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Argomento: Divisione corte esclusiva in aree urbane
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EALFIN
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Io non discuto se sia utile o non sia utile quotare un'area urbana su E.P. ma in mancanza di normativa può pure succedere che qualche tecnico catastale di un qualche ufficio provinciale, che non la pensa come gli altri tecnici catastali che accettano e/o obbligano a quotare, potrebbe pensarla diversamente e non accettare le planimetrie quotate di E.P. Poi ho un'altra considerazione da fare. Che valore giuridico ha il quotare un E.P. firmato solo dal tecnico? Ricordo che quando si tracciano dei nuovi confini si redige un verbale di regolamento di confine e/o apposizione di termini firmato da tutte le parti interessate, ognuno ne conserva un originale firmato da tutti, si indicano in detto verbale tutte le misure del caso, si lascia il Catasto alla reale funzione che gli hanno attribuito ovvero di censire le unità immobiliari ai fini della individuazione della rendita e/o della sola consistenza nei casi di rendita pari a zero, senza indicare alcuna misura negli elaborati grafici allegati al Docfa. Poi è chiaro che ognuno fa come vuole e meglio crede ma a me, fino a che non mi obbligano (tecnici catastali) a quotare con riferimento a chiari riferimenti normativi su detto obbligo, lotterò fino a quando posso per non quotare. Ricordo che siamo solo noi i responsabili dei grafici che firmiamo e alleghiamo al Docfa, siamo noi che dobbiamo rispettare le norme in materia. Non certamente il primo che si alza la mattina (dei tecnici catastali) può impormi di fare questo o di fare quello se non suffragato da chiari riferimenti di legge e prassi.
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SIMBA4
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samsung
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A voler essere più realisti del re si rischia spesso di essere ghigliottinati al suo posto. La cosa certa è che la normativa non prevede la quotatura degli elaborati grafici. Se concepiamo la necessità di quotarli (ma dobbiamo fare i conti con l'eventuale rifiuto di un tecnico che può considerare la quotatura elemento di confusione circ. 4/2009), dovremmo quotare anche i posti auto scoperti, le aree di manovra, i giardini, i parchi, insomma un po' tutto. Capisco il tuo intento che è meritorio, ma prima o poi la tua area arriverà a confinare con terzi. E quotare un confine con terzi senza le opportune operazioni mi sembra un azzardo che non suggerirei a nessuno di compiere. Finchè stai alle regole catastali la normativa è con te e col tuo cliente, se farai ciò che non è richiesto la normativa potrà essere contro di te e il tuo cliente. Voglio dire, a parte pochi casi ben chiari, la maggior parte delle volte quotare un EP sarà più pericoloso che non quotarlo. Oltre che poco serio. Non mi fraintendere, sono certo che nei casi che hai curato si trattava di aree ben definite e certe e che hai operato seriamente, quotando con coscienza serena i tuoi elaborati. Ma la maggior parte delle aree che ho trattato non godevano di questo privilegio e sono altrettanto sereno di non averle quotate. Saluti amichevoli.
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SIMBA4
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Ciao Samsung se quelle volte che ho quotato l'E.P. ed è stato accettato vuol dire che si poteva fare, altrimenti (al di la dell'obbligo o meno) mi sarebbe stato respinto il docfa. Poi non vorrai farmi credere che una particella con subalterno (f1) è maggiormente identifcata sul posto senza misure che con misure? Tu pensa solo quando scrivi che la F1 è mq. 20, fammi capire come li ricavi sul posto quei 20 mq? con 5x4? con 4x5? con 3,5x5,71? con 3,3x6,06, e così via. Voglio dire che se non ci sono misure ogn'uno può definirla in modo un po personale (salvo come ho già detto che ci sono casi dove la definizione della F1 c'è lo stesso anche senza misure), ecco perchè qualche causa civile nasce. Un'area urbana quotata ai fabbricati è come una corrispondente F1 frazionata ai terreni, con la variante che ai terreni ci si aggancia ai fiduciali, mentre ai fabbricati a elementi altrettanto certi (si cerca di identificarli con serieta). Poi non credo sia un crimine andare anche un po oltre a quello che prevede la normativa catastale, basta che l'andare oltre sia più qualitativo e migliorativo. Poi ripeto, ogn'uno è libero di pensarla e fare come meglio crede, salvo poi ricredersi se sorgono problemi. buona giornata, Stefano
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EALFIN
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Se creo un'area urbana con tipo di frazionamento, ad esempio divido una particella rettangolare in due dove da una parte lascio il fabbricato ente urbano con corte annessa, dall'altra la sola area scoperta che censisco come area urbana, può pure succedere che solo la posizione della nuova dividente viene posizionata o meglio individuata o individuabile in futuro. Per i restanti confini, se non ho le materializzazioni, posso evitare di misurarli nel frazionamento e quindi nessun elaborato tecnico stabilirà la loro esatta posizione. Quindi riportando detta area urbana al C.F. e nell'E.P. non metto misure e quindi di fatto vi sarà in atti catastali un'area scoperta della quale, ai fini giuridici, solo una delle 4 dividenti è facilmente individuata e/o individuabile per mezzo del frazionamento approvato al terreni. Le altre 3 dividenti si trovano alla stessa condizione delle eventuali altre 3 dividenti generate solo con elaborato planimetrico ed in assenza di frazionamento al C.T. Passiamo alla considerazione che le quotature possono essere utili in casi di contenzioso. E' pur vero che una misura depositata in un archivio di un ente pubblico può essere utile in caso di contenziosi ma, siccome è una misura dichiarata unilateralmente, in sede di contenzioso io contesteri (se del caso) l'errata misura attribuita dal tecnico e del fatto che detta misura non è stata omologata dai proprietari confinanti con la porzione di particella facente capo al possessore che ha incaricato il tecnico che ha costituito l'area urbana. Per me l'individuazione di un confine ha valore giuridico ineccepibile solo se oggetto di verbale firmato da tutte le parti come richiesto dal Codice Civile. In tutti gli altri casi dette misure possono essere utili ma possono anche essere contestate e, se dimostrate come errate, il tecnico potrebbe pure essere denunciato per falso. Siccome già operiamo in campi minati con tutti i rischi che oggi la nostra professione ci riserva, io farò né più nè meno quello che la Legge mi obbliga. Con tutto rispetto di chi intende quotare gli elaborati planimetrici da presentare in allegato ai Docfa.
