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Iter DocFa per cambio destinazione d' uso |

Faustigno
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Gentili signori, scusate ma sono un neofita del Docafa e covrei fare un cambio di destinazione d' uso senza opere (e senza SCIA per la mia Regione Campania) senza modifica alcuna dell' EP già presente agli atti del Catasto Urbano. Vi sarei grato se potreste elencarmi i passi da eseguire nella redazione del DocFa premettendo che: - di sicuro so che devo sopprimere il sub attuale e riassegnarne un altro... - ......altro suggeritemi voi. Non elenco le domande ed i dubbi altrimenti questo Topic sarebbe di quasi 30 pagine...(ihihihih) Grazie comunque a tutti
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gbproject
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DEVI PER FORZA DI COSA, SOPPRIMENDO IL SUB ATTUALE, REDIGERE L'EP QUESTO SENZA DUBBIO ALCUNO, POICHE' GIA' ESISTE E SOLO NEL CASO IN CUI QUESTO NON ESISTESSE NON AVRESTI DOVUTO FARLO, IL TUTTO PER PRECISARE UN PO'. POI DEVI REDIGERE IL DOCFA, SPUNTANDO NEL MOD. D LA CAUSALE CAMBIO DI DESTINAZIONE, INDICANDO LA DESTINAZIONE ATTUALE E QUELLA FUTURA. DEVI OBBLIGATORIAMENTE INDICARE UNA DATA DI ULTIMAZIONE DEI LAVORI, CHE NEL TUO CASO DOVREBBE CORRISPONDERE ALLA DATA DI PRESENTAZIONE DEL DOCFA O DI QUANDO IL CAMBIO DI DESTINAZIONE E' STATO EFFETTUATO. POI IN RELAZIONE SPECIFICHI CHE PER TALE CAMBIO E' STATO EFFETTUATO SENZA L'AUSILIO DI OPERE EDILIZIE. TI CONSIGLIO COMUNQUE DI VERIFICARE LA PLANIMETRIA PRESENTE IN ATTI AL CATASTO PER VERIFICARE SE NON CI SIANO EFFETTIVAMENTE DELLE MODIFICHE TRA LA STESSA E QUELLA CHE TU DEVI REDIGERE. SALUTI
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geoalfa
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quoto il suggerimento di gbproject, ma non quoto la maniera di come l'ha posto! scrivere in maiuscolo significa urlare e a me chi urla non piace! ma capisco che sei nuovo e tutte le regole non le conosci. quindi se modifichi la risposta scrivendo in minuscolo, farai cosa gradita. cordialità
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Faustigno
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Battipaglia (SA)
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Grazie per l' esaustiva conferma di quanto avevo pensatoed allora ne approfitto chiedendo conferma se compilare anche i quadri che si riferiscono alle finiture esterne ed interne (intonaco, pavimenti, eccc) del' intero fabbricato. :wink:
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cogand
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"gbproject" ha scritto: TI CONSIGLIO COMUNQUE DI VERIFICARE LA PLANIMETRIA PRESENTE IN ATTI AL CATASTO PER VERIFICARE SE NON CI SIANO EFFETTIVAMENTE DELLE MODIFICHE TRA LA STESSA E QUELLA CHE TU DEVI REDIGERE. Ciao a tutti.. sto redigendo un docfa di questo genere..e approfitto anche io per richiedere qualche dritta.. In merito alla esaustiva risposta di gbproject..mi trovo nella situazione che la planimetria risulta difforme da quella depositata.. come mi devo comportare?? vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto..
