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Categorie catastali e stato di fatto |

Meloo
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21 Giugno 2008
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Se non sbaglio, al momento dell'accatastamento noi tecnici dobbiamo inserire il fabbricato nella categoria che rispecchia lo stato di fatto. Di conseguenza se mi chiamano per fondere 5 sub già accatastati come C2, in due sub C2, io dovrei verificare che realmente quei locali siano adibiti a magazzino. Ma se andando sul posto vedo che questi sub sono adibiti parte a negozio e parte a attivita di artigianato (C3), io debbo accatastare come C3 e come C1, non posso fondere i 5 sub in due sub c2.... VERO??? Infatti fondendo i 5 sub in due sub c2 dichiarerei il falso, mentre se dichiaro il vero (ovvero due c3 ed 1 c1) denuncerei il proprietario... Come uscirne? Grazie
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geobari
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28 Gennaio 2011
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i cambi di destinazione d'uso, prima che dichiarati in catasto, vanno regolarizzati in comune, a mezzo di permesso di costruire, ovvero a titolo oneroso. Prima di effettuare qualunque operazione catastale, sarebbe bene verificare la destinazione d'uso urbanistica e poi regolarsi di conseguenza. Prima di tutto dovresti presentare in comune una pratica di fusione di unità immobiliari, a prescindere dalla categoria da assegnare. Inoltre l'uso effettivo del bene non ha nulla a che vedere con la categoria catastale (es. se dormo in una cantina non siginifica che è un'abitazione). Secondo me, se tu effetui un cambio d'uso in catasto e non in comune commetti un falso, percui non tiene il discorso che se vedi un'attività commerciale o artigianale devi modificare la destinazione d'uso dell'immobile. Inoltre i cambi d'uso per le categorie da te citate sono subordinati al rilascio del parere igienico-sanitario, nonchè lo svolgimento dell'attività stessa. Quindi se l'incarico del committente e quello di fondere 5 C/2 e costituire 2 C/2, limitati a presentare in comune una pratica per fusione e frazionamento, con conseguente variazione catastale per fusione e frazionamento. Se poi il committente si vuol mettere in regola esponi quanto detto sopra. Ciao e buon lavoro.
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einste
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Andria
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Scusami ma non sono d'accordo sul falso. A prescindere, non mi risulta che una pratica di sanatoria, cambio d'uso ecc. avvenga senza allegare la relativa variazione catastale.
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geobari
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Questo è per effetto della L.47/85, che prevede la doppia conformità, catastale ed urbanistica. Poi e meglio pagare gli oneri per cambio d'uso che sanare. Dalle mie parti gli abusivisti vengono "violentati economicamente" con le sanatorie. Inoltre, se nei locali si svolgono attività commerciali/artigianali è d'obbligo farsi autorizzare a pena la chiusura e denuncie in caso di controlli ASL/COMUNE/NAS ecc.. Senza contare che la colpa è sempre del tecnico se qualcosa poi va storto.
