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Argomento: DOCFA: Ampliamento finestra
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totonno
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"SIMBA4" ha scritto: "robertopi" ha scritto: La circoalre non è andata in disuso ed è tuttora in vigore, ma la cosa importante è che la legge stabilisce ciò, infatti la circolare fa riferimento alla legge in vigore. saluti Ciao Roberto, la circolare che faccio riferimento io è sicuramente morta e sepolta da altre norme catastali (io parlo di una circolare di circa 20 fa), non so a che circolare ti rifesci tu. cordiali saluti Ciao simba. A quale circolare ti riferisci ?
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totonno
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"bioffa69" ha scritto: Personalmente anch'io se un cliente mi chiede tale variazione, pur spiegandogli che non è dovuta, procedo. Anzi dirò di più, quancle anno fa ne ho fatta una per la mia compagna, anch'essa geometra, per sistemare la planimetria di sua mamma, che variava solo per una porta in più che collegava direttamente la cucina col soggiorno. Io mi guardo bene da affermare che la variazione docfa per modifica solo di una finestra o di una porta, non porta ad un cambio di rendita, o meglio lo potrei affermarlo se il classamento precedente fosse stato fatto a regola d'arte, tendo conto di quanto prevede la normativa (eccedenze, aumento percentuale per presenza di corti esclusive o comuni), ma in realtà chi ha fatto quella pratica , proponendo quel classamento? io dovrei confermare che il lavoro di un tecnico precedente è fatto a regola d'arte? Personalmente non lo farò mai, a meno che il classamento in banca dati derivi da una mia pratica. Saluti Ciao, Fabio. Quindi nel caso in cui la planimetria sia conforme allo stato dei luoghi, il docfa del precedente tecnico che l'ha denunciata è regolare ? Dovresti verificare tutto il docfa e non fidandoti di altri tecnici dovresti rifare sempre la pratica anche se la planimetria non cambia. Non vorrai dichiarare la conformità catastale su una rendita calcolata da un altro professionista ? Ti sembra giusto ? Noi dobbiamo essere professionisti fino in fondo. Siamo capaci di dichiarare la conformità catastale di un immobile accatastato da un altro collega ? Secondo me lo siamo. Ma purtroppo siamo diventati una categoria di scarsi gnudi che non ci si fida più neanche di noi stessi, figuriamoci del collega che ha un titolo senza alcun valore. Sappiamo già che il nostro titolo di geometra non vale niente e quindi che difenderlo a fare ? Saluti
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robertopi
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Nel quotare al 100% Rocco, che ha saputo condensare quanto non ho saputo ben esprimere io, segnalo che la circolare in questione è la n. 2/2010, tutt'ora vigente collegata alla legge vigente, ossia DL 78/10. Saluti
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SIMBA4
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"robertopi" ha scritto: Nel quotare al 100% Rocco, che ha saputo condensare quanto non ho saputo ben esprimere io, segnalo che la circolare in questione è la n. 2/2010, tutt'ora vigente collegata alla legge vigente, ossia DL 78/10. Saluti Ok grazie Roberto, immaginavo che tu ti riferivi a quella, io invece mi riferivo ad una circolare (che forse se rispolvero l'archivio la trovo), tuttavia i riferimenti normativi che tu citi parlano di non obbligo, ma non di divieto di presentare una variazione docfa che non varia il classamento. Prova ne è di quanto dico che se tu provi a presentare una variazione irrilevante (cosi come definita dalla 2/2010) il catasto non la blocca? Come mai? Sarà anche una questione di tributi catastali, ma per me vedere una planimetria conforme allo stato di fatto è più che lecito e confortevole. cordiali saluti
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robertopi
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Ciao Stefano , non mi sembra che nessuno abbia parlato di divieto, piuttosto di utilità ed etica. Io mi sentirei poco onesto se dicessi al mio cliente che è meglio fare la variazione, tanto più che la legge mi supporta, di contro se qualche pubblico ufficio la pretendesse, mi batterei per non presentarla. saluti
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totonno
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"SIMBA4" ha scritto: "robertopi" ha scritto: Nel quotare al 100% Rocco, che ha saputo condensare quanto non ho saputo ben esprimere io, segnalo che la circolare in questione è la n. 2/2010, tutt'ora vigente collegata alla legge vigente, ossia DL 78/10. Saluti Ok grazie Roberto, immaginavo che tu ti riferivi a quella, io invece mi riferivo ad una circolare (che forse se rispolvero l'archivio la trovo), tuttavia i riferimenti normativi che tu citi parlano di non obbligo, ma non di divieto di presentare una variazione docfa che non varia il classamento. Prova ne è di quanto dico che se tu provi a presentare una variazione irrilevante (cosi come definita dalla 2/2010) il catasto non la blocca? Come mai? Sarà anche una questione di tributi catastali, ma per me vedere una planimetria conforme allo stato di fatto è più che lecito e confortevole. cordiali saluti Per me è più lecito e confortevole che l'Unità immobiliare sia conforme alle norme catastali più che alla planimetria, visto che ci possono essere difformità che non modificano la redditività del bene. La conformità catastale non si prova esclusivamente con la conformità grafica. Una planimetria solo conforme allo stato di fatto può non dare la conformità catastale (esempio un immobile in categoria A5 con due bagni che ha la planimetria in atti ben rappresentata con ascensore e riscaldamento). Non è rilevante una porta spostata o la dimensione di una finestra, quello che conta è il classamento e la determinazione della rendita in atti. Questi devono essere conformi allo stato dell'immobile. La grafica ti da solo l'importante indicazione se sono stati fatte delle modifiche che possono essere determinanti o meno ai fini della redditività del bene. Saluti.
