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Divisione in due u.i. con scoperti esclusivi... Potenzialità edificatoria residua? |

boman
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26 Novembre 2010
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Buongiorno a tutti. Ho questo dubbio che mi attanaglia... Devo dividere un casa in due u.i. abitative per poter andar del notaio a far la divisione tra due fratelli. L'appartamento "A" avrà uno scoperto di 300 mq, l'appratamento "B" avrà uno scoperto di 100 mq, l'area di sedime del fabbricato è 100 mq (area totale lotto 300+100+100=500 mq). Il dubbio è questo: dopo il rogito, con la l'intestazione ai due fratelli del prorpio appartamento con relativo scoperto, la potenzialità edificatoria residua di quel lotto come andrà ripartita? Andrà divisa in base agli scoperti esclusivi e quindi: l'appartamento "A" avrà 300/500, l'appartamento "B" avrà 100/500, in comune (area sedime) 100/500? Quando il notaio scrive nell'atto la consueta frase: "la presente viene fatta ed accettata nello stato e condizione di fatto, con tutti i relativi usi, diritti, ragioni, azioni, servitù attive e passive..." va ha definire appunto la suddivisione che ho fatto io sopra?
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SIMBA64
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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09 Dicembre 2011
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"boman" ha scritto: Buongiorno a tutti. Ho questo dubbio che mi attanaglia... Devo dividere un casa in due u.i. abitative per poter andar del notaio a far la divisione tra due fratelli. L'appartamento "A" avrà uno scoperto di 300 mq, l'appratamento "B" avrà uno scoperto di 100 mq, l'area di sedime del fabbricato è 100 mq (area totale lotto 300+100+100=500 mq). Il dubbio è questo: dopo il rogito, con la l'intestazione ai due fratelli del prorpio appartamento con relativo scoperto, la potenzialità edificatoria residua di quel lotto come andrà ripartita? Andrà divisa in base agli scoperti esclusivi e quindi: l'appartamento "A" avrà 300/500, l'appartamento "B" avrà 100/500, in comune (area sedime) 100/500? Quando il notaio scrive nell'atto la consueta frase: "la presente viene fatta ed accettata nello stato e condizione di fatto, con tutti i relativi usi, diritti, ragioni, azioni, servitù attive e passive..." va ha definire appunto la suddivisione che ho fatto io sopra? Salve La frase che hai citato del notaio credo che centri ben poco rispetto alla capacità residua edificatoria del lotto (salvo i diritti legati alle norme edilizie della zona), dovresti verificare quando è stato costruito il fabbricato iniziale, intestato ai due fratelli, se lo strumento urbanistico imponeva particolari vincoli in merito all'eventuale volume ancora da sfruttare. Altrimenti una volta eseguita la divisione dal notaio, secondo me il concetto che hai applicato può andare bene. Saluti cordiali
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boman
Iscritto il:
26 Novembre 2010
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Bene e grazie per la risposta! Con l'ultima frase rafforzi la mia convinzione sulla spartizione della potenzialità edificatoria qualora non diversamente specificato nell'atto di divisione.
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Il metodo di ripartizione della potenzialità edificatoria non è così scontato. Io descriverei in atto e lo farei concordare tra le parti, il modo di ripartizione deciso. La potenzialità edificatoria rimanente potrebbe essere ripartita in proporzione dei millesimi di proprietà dell'edificio esistente. Saluti.
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boman
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26 Novembre 2010
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"totonno" ha scritto: Il metodo di ripartizione della potenzialità edificatoria non è così scontato. Io descriverei in atto e lo farei concordare tra le parti, il modo di ripartizione deciso. La potenzialità edificatoria rimanente potrebbe essere ripartita in proporzione dei millesimi di proprietà dell'edificio esistente. Saluti. Non sono convito della ripartizione millesimale... lo sarei se si trattasse di scoperto comune... ma d'altronde non sono convinto nemmeno della mia ipotesi. Effettivamente a scanso di ogni equivoco è meglio riportare tutto nell'atto. Il post voleva comunque essere un caso di confronto per tanti altri casi di specie e soprattutto per quelle divisioni già avvenute, la maggior parte senza nessuna specificazione di SUL nell'atto e su come a quel punto si deve ripartire... (senza dover arrivare davanti ad un giudice).
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