Io penso che tutto quello che viene prodotto in un laboratorio artigianale prima o poi debba essere venduto.
Prima di tutto ricordati che la categoria viene assegnata al locale e non all'attività temporaneamente in esso ospitata. Quindi il negozio con tre ampie vetrine sulla piazza centrale del paese se temporaneamente viene occupato da una sartoria sempre C/1 rimane.
La discriminante tra le categorie C/1 e C/3 (e di conseguenza, per locali con caratteristiche più articolate, tra D/7 e D/8 ) penso sia la proporzione tra lo spazio produttivo e lo spazio di vendita; quello dei due che è prevalente determina la categoria commerciale o artigianale dell'immobile.
Altra variante al tema sarebbe quella di poter costituire due singole unità: un C/1 per la parte commerciale ed un C/3 per la parte produttiva, sempre che le due parti presentino le caratteristiche di indipendenza e capacità di produrre un reddito autonomo indispensabili per essere considerate U.I.U..
In buona sostanza se il locale che ospita la tua atttività presenta ampi vani che per le loro caratteristiche si prestano all'utilizzo come locali produttivi ed una piccola superficie per la vendita al minuto dei prodotti realizzati, quel locale sarà senz'altro un C/3; qualora invece il tuo locale abbià tre vetrine sulla piazza centrale del paese ed ampi spazi espositivi con elevato grado di finitura ed un retro ove un'artigiano aggiusta le chiusure dei braccialetti, penso proprio tu debba censirlo come C/1.
In ultimo ladescrizione di categoriaC/3:
" C/3 - LABORATORI PER ARTI E MESTIERI. Anche quando sono costituiti da diversi tipi di costruzione, ...... e quando occupano comuni locali suscettibili di diversa destinazione ordinaria senza radicali trasformazioni ed anche non presentano le caratteristiche richieste dall'art. 10 della legge, senza tener conto dell'entità del reddito dell'industria in essi locali esercitata; officine per la riparazione di autoveicoli; impianti per lavaggio autovetture, se dotati di attrezzature semplici e, quindi, con esclusione di impianti fissi nei locali; le porzioni di stazioni di servizio adibite ad autofficine e/o autolavaggio chiuso, con idonea attrezzatura e relativa area asservita; tutti quei locali nei quali gli artigiani (p.e. i fabbri, falegnami, ecc.) provvedono alla lavorazione e trasformazione di semilavorati, in prodotti finiti. Questi locali adibiti a laboratori artigianali sono normalmente ubicati in periferia o nel corpo della città e solo eccezionalmente in località centrali.
Di regola non hanno gli adattamenti delle botteghe per la vendita, sebbene talvolta l'artigiano lavori non soltanto per commissione ma anche per la vendita diretta al
pubblico".