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DOCFA per DIVERSA DISTRIBUZIONE INTERNA e ERRORE RAPPRESENTAZIONE GRAFICA |

DanielVavassori
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25 Febbraio 2019 alle ore 14:54
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Buongiorno, sto eseguendo un docfa per diversa distribuzione interna, durante il rilievo mi sono accorto che il piano interrato è maggiore rispetto a quello rappresentato nell'attuale scheda ed il proprietario sostiene che è sempre stato così e che c'è stato un errore nel precedente docfa, ora, in quello che sto eseguendo io scelgo come causale diversa distribuzione interna e ampliamento mantenendo lo stesso subalterno ed inserendo il piano interrato corretto specificando nella relazione tecnica che non sussite alcun ampliamento? oppure procedo come se non ci fosse stato l'errore di rappresentazione grafica e variando il subalterno? Grazie a tutti
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bioffa69
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Hai verificato la concessione? forse la parte non denunciata è abusiva. Saluti
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DanielVavassori
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"bioffa69" ha scritto: Hai verificato la concessione? forse la parte non denunciata è abusiva. Saluti Si ho verificato, nella concessione è riportato l'interrato ampliato rispetto alla scheda attuale
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bioffa69
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L'ampliamento resta comunque all'interno della agoma del fabbricato?
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DanielVavassori
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"bioffa69" ha scritto: L'ampliamento resta comunque all'interno della agoma del fabbricato? L'ampliamento riguarda la cantina al piano interrato che corrisponde esattamente con il perimetro del piano terra
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bioffa69
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Penso sarebbe corretto procedere a due pratiche DOCFA, anche consecutive. Nella prima, con causale ampliamento all'interno della sagoma, per cui senza TM, con data di efficacia quella della pratica precedente, in questo modo aggiorni la sagoma, cambi sub. per ampliamento. Subito dopo presenti la pratica con i riferimenti della pratica edilizia attuale, modificando gli interni con data attuale. Facendo una sola pratica non riesci a distinguere le due date di realizzazione delle opere. Poresti anche gestire la cosa in un altro modo, e cioè, se la cantina non è comunicante con l'unità abitativa, considerato che ormai tante Agenzie ti obbligano, anche in caso di variazione , allo stralcio della stessa, potresti procedere ad un avar dell'unità abitativa, con la tua pratica edilizia attuale, ed in contemporanea denunciare la cantina come U.AFF sfuggita ad accertamento. Saluti
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DanielVavassori
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"bioffa69" ha scritto: Penso sarebbe corretto procedere a due pratiche DOCFA, anche consecutive. Nella prima, con causale ampliamento all'interno della sagoma, per cui senza TM, con data di efficacia quella della pratica precedente, in questo modo aggiorni la sagoma, cambi sub. per ampliamento. Subito dopo presenti la pratica con i riferimenti della pratica edilizia attuale, modificando gli interni con data attuale. Facendo una sola pratica non riesci a distinguere le due date di realizzazione delle opere. Poresti anche gestire la cosa in un altro modo, e cioè, se la cantina non è comunicante con l'unità abitativa, considerato che ormai tante Agenzie ti obbligano, anche in caso di variazione , allo stralcio della stessa, potresti procedere ad un avar dell'unità abitativa, con la tua pratica edilizia attuale, ed in contemporanea denunciare la cantina come U.AFF sfuggita ad accertamento. Saluti A questo punto faccio un unica pratica indicando nella causale ampliamento e diversa distribuzione degli spazi interni con cambio di subalterno
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EALFIN
