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FUSIONE U.I.U. |

Altair
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Un cliente ha acquistato un immobbile composto da PT e P1, impegnandosi a fondere le dette unità, Entrambe le unità Sono A3 Classe 1 ed hanno una superficie lorda di circa 140 mq cadauna, ovviamnete per realizzare la fusine (vera si intende) si procede a regolare cila per aprire una porta al piano PT cosi da poter acecdere alla scala che porta al P1, mettendo in comunicazione le U.IU. Nel redigere il tutto ho letto diversi post dove si parla della mancata possibbilità di fusione con 2 cucine, il cliente provvisoriamente vuole mantenere le due cucine almeno fino a quando non decide di ristrutturare completamemnte, in quanto edificato nei primi anni 70 e quindi in condizioni molto precarie, ma visti i costi oggi vorrebbe temporeggiare. I quesiti sono: - posso rimanere le due cucine ? - riguardo gli ingressi, l'immobbile ha una corte sui 4 lati al PT da ogni camera si puo accedere al giardino/corte, ma l'ingresso principale diventerebbe quello dove si accede al vano scala. - Una stanza di circa 11 mq che attualemnte censita come vano principae diventerebbe un ingresso con guardaroba la quale confina con la scala e dove verrà realizzata la porta. La fusione è reale in quanto il cliente vuole in seguito ristrutturare l'intero edificio per realizzare una zona notte al piano superiore ed una zona giorno con studio al piano terra. Cordiali Saluti
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Manero
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"Altair" ha scritto: Un cliente ha acquistato un immobbile composto da PT e P1, impegnandosi a fondere le dette unità, Entrambe le unità Sono A3 Classe 1 ed hanno una superficie lorda di circa 140 mq cadauna, ovviamnete per realizzare la fusine (vera si intende) si procede a regolare cila per aprire una porta al piano PT cosi da poter acecdere alla scala che porta al P1, mettendo in comunicazione le U.IU. Nel redigere il tutto ho letto diversi post dove si parla della mancata possibbilità di fusione con 2 cucine, il cliente provvisoriamente vuole mantenere le due cucine almeno fino a quando non decide di ristrutturare completamemnte, in quanto edificato nei primi anni 70 e quindi in condizioni molto precarie, ma visti i costi oggi vorrebbe temporeggiare. I quesiti sono: - posso rimanere le due cucine ? - riguardo gli ingressi, l'immobbile ha una corte sui 4 lati al PT da ogni camera si puo accedere al giardino/corte, ma l'ingresso principale diventerebbe quello dove si accede al vano scala. - Una stanza di circa 11 mq che attualemnte censita come vano principae diventerebbe un ingresso con guardaroba la quale confina con la scala e dove verrà realizzata la porta. La fusione è reale in quanto il cliente vuole in seguito ristrutturare l'intero edificio per realizzare una zona notte al piano superiore ed una zona giorno con studio al piano terra. Cordiali Saluti Catastalmente la fusione non è consentita senza una ristrutturazione generale che porta ad un organismo ediizio completamente diverso da quello originario. Per adesso fai un a CILA per collegamento funzionale delle due unità immobiliari. Quando l'interessato si deciderà ad eseguire le opere finalizzate effettivamente alla fusione delle due unità in una, alla fine dei lavori procederà all'aggiornamento catastale ed alla richiesta di agibilità della nuova unica abitazione.
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Altair
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Ma senza fusione catastale, non rischia di perdere l'agevolazione di Prima casa, concordata in fase di stipula ? Inoltre perchè la fusione non dovrebbe essere consentita alla fine se non decidere di modificare le tramezzature, ma adibire gli esistenti vani ad uso diverso, esempio da camera a studio, o da una piccola camera a ripostiglio ? In ogni caso in previsione della futura ristrutturazione la scala rimarrebbe la medesima con i medesimi accessi attuali. Inoltre con la cila per l'apertura dellla porta le due unita saranno realmente collegate ed accessibbili senza passare dall'esterno.
