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Argomento: Locale W.C. in un deposito

Autore Risposta

macius

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 0 -  0 - Inviato: 29 Maggio 2020 alle ore 16:27

"bioffa69" ha scritto:
"macius" ha scritto:
"bioffa69" ha scritto:
"macius" ha scritto:
"bioffa69" ha scritto:
Suppongo che macius, anche se non ha risposto a mauro71 e non capisco cosa intenda con "è quello che pesano i burocrati", intenda dire che se cambia il prospetto, e cioè per intendersi, in caso sparisca la vetrina ed al suo posto ci sia una finestra, un muro, con un portoncino d'infresso, oppure una basculante, ecc.ecc., allora verrebbe meno una caratteristica essenziale per i C/1.



Fermo restando che fare ciò è forse nella maggior parte dei casi, non è possibile, e sicuramente più dispendioso che mantenere il C/1.



Saluti



Secondo voi non è "burocratico" interprepare che una bottega di 20-30 mq che si trova in tanto di malora in un paese spopolato, dove non passa anima viva, sia da considerare negozio anzichè magazzino perchè ha il foro-vetrina?

Assolutamente, nel caso sopra esposto, molto meno dispendioso cambiare serramento che pagare IMU sul nulla. Se invece come intendi tu si tratta di un ex ipermercato (si fa per dire) è ovvio che è logico farsi prima due conti e due domande.

Ciau





Sarò burocrate, ma se è un negozio tale rimane, come un'abitazione, se è tale, perchè devo denunciarla come deposito, sempre abitazione rimane anche se non la uso, gestire le destinazioni a comodità di un cliente a mio avviso non è corretto, ha comprato un negozio non un deposito, se vuole trasformarlo in deposito deve fare tutte le operazioni che necessitano, tanto da non avere più le caratteristiche di un negozio, sempre nel caso sia possibile modificare le facciate.

Se compro un mercedes 3000 di cilindrata il bollo lo pago anche se non la uso, sempre un mercedes 3000 rimane, stesa cosa per il negozio.



Saluti



Una Merdedes?! Guarda che parliamo di due cose diverse...

Prova a vendere un negozietto di montagna chiuso da 50 anni che non ha nessuna possibilità di riaprire; non te lo prende nessuno neanche se glielo regali e gli dai soldi sopra.

Altro che Mercedes...

Ciau





Questo non ha che fare con le regole, è un negozio e come tale lo venderà se avrà mercato, l'esempio del mercedes è per semplificare, ed è comprensibile a tutti, comunque se non riuscirà a venderlo come negozio, come detto prima, dovrà fare tutte le operazioni necessarie perchè lo stesso non sia più tale,

Qui non stiamo cercando i casi più o meno particolari, ma stiamo cercando di spiegare come l'Agenzia la vede sull'argomento negozi.



Saluti





Ecco, mancava questa doverosa premessa.

Adesso sì che siamo perfettamente d'accordo.

Ciau

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bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 29 Maggio 2020 alle ore 16:31

Beh veramente nella mia prima risposta l'ho detto:



Puoi mantenere il wc, visto che esiste, attenzione con la categoria però, perchè per il catasto i C/1, restano C/1, anche se in Comune hai fatto il cambio destinazione, la famosa potenzialità, ti sei informato come la vede la tua Agenzia?

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macius

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18 Giugno 2004

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 0 -  0 - Inviato: 29 Maggio 2020 alle ore 16:38

Certo, sono piuttosto navigato.

Quella dei C/1 che diventano C/2 è una spinosa (almeno per il proprietario) questione vecchia di almeno 25 anni dalle mie parti. Unica soluzione cambiare serramento del foro vetrina oppure, in alcuni casi sporadici, unirla con un'appartamento come accessorio.

Oppure, soluzione più drastica, farsi prestare una ruspa.

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mauro71

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23 Luglio 2016 alle ore 11:20

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 0 -  0 - Inviato: 01 Giugno 2020 alle ore 09:21

Bioffa, perdonami, senza alcuna polemica personale, ma solo per capire appieno il tuo punto di vista.

Ipotizzando che tutto quello che tu dici è vero (di certo è sensato), la domanda ovvia che sorge è:

ma gli uffici urbanistici dei vari comuni sono idioti che permettono il cambio della destinazione d'uso del locale?, l'agenzia del territorio nasce per salvare il mondo?, se viene autorizzato (o cmq hai il titolo abilitativo) il cambio della destinazione d'uso (oltretutto dal comune, l'ente che, in massima parte, usufruisce delle entrate dell'IMU), perchè mai il catasto dovrebbe ergersi a giudice e dirti che non puoi cambiarne la destinazione?

grazie per la risposta

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SIMBA4

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28 Agosto 2015 alle ore 16:02

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Veneto - Adria città Etrusca

 0 -  0 - Inviato: 01 Giugno 2020 alle ore 09:38

"mauro71" ha scritto:
Bioffa, perdonami, senza alcuna polemica personale, ma solo per capire appieno il tuo punto di vista.