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Primo: quando si esegue un Docfa per ampliamento occorre sempre variare il subalterno. Secondo: non è che se eseguo 10 modifiche in tempi diversi mai dichiarate debba presentare 10 Docfa diversi. Ciò perché va presentato unico Docfa sulla base dell'attuale intera situazione rilevata in loco, con indicata la data più recente inerente il complesso di opere eseguite in tempi diversi. I Docfa diversi da inviare contestualmente riguardano casi particolari fra i quali segnalo: - Docfa di nuova costruzione dove costituisco due unità delle quali solo una con requisiti di ruralità e quindi con l'apposita tipologia Docfa da utilizzare, l'altra senza requisiti di ruralità quindi con la tipologia ordinaria da utilizzare e/o altra eventuale tipologia (fabbricato ex rurale, ecc.); - Docfa passaggio parte B.C.N.C. ad area urbana dove con un Docfa di variazione riduco il B.C.N.C. e con un altro Docfa contestuale di nuova costruzione costituisco l'area urbana con intestati. Circa i casi di ampliamenti non segnalati in precedenti Docfa, quando mi sono capitati ho trattato la pratica come se fosse stato un normale ampliamento, ho messo come data di ultimazione lavori quella di effettiva realizzazione (ricavata da pratica edilizia) e/o una data comunque anteriore alla data di presentazione del Docfa errato precedente. Naturalmente in tali casi al Docfa ho allegato una dettagliata relazione, la copia degli elaborati grafici di progetto approvato, fotografie per dimostrare la vetustà della parte ampliata e non censita in precedenza, ecc. Mai avuto problemi, nemmeno nei casi di atti traslativi dove al Notaio ho trasmesso copia di tutto il fascicolo Docfa da dove si evinceva che l'ampliamento riportato come causale nel Docfa in realtà non era stato realizzato oggi ma anni addietro. Non so se nel tuo caso trattasi di unica Ditta ma a volte in Catasto ti possono fare storie quando si tratta di ampliare edifici su ente urbano condominiale, anche se l'ampliamento deriva da un errore del tecnico precedente, anche se l'ampliamento rientra nella sagoma della stessa proprietà pur se in un piano superiore e/o inferiore.
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DanielVavassori
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"EALFIN" ha scritto: Primo: quando si esegue un Docfa per ampliamento occorre sempre variare il subalterno. Secondo: non è che se eseguo 10 modifiche in tempi diversi mai dichiarate debba presentare 10 Docfa diversi. Ciò perché va presentato unico Docfa sulla base dell'attuale intera situazione rilevata in loco, con indicata la data più recente inerente il complesso di opere eseguite. I Docfa diversi da inviare contestualmente riguardano casi particolari fra i quali segnalo: - Docfa di nuova costruzione dove costituisco due unità delle quali sono una con requisiti di ruralità e quindi con l'apposita tipologia Docfa da utilizzare, l'altra senza requisiti di ruralità quindi con la tipologia ordinaria da utilizzare e/o altra eventuale tipologia (fabbricato ex rurale, ecc.); - Docfa passaggio parte B.C.N.C. ad area urbana dove con un Docfa di variazione riduco il B.C.N.C. e con un altro Docfa contestuale di nuova costruzione costituisco l'area urbana con intestati. Circa i casi di ampliamenti non segnalati in precedenti Docfa, quando mi sono capitati ho trattato la pratica come se fosse stato un normale ampliamento, ho messo come data di ultimazione lavori quella di effettiva realizzazione (ricavata da pratica edilizia) e/o una data comunque anteriore alla data di presentazione del Docfa errato precedente. Naturalmente in tali casi al Docfa ho allegato una dettagliata relazione, la copia degli elaborati grafici di progetto approvato, fotografie per dimostrare la vetustà della parte ampliata e non censita in precedenza, ecc. Mai avuto problemi, nemmeno nei casi di atti traslativi dove al Notaio ho trasmesso copia di tutto il fascicolo Docfa da dove si evinceva che l'ampliamento riportato come causale nel Docfa in realtà non era stato realizzato oggi ma anni addietro. Non so se nel tuo caso trattasi di unica Ditta ma a volte in Catasto ti possono fare storie quando si tratta di ampliare edifici su ente urbano condominiale, anche se l'ampliamento deriva da un errore del tecnico precedente, anche se l'ampliamento rientra nella sagoma della stessa proprietà pur se in un piano superiore e/o inferiore. Quindi a conclusione anche lei sostiene di presentare un unico docfa con casuale diversa distribuzione e ampliamento (ovviamente variando il subalterno) ed inserire la data di ultimazione delle lavorazioni contestuale alla cila che ho presentato per variazione interna?
