Ho un caso a Roma, nei pressi di Via della Vite, in cui le mappe del 1940 sono sbagliate in un un paio di punti di almeno.
Una stanza e piu lunga di almeno mezzo metro.
Altre due stanze che invece risultano essere separate sulla mappa invece sono una grossa unica stanza.
Nella mappa di un altro condomino del medesimo stabile al terzo piano manca poi completamente una stanza da bagno, Evidentemente guardando la facciata e' chiaro che il palazzo e stato costruito cosi, e che forse la torretta per lavare i panni e'presente solo sui disegni non e stata mai realizzata ed invece e stata ricavata quella stanza.
Dal sopralluogo e evidente che esse sono sempre state cosi sin dall origine e che la mappa in realta e uguale a quella dell appartamento al piano di sotto, che invece stato costruito secondo i disegni.
Forse la piantina era relativa ad una intenzione di kodifica mai realizzata, chissa!
Quali sono i limiti delle difformita' (piccole, grandi, impossibili) per poter chiedere la rettifica in una mappa del 1940 a Roma, senza dichiarare di dover fittizia, ente fare opere adesso, nel timore che le difformita possano far cadere nel rischio che il catasto supponga un abuso edilizio che in realta non c'e' mai stato, visto che sappiamo benissimo come si costruiva cento anni fa e come hanno fatto le famigerate mappe del 1940?