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comma 336 legge311/2004 |

samsung
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Ho un rompicapo. Nel 2019 il comune richiede la revisione del classamento ai sensi dell'art.1 comma 336 legge 311/2004. Viene risposto al catasto che dall'ultima variazione del 1989 l'immobile non ha subito variazioni quindi non è tenuto a modifica del classamento rimanendo A/5 Oggi il catasto fissa un sopralluogo per variare l'immobile d'ufficio. L'abitazione è oggetto di lavori edili in corso per cui si è predisposta la nuova planimetria con le variazioni apportate. (le u.i.u. in questa situazione sono due: una ha raggiunto le caratteristiche per essere servibile all'uso. l'altra ha ancora parti al rustico) Il problema che mi pongo è quello del ravvedimento operoso: in teoria nel caso di adempimento a suo tempo si sarebbe dovuto presentare la nuova DVR che però avrebbe rappresentato l'immobile invariato poniamo nel maggio del 2019, questa considerazione mi porterebbe a pagare un ravvedimento operoso di circa 172 euso dichiarando però la falsa data del maggio 2019 mentre dovrei presentare una pratica ordinaria datata oggi e quindi priva di sanzioni. Non so se sono riuscito a far capire il problema che mi pongo rimango a disposizione per chiarimenti auspicando un vostro parere. Cordiali saluti
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Latemar
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29 Agosto 2022 alle ore 22:25
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Scusa, ma che dovrebbero riscontrare i funzionari del catasto dal sopralluogo ? Che l'immobile non ha le caratteristiche di A5 alla data di oggi e che però questo è in corso di realizzazione e che verrà proceduto all'aggiornamento catastale non per l'effetto del comma 336, ma per effetto delle opere edili che si stanno svolgendo oggi, visto che è stato già dichiarato che non sono stati fatti opere che avrebbero necessitato del cambio di categoria catastale. Ho capito male ?
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samsung
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Mi sembra che hai capito bene. Il sopralluogo avverrebbe (un tempo venivano annullati a seguito di presentazione del Docfa) per realizzare essi stessi la variazione catastale attribuendo poi al proprietario gli oneri di istruzione pratica, rilievo e variazione docfa in surroga e sanzioni. Una unità si presenta già rifinita e la DVR sarebbe comunque stata presentata in questi giorni L'altra ha una parte già rifinita mentre un piano è ancora da rifinire, ma si presenterebbe lo stesso il docfa per interrompere l'attività del catasto che comunque poi emetterebbe "fattura". Pensavo effettivamente di presentare in modalità ordinaria nonostante gli avvisi ricevuti e quindi mettere la data odierna e quindi senza ravvedimento operoso. Ora l vero problema è che ormai non si riesce più a colloquiare con i funzionari i modo da chiarire questi casi particolari in tranquillità senza provocare magari futuri e antipatici contenziosi. Cordialmente
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Latemar
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Secondo me non c'è da pagare alcuna sanzione e neppure altri oneri o spese richieste dal catasto per l'attività di controllo. È importante però dichiarare a loro che l'unità terminata è utilizzabile da una data non posteriore ai trenta giorni. Informare di questo gli interessati, il direttore dei lavori etc...
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st-topos
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buongiorno non vorrei sbagliare hai una uiu A/5 in ristrutturazione (adesso divisa in due unità) e non vorresti i tecnici del agenzia? Nel corso dei lavori i tecnici dell'ufficio non devono fare accertamenti. Ovviamente devi avere in corso un titolo edilizio, non devi aver presentato l'ultimazione dei lavori da almeno 20-25 giorni........ma per porre la domanda qualcosa ti manca sicuramente.