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geoalfa
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siamo tenuti, a presentare le schede delle uiu redatte secondo le regole, o meglio norme in vigore, che regolano la materia. ma soprattutto bisogna tenere conto che poi le schede prodotte, possono sempre costituire prove nei controlli incrociati che già vengono fatti! personalmente non contribuirei ad ampliare il corpo degli utenti del Tribunale in qualità di imputato per falso in atto pubblico!!! :wink: cordialità
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cogand
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"geoalfa" ha scritto: siamo tenuti, a presentare le schede delle uiu redatte secondo le regole, o meglio norme in vigore, che regolano la materia. ma soprattutto bisogna tenere conto che poi le schede prodotte, possono sempre costituire prove nei controlli incrociati che già vengono fatti! personalmente non contribuirei ad ampliare il corpo degli utenti del Tribunale in qualità di imputato per falso in atto pubblico!!! :wink: cordialità Nello specifico il proprietario di un localetto ha eseguito delle opere interne regolarmente dichiarate in comune e con fine lavori di circa 2 anni fa... mal consigliato non ha proceduto alla variazione catastale e di conseguenza all'aggiornamento dell planimetria allo stato attuale. Adesso per motivi di locazione vorrebbe portare il locale a categoria C1.. Il mio dubbio adesso è questo: Come dovrò redigere il docfa?? Dovrò inserire in causale RST e VDE con la planimetria aggiornata allo stato attuale? E quale fine lavori inserisco??Quella di due anni fa o quella del nuovo permesso a costruire senza opere??
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geoalfa
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di solito, a me non piace utilizzare gli acronimi, perché non si sa mai a cosa uno si riferisce, sai potrebbe anche celarsi qualche scherzo ed anche di cattivo gusto! dovrai produrre la denuncia di variazione DocFa per quello che effettivamente è e mi sembra di capire che è meglio dichiarare il vero: - diversa distribuzione di spazi interni - rettifica di rappresentazione grafica per corretta rappresentazione! - la data è meglio mettere quella del momento della denuncia o pochissimi giorni prima, comunque nei termini di validità del permesso di costruzione. cordialità
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cogand
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"geoalfa" ha scritto: di solito, a me non piace utilizzare gli acronimi, perché non si sa mai a cosa uno si riferisce, sai potrebbe anche celarsi qualche scherzo ed anche di cattivo gusto! ??? "geoalfa" ha scritto: dovrai produrre la denuncia di variazione DocFa per quello che effettivamente è e mi sembra di capire che è meglio dichiarare il vero: - diversa distribuzione di spazi interni - rettifica di rappresentazione grafica per corretta rappresentazione! - la data è meglio mettere quella del momento della denuncia o pochissimi giorni prima, comunque nei termini di validità del permesso di costruzione. cordialità capito..ma per quel che riguarda il cambio di destinazione d'uso?? Il permesso a costruire senza opere che sto approntando si riferisce appunto ad una richiesta di cambio di destinazione dell'uso.. ti ringrazio ancora...
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jema
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Ritengo doveroso precisare che i cambi di destinazione d'uso senza opere meritano un' attenta valutazione, in particolare nei casi in cui si ha come obiettivo predominante la riduzione della rendita per l'unità immobiliare già agli atti. Giusto per fare un semplice esempio, una UI con caratteristiche oggettive assimilabili a quelle di un negozio (cat. C1) difficilmente potrà essere trasformata in magazzino oppure in abitazione - se non vi sono motivi "realisticamente" plausibili. La procedura per il classamento catastale, infatti, non segue la moda del momento (nel senso che la categoria che si attribuisce mediante l'operazione di classamento, non dipende dall'uso che ogni singolo fruitore fa dell'immobile di cui dispone); ma è, fin dalla istituzione del Catasto Edilizio Urbano, condizionata da una analisi comparativa con le unità tipo della zona, sia per definire la categoria catastale e sia per attribuirne la classe di merito. Sarà pertanto indispensabile chiarire in maniera esaustiva nel Quadro D (note relative al documento e relazione tecnica) del DOCFA, ogni informazione utile per evitare che l'ufficio provveda a rettificare quanto presentato. Cordialmente
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george_ces
