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Autore fabbricati rurali

katiaraggi

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 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 17:32

entro il 30.06.2007 occorre accatastare i fabbricati che risultano rurali e hanno perso i requisiti o anche quelli che continuano ad esserlo????

c'è chi dice una cosa, chi ne dice un'altra..... non ci sto capendo niente!

Grazie

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Autore Risposta

vinsent

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ARIANO IRPINO

 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 18:07

si devo accatastare tutti i fabb.rurali non devo esistere piu fabb. ruralli ai terreni.

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anonimo_padovano

(GURU)

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14 Giugno 2005

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 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 18:26

Beh, allora anch'io mi sento autorizzato a dire la mia:

1. L’art. 9, comma 3, lettera a, (richiamato nella corrente legge finanziaria) parla di fabbricati destinati ad edilizia abitativa;

2. Il 30.06.2007 è la data ultima entro la quale devono essere dichiarati in catasto, senza incorrere nelle nuove sanzioni, i F.R. (dunque le abitazioni) che hanno perso i requisiti di ruralità solamente a causa della cancellazione del titolo di imprenditore agricolo dall’elenco del registro delle imprese (D.L. n. 262/2006, art. 2, comma 38).

3. Si denunciano altresì al NCEU i fabbricati caduti in successione (eredi che non sono addetti alla coltivazione ...);

4. I fabbricati che non rientrano in queste condizioni, che non hanno subito variazioni (amp., dem., ...) continuano ad essere F.R.;

5. Si può compravendere (da coltivatore a coltivatore) senza denunciare il fabbricato al NCEU;

6. Inoltre ricordo che l'uiu D/10 deve variarsi in D/7 o D/8 qualora non sia più strumentale al fondo.

(Ma adesso confesso: quello che ho scritto è il frutto di una vergognosa copiatura dell'opera altrui. Ma ho ricevuto l'assenso e la coscienza è salva)

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pippol71

Iscritto il:
25 Ottobre 2006

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 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 18:44

scusa anonimo_padovano ma è per capire meglio.
Quali sono i fabbricati rurali che non sono ad uso abitativo, che non hanno perso i requisiti di ruralità a causa della cancellazione del titolo di imprenditore, che non sono succeduti ad eredi non addetti alla coltivazione, che non hanno subito variazioni e che, strumentali alla conduzione del fondo non dovessero già essere censiti in categoria D/10?
Di primo acchito avrei risposto anche io che tutti i fabbricati, FR e non, debbano essere accatastati. Potresti farmi un esempio concreto? E per le unità collabenti, FR o edifici esistenti (o quasi) non inseriti in cartografia, cosa bisogna fare?
Grazie fin d'ora per il tempo che vorrai dedicarmi e buon lavoro

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vinsent

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29 Dicembre 2006

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ARIANO IRPINO

 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 18:51

be io continuo a ribbadire che tutti i fabbricati rurali debbano essere portati all'urbano in quanto anche per una vendita il notaio vuole la rendita del fabbricato con la relativa categoria,e non fa l'atto se mancano questi documenti.
cordialità.

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numero

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30 Gennaio 2004

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prato

 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 18:57

"vinsent" ha scritto:
be io continuo a ribbadire che tutti i fabbricati rurali debbano essere portati all'urbano in quanto anche per una vendita il notaio vuole la rendita del fabbricato con la relativa categoria,e non fa l'atto se mancano questi documenti.
cordialità.



sul fatto che i notai tendano ad assumere il ruolo di onnipotenti purtroppo non ci sono dubbi. Sta alla preparazione del professionista (cioè noi) controbattere con gli opportuni riferimenti normativi. E se proprio non riusciamo nell'intento basta cambiare notaio, visto data la loro vertiginosa crescita di numero anche loro finalmente hanno capito cosa significa concorrenza spietata.

