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Autore ERRATA INDICAZIONE FINE LAVORI NEL DOCFA

robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 31 Ottobre 2018 alle ore 10:51

Spesso mi è capitato di leggere richieste su come risolvere il problema derivante dalla errata indicazione della data fine lavori nel docfa. C'è un chiarimento della direzione Centrale che in sostanza afferma di dover produrre un'istanza in bollo, con dichiarazione sostitutiva artt. 47 e 76 DPR 445/2000, nella quale si evidenzi la data corretta, cito:......" Tale dichiarazione dovrà essere sottoscritta dal Direttore dei lavori, oppure, in sua assenza o impossibilità a firmare, direttamente dal dichiarante, titolare di diritti sull’immobile e dal tecnico redattore dell’atto di aggiornamento catastale, in cui è stata apposta l’errata indicazione. Detta dichiarazione, ove ne ricorrano i presupposti, potrà eventualmente consentire l’annullamento in autotutela della sanzione, con la cancellazione del relativo campione certo"....

it.tinypic.com/r/k3q3aq/9

saluti

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Autore Risposta

EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 03 Novembre 2018 alle ore 17:04

In caso di errori Docfa, prima dell'arrivo della sanzione ci si può avvalere del ravvedimento operoso il quale però tiene conto come per buona la data dichiarata in Docfa.

Tale ravvedimento si effettua con versamento all'ufficio provinciale con bollettino di C.C. o con altri metodi previsti dalla norma.

E' consigliabile presentare al medesimo ufficio copia dell'attestazione di versamento (anche con e-mail, Pec, ecc.)

E' pur vero che un versamento per ravvedimento quasi sempre costa molto di più di un'istanza in bollo ma in qualche caso detta istanza costa più del ravvedimento, anche in termini di immagine del tecnico che ha sbagliato a compilare il Docfa.

Infatti preparare un'istanza in bollo, farla firmare ai possessori, andare a comprare la marca da bollo, presentare l'istanza al Catasto e/o spedirla, ecc. a volte richiede più di un giorno di lavoro, oltre alle spese per bollo, raccomandate, viaggi, ecc.

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 05 Novembre 2018 alle ore 09:49

Ciao Ealfin (anche per te, come per samsung, mi paicerebbe chiamarti per nome) perdonami ma non capisco il senso del tuo intervento.

Ho postato una notizia ufficiale dell'ADE, tesa a risolvere anche in maniera economica, evitando quindi sanzioni, quello che poteva essere anche un banale errore di battitura( senza contare che i motivi di indicazione di una data sbagliata possono essere molteplici).

Nel tuo intervento, in pratica consigli di fare un ravvedimento operoso (più cosotoso), solo perche l'istanza potrebbe ledere l'immagine del professionista e perche "faticoso" andare a comprare una marca da bollo?

Onestamente lo trovo non solo assurdo, ma anche poco professionale. Infatti, non vedo nulla di male, qualora fosse colpa del professionista, fare ammenda e risolvere nel modo più semplice ed economico, sia per il tecnico, sia per il committente. Meglio ancora se l'errore fosse imputabile al cliente, il quale sarebbe ben lieto di risparmiare qualche centinaio di euro.

Ciò detto, senza vena polemica, ma solo per indicare come risolvere la questione in argomento, nel modo più semplice ed economico, ti segnalo che, come sperimentato personalemente in diverse circostanze ed in diversi uffici, l'istanza di rettifica puoi inviarla via mail, pagando l'imposta di bollo tramite bonifico sul conto dell'ufficio, la questione della firma con il cliente la risolvi analogamente tramite mail.

saluti



ps. nell'immagine allegata in precedenza manca la seconda pagina

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SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 05 Novembre 2018 alle ore 10:55

Salve

Concordo con Roberto, forse EALFIN ha male interpretato la tua notizia in Anteprima.

