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Docfa e Sottotetto |

Pachino
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Buongiorno,sto redigendo un DOCFA in variazione. Devo riportare in planimetria una porzione di sottotetto come accessorio all'appartamento.Ora questa porzione di sottotetto è delimitata solo sul pavimento con delle strisce larghe circa 10 cm. Cioè non esistono le pareti laterali né la porta di ingresso. In altre parole tutto il sottotetto è un "open space" con tante strisce per terra delimitanti le porzioni di sottotetto appartenenti ai diversi proprietari.Come lo rappresento sulla planimetria ?
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UBAR
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SALVE esiste un titolo di proprietà che ne dimostra la titolarità??
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Pachino
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Si. Nell'atto pubblico è riportato come: " piccolo scomparto di sottotetto egualmente distinto con il numero 5 (cinque) di interno e confinante con corridoio comune sul quale ha la porta di ingresso, con altre cantinole e con cortile comune, salvo altri" In realtà la porta di ingresso non esiste come già detto.
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UBAR
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visto che esiste il titolo lo allegherei al docfa e la porzione del sottotetto visto che non sono presenti muri perimetrali la indicherei con linea sottile come se fosse un posto auto scoperto confinante con altri indicando parti comuni (corridoio vano scale ecc ecc) ....... per sicurezza proverei a contattre un Tecnico dell ADT e chiedere conferma
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Pachino
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Grazie Ubar. Nessun altro collega ha qualcosa da aggiungere ?
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totonno
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Il sottotetto suddiviso in porzioni è individuato catastalmente nel titolo di provenienza oppure no? Se è no la titolarità esclusiva di tutto o di parte del sottotetto non è acquisita. Saluti
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Pachino
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Ciao totonno è grazie per il tuo supporto. Non capisco cosa vuol dire "il sottotetto suddiviso in porzioni è individuato catastalmente nel titolo di provenienza oppure no". Il sottotetto non ha un identificativo catastale proprio ma è riportato sulla planimetria dell'appartamento di cui è accessorio. La porzione di sottotetto è anche riportato nell'atto pubblico (titolo) nei termini di cui già si è detto sopra. Come detto, è riportato nella scheda originaria di denuncia catastale e sulla relativa planimetria (comprendente appartamento + sottotetto), che ora si vuole modificare poiché i cosiddetti "spazi interni" all'appartamento sono stati modificati. La domanda posta non attiene al titolo ma sul come rappresentare uno scomparto di sottotetto, di proprietà esclusiva (come risultante dal titolo), sulla redigenda planimetria nonostante non abbia pareti divisorie che lo delimitano ma solo delle strisce per terra.. Aggiungo che sulla vecchia planimetria le pareti divisorie dello scomparto di sotttotetto (che nella realtà sono assenti) sono state rappresentate come le pareti divisorie (tramezzi) dei locali costituenti l'appartamento.