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SIMBA4
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Salve EALFIN, hai visionato il mio E.P. dimmi da che parte perde acqua, perché se c'è una falla vado subito a ripararlo. Con tutto il rispetto per quelli che non quotano mai ed in ogni caso un E.P.. Saluti cordiali
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bioffa69
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BRESCIA
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"SIMBA4" ha scritto: Salve EALFIN, hai visionato il mio E.P. dimmi da che parte perde acqua, perché se c'è una falla vado subito a ripararlo. Con tutto il rispetto per quelli che non quotano mai ed in ogni caso un E.P.. Saluti cordiali Ciao Stefano, personalmente mai quotate e mai mi è stato richiesto. Se la tua Agenzia accetta aree urbane quotate e se tu decidi di procedere in questo modo, bene, fermo restando che ti prendi una responsabilità non dovuta e non richiesta. Penso comunque che quoterai solo le aree che derivano interamente da un TF ai terreni, suppongo non avrai mai quotato un'area che confina con linea nera ai terreni, penso. Saluti
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SIMBA4
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Ciao Fabio mi sembra di averlo già detto, le f1 che sono già identificate con tf ai terreni non si quotano mai, a che serve? a niente sono certicate con misure del catasto terreni. Io ho quotato qualche porzione di e.p. ma con riferimenti ben certi sul posto, non credetemi uno sprovveduto (forse esagero). Il problema si pone quando trovi in mappa un bel mappalone grande, poi lo verifichi ai fabbricati ed è tutto diviso in subalterni, magari con qualche area urbana o altro di natura scoperta. Provate a riconfinare sul posto quei sub. scoperti, se vi va bene che ci siano elementi certi descritti sul posto probabilmente tutto fila liscio, ma se i sub. identificati sul e.p. sono stati disegnati solo graficamente diventa una rogna. Ecco la necessità allora di fare, in qualche caso, anche qualche quotatura, qualcuno dice che queste misure non servono a nulla, a me poco interessa, sarà il giudice a dire che validità hanno. Penso di aver esaurito l'argomento, buona giornata a tutti
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anonimo_leccese
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M'aggancio qui per non creare doppioni,..a parte che ormai son passati 5 anni e non sappiamo come è andata a finire la storia,..( quest'abitudine di non dire mai il finale ...  ) Comunque a prescindere che "rizzeri" avrebbe dovuto frazionare ai terreni in quanto parla di cessione a terzi... e questo è stato a mio parere un errore molto grave farlo solo all'urbano,..ma venendo al mio quesito ho la seguente situazione. Frazionato ai terreni lo scoperto di pertinenza di un immobile senza sub ed intestata ad unica ditta,.. con 3 derivate aree urbane che saranno cedute a terzi. Chiaramente mi rimane l'immobile con una piccola zona scoperta di pertinenza ed altre 2 zone "vuote" che saranno inserite come F1,... il mio dubbio è inerente poi l'E.P. devo redarre unico docfa con l'immobile che rimane con la stessa numerazione ma con un sub nuovo, e due costituite con i nuovi numeri di particella in F1,..però potrò fare tre E.P. separati ?..ovvero rimarrà sempre legato al numero della particella originaria,..per cui richiedendo la planimetria mi usciranno anche le altre porzioni che al futuro acquirente non interessano. Dovrei fare 3 docfa separati ? E come giustifico le nuove particelle senza inserire la soppressione di quella originaria, che chiaramente non può essere "soppressa" più di una volta,..che fa resuscita ogni volta ?  Collegamento unità afferenti ? No...non creto...
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anonimo_leccese
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Grazie mille burbe, quindi 3 dicfa separati, uno in variazione e due per nuova costruzione.
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geoalfa
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anonimo_leccese
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Mille grazie anche a te (mitico) geoalfa .
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