Dovendo procedere con una variazione di fusione di alcune uiu (deposito + negozio + abitazione) accorpandole ad una abitazione già esistente sono incerto sulla codifica corretta da inserire nel docfa. Ovvero richiamo in ordine le circolari in materia (9/2001 per il cambio d'uso e le successive 1/2006 e 4/2009 che regolamentano lo specifico caso delle causali). Visto che per prassi non mi piace procedere seguendo, come il tecnico di turno suggerisce, sulla base di precedenti pratiche predisposte con casisitca similare, volevo confrontarmi con chi ha affrontato tale situazione. Il mio quesito è questo: Quando devo considerare il cambio d'uso perchè debba essere correttamente inserito nella causale codificata come da circolare 4/2009. Nel caso specifico e secondo alcune sospensioni a pratiche precedenti con le quali mi sono confrontato con i tecnici di turno mi era stato riferito di utilizzare la causale, da loro ritenuta idonea, di sola fusione/frazionamento omettendo il cambio di destinazione d'uso in quanto questa destinazione persisteva da una precedente uiu già censita. Dopo queste affermazioni leggendo e rileggendo le circolari non riesco a capire allora la funzionalità di tali "codifiche" ulteriori proposte dall'allora Agenzia del Territorio in quando l'opportunità di usarle sarebbero veramente ristrette a limitatissimi casi. Io dal mio canto penso che tale causale possa accogliere tale variazione pur persistendo per almeno una uiu la medesima categoria che sarà riproposta come unità derivata. Ovvero ritengo che la locuzione segnalata nella circolare 4/2009 sia completa e oppurtuna da utilizzare anche in casi simili a quello menzionato. Cosa ne pensate colleghi?

Salve

Penso che ti stai facendo troppi problemi, se il docfa non ti permette le causali codificate usa la cinque fino ad esaurimento caratteri e poi continua nella relazione tecnica.

Saluti cordiali

Devi utilizzare la causale "FUSIONE CON CAMBIO DI DESTINAZIONE" Se leggi bene le Circolari relative alle causali non codificate si capisce chiaramente che le stesse, da inserire nell'apposita sezione di cui alle causali di presentazione "ALTRE" del Docfa, sono state predisposte allo scopo di poter effettuare il cambio di destinazione d'uso contestualmente alle altre variazioni planimetriche di una o più unità immobiliari. Questo perché il Docfa non consente di utilizzare, insieme alla causale codificata per cambio di destinazione d'uso, altre causali contestuali (spuntando la casella relativa al cambio di destinazione d'uso le altre caselle vengono inibite).

Non si tratta di fare troppi problemi ma la mia è una analisi a freddo dopo una serie di pratiche presentate in precedenza per conto di altri professionisti che per loro volontà (tempi stingenti per l'approvazione o varie) non si sono voluti soffermare a ragionare sulla fondatezza delle sospensioni del tecnico di turno per approfondire l'argomento. Visto che ora stò trattando un caso analogo ma dispongo di maggiore autonomia nella gestione della pratica volevo capire se le mie esperienze (si tratta di circa 6-7 pratiche similari già svolte e approvate) poteveno essere convergenti con le gestioni delle pratiche in altre ADE provinciali. In estrema sintesi quanto chiarito con i tecnici fino ad ora sembra che le direttive e l'interpretazione dell' ADE siano rivolte, come dicevo in precedenza, alla modifica complessiva della destinazione e non parziale come anche a me sembra ovvio eccepire dalle circolari a pena della sospensione della pratica presentata e la richiesta di cambio della codifica docfa..... Non è testardaggine ma desidero confrontarmi per sapere gli altri colleghi cosa ne pensano al riguardo o se hanno esperienze da riportare. Io sposo pienamente la tesi della fusione con cambio di destinazione....