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totonno
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"Pachino" ha scritto: Ciao totonno è grazie per il tuo supporto. Non capisco cosa vuol dire "il sottotetto suddiviso in porzioni è individuato catastalmente nel titolo di provenienza oppure no". Il sottotetto non ha un identificativo catastale proprio ma è riportato sulla planimetria dell'appartamento di cui è accessorio. La porzione di sottotetto è anche riportato nell'atto pubblico (titolo) nei termini di cui già si è detto sopra. Come detto, è riportato nella scheda originaria di denuncia catastale e sulla relativa planimetria (comprendente appartamento + sottotetto), che ora si vuole modificare poiché i cosiddetti "spazi interni" all'appartamento sono stati modificati. La domanda posta non attiene al titolo ma sul come rappresentare uno scomparto di sottotetto, di proprietà esclusiva (come risultante dal titolo), sulla redigenda planimetria nonostante non abbia pareti divisorie che lo delimitano ma solo delle strisce per terra.. Aggiungo che sulla vecchia planimetria le pareti divisorie dello scomparto di sotttotetto (che nella realtà sono assenti) sono state rappresentate come le pareti divisorie (tramezzi) dei locali costituenti l'appartamento. Ok. La porzione di sottotetto la rappresenti esattamente come è stata rappresentata in planimetria catastale agli atti, tenendo conto però che oggi in taluni casi e a determinate condizioni, quando si presenta un aggiornamento per diversa distribuzione interna, il sottotetto va scorporato dalla abitazione quando non è direttamente collegato con la stessa e costituito una unità immobiliare a destinazione deposito, separata. Saluti
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Pachino
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Ok. Le pareti divisorie tra i locali costituenti l'appartamento sulla planimetria agli atti sono rappresentate con delle linee. Allo stesso modo sono rappresentate le pareti divisorie della porzione di sottotetto. In altre parole, guardando la planimetria (appartamento+sottotetto) in atti, non vi è differenza nella rappresentazione delle pareti divisorie (tramezzi) dell'appartamento e del sottotetto. Dall'analisi della planimetria, quindi, si deduce che, nella fattispecie, non essendo possibile un appartamento "open space", anche il sottotetto sia delimitato da pareti divisorie. Il che non é. Vi è difformità, nella planimetria esistente, tra la rappresentazione grafica dei tramezzi dell'appartamento e quelli del sottotetto. Riguardo, la destinazione deposito (è una suggestione che non avevo considerato), al sottotetto si accede dalla stessa rampa di scala con la quale si accede all'appartamento. Siamo in presenza di un fabbricato di 3 piani con T, 1°, 2° destinato abitazione, 3° a sottotetto. Un deposito al 3 piano ....... mi appare un po forzato. Grazie per le tue sollecitazioni.
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totonno
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"Pachino" ha scritto: Ok. Le pareti divisorie tra i locali costituenti l'appartamento sulla planimetria agli atti sono rappresentate con delle linee. Allo stesso modo sono rappresentate le pareti divisorie della porzione di sottotetto. In altre parole, guardando la planimetria (appartamento+sottotetto) in atti, non vi è differenza nella rappresentazione delle pareti divisorie (tramezzi) dell'appartamento e del sottotetto. Dall'analisi della planimetria, quindi, si deduce che, nella fattispecie, non essendo possibile un appartamento "open space", anche il sottotetto sia delimitato da pareti divisorie. Il che non é. Vi è difformità, nella planimetria esistente, tra la rappresentazione grafica dei tramezzi dell'appartamento e quelli del sottotetto. Riguardo, la destinazione deposito (è una suggestione che non avevo considerato), al sottotetto si accede dalla stessa rampa di scala con la quale si accede all'appartamento. Siamo in presenza di un fabbricato di 3 piani con T, 1°, 2° destinato abitazione, 3° a sottotetto. Un deposito al 3 piano ....... mi appare un po forzato. Grazie per le tue sollecitazioni. Sì le mie risposte sono molto "suggestive", grazie. Come lo vuoi chiamare un locale di recovero di cose o materiali come lo è in genere un sottotetto praticabile dove c'è sempre il baule dei nonni ?? Camera da letto ? Cucina ? Canile ? Ricovero per ragnatele ? Che diavolo ci fanno in quel sottotetto ? Mah ! Saluti sollecitati.
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Pachino
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Oltre ad essere "suggestivo" e "sollecitante" sei pure comico. 😁😁😁 Nel sottotetto alcune porzioni sono vuote in altre vi hanno portato svariate tipologie di materiale. Non credo si possa considerare deposito essendo un accessorio dell'appartamento non una pertinenza come chiaramente riportato nell'atto pubblico di acquisto. Costituiscono accessori di tale unità: - la cantinola al piano seminterrato, .......................; - piccolo scomparto di sottotetto egualmente distinto con il numero 5 (cinque) di interno e confinante con corridoio comune sul quale ha la porta di ingresso, con altre cantinole e con cortile comune, salvo altri; Mi rimane il problema di come rappresentarlo in planimetria vista l'assenza di pareti divisorie.