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rubino
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Chiedo scusa, forse c'è scritto ma non ho trovato il dato ma 'sta finestra di quant'è diversa, in metri, da quella rappresentata nella planimetria in atti?
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totonno
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"rubino" ha scritto: Chiedo scusa, forse c'è scritto ma non ho trovato il dato ma 'sta finestra di quant'è diversa, in metri, da quella rappresentata nella planimetria in atti? La domanda è pertinente. Se la finestra aumenta la luminosità di una camera o meglio di un soggiorno o rende abitabile un sottotetto, la redditività del bene può sicuramente aumentare di oltre il 15% e quindi la classe potrebbe legittimamente aumentare di un punto. Andrebbe fatta una analisi approfondita nel suo complesso anche a livello di unità simili nei dintorni. Attendiamo risposta. Saluti
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rubino
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"totonno" ha scritto: "rubino" ha scritto: Chiedo scusa, forse c'è scritto ma non ho trovato il dato ma 'sta finestra di quant'è diversa, in metri, da quella rappresentata nella planimetria in atti? La domanda è pertinente. Se la finestra aumenta la luminosità di una camera o meglio di un soggiorno o rende abitabile un sottotetto, la redditività del bene può sicuramente aumentare di oltre il 15% e quindi la classe potrebbe legittimamente aumentare di un punto. Andrebbe fatta una analisi approfondita nel suo complesso anche a livello di unità simili nei dintorni. Attendiamo risposta. Saluti Attendendola, giochiamocela: io dico che la finestra è più piccola di 0,30275 m. rispetto a quella in pla. cat.
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totonno
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"rubino" ha scritto: "totonno" ha scritto: "rubino" ha scritto: Chiedo scusa, forse c'è scritto ma non ho trovato il dato ma 'sta finestra di quant'è diversa, in metri, da quella rappresentata nella planimetria in atti? La domanda è pertinente. Se la finestra aumenta la luminosità di una camera o meglio di un soggiorno o rende abitabile un sottotetto, la redditività del bene può sicuramente aumentare di oltre il 15% e quindi la classe potrebbe legittimamente aumentare di un punto. Andrebbe fatta una analisi approfondita nel suo complesso anche a livello di unità simili nei dintorni. Attendiamo risposta. Saluti Attendendola, giochiamocela: io dico che la finestra è più piccola di 0,30275 m. rispetto a quella in pla. cat. Mi hai spiazzato...! Ma in altezza o in larghezza ?
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rubino
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"totonno" ha scritto: "rubino" ha scritto: "totonno" ha scritto: "rubino" ha scritto: Chiedo scusa, forse c'è scritto ma non ho trovato il dato ma 'sta finestra di quant'è diversa, in metri, da quella rappresentata nella planimetria in atti? La domanda è pertinente. Se la finestra aumenta la luminosità di una camera o meglio di un soggiorno o rende abitabile un sottotetto, la redditività del bene può sicuramente aumentare di oltre il 15% e quindi la classe potrebbe legittimamente aumentare di un punto. Andrebbe fatta una analisi approfondita nel suo complesso anche a livello di unità simili nei dintorni. Attendiamo risposta. Saluti Attendendola, giochiamocela: io dico che la finestra è più piccola di 0,30275 m. rispetto a quella in pla. cat. Mi hai spiazzato...! Ma in altezza o in larghezza ?  Altezza, che quando c'è e sempre mezza bellezza.