Saluti cordiali

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EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 06 Novembre 2018 alle ore 21:49

Effettivamente ha ragione SIMBA4. Non ho letto attentamente la notizia in Anteprima. Chiedo scusa per la risposta poco in linea con il post.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2018 alle ore 07:57

Buongiorno a tutti e grazie a Roberto per la preziosa informazione tuttavia vi chiedo di chiarirmi un aspetto: perché questi signori continuano ad aggiungere confusione a confusione? Mi riferisco al concetto catastale virgolettato ed in corsivo nel testo della nota che si continua a voler legare ad un adempimento amministrativo. Non vi pare che questo unico legame fra la normativa catastale e una prassi sia solo un facile sistema per irrogare sanzioni? Mi dispiace non poter essere più chiaro su quanto sto sostenendo ma l'ora mattutina impone di accelerare, ma sono certo che avete capito dove voglio andare a parare. Buon lavoro.

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SIMBA4

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Veneto - Adria città Etrusca

 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2018 alle ore 08:27

"rubino" ha scritto:
Buongiorno a tutti e grazie a Roberto per la preziosa informazione tuttavia vi chiedo di chiarirmi un aspetto: perché questi signori continuano ad aggiungere confusione a confusione? Mi riferisco al concetto catastale virgolettato ed in corsivo nel testo della nota che si continua a voler legare ad un adempimento amministrativo. Non vi pare che questo unico legame fra la normativa catastale e una prassi sia solo un facile sistema per irrogare sanzioni? Mi dispiace non poter essere più chiaro su quanto sto sostenendo ma l'ora mattutina impone di accelerare, ma sono certo che avete capito dove voglio andare a parare. Buon lavoro.





Buongiorno Rubino, a me pare evidente che se si deve far correggere la data di fine lavori sul docfa con a disposizione una pratica urbanistica che la accerti sia una prova incontestabile.

Tu mi dirai ma cosa c'entra l'urbanistica con il catasto? vero c'entra poco niente, ma nulla vieta comunque, in caso di sanzione già ricevuta su un docfa, di poter fare istanza di autotutela con prove che nulla hanno a che fare con l'urbanistica.

buona giornata

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2018 alle ore 09:26

Ti dirò? Lo dico! Perdonatemi se non mi dilungo a chiarire quanto sostengo (scrivo "a sprazzi" come la pioggia che stamattina ha deciso di rompere i c.) e ricorro per brevità ad esempi: sappiamo che l'accesso all'u.i.u. equivale ai medesimi compiti del funzionario erariale, quindi mi pare corretto che, dovendo entrambe riferirci alla normativa catastale DI SCOPO FISCALE debba procedere all'aggiornamento catastale in funzione della capacità di produrre una rendita CHE ACCERTO IN QUEL MOMENTO E NON di un adempimento aministrativo spesso di di competenza di altri tecnici.

Datemi torto.

Torno subito (ma spero di no)

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2018 alle ore 16:12

"rubino" ha scritto:
Ti dirò? Lo dico! Perdonatemi se non mi dilungo a chiarire quanto sostengo (scrivo "a sprazzi" come la pioggia che stamattina ha deciso di rompere i c.) e ricorro per brevità ad esempi: sappiamo che l'accesso all'u.i.u. equivale ai medesimi compiti del funzionario erariale, quindi mi pare corretto che, dovendo entrambe riferirci alla normativa catastale DI SCOPO FISCALE debba procedere all'aggiornamento catastale in funzione della capacità di produrre una rendita CHE ACCERTO IN QUEL MOMENTO E NON di un adempimento aministrativo spesso di di competenza di altri tecnici.

Datemi torto.

Torno subito (ma spero di no)



Rubino, io non ti capisco.

Il bene deve essere aggiornato catastalmente, qualora ne sussista l'obbligo, entro trenta giorni dal termine dei lavori relativi alle modifiche effettuate sulla determinata UIU.

La data di fine dei lavori la dichiaro sul docfa.

Mi accorgo che ho fatto un errore sul docfa ripoortando una data sbagliata causando l'irrogazione della sanzione.