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EALFIN
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Se hai presentato ora una C.I.L.A. e devi eseguire la variazione Docfa devi dichiarare a livello planimetrico la situazione attuale indipendentemente che la C.I.L.A. avesse riguardato opere minori, devi mettere come data di ultimazione lavori quella della C.I.L.A. (sempre se le denunce precedenti non dichiarate non siano più soggette a sanzioni catastali), devi spiegare sul Docfa e soprattutto sugli allegati, che l'ampliamento non è stato realizzato con la C.I.L.A. ma con tal dei tali progetto approvato e che quindi il tecnico precedente ha preso un abbaglio. Tre anni fa per un ampliamento opificio, mi sono accorto che un corpo accessorio, non interessato dalla variazione urbanistica eseguita sempre tre anni fa, era stato dichiarato dai tanti tecnici succedutisi, per una superficie superiore di 200 mq. rispetto a quella effettiva. Quanto sopra perché si trattava di una tettoia contenente impianti a piano terra e di un relativo locale sotterraneo che si estendeva anche sotto il piazzale quindi oltre la sagoma della tettoia. L'errore era derivato dal fatto che il tecnico che ha accatastato originariamente la tettoia e sotterraneo aveva preso come perimetro della parte interrata ricadente sotto il piazzale, la linea di taglio della pavimentazione del piazzale a seguito dello scavo. Di conseguenza la pianta del piano interrato detto tecnico se l'è inventata di sana pianta sulla base della presunta sagoma ricavata dallo scavo eseguito sul piazzale. Diversi tecnici successivi che avevano eseguito denunce Docfa riferite ad altri corpi di fabbrica del suddetto lotto non si erano mai accorti dell'errore abnorme di superficie inesistente del suddetto locale interrato. In tal caso oltre alla causale utilizzata per poter dichiarare quanto oggetto di Docfa, ho indicato anche la causale demolizione parziale, visto che dei suddetti circa 200 mq. da sempre dichiarati come locale interrato, non ne è mai esistito nemmeno l'ombra.
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bioffa69
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"EALFIN" ha scritto:
Secondo: non è che se eseguo 10 modifiche in tempi diversi mai dichiarate debba presentare 10 Docfa diversi. Ciò perché va presentato unico Docfa sulla base dell'attuale intera situazione rilevata in loco, con indicata la data più recente inerente il complesso di opere eseguite in tempi diversi. Fermo restando che è evidente che tecnici e proprietari avrebbero dovuto procedere a tante pratiche quante variazioni ci sono state, su questo non ci piove, avrebbero anche dovuto pagare tributi e sanzioni magari. Direi che sarebbe il caso di valutare sempre caso per caso. Sono concorde nel dire che se in fase di denuncia mi accordgo che oltre alla pratica edilizia in oggetto , nell'unità ci sono altre tramezza variate, denuncio tutto con un'unica pratica, dopo aver spiegato la cosa al cliente. Ma nel caso sopra esposto non mi sembra la cosa più corretta, nel senso è chiaro che l'interrato esistente da sempre, modifica la consistenza e la rendita, pertanto il comune potrebbe richiedere quanto non pagato negli ultimi 5 anni, e io tecnico dovrei denunciare nel docfa che la data di ultimazione è quella attuale? (ricordo che anche se spieghi in relazione, la data di ultimazione che dichiari può essere solo una, la relazione non è fatta per dichiarare una seconda data di ultimazione lavori). Senza considerare che se si dichiara l'ampliamento con data attuale, in visura la variazione risulterà per ampliamento e diversa distribuzione spazi interni, cosa non corrispondente con la pratica edilizia. Insomma a tutela sempre del cliente, è meglio procedre per step, poi ognuno faccia come meglio crede, a mio avviso , in questo specifico caso, se si procede con un'unica variazione, si crea un pasticcio, per chi dovrà in futuro capire cosa è stato dichiarato (cosa che non capirà nessuno dalla visura ), ma ognuno lavora come ritiene corretto. Saluti
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