Ipotizzando che tutto quello che tu dici è vero (di certo è sensato), la domanda ovvia che sorge è:

ma gli uffici urbanistici dei vari comuni sono idioti che permettono il cambio della destinazione d'uso del locale?, l'agenzia del territorio nasce per salvare il mondo?, se viene autorizzato (o cmq hai il titolo abilitativo) il cambio della destinazione d'uso (oltretutto dal comune, l'ente che, in massima parte, usufruisce delle entrate dell'IMU), perchè mai il catasto dovrebbe ergersi a giudice e dirti che non puoi cambiarne la destinazione?

grazie per la risposta





Salve

No l'ufficio preposto del Comune (o suo dirigente) non è idiota anche perchè l'idiozia nascerebbe solo nel caso venissero violate e rilasciate autorizzazioni urbaniste non conformi alle norme edilizie stesse.

Tuttavia esiste una circolare catastale, abbastanza vecchiotta, che rimarca il concetto della prevalenza della normativa catastale su quella urbanistica.

Cosa vuol dire questo, che il catasto supera l'ubanistica con la sua normativa, ora per il tuo caso io farei tesoro di quanto ti è stato già precedentemente illustrato dai colleghi, considerando anche che se tu ritieni di fare il cambio di destinazione in catasto lo puoi presentare.

Considera però che devi essere pronto ad opporti ad un aventuale accertamento del catasto, o meglio devi avere elementi a supporto per contrastare quanto ti contesterà eventualmente l'agenzia.

Decidi tu che fare.



buona giornata

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bioffa69

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23 Settembre 2009

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 01 Giugno 2020 alle ore 09:45

L'Agenzia parla sempre di potenzialità, pertanto un C/1, anche se non usato come tale, rimane sempre un negozio, date le sue caratteristiche.

Vorrei chiarire, come ho già fatto con macius, che come vedi comunque dice le mie stesse cose, che io sto esponendo solo il punto di vista dell'Agenzia, ho risposto alla tua prima domanda, mettendoti allerta sul suo punto di vista, la mia Agenzia lavora in questo modo da anni, diciamo da quando è diventata Agenzia delle Entrate.

Il dirigente ci ha ripetuto fino alla nausea, che le normative Comunali non hanno nulla a che vedere con quelle catastali, due mondi diversi, per cui tu puoi cambiare destinazione in comune, e rifare la planimetria catastale scrivendoci "deposito", ma la categoria rimarrà, per loro, C/1.



Ripeto, io espongo solo il punto di vista dell'Agenzia, per metterti allerta, come faccio con tutti i clienti quando si presenta una situazione simile.



Saluti

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mauro71

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23 Luglio 2016 alle ore 11:20

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 0 -  0 - Inviato: 01 Giugno 2020 alle ore 09:55

Grazie ad entrambi, sia a SIMBA4 che a bioffa69.

Le risposte sono state chiare, non polemiche (cosa che apprezzo) e sopratutto mi hanno permesso di comprendere qualcosa altrimenti per me incomprensibile.

Cordialmente

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macius

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18 Giugno 2004

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 0 -  0 - Inviato: 01 Giugno 2020 alle ore 12:08

"SIMBA4" ha scritto:
"mauro71" ha scritto:
Bioffa, perdonami, senza alcuna polemica personale, ma solo per capire appieno il tuo punto di vista.

Ipotizzando che tutto quello che tu dici è vero (di certo è sensato), la domanda ovvia che sorge è:

ma gli uffici urbanistici dei vari comuni sono idioti che permettono il cambio della destinazione d'uso del locale?, l'agenzia del territorio nasce per salvare il mondo?, se viene autorizzato (o cmq hai il titolo abilitativo) il cambio della destinazione d'uso (oltretutto dal comune, l'ente che, in massima parte, usufruisce delle entrate dell'IMU), perchè mai il catasto dovrebbe ergersi a giudice e dirti che non puoi cambiarne la destinazione?

grazie per la risposta





Salve

No l'ufficio preposto del Comune (o suo dirigente) non è idiota anche perchè l'idiozia nascerebbe solo nel caso venissero violate e rilasciate autorizzazioni urbaniste non conformi alle norme edilizie stesse.

Tuttavia esiste una circolare catastale, abbastanza vecchiotta, che rimarca il concetto della prevalenza della normativa catastale su quella urbanistica.

Cosa vuol dire questo, che il catasto supera l'ubanistica con la sua normativa, ora per il tuo caso io farei tesoro di quanto ti è stato già precedentemente illustrato dai colleghi, considerando anche che se tu ritieni di fare il cambio di destinazione in catasto lo puoi presentare.

