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Argomento: Fabb. Ex-Rurale crollato
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vordcienpion
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02 Giugno 2008
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salve, continuo il post cosi creiamo una casistica piu' completa. Fabbricato rurale distrutto di circa 20 mq, graffato al terreno. In visura al catasto terreni risulta tutto FABB RUR di 943 mq SN. Voglio passare il FABB RUR all'urbano, senza accorpargli la corte. Posso farlo con una conferma di mappa, in quanto è riportato correttamente sulla stessa? Ai fini ici, è piu consono con mod. 26 classarlo come fabb diruto? Ma facendo cosi' non è che vado a perdere la volumetria che potenzialmente avrei? O è forse meglio trattarla come unità collabente? Sauti e grazie.
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vordcienpion
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02 Giugno 2008
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Allora ho risolto. Passo il fabbricato rurale, con la corte graffata (che alla fine è la sua pertinenza) tutto all'urbano , e lo classo come F/2 ossia unità collabenti. In questo modo avrei la possibilità in futuro di poterlo ristrutturare, o dove previsto ampliare. Per quanto riguarda l?ICI il problema non si pone, in quanto inagibile. Salutoni :P
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docfa02
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24 Febbraio 2008
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Voi fate come cavolo vi pare ma ho sentito altri geometri della mia zona e mi hanno detto di fare il tipo mappale e poi il docfa... quindi sopprattutto le prime risposte non mi sono state d'aiuto... mi sa che in questo forum non ci ritornerò +... addio a tutti
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giogio
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17 Luglio 2005
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"docfa02" ha scritto: Voi fate come cavolo vi pare ma ho sentito altri geometri della mia zona e mi hanno detto di fare il tipo mappale e poi il docfa... quindi sopprattutto le prime risposte non mi sono state d'aiuto... mi sa che in questo forum non ci ritornerò +... addio a tutti ogni ADT è un principato a parte, ogni tecnico dell'Adt è il giudice che ti "condanna" in quel momento. se cambi ADT o hai assegnato un altro tecnico magari è diverso. per il 99% credo che tutte le ADT svolgano lo stesso lavoro e giudizio, sono i casi particolari dell1% che un tecnico lo vede diversamente di un altro. per la frase "non ci tornero' +.. addio. devo riconoscere che mi sto strappando le vesti ed i capelli, e dunque vado in giro nudo e calvo.. blea!!! questo è un forum di tecnici che si scambiano opinioni, non è il verbo assoluto (ma si sta attrezzando) e le persone che hanno redatto le faq sono molto competenti, e considera che hai una consulenza gratis e non è poco.
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marcusweit
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29 Maggio 2004
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A parte gli scenari teatrali, questo post mi è stato di aiuto.. Ora per continuarlo nuovamente, ho questa domanda o almeno prova di delucidazione insieme. Nel comune che sto per operare si riporta questa frase. L'imposta è ridotta del 50% per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e del tutto non utilizzati. Un immobile è considerato inagibile o inabitabile quando sussistono gravi lesioni strutturali tali da pregiudicarne la stabilità e costituire pericolo a cose o persone Ora come ora questo l'ho ricavato dal sito sul calcolo dell'ici, ma non mi sono ancora informato direttamente in quanto la richiesta di informazione mi è stata fatta alle 19, orario ormai tardivo per telefonare agli uffici pubblici. La mia domanda è: Poichè io vado a passare un fabbricato rurale diviso in sub. con mappale e docfa seguente in unità collabenti, e poichè quindi questo immobile è stato privo sempre di rendita, quale è il 50 % che devo pagare? da cosa lo calcolo? Ok, voi direte, ma semplice, dal valore dell'area edificabile. Giusto ma il valore dell'area edificabile giustamente viene calcolato dalla sua possibile edificabilità, e allora sei io sono in vincolo cimeteriale, dove c'è il divieto assoluto di edificabilità? quale è il suo valore?? il valore di un terreno agricolo?? beh, sono tutte le informazioni che ho.. ora se riuscite a farmi avere spunti per capire meglio come fare a calcolare l'ici di un immobile collabente vi sono molto grato. Per ora a mio giudizio mi pare il 50 % del valore del terreno agricolo, però mi potrei sbagliare ( o almeno ne sarei più contento non pagando l'ICI) anzi ultima cosa... se io richiedo al comune l'inagibilità è sempre vero che non si paga l'ici?
