"gege0220" ha scritto:
Salve, devo accatastare la sede dell'associazione di arbitri di calcio. Secondo voi qual'è la categoria adatta? A/10, in quanto, anche se non proprio ufficio o studio è comunque una sede privata. Oppure B/1 essendo magari luogo di ritrovo per riunioni? Oppure un'altra categoria ancora? Grazie mille.
Ciao. La discriminante dovrebbe essere ill fine di lucro. Poichè si ha che:
Associazione Italiana Arbitri. Da Wikipedia
L'Associazione Italiana Arbitri (AIA) è la settima componente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Si occupa del reclutamento, della formazione e della gestione tecnica, associativa e disciplinare degli arbitri di calcio italiani. I direttori di gara dell'AIA sono impiegati in tutti i campionati, dal settore giovanile alla serie A. ne deduco che non ha fine di lucro. Per tanto, non trovo corrispondenza nelle categorie che citi:
B/1 – COLLEGI E CONVITTI.
Educandati, ricoveri, orfanatrofi, ospizi, conventi, seminari, caserme.
A/10 – UFFICI E STUDI PRIVATI
Uffici privati open space. Dette unità immobiliari sono caratterizzate dalla
presenza di ampie superfici da attrezzare con pareti mobili, secondo le esigenza temporali dell’ufficio. Sarà però opportuno individuare la superficie del vano medio, abitualmente definita in sede di modulazione degli spazi, ed integrare opportunamente il quadro delle unità tipo.
Scuole private (Commissione tributaria Centrale sez.18.a - 14 gennaio 1977), agenzie assicurative, laboratori professionali (per esempio gabinetti medici ubicati nei piani elevati, laboratori odontotecnici, laboratori per analisi, ecc.)
Però:
B/6 – BIBLIOTECHE
Pinacoteche, musei, gallerie, accademie che non hanno sede in edifici della categoria A/9;
circoli ricreativi. Questi ultimi sono da assegnare alla categoria B/6 quando il circolo ricreativo non ha fine di lucro e, in quanto tale, è assimilabile alle unità immobiliari adibite ad attività culturali. Quando, invece, hanno fine di lucro dovranno essere dichiarati con la categoria propria dell'unità immobiliare, secondo l'uso ordinario della stessa e cioè: abitazione, magazzino, negozio, ufficio privato, ecc.