Detto questo credo che anonimo padovano abbia ragione.

saluti

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anonimo_padovano

(GURU)

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14 Giugno 2005

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 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 21:22

Beh, sdrammatizziamo: il titolo dell’intervento è soltanto una sciagurata battuta.

Provo a buttare giù qualche considerazione:

1. Le leggi dell’impianto del catasto (NCT e NCEU) prescrissero che i fabbricati da considerarsi rurali e quelli da considerarsi urbani dovevano essere denunciati nei rispettivi catasti. Forse potevano affermare altrimenti?

2. Se un fabbricato non è stato a suo tempo denunciato in catasto terreni come F.R. (denunciato non significa inserito in mappa) non può definirsi F.R. bensì, in un certo senso, fabbricato da ritenersi rurale;

3. Oggi tutti i fabbricati da ritenersi rurali mai denunciati, devono dichiararsi al NCEU (la differenza dall’impianto è che prima si dovevano denunciare al NCT mentre adesso si dichiarano al NCEU senza entrare nel merito dei requisiti esentativi);

4. La normativa sui F.R. (parlo dunque dei fabbricati denunciati al NCT) ammonta a circa 10-12 chili per cui mi limito ad elencare, oltre a quella prima citata: Decreto 28/98, DPR 139/98, Provvedimento 9.2.07, circolare 4.06. Orbene io dico che nessuna di queste norme fa cenno all’accatastamento al NCEU di tutti i F.R. che sono stati elencati al NCT;

5. Può darsi che ci sia una norma del genere ma io non la conosco e quindi invito chi la dovesse sapere a pubblicizzarla nel forum; dal momento che in questo libero forum nessuno sfida nessuno e tutti abbiamo da imparare, sia chiaro che la mia non è una sfida ma una domanda;

6. Qualcuno ha chiesto dei fabbricati collabenti. Ma questo accatastamento è una scelta, non un obbligo. Un appello ai “Forumnisti”: chi dovesse conoscere la norma impositiva nel merito può pubblicizzarla?

7. Tante cose si fanno perché qualcuno ce lo ha chiesto ma siamo sicuri che siano conformi alla norma? Un Professionista non dovrebbe spiegare a chi chiede la sua prestazione cosa dice la norma? Poi, ovviamente, si può compiere la scelta più conveniente ma l’importante è sapere che tale scelta non discende da un imperativo;

8. Ho motivato il mio intervento riferendomi alla norma (rimane inteso che l’interpretazione è un’altra cosa e su questo si può discutere quanto si vuole) ed è per tale motivo che mi imbarazzano, mi mettono a disagio, le risposte perentorie suffragate dal niente ovvero dal sentito dire;

9. Io sono dell’avviso che quando si cita una norma bisognerebbe che l’affermazione contraria fosse giustificata da un’altra fonte o da una diversa interpretazione della medesima;

10. Se invece fossero risposte dubitative, beh, allora il discorso cambierebbe perché tutti abbiamo il diritto di dire la nostra;

11. Una divagazione consolatoria:
ho detto che bisognerebbe rispondere con norme alla mano (o con pareri dubitativi) e che le interpretazioni (delle norme) possono essere diverse.
Ma come, dei tecnici che interpretano diversamente la stessa norma?
Beh, coraggio, di questo non bisogna scandalizzarsi.
Basti pensare alla colossale topica che prese Einstein (si, proprio lui) che rifiutò con la sua famosa frase “Dio non gioca a dadi” la fisica quantistica (fondata sulle probabilità).
Dunque, se si è sbagliato Einstein non possiamo sbagliare anche noi miserelli catastali? Non vi pare?

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paperinik

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16 Maggio 2007

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 0 -  0 - Inviato: 16 Maggio 2007 alle ore 21:30

D'accordo sul fatto che praticamente al CT non debbano + esistere fabbricati rurali, ma (almeno nella mia provincia) capita spesso di avere fabbricati censiti al Catasto Fabbricati come A/3 A/4 ecc. e di trovare gli stessi anche al CT ancora come fabbricati rurali,

Quasi sempre questi casi sono di fabbricati censiti o ristrutturati prima del 1969 (anno di entrata in vigore dell'obbligo di redigere il Tipo Mappale).