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geoalfa
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02 Dicembre 2005
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"marcusweit" ha scritto: ......................se io richiedo al comune l'inagibilità è sempre vero che non si paga l'ici? Marco ..... ti sei addentrato in una palude......... e non è che qui puoi trovare una risposta certa e definitiva! in linea di massima sì, però tieni conto che in questa materia solo i rispettivi consigli comunali hanno potere di decidere! quindi porta a compimento l'intento che ti sei preposto: assumi le informazione alla fonte e non chiedere pareri, che, in questo caso, posso essere fuorvianti! cordialità
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marcusweit
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29 Maggio 2004
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Credo proprio che hai ragione te, tuttavia era anche un modo per informare la comunità.. appena ho altre informazioni vi faccio presente di queste.
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ale81
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28 Aprile 2006
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Bulåggna (Bologna)
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Una variazione per passaggio da categoria A, C, D a F/2 è comunque soggetta al pagamento dei tributi catastali? Grazie
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robertopi
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per il declassamento si pagano sempre i diritti. saluti
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Nappo
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26 Aprile 2009
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Dato il tema è probabilmente il post giusto; meglio evitare "dispersioni". Attualmente, sull'estratto di mappa, un vecchio fabbricato rurale di due piani (PT e P1) risalente ai primi del 900 (1920, 1930 boh) viene raffigurato contenuto entro un mappale di 600 mq censito al catasto terreni. Ovviamente è senza rendita. Il suo stato di fatto è quello di rudere: tetto quasi tutto caduto, crolli di strutture verticali/orizzontali, muri esterni di matriale eterogeneo (sassi, mattoni di risulta, ...) senza intonaco, impianti/allacciamenti/fognature assenti, roveti dappertutto, etc. Un recupero abitativo prevederabbe senz'altro una demolizione totale anche perchè una ristrutturazione del preesistente non sarebbe pensabile (il comune è oltretutto in zona sismica di 2 fascia). Sulla carta, l'immobile ha una superficie coperta "nominale" di circa 350 mq che viene rappresentata in mappa da un contorno chiuso (in linea continua) avente campo interno colorato in grigio. La restante superficie del mappale (250 mq) è una corte pertinenziale "graffata" al fabbricato stesso (credo si dica così ... c'è un segno simile ad una "S" sul contorno del fabbricato). Le domande: 1) Il fatto che oggi questo fabbricato rurale appaia già raffigurato sull'estratto di mappa (1:2000) significa automaticamente che è già "accatastato" oppure, per dimostrare il suo avvenuto accatastamento fatto all'epoca con tutti i crismi, è indispensabile, ai sensi di legge, che agli atti dall AdT debba risultare anche una planimetria catastale degli interni (1:200) ? (... planimetria che temo purtroppo non esista data l'epoca) Qualora questa planimetria catastale si rendesse necessaria per provare un regolare accatastamento ed evitare problemi, in quanto è già stato segnalato fra gli ex-rurali: 2) se con un DOCTE lo si declassasse a "fabbricato diruto" (qualità 280) come verrebbe rappresantato dopo sull'estratto di mappa ? Sarebbe completamente "cancellato" o rimarrebbe qualche traccia del contorno dei muri perimetrali ? (es. linea tratteggiata e campo interno bianco) 3) se invece con un DOCFA lo si accatastasse come "fabbricato collabente" (F/2) come verrebbe raffigurato dopo sull'estratto di mappa ? Rimarrebbe esattamente la rappresentazione attuale o cambierebbe qualcosa nella grafica ? Scusate se le domande sono banali. Spero davvero in una risposta ai miei interrogativi e già Vi ringrazio. Saluti. Nappo