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einste
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Andria
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Sono d'accordo che è meglio effettuare cambio d'uso che sanare ma è anche chiaro che se si chiede sanatoria si è sicuri del buon fine della pratica altrimenti si autodenuncia, quindi si presenterà la variazione catastale. Proprio dalla legge n.47/85 leggo: Art. 35 - Procedimento per la sanatoria 15. [12] - Il sindaco, esaminata la domanda di concessione o di autorizzazione, previ i necessari accertamenti, invita, ove lo ritenga necessario, l'interessato a produrre l'ulteriore documentazione; quindi determina in via definitiva l'importo dell'oblazione e rilascia, salvo in ogni caso il disposto dell'art. 37, la concessione o l'autorizzazione in sanatoria contestualmente alla esibizione da parte dell'interessato della ricevuta del versamento all'Erario delle somme a conguaglio, nonché della prova dell'avvenuta presentazione all'Ufficio Tecnico Erariale della documentazione necessaria ai fini dell'accatastamento [16]. Saluti
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Meloo
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21 Giugno 2008
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[quote]Inoltre l'uso effettivo del bene non ha nulla a che vedere con la categoria catastale (es. se dormo in una cantina non siginifica che è un'abitazione). Secondo me, se tu effetui un cambio d'uso in catasto e non in comune commetti un falso, percui non tiene il discorso che se vedi un'attività commerciale o artigianale devi modificare la destinazione d'uso dell'immobile. [/quote] Allora sono io che non ho capito: Fammi capire, mi chiama il vicino che ha una salumeria, mi faccio dare la autorizzazioni, dalle quali leggo: Permesso a costruire per villetta bifamiliare ad uso abitativo. Che faccio?? 1)Accatasto come salumeria? 2)Accatasto come fabbricato, mettendo magari la camera da letto dove c'è la cella frigorifera? :lol: 3) Chiedo il cambio di destinazione d'uso in sanatoria, facendo pagare tutte le multe del caso? Si evince che la 3 sia la risposta esatta. Ma la domanda è un'altra: E vero quanto sto per affermare? Se mi comporto come al punto 1 io non commetto alcun reato/infrazione, in quanto il compito come tecnico è quello di dire allo stato cosa effettivamente è presente in quell'edificio? L'infrazione l'ha commessa il proprietario in quanto si è aperto una salumeria al posto di una casa bifamiliare. Se mi comporto come al punto 2, io come tecnico STO DICHIARANDO IL FALSO ed in caso di controllo del catasto sarei denunciabile, fermo restando l'abuso da parte del proprietario. Non mi ricordo dove ho letto che il tecnico debba accatastare lo stato di fatto e non lo stato di progetto.
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bioffa69
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BRESCIA
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"Meloo" ha scritto: Se mi comporto come al punto 1 io non commetto alcun reato/infrazione, in quanto il compito come tecnico è quello di dire allo stato cosa effettivamente è presente in quell'edificio? L'infrazione l'ha commessa il proprietario in quanto si è aperto una salumeria al posto di una casa bifamiliare. ....questa e' la verita', noi dobbiamo sepre dichiarare in catasto la realta' dei luoghi. ...per geobari, il dirigente dell'agenzia, mi ha spiegato che se dopo un loro sopralluogo, dove verificano che cio' che tu hai denunciato cantina, e' in realta' utilizzato come stanza, a loro non interessa nel progetto che destinazione hai messo, loro la considerano una stanza abitabile, anche se non vi e' l'altezza.....l'unica cosa che interessa loro e' come sia utilizzato il bene...
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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"bioffa69" ha scritto: "Meloo" ha scritto: Se mi comporto come al punto 1 io non commetto alcun reato/infrazione, in quanto il compito come tecnico è quello di dire allo stato cosa effettivamente è presente in quell'edificio? L'infrazione l'ha commessa il proprietario in quanto si è aperto una salumeria al posto di una casa bifamiliare. ....questa e' la verita', noi dobbiamo sepre dichiarare in catasto la realta' dei luoghi. ...per geobari, il dirigente dell'agenzia, mi ha spiegato che se dopo un loro sopralluogo, dove verificano che cio' che tu hai denunciato cantina, e' in realta' utilizzato come stanza, a loro non interessa nel progetto che destinazione hai messo, loro la considerano una stanza abitabile, anche se non vi e' l'altezza.....l'unica cosa che interessa loro e' come sia utilizzato il bene... Per me non è proprio così. L'uso è determinato dalle proprie caratteristiche e potenzialità dell'immobile o delle sue porzioni. Se io trovo un letto in una cantina al piano interrato senza riscaldamento e all'umido, senza finestra, o in un ingresso largo 1 mt e lungo 10 mt. non li accatasto come vano intero, neanche sotto tortura o sotto sopralluogo di funzionario catastale. E' vero anche il contrario. Se trovo una stanza vuota, non utilizzata, ma che ha le caratteristiche per essere utilizzata come vano intero, così la considero, indipendentemente dall'uso che se ne fa al momento. Saluti.
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