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"jema" ha scritto: Ritengo doveroso precisare che i cambi di destinazione d'uso senza opere meritano un'attenta valutazione, in particolare nei casi in cui si ha come obiettivo predominante la riduzione della rendita per l'unità immobiliare già agli atti. Giusto per fare un semplice esempio, una UI con caratteristiche oggettive assimilabili a quelle di un negozio (cat. C1) difficilmente potrà essere trasformata in magazzino oppure in abitazione - se non vi sono motivi "realisticamente" plausibili. La procedura per il classamento catastale, infatti, non segue la moda del momento (nel senso che la categoria che si attribuisce mediante l'operazione di classamento, non dipende dall'uso che ogni singolo fruitore fa dell'immobile di cui dispone); ma è, fin dalla istituzione del Catasto Edilizio Urbano, condizionata da una analisi comparativa con le unità tipo della zona, sia per definire la categoria catastale e sia per attribuirne la classe di merito. Sarà pertanto indispensabile chiarire in maniera esaustiva nel Quadro D (note relative al documento e relazione tecnica) del DOCFA, ogni informazione utile per evitare che l'ufficio provveda a rettificare quanto presentato. Cordialmente Al collega jema, aggiungerei cmq che se prima di ogni qualsiasi DOCFA per cambio di destinazione d'uso, viene richiesto ed ottenuto il relativo PdC ( o autorizzazione che dir si voglia) Urbanistico, nessuno ufficio catastale può contestare o non accettare la relativa variazione catastale. Buona serata
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geoalfa
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quoto sia Jema che george_ces! non solo predisporre la pratica urbanistica è consigliabile, ma anche che sia completa con le pratiche di inizio e fine lavori! che poi debbono essere congruenti con quanto dichiarato in DocFa !!!!! e..... stare attenti alla corrispondenza del fine lavori....... le sanzioni, sono sempre più spesso in agguato!
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jema
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"george_ces" ha scritto: Al collega jema, aggiungerei cmq che se prima di ogni qualsiasi DOCFA per cambio di destinazione d'uso, viene richiesto ed ottenuto il relativo PdC ( o autorizzazione che dir si voglia) Urbanistico, nessuno ufficio catastale può contestare o non accettare la relativa variazione catastale. In base a quale norma catastale, giustifichi la Tua affermazione?
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geoalfa
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Emanuele, rispondo io, perchè mi preme ricordare che solo citare le leggi, le circolari, le note ecc... ci vorrebbe tanto di quel tempo che mi crescerebbe la barba di Babbo Natale!!!! ormai dobbiamo tenere conto anche che è indispensabile, per non consentire ai detrattori alcun appiglio per esercitare la loro prerogativa, che la pratica urbanistica coincida con le schede catastali, e dal momento che noi, liberi professionisti, dovremmo operare correttamente, nell'interesse, sì del cliente, ma prima di tutto nel rispetto delle leggi, .... se ne desuma facilmente che occorre prima provvedere a mettere in ordine la pratica urbanistica e quindi quella catastale! o no? ciao
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george_ces
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"jema" ha scritto: "george_ces" ha scritto: Al collega jema, aggiungerei cmq che se prima di ogni qualsiasi DOCFA per cambio di destinazione d'uso, viene richiesto ed ottenuto il relativo PdC ( o autorizzazione che dir si voglia) Urbanistico, nessuno ufficio catastale può contestare o non accettare la relativa variazione catastale. In base a quale norma catastale, giustifichi la Tua affermazione? Non avendo compreso a cosa ti riferisci, cerco di risponderti in maniera bivalente : per quanto mi riguarda, un cambio di destinazione d'uso in "catasto" deve essere sempre preceduto dalla relativa e propedeutica autorizzazione comunale; (come giustamente dice Geoalfa) la stessa "autorizzazione comunale" giustifica e completa il cambio di destinazione d'uso in catasto : tant'è che se in una determinata zona, il Comune approva il cambio da negozio a deposito (o addirittura abitazione) con o senza opere, avendo preso in considerazione tra gli altri i requisiti "igienico-sanitari", con quale DIRITTO il catasto può non consentire la relativa variazione catastale in aggiornamento ? Dove è scritto che una qualsiasi variazione che determini un diminuzione di rendita catastale deve necessariamente essere MALVISTA o addirittura MALDIGERITA dagli uffici catastali ? Resta cmq una mia opinione personale, in attesa di altre considerazioni.
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