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robertopi
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[quote="Nappo"]Dato il tema è probabilmente il post giusto; meglio evitare "dispersioni". Le domande: 1) Il fatto che oggi questo fabbricato rurale appaia già raffigurato sull'estratto di mappa (1:2000) significa automaticamente che è già "accatastato" oppure, per dimostrare il suo avvenuto accatastamento fatto all'epoca con tutti i crismi, è indispensabile, ai sensi di legge, che agli atti dall AdT debba risultare anche una planimetria catastale degli interni (1:200) ? (... planimetria che temo purtroppo non esista data l'epoca) Qualora questa planimetria catastale si rendesse necessaria per provare un regolare accatastamento ed evitare problemi, in quanto è già stato segnalato fra gli ex-rurali: 2) se con un DOCTE lo si declassasse a "fabbricato diruto" (qualità 280) come verrebbe rappresantato dopo sull'estratto di mappa ? Sarebbe completamente "cancellato" o rimarrebbe qualche traccia del contorno dei muri perimetrali ? (es. linea tratteggiata e campo interno bianco) 3) se invece con un DOCFA lo si accatastasse come "fabbricato collabente" (F/2) come verrebbe raffigurato dopo sull'estratto di mappa ? Rimarrebbe esattamente la rappresentazione attuale o cambierebbe qualcosa nella grafica ? 1) essendo un FR non è accatastato all'urbano, 2) generlmente con tratteggio 3) per fare il docfa in f2 bisogna fare un tm per conferma mappa, se naturlmente è conforme, poi il docfa, la mappa rimane uguale. se lo stato dei luoghi è difforme dalla mappa allora devi fare un tm per ampliamento
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emanuel_m
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Casale Monferrato (AL)
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Nappo
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Sempre gentilissimo robertopi. Grazie. Per i punti 2) e 3) tutto ok. Per il punto 1) non ho capito tutto bene. E'pacifico che l'immobile, essendo un fabbricato rurale, non è accatastato nel catasto fabbricati (NCEU o CF che dir si voglia) ma in quello terreni (CT). Il problema è che questo risale ai primi del 900 (sicuramente prima del 1907 da notizie che ho avuto proprio oggi) pertanto agli atti comunali è probabilissimo che non esista nessuna Concessione Edilizia; d'altronde penso che, all'epoca, non era prassi presentare pratiche del genere al Comune e che non ci fossero altre regolamentazioni di sorta per poter edificare in zone rurali. Spulciando quà e là nel forum mi pare di capire che questo FR, data la sua età, abbia già una sua "legittimazione" perlomeno se rimaniamo nell'ambito del rapporto "proprietari-comune" ... come potrebbe oggi il comune pretendere l'esibizione di un atto concessorio se all'epoca non esisteva ?. Il mio dubbio è esclusivamente nell'ambito del rapporto "proprietari-AdT" poiché oggi, sull estratto di mappa, vedo il FR rappresentato fedelmente nei contorni perimetrali (con tanto di numero di mappale) ... mi chiedo il perchè; infatti, ammesso che ai primi del 900 non era obbilgatorio richiedere una concessione edilizia, ritengo improbabile (ma non impossibile) che i proprietari abbiano provveduto anche ad accatastarlo; farò le dovute improbe verifiche fra carte ingiallite ed impolverate ... magari verrà fuori che la sua presenza nel CT deriva dal fatto che era già censito nel cessato Catasto Pontificio (1875); ma una domanda residua cmq mi rimane sempre. Era obbligatorio o no in quegli anni redarre anche una planimetria catastale ? ... in altre parole (facendo una sorta di parallelo con quanto ho detto prima per il comune) ... potrebbe oggi l'AdT pretendere l'esibizione di questa vecchissima planimetria per comprovare la regolarità di questo passato censimento nel CT ? Sono andato un pò lungo ma spero di aver spiegato meglio. Cordialmente. Nappo.