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totonno
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"Pachino" ha scritto: Oltre ad essere "suggestivo" e "sollecitante" sei pure comico. 😁😁😁 Nel sottotetto alcune porzioni sono vuote in altre vi hanno portato svariate tipologie di materiale. Non credo si possa considerare deposito essendo un accessorio dell'appartamento non una pertinenza come chiaramente riportato nell'atto pubblico di acquisto. Costituiscono accessori di tale unità: - la cantinola al piano seminterrato, .......................; - piccolo scomparto di sottotetto egualmente distinto con il numero 5 (cinque) di interno e confinante con corridoio comune sul quale ha la porta di ingresso, con altre cantinole e con cortile comune, salvo altri; Mi rimane il problema di come rappresentarlo in planimetria vista l'assenza di pareti divisorie. Mi congratulo per la simpatia che emetti. Se non è un deposito, cosa ci si farà mai di nascosto su quello scomparto da non considerarne l'utilizzo? Riunioni clandestine? La cosa è alquanto preoccupante. Saluti P.S. Mi sarebbe utile sapere la differenza tra pertinenza e accessorio, perchè io non la conosco.
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samsung
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"Pachino" ha scritto: ... Ora questa porzione di sottotetto è delimitata solo sul pavimento con delle strisce larghe circa 10 cm. Cioè non esistono le pareti laterali né la porta di ingresso. In altre parole tutto il sottotetto è un "open space" con tante strisce per terra delimitanti le porzioni di sottotetto appartenenti ai diversi proprietari. Come lo rappresento sulla planimetria ? Dalla descrizione direi che la soluzione più corretta sarebbe quella di indicare la linea mediana di quella striscia, come suggerito da altri. Sarebbe bene verificare se le striscie tracciate rispecchiano la posizione delle "tramezze" riportate in planimetria, altrimenti si pone anche il problema della proprietà. Il fatto che l'area sottotetto è separata dall'appartamento per mezzo di un percorso comune ti metterebbe nella posizione di divisione di quest'area dall'appartamento stesso, costituendo un nuovo C/2. Aldilà della definizione (deposito-pertinenza), quello non ha caratteristiche abitabili, pertanto la categoria più consona sarebbe C/2. Mi pare che le cose stiano così. Saluti. PS: scatta qualche foto ricordo della situazione di quel sottotetto ed applica una marca temporale, così... la butti nella Cartella e non ci pensi più.
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Pachino
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Scusami totonno, prima di tutto ti voglio ringraziare per il supporto e gli stimoli che mi stai dando. Poi, a scanso di equivoci, il "comico" è riferito al tuo scritto "Ricovero per ragnatele" che mi ha fatto ridere, il che è cosa buona anche per sdrammatizzare ed alleggerire non solo la discussione ma la nostra giornata lavorativa. Ti devo ringraziare anche per questo 🙂🙂🙂. Ritornando alla questione pertinenza/accessorio e quindi deposito (C2) o meno. Secondo me. La pertinenza (art.817 CC) è un bene che, pur essendo autonomo ed indipendente (anche dal punto di vista catastale), è legato con vincolo (pertinenziale) "in modo durevole a servizio o ad ornamento di un'altra cosa". L'art.818 CC ci dice che solo "le pertinenze possono formare oggetto di separati atti o rapporti giuridici" avendo una propria autonomia funzionale e, ovviamente, dopo che il proprietario ha fatto venire meno il vincolo di destinazione cioe dopo che lo ha scollegato dal bene principale. L'accessorio, invece, non è un bene dotato di propria autonomia funzionale bensì un bene che completa il bene principale. Non può essere oggetto di autonomi atti giuridici (es. compravendita, locazione, ecc.). Ora, ritornando al beneamato sottotetto, questo è stato destinato “ab origine” ad accessorio dell’appartamento come se fosse un componente dell’appartamento, una parte a corredo di questo, un ripostiglio, ecc., ossia non gli è stata data/riconosciuta una propria autonomia funzionale né un valore tale da elevarlo a bene, ad es., commerciabile. Va da sé che nel momento in cui il proprietario del bene principale lo voglia, allora gli attribuirà autonomia magari con pratica urbanistica, frazionamento ed attribuendogli un identificativo catastale proprio. Ebbene. Nel caso in questione, il proprietario, quale titolare e/o legittimato a trasformare il legame tra bene principale (appartamento) e accessorio (scomparto di sottotetto), non ha ancora maturato questo convincimento e se lo vuole tenere come accessorio. Se il proprietario lo vorrà, poi, lo potrà trasformare in pertinenza, come già detto, e legarlo “in modo durevole” (ex. art.817) al bene principale, come pure potrà decidere di alienarlo. Ringrazio anche samsung per la sua partecipazione alla discussione. Traccerò una sola linea sottile per delimitare l’area dello scomparto sperando che ai tecnici del catasto gli vada bene.