Spesso i fabbricati al Catasto Terreni sono intestati ai vecchi proprietari, mentre al Catasto Fabbricati sono intestati ai proprietari attuali, perche i notai magari hanno citato in atto solo l'identificazione al Catasto Fabbricati.

Visto che prima del 69 era compito del Catasto di redigere i tipi mappali, perche ora i singoli utenti devono spendere soldi incaricando noi geometri a fare una pratica che era un loro compito.

saluti.

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anonimo_padovano

(GURU)

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14 Giugno 2005

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2007 alle ore 00:46

Continuo con le precisazioni normative (anche se non servono a molto ..)

Le denunce di variazione devono essere presentate dai possessori ai sensi degli articoli 114 del Regolamento di conservazione 8 dicembre 1938, n. 2153 e 57 del T.U. 29 gennaio 1958, n. 645. Tali denunce riguardano i cambiamenti verificatisi nello stato e nei redditi dei terreni previsti dagli articoli 54 e 55 del citato Testo Unico.

Tra le variazioni dei redditi in diminuzione il paragrafo 169 dell’Istruzione XIV annovera, alla lettera c), i terreni che vengono occupati da fabbricati rurali.

Il paragrafo 184 della sopracitata istruzione prescrive che le denunce dei cambiamenti dello stato dei redditi dei terreni devono essere stese sopra il modello 26.

Il paragrafo 231 della precitata Istruzione precisa che tutte le variazioni devono essere notificate agli intestati.

Penso così di avere risposto con la normativa alla osservazione di paperinik (Visto che prima del 69 era compito del Catasto di redigere i tipi mappali, perche ora i singoli utenti devono spendere soldi incaricando noi geometri a fare una pratica che era un loro compito).

Il Catasto, dunque, si limitava a rilevare i fabbricati la cui esistenza doveva essere denunciata con mod. 26.
Per cui chi ha la ricevuta del mod. 26 si rivolge in catasto e chiede l’inserimento in mappa senza passare per il geometra e senza spendere soldi.
Ovviamente (mi adeguo al tono dell’intervento a cui ho accennato) il geometra che conosce la norma chiede sempre al cliente se è ancora in possesso della ricevuta e quindi, in caso affermativo, lo indirizza in Catasto senza fargli spendere un centesimo.
Invece (mi adeguo sempre al tono) il geometra che non conosce la norma .... mah

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geoalfa

(GURU)

Iscritto il:
02 Dicembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2007 alle ore 07:49

una cosa è certa: è ammirevole il modo garbato di come anonimo_padovano tira le orecchie ai birichini geometri disattenti, arruffoni e capoccioni, i quali spesso non si adattano alle norme chiaramente in vigore, mica perché le interpretano male, ma perché proprio non le conoscono, non le vogliono conoscere, non le vogliono cercare........forse non hanno tempo.......
ripeto ancora una volta: in questo stesso sito ci sono quasi tutte le norme, basta cercarle.

mi è piaciuto tutto l'intervento e in particolare mi ha colpito il passo
""" 7. Tante cose si fanno perché qualcuno ce lo ha chiesto ma siamo sicuri che siano conformi alla norma?
Un Professionista non dovrebbe spiegare a chi chiede la sua prestazione cosa dice la norma?
Poi, ovviamente, si può compiere la scelta più conveniente ma l’importante è sapere che tale scelta non discende da un imperativo; """""

sul quale sono perfettamente d'accordo.

cordialità

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paperinik

Iscritto il:
16 Maggio 2007

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2007 alle ore 09:17

Mi cospargo il capo di cenere e chiedo venia

Ho scaricato e stampato l'istruzione citata da anonimo_padovano, purtroppo non l'avevo mai letta

Il titolare dello studio dove lavoravo mi ha sempre detto che l'inserimento in mappa dei fabbricati (anche delle nuove costruzioni) e il passaggio all'urbano dei fabbricati rurali prima del fatidico 1969 era compito del catasto e così ho sempre pensato che fosse.

