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docfa altezze interne |

Fabrizio1957
Aquila
Iscritto il:
23 Gennaio 2020 alle ore 18:04
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71
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Buongiorno DOCFA planimetri con parte del pavimento bagno rialzato di 10 cm va indicato o vi è tolleranza? Grazie
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SIMBA6464
Iscritto il:
09 Giugno 2021 alle ore 15:08
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788
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Adria Città Etrusca
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Salve Salve, non esiste tolleranza sulle altezze catastali, anche se lo trovo assurdo, per cui va indicata al cm. Mi viene spontaneo chiedere, vi ricordate quella circolare che prevedeva l'arrotondamento ai 5 cm? Durata poco tempo perché superata da altra circolare, forse quella potrebbe essere considerato come una tolleranza, valevole per poco comunque. Cordiali saluti S.
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geoalfa
(GURU)
Iscritto il:
02 Dicembre 2005
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12182
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Questo è quanto riporta la Circ.4/2009...... 3.6 Contenuti degli elaborati grafici Sembra opportuno precisare, ad integrazione delle disposizioni già emanate con le circolari n. 9 del 26 novembre 2001 e n. 1 del 13 febbraio 2004, che ciascuna planimetria deve essere correttamente ed accuratamente disegnata, secondo le regole correnti dei disegni edili, nella scala di 1:200 tenendo presente che, per unità immobiliari di dimensioni contenute, è consentita l’adozione della scala 1:100, ovvero 1:50. Per le unità immobiliari in villa, in castelli o signorili, nonché per le unità a destinazione speciale o particolare è consentito l’uso nella rappresentazione grafica della scala 1:500. La planimetria, a pena di mancata accettazione della pratica Docfa, deve contenere: • la corretta indicazione della scala di rappresentazione che deve essere unica all’interno di una singola scheda; • l’indicazione dell’altezza dei singoli locali; nel caso di altezza costante su tutto il piano è sufficiente riportarne la misura una volta sola; nel caso di locali ad altezza variabile, per ciascuno di essi devono essere riportate le altezze: minima e massima; nel caso di altezza minima inferiore a m. 1,50, deve essere rappresentata, a linea tratteggiata sottile, la delimitazione tra le porzioni a diversa altezza e, a margine della stessa, deve essere riportata l’indicazione h = m. 1,50; i valori dell’altezza sono espressi in metri, con arrotondamento ai cinque centimetri, misurati da pavimento a soffitto; • il simbolo di orientamento a mezzo di freccia rivolta verso il Nord, tracciato esternamente al disegno, in qualunque posizione, ma preferibilmente in basso a destra del foglio; • la corretta indicazione del piano o dei piani in caso fossero in numero maggiore di uno; la planimetria delle unità immobiliari a più piani deve essere estesa a tutti i piani, anche se solo alcuni accessori sono posti in piani differenti da quello che contiene il resto dell’unità immobiliare. Non deve mai mancare la rappresentazione della pertinenza scoperta esclusiva, se presente; • la rappresentazione, con tratto sottile e mediante semplice accenno, della posizione del vano scala comune, del pianerottolo e dell’eventuale disimpegno di accesso all’unità immobiliare e, in mancanza dell’elaborato planimetrico, anche del perimetro del fabbricato; • nell’interno del disegno, in corrispondenza del vano destinato a cucina, la parola “cucina” o il simbolo “K” ed in corrispondenza di ciascun accessorio (a servizio diretto o indiretto) la denominazione che ne spiega l’uso: “ingresso”, “corridoio”, “bagno”, “w.c.”, “w.c.-doccia”, “ripostiglio”, “veranda”, “vano buio”, “soffitta”, “cantina”, “legnaia”, “retro”, ecc.. Tali indicazioni non vincolano il calcolo della consistenza e della connessa rendita catastale. • la corretta rappresentazione delle corti esclusive senza interruzione delle linee di confine e quindi della loro estensione; nel caso di corti esclusive di estensione tale che la rappresentazione alla scala ordinaria dell’unità immobiliare (1:200) ecceda il formato disponibile, la corte potrà essere rappresentata in una scheda separata,nella scala più opportuna; conseguentemente al medesimo identificativo catastale vengono associate più schede, con diverse scale di rappresentazione; • l’indicazione dei muri delimitanti gli ambienti, ivi compresi quelli perimetrali dell’unità immobiliare, anche se in comunione; ogni muro deve essere sempre delimitato da linee continue anche allo scopo di un corretto calcolo della superficie. La planimetria non deve contenere: • le retinature, gli arredi, le informazioni superflue, quali l’indicazione dei nominativi dei confinanti, al posto dei quali sono indicati i numeri di mappa e subalterni e/o la dicitura “altra u.i.u.”; • le campiture od i riempimenti che pongano in evidenza muri portanti e pilastri od altri manufatti edilizi. In presenza dell’elaborato planimetrico, redatto con le specifiche che seguono (individuazione del perimetro delle unità immobiliari), nella planimetria della singola unità immobiliare, non è più necessario indicare i numeri dei subalterni o delle particelle confinanti. L’elaborato planimetrico, la cui presentazione risulta sempre necessaria nel caso che la dichiarazione interessi due o più unità immobiliari dotate di beni comuni non censibili, oppure anche un solo immobile da censire in una delle categorie del gruppo F, deve contenere, sempre a pena di rifiuto, le seguenti indicazioni: • per ogni piano, le parti coperte e quelle scoperte; • il perimetro dell’edificato; • l’indicazione degli accessi ed il perimetro delle singole unità immobiliari; • per ogni porzione di fabbricato rappresentata, il subalterno assegnato ed eventuali riferimenti di piano; • la rappresentazione con linea continua e senza interruzione della linea di confine che delimiti ciascuna porzione immobiliare coperta o scoperta, comprese quelle raggruppabili nelle categorie fittizie F/1, F/2, F/3, F/4 ed F/5; • il subalterno di ogni porzione immobiliare identificata, ovvero il numero di mappa per le aree urbane, in modo che tutte le superfici di piano risultino completamente identificate; • l’indicazione del numero di almeno due particelle o la denominazione delle strade e delle acque (fiume, lago, ecc.) a confine del lotto. Relativamente alle pertinenze esclusive dell’unità immobiliare, è facoltà del professionista attribuire un nuovo subalterno (dando luogo conseguentemente ad un identificativo graffato), ovvero assegnare il medesimo subalterno dell’unità cui fa riferimento; in tale ultima circostanza nell’elenco dei subalterni si dovrà fare espressa menzione delle diverse destinazioni (ad es. abitazione con corte esclusiva).
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SIMBA6464
Iscritto il:
09 Giugno 2021 alle ore 15:08
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Adria Città Etrusca
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Salve Integro quanto riportato da geoalfa, con nota 17471/2010 il tecnico firmatario del Docfa ha facoltà di esprimere le altezze nelle planimetrie con precisione al cm. Onde per cui, per evitare problematiche di verifiche, é sempre meglio arrotondare al cm. Almeno questo è il mio pensiero. Cordiali saluti
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