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EALFIN
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In assenza di opere non credo che il ricorso verrà accolto. Ciò perchè non è la semplice variazione d'utilizzazione che determina la variazione della categoria catastale ma sono solo le modifiche delle caratteristiche dell'immobile che possono determinare la suddetta variazione. E' chiaro che se da un piccolo locale ristorante ricavo un appartamento, a seguito di lavori di trasformazione ovvero di adeguamento, non possono impedirmi la variazione d'uso. E' anche chiaro che se eseguo modifiche al locale di categoria C/1 tale da renderlo non più utilizzabile per gli usi previsti da tale categoria, non possono impedirmi di variare la destinazione d'uso catastale. Purtroppo per sperare di vedere accettata una variazione da C/1 ad una categoria C/2 e/o C/6 occorre eseguire lavori tali da non poter permettere più l'uso per una destinazione di tipo commerciale. Vedi anche altre risposte in post simili di Geolive.
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geolander
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Quindi il cambio di destinazione d uso senza opere non é accettato dal catasto, anche se l' effettivo utilizzo è diverso dalla classamenro catastale?
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bioffa69
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BRESCIA
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Se cerchi nel forum ci sono varie discussioni, in sostanza i C/1, restano C/1. Viene considerata la potenzialità del locale, anche se la usi come deposito . Di fatto le opere di cui parlano sarebbero quelle con cui si chiude la vetrina, fino a quando esiste la vetrina che guarda su strada resterà sempre C/1, da noi sono anni che ragionano in questo modo. Saluti
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PIZZOLO
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provincia di Vibo Valentia
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Paese che vai......, qua viene accettata. Saluti
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ricky-bassotto
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NOVARA
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Mi capita più o meno la stessa cosa con una variazine catastale fatta nel 2016 e verificata con sopralluogo nel 2017 constatando la conformità della planimetria catastale e riscontrati impianti cucina e bagno ora dismessi. La variazione riguardava una uiu in A/3 con passaggio a C/2, tra l'altro in ottemperanza a quanto stabilito dal Comune che prevedeva a livello urbanistico la presenza di una sola uiu nell'area specifica. I committenti durante l'iter per l'ottenimento del PdC al fine di realizzare una nuova abitazione hanno stipulato Atto notarile con il quale si impegnavano a "modificarne la destinazione" della uiu esistente (casa vecchia) prima della richiesta di agibilità del nuovo fabbricato costruito. Ora a distanza di un anno dal rilascio dell'agibilità l'AdE ripristina la uiu abitativa variata in C/2. Pertanto ad oggi ci sono due abitazioni presenti sull'area. Proprio quello che il Comune non voleva, pena il rifiuto dell'istanza di PdC.
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george_ces
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Ma è uno scherzo ??? Quale norma vieta il cambio della destinazione d'uso catastale da C/1 a C/2 suffragata tra l'altro da una regolare pratica edilizia presentata e approvata dal Comune ? Ne ho fatte diverse, senza alcun problema.
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bioffa69
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BRESCIA
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Richiamano di fatto una circolare del 2006, che non ricordo, forse la 9, che ritiene rilevante la struttura, di fatto un negozio , resta sempre un negozio in grado di produrre quel reddito, per cui che venga usato come deposito a loro poco importa.......penso proprio che sia lo stesso caso capitato a ricky Saluti
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geolander
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La circolare che viene richiamata é la 4/2006 Saluti
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george_ces
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Scusate ma la Circ. 4/2006 parla delle categorie speciali e particolari
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geolander
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ho verificato la circolare 4/2006, credo che nel mio caso si riferiscano al capitolo 3.2, ribadendo che il classamento viene fatto in base alle carattersitiche possedute dall'immobile indipendentemente dalle autorizzazioni urbanistiche rilasciate. In pratica sostengono che nonostante il comune ha accettato la variazione in C2 loro possono classarla diversamente. saluti
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ricky-bassotto
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NOVARA
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"geolander" ha scritto: ho verificato la circolare 4/2006, credo che nel mio caso si riferiscano al capitolo 3.2, ribadendo che il classamento viene fatto in base alle carattersitiche possedute dall'immobile indipendentemente dalle autorizzazioni urbanistiche rilasciate. In pratica sostengono che nonostante il comune ha accettato la variazione in C2 loro possono classarla diversamente. saluti I miei committenti hanno stipulato addirittura atto di impegno a dismettere la vecchia abitazine avendo costruito quella nuova. La variazione catastale ottemperava gli impegni assunti dai privati nei confronti del Comune. Se anche di fronte a ciò il Catasto può fare e disfare a suo piacimento questo è un altro discorso. Se, nel mio caso specifico, le cose dovessero rimanere tali, nei confronti del Comune non sarei a posto.
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bioffa69
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BRESCIA
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ma per quello che ho capito, non ti obbligano a rifare la planimetria, per cui rimane la scheda con le destinazioni che hai segnato, deposito per esempio, mentre cambia la categoria in visura, è una rogna ma ormai funziona così. Danno lo stesso ragionamento con le B/1, se le vari, entro l'anno le cambiano in D/4, per lo stesso ragionamento, addio onlus. Saluti
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EALFIN
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Il problema e` che in tali situazioni quasi nessun contribuente e` disposto ad impugnare il riclassamento catastale. Se lo facessero in molti forse avremmo delle Sentenze che ci porterebbero ad avere piu` le idee chiare.
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geolander
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Io lo farei anche il ricorso, ma su cosa si dovrebbe basare? Cosa posso contestare al catasto?
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