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robertopi
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16 Dicembre 2004
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NAPOLI
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salve chiariamo qualche punto: Il fatto che la costruzione risalga ad inizio 900, una volta eventaulemente certificato ciò con perizia giurata (per eventuali autoirzzazioni ecc) è una garanzaia di liceità. Infatti, "Fino al 1935, salve eventuali diverse prescrizioni contenute in piani regolatori o regolamenti edilizi comunali, per poter costruire non era necessaria l'autorizzazione comunale. Con il d.l. 25 marzo 1935, n. 640, fu introdotto l'obbligo di chiedere tale autorizzazione a tutti coloro che intendevano "fare nuove costruzioni, ovvero modificare od ampliare quelle esistenti. Tale disposizione fu raccolta, con maggiori dettagli, dall'art. 31 della legge urbanistica generale del 1942, che impose l'obbligo della licenza edilizia comunale "a chiunque intenda compiere nuove costruzioni edilizie o ampliare o modificare la struttura o l'aspetto nei centri abitati e, dove esista piano regolatore comunale, anche dentro le zone di espansione". Pertanto, in linea di massima, fino al 1967, non è stata necessaria la licenza edilizia per costruire fuori dei centri abitati cioè, come ha detto la giurisprudenza «fuori dai principali nuclei urbani e di quelle zone che, distinte e separate dai medesimi, costituiscono comunque un raggruppamento edilizio, anche senza raggiungere la consistenza di una frazione o borgata» (T.A.R. Campania, Salerno, 26 maggio 1993, n. 338). La "legge-ponte" del 1967, oltre ad estendere l'obbligo della licenza edilizia all'intero territorio comunale, ha previsto espressamente la necessità della licenza anche per interventi di demolizione delle costruzioni esistenti e per le opere di urbanizzazione del terreno". Per quanto riguarda il catasto, relativamente ai fabbricati rurali, l'accatatsamento di questi avveniva tramite modello 26, ma generlmente lo si faceva quando erano divisi in subalterni, ed in ogni caso non avendo rendita non c'era nemmeno l'obbligo di fare la planimetria in scala. Il fatto che ti ritrovi perfettamente la forma del fabbricato dipende dai rilievi che hanno fatto i tecnici catatsli quando realizzarono le mappe, quindi va da se che per dimostrare che il fabbricato è di inizio secolo basterebbe la mappa d'impianto ed infatti è probabile che esistesse già dal 1875. Alla tua domanda posso riospondere che non era obbligatorio e all' adt poco importa che questo esistesse già 200 anni fa o l'hai costruito ieri, non ti chiede la planimetria ma ti impone, qualora siano inesistenti i requisiti di ruralità, ovvero se non sei un c.d. e il fabbricato non è strumentale all'attività agricola, di accatatstarlo all'urbano ed attribuirgli una rendita e quindi renderlo soggetto a tassazione. Da qui nasce un'altra questione, infatti se il fabbricato non è abitabile e fatiscente, lo puoi denunciare in categ. F/2 (unità collabente). I passaggi che il geometra dovrà fare sono: -tipo mappale per conferma mappa (ovvero senza misure si dichiara che la mappa è conforme ai luoghi) - docfa con categoria F/2, non si redige nessuna planimetria ma si fa l'elaborato planimetrico dichirando in relazione la fatiscenza ed eventualmente producendo foto. spero di essere stato chiaro saluti
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Nappo
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Che posso dire ... Ti meriti un grande applauso ! Non solo sei stato più che chiaro ma Ti ringrazio davvero per le utili info aggiuntive in merito alle evoluzioni legislative riguardanti le concessioni edilizie. Grazie ancora per il tempo che hai dedicato a rispondermi (qui ed altrove). Have a good day. Cordialmente. Nappo
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