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totonno
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"rubino" ha scritto:
Altezza, che quando c'è e sempre mezza bellezza. Spero che non abbiano abbassato il parapetto e non volino di sotto gli abitanti...
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rubino
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"totonno" ha scritto: "rubino" ha scritto:
Altezza, che quando c'è e sempre mezza bellezza. Spero che non abbiano abbassato il parapetto e non volino di sotto gli abitanti...  (... in realtà, stiamo aspettando quello che ...: "ma io nella planimetria catastale non ho mai disegnato la finestra in altezza. Ho sbagliato??")
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totonno
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"rubino" ha scritto: "totonno" ha scritto: "rubino" ha scritto:
Altezza, che quando c'è e sempre mezza bellezza. Spero che non abbiano abbassato il parapetto e non volino di sotto gli abitanti...  (... in realtà, stiamo aspettando quello che ...: "ma io nella planimetria catastale non ho mai disegnato la finestra in altezza. Ho sbagliato??") Comunque il catasto non la blocca una variazione di altezza di finestra. Su questo credo conveniamo tutti ! Notte.
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EALFIN
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Due pagine di discussioni per stabilire se è giusto o non è giusto, se è etico professionalente o lo è meno nel presentare una Docfa che può essere omesso per modifiche che non incidono sulla rendita. Preciso che a volte anche una diversa distribuzione spazi interni, ad esempio per ampliare un bagno a scapito di parte di un corridoio e/o di parte di una stanza da letto, potrebbe non incidere sulla rendita, però generalmente la variazione in tali casi si presenta. Nel caso di specie parliamo di una finestra che varia di dimensioni e/o ubicazione a seguito di presentazione di una pratica edilizia. Io dico questo: - modifiche progettuali che incidono in Catasto per un solo spostamento, allargamento, ecc. di una porta o finestra non è che capitano tutti i giorni; - infatti la norma sismica, per i lavori ove sia da applicare in quanto andiamo a toccare le strutture portanti, non sempre rende agevole ed economico un solo ed unico semplice intervento di modifica di un'apertura; - quindi detta modifica di apertura in genere è quasi sempre abbinata a ben più ampi lavori che comunque richiedono una variazione catastale; - la Legge ci ha imposto di "contrattare" con il cliente per iscritto; - se viene un Cliente o prossimo futuro Cliente e mi dice di fare un preventivo io gli faccio il preventivo e gli dico che occorre pure la variazione catastale; - il soggetto in questione mi dice che ha già fatto fare altri preventivi e nessuno gli ha parlato di modifiche catastali; - per me sarebbe meno serio professionalmente, pur di prendere il lavoro, eliminare nell'accordo la variazione catastale ed abbassare il prezzo; - quindi ci sta chi fa quanto appena sopra detto, chi insiste per la variazione e per il prezzo che ha offerto, chi insiste per la variazione e pur di non perdere il Cliente (metti ad esempio che il Docfa precedente sia già stato trattato dal tecnico e quindi non deve nemmeno stare a calcorare e/o riempire il Docfa dei dati richiesti) comprende il prezzo della variazione a quello del progetto e/o al massimo si fa rimborsare solo le spese vive. In tutti i casi non vedo dove sta il problema. Mica è poco professionale un tecnico in tali casi? Poco professionale è quel tecnico che lavora, senza offendere il miglior amico dell'uomo, "da cane" e combina tanto di quei casini al Cliente tale da fargli spendere soldi inutili per poter riparare. E di casini in materia catastale ne ho visti tanti nella mia attività professionale. Fabbricati, trattati con tipi mappali, che sono stati ubicati nei lotti confinanti e/o nel lotto all'altro lato della strada, stessa proprietà, invece che in quello effettivo (specie prima dell'avvento dei rilievo con appoggio ai P.F.). Tipi mappali nuova normativa dove oltre ai PP.FF. misurati male sono stati misurati male anche gli spigoli fabbricato e/o confini del lotto (spesse volte ricostruiti sulla carta senza sapere manco ricostruire un punto e/o una dividente senza almeno misurarlo e/o verificarlo in loco). Planimetrie catastali totalmente difformi dallo stato reale, spessori muri riportati ad occhio, posizione di infissi interni ed esterni posizionati in planimetria a vista, altezze differenti a volte anche il doppio dell'effettivo, balconi mancanti, ecc. Se sono poco professionali e/o non deontologicamente corretti chi, più per zelo che per carpire maggiori introiti, decide di presentare una variazione catastale non obbligatoria, allora i tecnici che ne hanno combinato di tutto e di più a che livello li mettiamo? Gli diamo l'ergastolo?
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