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totonno
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"Pachino" ha scritto: Scusami totonno, prima di tutto ti voglio ringraziare per il supporto e gli stimoli che mi stai dando. Poi, a scanso di equivoci, il "comico" è riferito al tuo scritto "Ricovero per ragnatele" che mi ha fatto ridere, il che è cosa buona anche per sdrammatizzare ed alleggerire non solo la discussione ma la nostra giornata lavorativa. Ti devo ringraziare anche per questo 🙂🙂🙂. Ritornando alla questione pertinenza/accessorio e quindi deposito (C2) o meno. Secondo me. La pertinenza (art.817 CC) è un bene che, pur essendo autonomo ed indipendente (anche dal punto di vista catastale), è legato con vincolo (pertinenziale) "in modo durevole a servizio o ad ornamento di un'altra cosa". L'art.818 CC ci dice che solo "le pertinenze possono formare oggetto di separati atti o rapporti giuridici" avendo una propria autonomia funzionale e, ovviamente, dopo che il proprietario ha fatto venire meno il vincolo di destinazione cioe dopo che lo ha scollegato dal bene principale. L'accessorio, invece, non è un bene dotato di propria autonomia funzionale bensì un bene che completa il bene principale. Non può essere oggetto di autonomi atti giuridici (es. compravendita, locazione, ecc.). Ora, ritornando al beneamato sottotetto, questo è stato destinato “ab origine” ad accessorio dell’appartamento come se fosse un componente dell’appartamento, una parte a corredo di questo, un ripostiglio, ecc., ossia non gli è stata data/riconosciuta una propria autonomia funzionale né un valore tale da elevarlo a bene, ad es., commerciabile. Va da sé che nel momento in cui il proprietario del bene principale lo voglia, allora gli attribuirà autonomia magari con pratica urbanistica, frazionamento ed attribuendogli un identificativo catastale proprio. Ebbene. Nel caso in questione, il proprietario, quale titolare e/o legittimato a trasformare il legame tra bene principale (appartamento) e accessorio (scomparto di sottotetto), non ha ancora maturato questo convincimento e se lo vuole tenere come accessorio. Se il proprietario lo vorrà, poi, lo potrà trasformare in pertinenza, come già detto, e legarlo “in modo durevole” (ex. art.817) al bene principale, come pure potrà decidere di alienarlo. Ringrazio anche samsung per la sua partecipazione alla discussione. Traccerò una sola linea sottile per delimitare l’area dello scomparto sperando che ai tecnici del catasto gli vada bene. Bravo Pachino. Sei in gamba. Hai ben esposto la differenza tra accessorio e pertinenza solo che interpreti male perchè il sottotetto, essendo separato fisicamente dall'abitazione può essere solo una pertinenza, non un accessorio. Non solo, ma al sottotetto che dovrai separare dall'abitazione, dovrai dare una destinazione d'uso distinta più appropriata. Che poi sarebbe locale di deposito, vale a dire C2. Sulla delimitazione della proprietà della porzione di sottotetto ci può stare una linea tratto punto, oppure una doppia linea continua, oppure una linea continua. Per me l'importante è rappresentare il più chiaro possibile lo spazio dell'UIU e separarlo dagli altri spazi altrui e dalle parti comuni che io rappresenterei per intero compreso le linee di accesso agli altri spazi esclusivi. Saluti
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