Come si fa a dimostrare l'errore al catasto ?

Gli vogliamo dare una guistificazione ? Una prova che è stata riportata inavvertimente una data non congrua di fine dei lavori ?

Mi pare il minimo. Altrimenti tutti quelli sotto sanzione son buoni a farsi levare l'obolo anche se l'errore è invece frutto dell'ignoranza del tecnico che non sapendolo non ha tenuto conto del termine dei trenta giorni e quindi non avverte l'utente dell'imminente sanzione che arriverà e non gli fa applicare il ravvedimento operoso.

Eseguendo la procedura descritta dall'Agenzia, si può correggere l'errore con la dichiarazione congiunta del direttore dei lavori e del redattore del docfa. In quel caso l'ufficio può annullare la sanzione perchè l'errore di data è ben evidenziato e provato.

Saluti

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2018 alle ore 18:44

Non partire in quarta (anche perchè si spegne il motore) ... quello che scrivi è un fatto certo ed è legato alla correzione di un errore e non c'è dubbio che deve andare come dici tu, ma io sto dicendo un'altra cosa approfittando dell'argomento: la data dei lavori che dichiariamo sul docfa NON deve essere legata alla comunicazione di fine lavori ma al momento in cui l'uiu è in condizione di produrre una rendita tassabile. Mi spiego con un esempio (non si fa ma ci sbrighiamo prima): tre fabbricati nuovi con 18 abitazioni e 18 garages sono ultimati ma mancano di allacciamenti alle reti per colpa delle aziende che gestiscono il servizio elettrico, del gas ecc.. Sono ultimati, il DL ha comunicato la fine dei lavori ma non possono produrre una rendita perchè non ci si può abitare. Sappiamo che la rendita entra in atti immediatamente e che il cespite è tassato immediatamente ma io mi chiedo: è giusto? La normativa catastale diceva ben altro e NON è stata abrogata tant'è che loro stessi la citano nella nota.

2 Saluti.

P.S.: non succede niente se discutiamo di un "ampliamento" della notizia di Roberto.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2018 alle ore 21:40

Sta al tecnico redattore del docfa capire quando è il momento di accatastare. La fine dei lavori catastale non è detto coincida con quella urbanistica. La prima è la data dalla quale l UIU comincia POTENZIALMENTE a produrre reddito. Per cui se il propretario decide di aspettare ad allacciare le utenze questo immobile deve comunque essere accatastato. La data del termine catastale può essere anteriore o coincidente con la data di fine lavori urbanistica, mai posteriore. Il difficile è avere la certezza del fatto che In quali circostanze si possa ritenere che un bene è potenzialmente in grado di produrre reddito. Di sicuro però é palese che se il termine dei lavori catastale coincide con la fine dei lavori urbanistica non si sbaglia mai. Nel caso che la pratica edilizia sia una CILA dove non è richesta obbligatoriamente la dichiarazione di fine lavori è possibile andare in palla.

Il nostro mestiere é difficile.

Per questo chi mi dice che il lavoro del tecnico catastale é una sciocchezza che tutti possono affrontare senza un minimo di preparazione a me fanno girare i cosiddetti.



Saluti

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Francesco2015

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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2018 alle ore 21:55

Scusate, se no poi con questo genere di thread si rischia di andare in tilt...

"Costruzione di un fabbricato ex novo": progetto, pareri vari, permesso di costruire, inizio lavori, fase delle lavorazioni, collaudo statico, ultimazione interventi comprese finiture, allacci vari, ULTIMAZIONE LAVORI.

Se entro 15 giorni dall'ultimazione lavori occorre fare la SCIA di AGIBILITA' (quindi il fabbricato deve avere tutte le carte in regola per essere abitato e quindi utilizzato) come si fa a dire che si fa l'ultimazione lavori ma poi gli allacci avvengono dopo 5 mesi io devo accatastare dopo 5 mesi???

Sembrano discorsi che si avvitano su se stessi.