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Manero
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"Altair" ha scritto: Ma senza fusione catastale, non rischia di perdere l'agevolazione di Prima casa, concordata in fase di stipula ? Inoltre perchè la fusione non dovrebbe essere consentita alla fine se non decidere di modificare le tramezzature, ma adibire gli esistenti vani ad uso diverso, esempio da camera a studio, o da una piccola camera a ripostiglio ? In ogni caso in previsione della futura ristrutturazione la scala rimarrebbe la medesima con i medesimi accessi attuali. In atto di acquisto il soggetto acquirente si è impegnato ad eseguire TUTTI i lavori edilizi necessari ad unire le due unità immobiliari in una, non a realizzare una semplice apertura di collegamento tra due unità immobiliari. Se non esegue queste opere essenziali effettivamente il tizio perde le agevolazioni prima casa.
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Pippocad
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La mia esperienza: Vengo contattato una decina di anni fa da un cliente che aveva acquistato l’alloggio in fianco al suo in un condominio. Mi chiede di autorizzare in Comune la fusione degli alloggio con la sola apertura di un foro porta (senza infisso) tra le due cucine affiancate. Procedo con l’autorizzazione in Comune e poi faccio la fusione dei sub in catasto. In catasto mi sospendono la variazione e fissano un sopralluogo in loco per visionare l’immobile. Il giorno del sopralluogo sono presente anche’io. Al termine mi dicono che non ci sono problemi e che procederanno con l’approvazione dell’accatastamento. Chiedo loro: ma cosa verificate per decidere se è approvabile oppure no? Risposta: se con la variazione sia presente una e unica unità capace di produrre un reddito proprio. Notare che le due porte d’entrata sul pianerottolo erano presenti (una aveva davanti un armadio all’interno), nella seconda cucina non c’era l’arredo perché era stata trasformata in pranzo. Erano presenti due caldaie autonome. Due soggiorni uguali. L’impianto elettrico era unico (ancora diviso ma unito con l’aggiunta di un cavo). Non so in base a quale norma qualcuno scrive che non è possibile la fusione “senza una ristrutturazione generale che porta ad un organismo ediizio completamente diverso da quello originario”.
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Manero
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"Pippocad" ha scritto:
... Notare che le due porte d’entrata sul pianerottolo erano presenti (una aveva davanti un armadio all’interno), nella seconda cucina non c’era l’arredo perché era stata trasformata in pranzo. Erano presenti due caldaie autonome. Due soggiorni uguali. L’impianto elettrico era unico (ancora diviso ma unito con l’aggiunta di un cavo). Non so in base a quale norma qualcuno scrive che non è possibile la fusione “senza una ristrutturazione generale che porta ad un organismo ediizio completamente diverso da quello originario”. Adesso non vengono a fare il sopralluogo, annullano d'ufficio il docfa e riportano in atti la situazione originaria provvisoria in attesa che l'interessato regolarizzi la sua posizione con la presentazione delle planimetrie separate. Non so in base a quale criterio serio si possa definire una fusione un collegamento tra due unità immobiliari tramite l'apertura di una porta interna. Oggigiorno è follia pura e una provocazione che l'Agenzia delle entrate non lascia passare.
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Pippocad
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Ogni fusione va valutata caso per caso. L'unica regola è che con la modifica deve risultare un unica unità capace di produrre un reddito proprio.
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Manero
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"Pippocad" ha scritto: Ogni fusione va valutata caso per caso. L'unica regola è che con la modifica deve risultare un unica unità capace di produrre un reddito proprio. L'unica regola è che l'apertura di una porta di collegamento tra due unità immobiilare non fa una fusione ai fini di averne esclusivamente uno sgravio fiscale.
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EFFEGI
f.g.
