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Autore Aiuto urgente e consigli categoria D/10

CESKO

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07 Novembre 2006

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 11:11

Carissimi colleghi, ho bisogno di un aiuto urgente e di un consiglio.......
Il 10 novembre 2006 ho accatatstato un fabbricato con caratteristiche a mio avviso di tipo "rurali" strutturato in questo modo:
Il Piano terra è adibito ad alloggio da parte del proprietario(imprenditore agricolo a titolo professionale), composto da cucina, bagno, e tre camere....
Il Piano seminterrato è adibito a deposito degli attrrezzi agricoli nonchè delle macchine(trattori, aratri, ecc......) con un vano interno adibito a deposito di derrate alimentari.....
Il Primo piano invece(sottotetto termico non abitabile) è adibito allo stoccaggio e alla stagionatura della frutta secca(noci, nocciole, castagne ecc.....)
Detto cio' c'è da dire, che il piano terra è comunicante sia con il piano seminterrato, che con il primo piano, a mezzo di scala interna formando così un solo corpo, l'area pertinenziale circostante il fabbricato è di mq. 2000 confinante con altri fondi(mq. 8500) sempre di proprietà dell'imprenditore agricolo a titolo professionale....
Io l'ho censita 1 anno fà come categoria D/10 con una rendita di circa €. 4.800,00........
Sapete cosa è successo? ieri 9 novembre 2007 prima che scadessero i termini secondo il disposto del DM 701/94, l'ufficio senza aver fatto opportuno sopralluogo , ha sopprresso l'immobile e la variato nel seguente modo:
Piano terra e primo piano: A/7 classe 2 12,5 Vani
Piano seminterrato: C/6 classe 3 - 223,00 mq.
Ma secondo voi lo poteva fare?
Premettendo che quando ho redatto la pratica, ho allegato di tutto di più.....
- Permesso di costruire del fabbricato rurale
- requisiti soggettivi dell'imprenditore agricolo a titolo professionale
- pagamenti ex SCAU e contributivi
- Titoli di proprietà di tutti i terreni(mq. 30000 disposti nei comuni limitrofi) in possesso dell'imprenditore....
- Atto di asservimento....
ed altri 1000 documenti che attestino i requisiti di ruralità di tutto il complesso......
Perchè l'ufficio ha agito così?
Cosa devo fare ora???? aspettare la notifica e fare un istanza in autotutela e/o ricorso alla commissione tributaria?
E se facessi un altro docfa in variazione con la causale "FUSIONE CON CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO" riproponendo il precedente accatastamento e richiedendo che la pratica vada in RP.....?
Ma che s.....tronzi......e che nervoso mi è venuto!
eppure nel quadro D del docfa avevo scritto: SI ALLEGA COPIA DEI PERMESSI A COST., ATTO DI ASSERVIMENTO DEI FONDI E ALTRA DOCUM. PREVISTA DAL D.P.R. N. 139/98 E D.L. 262/06
Colleghi consigliatemi voi, perchè sono disperato e non so come agire.....
_____________________________________________________________
Accatastamento dei fabbricati rurali
Notizie legali-fiscali
Accatastamento fabbricati rurali (dalla Rivista "Il Contadino" settembre 1997)
Dopo le ripetute proroghe, scade al 31 dicembre 1997 il termine per la richiesta di accatastamento dei fabbricati non più rurali e che non presentano i requisiti di ruralità richiesti.
Ricordiamo che agli effetti fiscali per essere considerati rurali (e quindi non produttivi di reddito autonomo rispetto a quello dei terreni) i fabbricati devono avere le seguenti caratteristiche:

Essere posseduti da proprietari e/o affittuari conduttori del terreno cui il fabbricato stesso viene dichiarato asservito (o da familiari conviventi a loro carico);
Il fabbricato deve essere utilizzato come abitazione o per funzioni strumentali all'attività agricola;
Il terreno cui il fabbricato è asservito deve essere non inferiore ad 1 ettaro e censito al catasto terreni (per le colture specializzate non inferiore a 3000 mq.) e trovarsi nel comune del fabbricato o in comuni confinanti;
Il soggetto che conduce il fondo deve conseguire un volume di affari da attività agricole superiore alla metà del suo reddito complessivo (se il dichiarante è esonerato dalla dichiarazione IVA , il volume di affari si presume di 20 milioni); per i comuni considerati montani ai sensi della legge n. 97 del 1994 il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore ad un quarto del suo reddito complessivo determinato senza far confluire in esso i trattamenti pensionistici corrisposti a seguito di attività svolta in agricoltura;
Le abitazioni accatastate come A1 o A8, ovvero aventi le caratteristiche "di lusso" descritte nel D.M. 02.08.1969 non possono comunque essere riconosciute rurali,
Nel caso di più unità immobiliari esistenti sul terreno i requisiti devono essere soddisfatti per ciascuna di esse. Le costruzioni non utilizzate che hanno gli altri requisiti previsti non si considerano produttive di reddito, se la mancata utilizzazione è autocertificata con attestazione che precisi l'assenza di allacciamento all'energia elettrica, all'acqua, al gas.
Nel caso di utilizzo di più proprietari del fabbricato rurale, i requisiti devono sussistere almeno in capo ad uno dei soggetti. Nel caso di utilizzo da parte dei componenti lo stesso nucleo familiare, la ruralità è subordinata all'ulteriore condizione che i fabbricati non superino:

