi per venire a capo di questa situazione. Avrei pensato a due modi.
1 – Unica variazione catastale dove vado a frazionare e variare l’immobile grande, costituendo il nuovo subalterno del locale e rappresento lo stesso locale con il muro mancante in comunicazione diretta con la parte di locale di altro intestatario???
2 – Primo DOCFA di frazionamento catastale per frazionare l’immobile del primo intestatario in modo tale da ricavare il sub del locale di interesse. Secondo DOCFA di variazione catastale per costituire la porzione di uiu unità di fatto all’altra porzione di uiu del secondo intestatario. Solo che a quanto mi pare di capire dalla “CIRCOLARE N. 27/E del 13/06/2016 Direzione Centrale Catasto, Cartografia e Pubblicità immobiliare Direzione Centrale Normativa” dovrei farne due ossia un docfa di costituzione di porzione di uiu anche per l’atra parte di locale di altro intestatario??
Grazie a chiunque mi possa prestare un po' di attenzione

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Autore Risposta

EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2020 alle ore 21:48

Prima cosa devi accertare se le diverse intestazioni catastali dei due subalterni (unite di fatto) costituenti un'unica unità sono coerenti con i titoli che hanno originato la voltura oppure vi possano essere delle volture mai evase o evase in modo erroneo.

Pertanto il proprietario, ovvero chi ti ha dato l'incarico, deve consegnarti le copie degli atti, successioni, ecc. ultimi per verificare se la rispettiva voltura sia stata registrata in modo esatto.

In casi di intestazioni catastali presunte anomale, prima di procedere a predisporre pratiche catastali, è opportuno procedere ad effettuare delle visure storiche tale da poter visionare tutti i passaggi avvenuti e le relative coerenze cronologiche.

Altre visure quasi sempre opportune da effettuare in casi simili sono quelle riferite all'elenco immobili (del C.F. e/o anche del C.T. qualora la particella intera di mappa non sia censita come ente urbano ovvero ad esempio sia censita come fabbricato promiscuo).

Circa il fatto che la planimetria non è stata aggiornata devi verificare prima se la consistenza attuale del locale interessato sia corrispondente alla consistenza catastale.

Nel senso che spesse volte la planimetria di una determinata unità indica una maggiore consistenza grafica mentre i dati censuari sono coerenti con la consistenza di fatto.

In tal caso anche la porzione di unità che di fatto non fa parte dell'unità catastale interessata sarà sicuramente censita con identificativo catastale autonomo.

Pertanto in casi simili a quelli di cui sopra non va eseguito un frazionamento ma semplicemente una variazione per aggiornare la planimetria (con causale Docfa da decidere caso per caso).

Se un soggetto confinante possiede una porzione di un'unità ricadente nella maggiore consistenza planimetrica della medesima unità devi verificare prima se detto soggetto sia in possesso di un atto di acquisto, ecc.

Insomma le pratiche catastali che presentano delle anomalie, reali o presunte, vanno prima studiate e quindi vanno prima verificate le situazioni onde evitare errori di procedura che potrebbero creare non pochi problemi a volte risolvibili solo con costosi atti di rettifica, ecc.

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jonnipetro

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24 Luglio 2009

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 0 -  0 - Inviato: 11 Aprile 2020 alle ore 12:23

Ti ringrazio per le tue delucidazioni.

Delle intestazioni catastali sono "abbastanza sicuro" in quanto siamo in centro storico con una situazione consolidata da anni.

Il problema consiste nel fatto che i due locali con intestazioni diverse sono di fatto un unico locale perchè è stato eliminato un muro. Quindi mi ponevo il problema di come andare a rappresentare in pianta il muro mancante, quindi l'eventuale richiesta da Catasto di fare delle porzioni di uiu.

Se i subalterni possono esistere anche con il muro mancante, allora ci metto una semplice linea e procedo con il semplice frazionamento che mi è stato commissionato dall'intestatario interessato (comunque questo locale il suo accesso indipendente lo ha...)!!!

Grazie in anticipo

Cordialità

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EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 13 Aprile 2020 alle ore 18:00

Se il proprietario confinante possiede di fatto una porzione di immobile che nella planimetria catastale risulta ricompresa in altra unità di Ditta diversa è buona regola chiedere a detto proprietario confinante se possiede atti, ecc. tali da dimostrare il suo possesso legale legittimato.

Solo dopo aver accertato che detto proprietario confinante non possiede alcun titolo idoneo e solo dopo aver accertato che la sua porzione non sia già presente in Catasto, anche se priva di planimetria, oppure anche se dotata di planimetria ma la cui consistenza sia o non sia anche ricompresa nella planimetria del tuo cliente, ebbene solo dopo aver chiaramente appurato che la porzione di fatto posseduta dal proprietario confinante non sia in alcun modo censita in Catasto potrai procedere al frazionamento.