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samsung
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"Latemar" ha scritto: Secondo me non c'è da pagare alcuna sanzione e neppure altri oneri o spese richieste dal catasto per l'attività di controllo. È importante però dichiarare a loro che l'unità terminata è utilizzabile da una data non posteriore ai trenta giorni. Informare di questo gli interessati, il direttore dei lavori etc... Si, lo penso anch'io. Stamani però parlandone in ufficio, quasi a fare l'avvocato del diavolo, mi si diceva che l'Agenzia sta continuando a trattarla come una unità che deve cambiare categoria e dopo l'avviso di quattro anni fa ti manda adesso la comunicazione che vuole accedere al fabbricato per procedere d'ufficio all'accatastamento facendo riferimento a sanzioni e oneri. Questo è Io penso di presentare una dichiarazione ordinaria e di essere nel giusto però se poi arriva la sanzione più oneri di istruttoria va affrontata e vorrei lasciare la scelta al cliente se fare ravvedimento operoso (ma non so come fare), pagare o impugnare la sanzione +oneri che dovesse arrivare in seguito. Cordiali saluti
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samsung
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"st-topos" ha scritto: buongiorno non vorrei sbagliare hai una uiu A/5 in ristrutturazione (adesso divisa in due unità) e non vorresti i tecnici del agenzia? Nel corso dei lavori i tecnici dell'ufficio non devono fare accertamenti. Ovviamente devi avere in corso un titolo edilizio, non devi aver presentato l'ultimazione dei lavori da almeno 20-25 giorni........ma per porre la domanda qualcosa ti manca sicuramente. Le pratiche sono due distinte di due persone diverse, ciascuna tratta una sola unità A/5. L'Ufficio per pregresso Avviso comma 336 ritiene, vista l'inerzia del contribuente di fare lui sopralluogo per DVR in surroga. I titoli edilizi ci sono, e non è stata ancora data la fine lavori. Non manca niente è tutto in regola però come si può leggere nella risposta a latemar vorrei mettere il cliente davanti alla scelta se affrontare la Commissione Tributaria, in caso di sconfitta pagare 1032 di sanzione + oneri e spese di giudizio, oppure ravvedersi con 172 euro anche se non sarebbe giusto per evitare le possibili rogne future. Vorrei dare al cliente la possibilità di scegliere, evitare i sopralluoghi perchè gli oneri inevitabilmente salirebbero, insomma è un po' complicato, anche perchè ormai a Catasto è diventato complicato chiarire una situazione. Cordialità
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st-topos
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Mi spiego meglio...l'ufficio, nel caso di pratiche edilizie in corso, che modificano lo stato fiscale dell'immobile non possono variare consistenza, categoria e classe. Nel tuo caso, comunichi che gli estremi dei titoli due foto e chiedi il rinvio, in attesa dei tuoi due docfa a fine lavori. Dopo loro possono fare tutto ciò che vogliono.
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Latemar
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"samsung" ha scritto: "Latemar" ha scritto: Secondo me non c'è da pagare alcuna sanzione e neppure altri oneri o spese richieste dal catasto per l'attività di controllo. È importante però dichiarare a loro che l'unità terminata è utilizzabile da una data non posteriore ai trenta giorni. Informare di questo gli interessati, il direttore dei lavori etc... Si, lo penso anch'io. Stamani però parlandone in ufficio, quasi a fare l'avvocato del diavolo, mi si diceva che l'Agenzia sta continuando a trattarla come una unità che deve cambiare categoria e dopo l'avviso di quattro anni fa ti manda adesso la comunicazione che vuole accedere al fabbricato per procedere d'ufficio all'accatastamento facendo riferimento a sanzioni e oneri. Questo è Io penso di presentare una dichiarazione ordinaria e di essere nel giusto però se poi arriva la sanzione più oneri di istruttoria va affrontata e vorrei lasciare la scelta al cliente se fare ravvedimento operoso (ma non so come fare), pagare o impugnare la sanzione +oneri che dovesse arrivare in seguito. Cordiali saluti Ma come fanno a riscontrare che la categoria non è più A5 se l'immobile è completamente trasformato ? Su quali basi ? Oltretutto hai scritto che il proprietario ha dichiarato al catasto la congruità della categoria A5 non avendo eseguito alcuna modifica, li voglio proprio vedere i funzionari catastali cosa sanzionano se non ritrovano sul posto lo stato dell'immobile come era nel 1989. Loro possono solo constatare che sono stati fatti dei lavori che hanno stravolto la situazione del 1989 e che per questo la proprietà deve provvedere al censimento del nuovo immobile entro i termini di legge.
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samsung
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"st-topos" ha scritto: Mi spiego meglio...l'ufficio, nel caso di pratiche edilizie in corso, che modificano lo stato fiscale dell'immobile non possono variare consistenza, categoria e classe. Nel tuo caso, comunichi che gli estremi dei titoli due foto e chiedi il rinvio, in attesa dei tuoi due docfa a fine lavori. Dopo loro possono fare tutto ciò che vogliono. Mi sembra ragionevole. Negli anni scorsi quando ci fu una grande quantità di 336, funzionava così. E' vero anche che per pagare un ravvedimento come se fosse il premio di una assicurazione per non avere noie future dovrei mettere una data falsa sul docfa riferita a maggio 2019. Potrei inviare email dove rispiego la trafila degli eventi. Tu vedi come corretto fare la DVR in modalità ordinaria anzichè comma 336, in fondo l'unità non era tenuta a fare DVR e la sta facendo solo per via dei lavori in esecuzione. Una precisazione: una unità è pronta per cui non ho difficoltà a presentarla con la data attuale in tipologia ordinaria senza ravvedimento. L'altra unità invece ha i lavori ancora in corso, è una abitazione su due piani con un piano già rifinito ed un piano ancora grezzo, in situazione normale si attenderebbe la fine lavori, ma il cliente vuole presentare lo stesso anche se mancano intonaci e pavimenti. Cordiali saluti
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samsung
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"Latemar" ha scritto: Ma come fanno a riscontrare che la categoria non è più A5 se l'immobile è completamente trasformato ? Su quali basi ? Oltretutto hai scritto che il proprietario ha dichiarato al catasto la congruità della categoria A5 non avendo eseguito alcuna modifica, li voglio proprio vedere i funzionari catastali cosa sanzionano se non ritrovano sul posto lo stato dell'immobile come era nel 1989. Loro possono solo constatare che sono stati fatti dei lavori che hanno stravolto la situazione del 1989 e che per questo la proprietà deve provvedere al censimento del nuovo immobile entro i termini di legge. Hai ragione da vendere. In realtà uno solo ha scritto dichiarando la conformità, l'altro no, però riteneva di non dover fare nulla, essendo il fabbricato in stato di abbandono, con il classico bagno esterno di 1 mq.