Considera però che devi essere pronto ad opporti ad un aventuale accertamento del catasto, o meglio devi avere elementi a supporto per contrastare quanto ti contesterà eventualmente l'agenzia.

Decidi tu che fare.



buona giornata





Infatti.

Per concludere: la mano destra (urbanistica-Comune) non sa cosa fa la sinistra (Catasto).

Niente di nuovo nella galassia burocratica italiana.

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mellantone

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 0 -  0 - Inviato: 02 Giugno 2020 alle ore 10:34

Non e'così prima di tutto il comune e il catasto (agenzia delle entrate) sono enti ben distinti, secondo il comune non entra nel merito, tu dichiari che l'uiu diventa un deposito e il Sue prende la pratica e al massimo verifica se a livello urbanistico, igienico ecc.. e' conforme, ma in realta non si pronuncia neanche e' una tua dichiarazione a meno che l Sue non ti rilascia un Pdc ma non penso sia il caso in esame.

L'agenzia delle entrate verifica la dichiarazione per il profilo estimativo e fiscale che si basa su leggi diverse e diversa finalità.

A livello urbanistico oggi si può fare quasi tutto anche trasformare una villa in deposito (tanto in quel momento non era abitata) per non pagare tasse varie per l'atto di vendita, Imu,ecc... a me e' capitato anche questo, senza che il comune possa dirti qualcosa .

E' chiaro che una volta presentata la variazione catastale in da A/8 IN C/2 il catasto sia uscito per collaudare il docfa e il tecnico redattore segnalato all'albo e non solo.

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 02 Giugno 2020 alle ore 10:54

"mellantone" ha scritto:
Non e'così prima di tutto il comune e il catasto (agenzia delle entrate) sono enti ben distinti, secondo il comune non entra nel merito, tu dichiari che l'uiu diventa un deposito e il Sue prende la pratica e al massimo verifica se a livello urbanistico, igienico ecc.. e' conforme, ma in realta non si pronuncia neanche e' una tua dichiarazione a meno che l Sue non ti rilascia un Pdc ma non penso sia il caso in esame.

L'agenzia delle entrate verifica la dichiarazione per il profilo estimativo e fiscale che si basa su leggi diverse e diversa finalità.

A livello urbanistico oggi si può fare quasi tutto anche trasformare una villa in deposito (tanto in quel momento non era abitata) per non pagare tasse varie per l'atto di vendita, Imu,ecc... a me e' capitato anche questo, senza che il comune possa dirti qualcosa .

E' chiaro che una volta presentata la variazione catastale in da A/8 IN C/2 il catasto sia uscito per collaudare il docfa e il tecnico redattore segnalato all'albo e non solo.



Infatti. Attenzione a quello che dice Mellantone, se sbagli la catagoria catastale ANCHE IN BUONA FEDE rischi il falso e relativo processo penale, specialmente se sei direttore lavori con CILA o SCIA. Mi è capitato indirettamente con collega che aveva messo C/2 un deposito attrezzi in zona boschiva (ci arrivi a stento con fuoristrada) nel quale è consentita da REC l'abitazione saltuaria. Avendo il camino e quindi un punto fuoco, PUR PRIVO DI QUALSIASI ALLACCIAMENTO ALLE RETI TECNOLOGICHE, andava, secondo i burocrati, come abitazione. Processato se l'è cavata con tot.ore di servizi sociali.

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bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 02 Giugno 2020 alle ore 22:07

Non è questione di burocrati è questione di sapere quello che si sta facendo, il Comune è una cosa, il catasto un'altra.



Saluti

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 03 Giugno 2020 alle ore 12:50

Se un soggetto mi valuta come abitazione una capanna in mezzo al bosco con un camino io lo chiamo, in maniera dispreggiativa, burocrate.

Tu chiamalo pure come meglio credi.

Ciao

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 03 Giugno 2020 alle ore 14:32

Come hai detto tu, il tuo collega è stato processato, per cui io un tecnico che avesse proceduto correttamente, l'avrei evidentemente chiamato professionista .



Saluti

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 03 Giugno 2020 alle ore 15:03

Correttamente?!... Se sostieni che una capanna (ricovero attrezzi) con il camino in mezzo al bosco senza allacciamenti è una abitazione allora siamo su due pianeti diversi.

Comunque vedila serenamente a modo tuo, per carità.

Ciao

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bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 03 Giugno 2020 alle ore 15:49

Premettendo che non l'ho vista, ma stando a quanto dici tu, un camino in un deposito non ci sta, e visto come sono andate le cose, forse il tecnico avrebbe dovuto saperlo, suppongo che un professionista, se incerto , si sarebbe informato ed avrebbe proceduto correttamente, poi il tuo punto di vista è accettabile, ma contrasta con la realtà, visto come è andata a finire la questione, o no?



Saluti

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