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"Manero" ha scritto: "Pippocad" ha scritto: Ogni fusione va valutata caso per caso. L'unica regola è che con la modifica deve risultare un unica unità capace di produrre un reddito proprio. L'unica regola è che l'apertura di una porta di collegamento tra due unità immobiilare non fa una fusione ai fini di averne esclusivamente uno sgravio fiscale. La tua è una regola che vale solo per te. Non generalizzare. Ha ragione pippocad quando dice che ogni pratica va valutata nel particolare e non nel generale. Vorrei vedere due famiglie che vivono in un due appartamenti collegati tra loro tramite una porta interna.... ah già la possono tenere chiusa a chiave
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rubino
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"Manero" ha scritto: "Pippocad" ha scritto: Ogni fusione va valutata caso per caso. L'unica regola è che con la modifica deve risultare un unica unità capace di produrre un reddito proprio. L'unica regola è che l'apertura di una porta di collegamento tra due unità immobiilare non fa una fusione ai fini di averne esclusivamente uno sgravio fiscale. Ma la fonte delle cose che scrive questo qui qual'è? pag. 57 del vademecum: "Fusione: quando due o più unità appartenenti alla stessa ditta vengono unite per creare una sola unità. Le operazioni prvsite sono di soppressio delle u.i. originarie e costituzione dell'u.i. originaria; all'u.i. derivata devono essere attribuiti identificatici cat6astali diversi alle unità originarie", stop. Leggete di ristrutturazione generale, di processi alle intenzioni? Io no, la fusione di due u.i. in una sola è quella, indipendentemente se ne deriva uno sgravio fiscale, permettendo il Geom. Savonarola del C ... (atasto).
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bioffa69
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Rimane una questione delicata. Per quanto ho capito, sul modo di adoperare dell'Agenzia, il fatto che rimangano due accessi, e due cucine, rende di fatto le due uiu, indipendenti, la famosa potenzialità, per cui starei attento a procedere semplicemente con l'apeertura di una porta. Nel caso l'uso sia davvero quella di un'unica unità, consiglio sempre ai miei clienti, tecnici, in fase di progettazione, di tamppnare dall'interno una delle porte d'accesso, in questo modo non ho mai avuto problemi. Però chiaramente l'Agenzia, valuta le cose spesso in modo diverso, e ad un collega, che aveva diviso in due una cat. D, in seguito a sopralluogo, si è visto ripristinare l'unica categoria D, perchè in loco, vi era una porta che dava sulle scale esclusive dell'altra uiu, per loro di fatto erano un unica cosa. Insomma, valutare bene, le due cucine, comunque sono presupposto al fatto che si tratti di due uiu, i clienti, non possono fare quello che vogliono. Saluti
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rubino
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(GURU)
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"bioffa69" ha scritto: Rimane una questione delicata. Per quanto ho capito, sul modo di adoperare dell'Agenzia, il fatto che rimangano due accessi, e due cucine, rende di fatto le due uiu, indipendenti, la famosa potenzialità, per cui starei attento a procedere semplicemente con l'apeertura di una porta. Nel caso l'uso sia davvero quella di un'unica unità, consiglio sempre ai miei clienti, tecnici, in fase di progettazione, di tamppnare dall'interno una delle porte d'accesso, in questo modo non ho mai avuto problemi. Però chiaramente l'Agenzia, valuta le cose spesso in modo diverso, e ad un collega, che aveva diviso in due una cat. D, in seguito a sopralluogo, si è visto ripristinare l'unica categoria D, perchè in loco, vi era una porta che dava sulle scale esclusive dell'altra uiu, per loro di fatto erano un unica cosa. Insomma, valutare bene, le due cucine, comunque sono presupposto al fatto che si tratti di due uiu, i clienti, non possono fare quello che vogliono. Saluti Ma l'ha scritto che l'accesso dall'esterno diverrà uno solo, in modo che sia un solo ambito immobiliare ad avere l'autonomia funzionale e reddituale. Sulla questione delle cucine, cosa si intende per convenientemente attrezzate: ci devono essere i pensili appesi al muro o basta un fornelletto attaccato alla rete del gas ed un fornetto alla presa dell'energia elettrica per definire una cucina? O vogliamo fare il processo alla spina del fornetto?