Capita però che alcuni comuni della mia zona hanno scritto agli intestatari dei fabbricati rurali indicando loro l'obbligo di passare all'urbano detto FR, peccato che magari quella casa sia già stata venduta un paio di volte e nessun notaio si è mai accorto di non aver citato l'identificazione al catasto terreni di detto fabbricato.

saluti.

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acalussi

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2007 alle ore 09:55

:roll: Sempre riguardo questo argomento, un altro quesito per voi molto attenti ed esperti. Nel caso in cui accatasto dei fabbricati rurali (tettoie, rimesse macchine, abitazione) al c.f. abitati da coltivatore diretto (parente di primo grado del proprietario non coltivatore diretto), con circa 5 ha di terreno (1 vigneto+4 semin.), vengono persi i requisiti rurali? Se no conviene mettere in categoria d/10 o c/6-c/2 gli annessi?. Grazie.

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stephan

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15 Marzo 2005

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2007 alle ore 10:25

"pippol71" ha scritto:
...E per le unità collabenti, FR o edifici esistenti (o quasi) non inseriti in cartografia, cosa bisogna fare?...



Possono essere considerate unità collabenti quegli FR o edifici esistenti ma del tutto fatiscenti ancora inseriti nella cartografia?
In questo caso come ci si comporta? Và accatastato oppure no?
Ho casi di committenti che sono proprietari di fabbricati in queste condizioni che attualmente non intendono ricostruire o ristrutturare, ma non vogliono perderne i diritti, cosa nè dite?

Molto interessanti e puntuali gli interventi di anonimo_padovano.

Grazie

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doge

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15 Maggio 2007

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2007 alle ore 11:07

Quoto in pieno quanto esposto da "Anonimo Padovano".
Secondo me tanta confusione nasce dall'applicazione della normativa perchè spesso noi geometri confondiamo l'aspetto fiscale con quello prettamente tecnico dell'inventariamento. La normativa prevede solo l'obbligo di iscrivere al catasto i fabbricati abitativi asserviti a terreni il cui proprietario abbia perso i requisiti di imprenditore agricolo - iscritto al registro delle imprese. Ovvero caratteri soggettivi (proprietario) e non oggettivi (fabbricato).
Cordialità

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stephan

Iscritto il:
15 Marzo 2005

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318

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2007 alle ore 12:07

"doge" ha scritto:
Quoto in pieno quanto esposto da "Anonimo Padovano".
Secondo me tanta confusione nasce dall'applicazione della normativa perchè spesso noi geometri confondiamo l'aspetto fiscale con quello prettamente tecnico dell'inventariamento. La normativa prevede solo l'obbligo di iscrivere al catasto i fabbricati abitativi asserviti a terreni il cui proprietario abbia perso i requisiti di imprenditore agricolo - iscritto al registro delle imprese. Ovvero caratteri soggettivi (proprietario) e non oggettivi (fabbricato).
Cordialità



Quindi un FR (es. stalla e fienile) che possiede a tutt'oggi tali caratteristiche, di proprietà di un privato (non agricoltore), e che viene utilizzato ovviamente non ai fini abitativi, può essere lasciato ai terreni?

L'argomento merita di essere sviscerato per bene x' a questo punto leggendo la normativa e questi post mi pare sorga un pò di confusione;
il Provvedimento del 09 febbraio 2007 emanato dall'AdT mi pareva comprendesse tutti i fabb. che hanno perso i requisiti (quindi con rif. ai caratteri oggettivi del fabbricato) - vedi art. 2 comma 1 e 2.

Ciao

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