Dall'ultimazione lavori scattano i 30 giorni. Stop. Almeno questa certezza lasciamocela in pace.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2018 alle ore 07:01

"Francesco2015" ha scritto:
Scusate, se no poi con questo genere di thread si rischia di andare in tilt...

"Costruzione di un fabbricato ex novo": progetto, pareri vari, permesso di costruire, inizio lavori, fase delle lavorazioni, collaudo statico, ultimazione interventi comprese finiture, allacci vari, ULTIMAZIONE LAVORI.

Se entro 15 giorni dall'ultimazione lavori occorre fare la SCIA di AGIBILITA' (quindi il fabbricato deve avere tutte le carte in regola per essere abitato e quindi utilizzato) come si fa a dire che si fa l'ultimazione lavori ma poi gli allacci avvengono dopo 5 mesi io devo accatastare dopo 5 mesi???

Sembrano discorsi che si avvitano su se stessi.

Dall'ultimazione lavori scattano i 30 giorni. Stop. Almeno questa certezza lasciamocela in pace.



Tony deve inserire un test sulla capacità di comprensione di un testo scritto: cosa ho scritto io? Cos'ha scritto totonno? Di cosa stiamo discutendo? È il caso di ragionare con la propria testa senza pendere dalle procedure troppo semplicistiche dell'AdE? Ti auguri dubbi filettati per avvitarti spesso.

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Francesco2015

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 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2018 alle ore 09:42

Questo non può esistere:

Mi spiego con un esempio (non si fa ma ci sbrighiamo prima): tre fabbricati nuovi con 18 abitazioni e 18 garages sono ultimati ma mancano di allacciamenti alle reti per colpa delle aziende che gestiscono il servizio elettrico, del gas ecc.. Sono ultimati, il DL ha comunicato la fine dei lavori ma non possono produrre una rendita perchè non ci si può abitare.

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 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2018 alle ore 10:11

"Francesco2015" ha scritto:
Questo non può esistere:

Mi spiego con un esempio (non si fa ma ci sbrighiamo prima): tre fabbricati nuovi con 18 abitazioni e 18 garages sono ultimati ma mancano di allacciamenti alle reti per colpa delle aziende che gestiscono il servizio elettrico, del gas ecc.. Sono ultimati, il DL ha comunicato la fine dei lavori ma non possono produrre una rendita perchè non ci si può abitare.





Riferito a nuove costruzioni e non a variazioni.

Il catasto lo si deve fare entro trenta giorni dalla fine lavori dichiarata dal DL.

Il DL la fine dei lavori la deve fare con allacciamenti eseguiti.

I contratti per la fornitura delle utenze si fanno dopo la fine dei lavori e dopo il catasto, se non c'è catasto il gestore non ti può fornire l'utenza.

Sull'aspetto della agibilità il tecnico che la certifica deve assicurarsi che gli immobili siano identificati catastalmente. Vuol dire che il catasto va fatto indipendentemente dall'esistenza della certificazione positiva di agibilità, è valido quindi il concetto che in assenza dell'agibilità certificata il catasto lo si deve fare comunque anche se mancano in quel momento le finestre (è il DL nel caso che avrebbe clamorosamente dichiarato erronea data di fine lavori e che quindi prima di fare il catasto andrebbe eseguito opportuna correzione)

Il catasto e l'urbanistica se pur materie che hanno finalità completamente diverse, devono però avere nelle loro procedure, dati che corrispondono e sono incastrabili perfettamente, come in un puzzle. Questo per garantire l'attendibilità dei dati che si forniscono nell'espletamento di tutte le pratiche ed i processi che riguardano l'esistenza legittima di un bene immobile. Tra quei dati è compresa sicuramente anche la fine dei lavori che deve corrispondere sia all'ufficio edilizia del comune che in catasto.

Nello specifico, l'Agenzia riconosce l'errore involontario del tecnico redattore del docfa solo se la data riportata non corrisponde alla data di fine lavori dichiarata all'ufficio comunale e ne consente la correzione.

Saluti

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