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bioffa69
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"rubino" ha scritto: "bioffa69" ha scritto: Rimane una questione delicata. Per quanto ho capito, sul modo di adoperare dell'Agenzia, il fatto che rimangano due accessi, e due cucine, rende di fatto le due uiu, indipendenti, la famosa potenzialità, per cui starei attento a procedere semplicemente con l'apeertura di una porta. Nel caso l'uso sia davvero quella di un'unica unità, consiglio sempre ai miei clienti, tecnici, in fase di progettazione, di tamppnare dall'interno una delle porte d'accesso, in questo modo non ho mai avuto problemi. Però chiaramente l'Agenzia, valuta le cose spesso in modo diverso, e ad un collega, che aveva diviso in due una cat. D, in seguito a sopralluogo, si è visto ripristinare l'unica categoria D, perchè in loco, vi era una porta che dava sulle scale esclusive dell'altra uiu, per loro di fatto erano un unica cosa. Insomma, valutare bene, le due cucine, comunque sono presupposto al fatto che si tratti di due uiu, i clienti, non possono fare quello che vogliono. Saluti Ma l'ha scritto che l'accesso dall'esterno diverrà uno solo, in modo che sia un solo ambito immobiliare ad avere l'autonomia funzionale e reddituale. Sulla questione delle cucine, cosa si intende per convenientemente attrezzate: ci devono essere i pensili appesi al muro o basta un fornelletto attaccato alla rete del gas ed un fornetto alla presa dell'energia elettrica per definire una cucina? O vogliamo fare il processo alla spina del fornetto? Questa la sua descrizione: - riguardo gli ingressi, l'immobbile ha una corte sui 4 lati al PT da ogni camera si puo accedere al giardino/corte, ma l'ingresso principale diventerebbe quello dove si accede al vano scala.- Una stanza di circa 11 mq che attualemnte censita come vano principae diventerebbe un ingresso con guardaroba la quale confina con la scala e dove verrà realizzata la A me sembra di capire che gli ingressi saranno due, uno il vano scala, e uno, nella ex stanza, addiacente al vano scala. Per cui due ingressi comunicanti fra loro, per l'Agenzia, rimangono uiu indipendenti, o sbaglio? Per la cucina, a mio avviso valgono sicuramente gli impianti, se l'Agenzia, parla sempre di potenzialita (vedasi la questione dei C/1), la potenzialità rimane quelle di due uiu, di fatto ci sono due ingressi e due cucine, poi è il tecnico redattore, che vede e valuta le cose. Saluti porta.
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Manero
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Deve avere il tecnico la capacità di capire quando avviene una fusione e quali sono le opere da effettuarsi per ottenerla senza che l'Agenzia LEI faccia il processo alle intenzioni. E ha pure ragione a farlo e lo fa pure in n alo modo. È questo qui che pensa che il fatto si riduca ingenuamente e bambinescamente al numero delle cucine che possa stabilire il numero delle unità immobiliari che già sono state dalla parte interessata dichiarate a suo tempo distinte ed ora invece si contraddice. Questo è quello che l'Agenzia tira fuori. Le dichiarazioni che cambiano a seconda dell'interesse fiscale senza intervenire sulla potenzialità reddituale che rimane per due unità. Quando il contribuente farà i lavori ATTINENTI ALLA Fusione, che prevede tra l'altro di svolgere in futuro, con preventiva pratica edilizia, alla fine dei lavori farà il catasto con causale FUSIONE o Ristrutturazione e l'agenzia non avrà nulla da ridire
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Pippocad
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"EFFEGI" ha scritto: Vorrei vedere due famiglie che vivono in un due appartamenti collegati tra loro tramite una porta interna.... ah già la possono tenere chiusa a chiave  Esatto! Il solito processo alle intenzioni. Tra l'altro nel mio caso era un foro porta senza infisso! "bioffa69" ha scritto: Rimane una questione delicata. Per quanto ho capito, sul modo di adoperare dell'Agenzia, il fatto che rimangano due accessi, e due cucine, rende di fatto le due uiu, indipendenti, la famosa potenzialità, per cui starei attento a procedere semplicemente con l'apeertura di una porta. Nel mio caso hanno valutato la presenza di un unica cucina. L'altra, seppur con gli attacchi a muro, era stata trasformata e arredata a locale pranzo. Quella dei due ingressi, due soggiorni, ecc è da valutare caso per caso. Nessuno vieta di progettare una villa con due accessi, con due soggiorni ma anche con due cucine. Qui da noi si usa molto il locale STUBE che è una taverna con l’angolo cottura. Secondo me bisogna valutare le piantine caso per caso e come questi locali sono collegati tra loro.
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