Ti dico questo perché nei casi di centri storici ne ho viste tante di situazioni ingarbugliate e che, per fortuna, ho risolto brillantemente solo dopo aver perso tanto di quel tempo a studiare la situazione, a fare delle opportune indagini, a procurarmi gli opportuni documenti, ecc.

Purtroppo diamo per scontato che il Catasto sia infallibile ma da 30 anni a questa parte non ho fatto alro che presentare una marea di istanze di rettifica e numerose variazioni catastali per riparare ad errori anche attribuibili ad errori da parte del Catasto.

Ti racconto un'esperienza recentissima.

Negli anni '90 presento una denuncia di successione e voltura riferito ad alcuni immobili appartenenti a miei clienti.

Voltura registrata (anni dopo) correttamente.

Nel 2003 i miei clienti, a mia insaputa, procedono alla stipula di atto di cessione diritti da parte di uno dei comproprietari ed a favore degli altri comproprietari.

L'atto era stato redatto in modo esatto come pure la Trascrizione e conseguente voltura.

Non si sa perché la medesia voltura automatica da trascrizione era stata registrata in modo leggermente erroneo.

In pratica con la successione il coniuge eredita 3/9 ed i rispettivi 3 figli 2/9 cadauno.

In pratica uno dei figli nel 2003 vende al genitore ed agli altri 2 fratelli, in parti uguali, i suoi 2/9 quindi cede i suoi diritti complessivi pari a 6/27 in parti uguali al genitore ed ai fratelli.

Dopo la voltura il genitore avrebbe dovuto ricevere dall'acquisto 2/27 per cui, possedendone già altri 9/27, alla fine ne avrebbe dovuto possedere 11/27.

Stessa cosa per i fratelli che da 6/27 cadauno già posseduti, acquistanto altri 2/27 dal fratello, quindi avrebbero dovuto alla fine possedere 8/27 cadauno.

In voltura però è stata registrata una quota totale pari a 407/1000 a favore del genitore, contro 407,41/1000 effettivi mentre a ciascun fratello era stata registrata una quota totale pari a 296/1000 contro una quota effettiva pari a 296,30/1000.

Nel 2014, sempre a mia insaputa, il genitore dona ai figli la sua quota ed il Notaio rogante, diverso da quello del 2003, non si accorge che la quota donata come risultante in visura (407/1000) era inferiore a quella posseduta.

11/27 realmente posseduti fanno 22000/54000 mentre 407/1000 donati fanno 21978/54000, praticamente 22/54000 non erano stati donati dal genitore ai figli.

Avendo avuto, a fine 2019, incarico di predisporre i documenti per redigere un atto di divisione ed opportune variazioni catastali mi sono accorto dell'errore ed ho proceduto a presentare la relativa istanza di rettifica (per di più la somma totale in visura delle singole quote di possesso non dava 1/1 ovvero dava 999/1000) .

Causa Coronavirus non è stato ancora possibile:

- procedere alla donazione dei restanti 22/54000 ancora posseduti dal genitore;

- procedere alla divisione di tutti i beni interessati.

Pur se

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 14 Aprile 2020 alle ore 10:46

"jonnipetro" ha scritto:
Ti ringrazio per le tue delucidazioni.

Delle intestazioni catastali sono "abbastanza sicuro" in quanto siamo in centro storico con una situazione consolidata da anni.

Il problema consiste nel fatto che i due locali con intestazioni diverse sono di fatto un unico locale perchè è stato eliminato un muro. Quindi mi ponevo il problema di come andare a rappresentare in pianta il muro mancante, quindi l'eventuale richiesta da Catasto di fare delle porzioni di uiu.

Se i subalterni possono esistere anche con il muro mancante, allora ci metto una semplice linea e procedo con il semplice frazionamento che mi è stato commissionato dall'intestatario interessato (comunque questo locale il suo accesso indipendente lo ha...)!!!

Grazie in anticipo

Cordialità



Il frazionamento della unità più grande andrebbe fatto.

Poi..vedi sotto.

E' consentito il collegamento funzionale tra due unità immobiliari se ovviamente i due intestatari sono d'accordo. Potrebbe mancare la pratica edilizia per la costituzione del collegamento, ma quello può dipendere dall'epoca della realizzazione e comunque non è un mai abuso urbanistico.

Le due unità immobiliari comunque devono rispettare le norme igienico sanitarie che permetta l'attività di bar.

Saluti

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jonnipetro

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 0 -  0 - Inviato: 14 Aprile 2020 alle ore 17:53

Vi ringrazio per l'attenzione dedicatami.

A pratica catastale chiusa vi potrò dire come si è risolta la faccenda.

Saluti

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