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3L
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Lecce S
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Ma come fanno a riscontrare che la categoria non è più A5 se l'immobile è completamente trasformato ? ... Su quali basi ? Mi chiederei su quali basi il Comune nel 2019 ha avanzato richiesta di aggiornamento. Che tipo di controlli possa aver eseguito prima di far partire l'accertamento. Di che documentazione è in possesso? Una controllata anche a google street ed affini che spesso reca riprese in date diverse non guasterebbe. Per il resto la situazione riportata negli elaborati progettuali degli interventi edilizi e le relative date e comunicazioni dovrebbero dare sufficienti indicazioni sulle possibilità di manovra senza incorrere in contraddizioni.
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samsung
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"3L" ha scritto:
Mi chiederei su quali basi il Comune nel 2019 ha avanzato richiesta di aggiornamento. Che tipo di controlli possa aver eseguito prima di far partire l'accertamento. Di che documentazione è in possesso? Una controllata anche a google street ed affini che spesso reca riprese in date diverse non guasterebbe. Per il resto la situazione riportata negli elaborati progettuali degli interventi edilizi e le relative date e comunicazioni dovrebbero dare sufficienti indicazioni sulle possibilità di manovra senza incorrere in contraddizioni. Secondo me il comune ha visto un elenco di unità ancora in A/5 ed ha bleffato con frasi tipo ...almeno a far data dal 2015 l'immobile non pare evidenziare le caratteristiche della categoria A/5... Che la richiesta non sia in linea con la normativa e la prassi catastale mi pare chiaro. Chiedo anche a te: ti pare corretto inviare DVR con la tipologia ordinaria (visti i lavori eseguiti oggi con regolare pratica edilizia) oppure vedresti meglio il comma 336 (che però è richiesto senza i corretti presupposti) ? Cordialmente
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3L
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Lecce S
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Non disponendo di tutte le informazioni del caso provo a dire che sicuramente è corretto inviare Variazione con tipologia ordinaria conseguente all'ultimazione dei recenti lavori edilizi. Ciò, però, non può escludere che in un passato più o meno recente non vi sia stato l'obbligo di procedere all'aggiornamento della A/5 segnalato dal Comune. Se così fosse credo che la nuova pratica non coprirebbe l'inadempienza precedente, specie se l'ufficio aveva già avviato dei controlli e contestazioni e dovesse avere elementi certi che smentiscono la permanenza delle condizioni di A/5 ad epoche precedenti. Se si sostiene "senza i corretti presupposti" e si ha certezza di ciò anche per il passato credo sarebbe un errore (per non dire un falso) presentare una Variazione richiamando la tipologia art. 1/336. Quando non ho certezze della storia del fabbricato e degli interventi che ha subito (per non avervi preso parte), la responsabilità su questo tipo di notizie e dichiarazioni, dopo le spiegazioni del caso, le lascio sempre al cliente/proprietario.
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samsung
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@ 3L Ti ringrazio per aver espresso la tua opinione articolata e competente evidenziando le criticità della pratica, significativi e interessanti anche gli interventi precedenti. Ragionevolmente anch'io ritengo che l'esistenza dei lavori in corso mi "obblighi" a presentare la DVR in tipologia ordinaria e il fatto che sia condiviso mi tranquillizza. Rientra altresì negli ipotetici sviluppi (proprio per l'avvenuto avvio del procedimento) che la procedura comma 336 possa seguire una linea parallela sfociando nella richiesta di sanzioni e oneri, soprattutto per disattenzione o fraintendimento o che l'Ufficio ritenga in buona fede corretto questo epilogo (eventualmente da impugnare). Questa è la situazione. Mi pare quindi che si possa procedere a DVR in tipologia ordinaria per entrambe con data attuale, Inviare lettera con la descrizione sommaria degli eventi dove si sottolinei e ripeta che il comma 336 non è applicabile, che possa arrestare il procedimento con rientro di sanzioni e oneri. Le circolari 10/2005 e 1/2006 chiariscono che in assenza di interventi edili nessuna variazione è richiesta dal comma 336. Rimango in attesa di ulteriori spunti di riflessione. Cordialità.
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