i 5 vani catastali +1 vano per ogni abitante oltre il primo;
gli 80 mq. + 2° mq. per ogni abitante oltre il primo;
IL SOLE 24 ORE 28 gennaio 2000 (Angelo Busani)
AGRISOLE 4 - 10 febbraio 2000 (Franco Guazzone)
Si aggiunge un altro tassello nel complicato puzzle dell'istituzione del Catasto dei fabbricati e dell'accatastamento dei fabbricati rurali. È infatti stato pubblicato sulla "Gazzetta" del 27 gennaio 2000 il Dpr 536 del 30 dicembre 1999.
Il nuovo decreto modifica il precedente Dpr 139 del 23 marzo 1998, concernente la revisione dei criteri di accatastamento dei fabbricati rurali. Queste modifiche si articolano come segue:
1. Secondo la previgente versione dell'articolo 1, comma 1, del Dpr 139/98, per l'accatastamento delle nuove costruzioni riconosciute rurali si applicavano le disposizioni per la conservazione del Catasto dei terreni, mentre ai sensi del successivo comma 2 si disponeva che per l'accatastamento delle nuove costruzioni prive dei requisiti di ruralità ovvero delle costruzioni già censite al Catasto terreni per le quali non sussistessero i suddetti requisiti, si dovevano applicare le disposizioni per la conservazione del Catasto edilizio urbano. ora, invece, la nuova norma prescrive che ci si deve indirizzare al Catasto dei fabbricati, secondo le modalità tecniche prescritte per la formazione del Nuovo Catasto edilizio urbano dal Rdl 13 aprile 1939 n. 652, nei seguenti casi:

per l'accatastamento delle nuove costruzioni rurali;
per la variazione delle costruzioni rurali preesistenti;
per le costruzioni che, già rurali, perdano tuttavia i requisiti per il riconoscimento della ruralità.
2. Secondo la previgente versione del comma 6 dell'articolo 1 del Dpr 139/98, le disposizioni dei commi da 1 a 5 si sarebbero dovute applicare fino all'entrata in vigore di due nuove discipline: quella per la costituzione del Catasto dei fabbricati (di cui all'articolo 9, comma 1, del decreto legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994, n. 133); e quella per la qualificazione, classificazione e classamento delle unità immobiliari (di cui all'articolo 3, comma 154, della legge 23 dicembre 1996, n. 662).a tale previsione viene ora sostituita quella secondo cui fino al 31 dicembre 2000, per le costruzioni dotate dei requisiti di ruralità e non denunciate al Catasto terreni alla data dell'11 marzo 1998 (anche se preesistenti a tale data), viene consentita la presentazione delle denunce di accatastamento secondo la normativa recata dal regolamento per la conservazione del nuovo Catasto terreni. Cioè, in particolare:

mediante la denuncia di cambiamento di cui all'articolo 114 del Rd 8 dicembre 1938 n. 2153;
mediante il modulo individuato con la sigla "mod. 26" di cui al paragrafo 184 dell'Istruzione XIV emanata con il decreto ministeriale del 1° marzo 1949.
Modificando l'art. 1 comma 1 del Dpr 139/98, vengono di fatto omogeneizzate le procedure per l'accatastamento dei fabbricati rurali di nuova costruzione o variati e di quelli che hanno perduto i requisiti di ruralità che a regime dovranno essere censiti con le procedure del Catasto dei fabbricati, dotati quindi di rendita catastale, proposta dal programma Docfa, redatto da un tecnico abilitato ad operare negli atti catastali (ingegneri, geometri, architetti, dottori agronomi, periti agrari, periti edili).
Queste disposizioni non sono destinate alle sole costruzioni strumentali abitative rurali, ma anche a quelle strumentali non abitative (es. stalle, rimesse, laboratori, depositi, granai, ecc.).
I fabbricati rurali già censiti al Catasto terreni, che non hanno subito variazioni, per il momento non hanno alcun obbligo di denuncia, anche perché dovranno prossimamente essere iscritti d'ufficio, a cura dell'amministrazione, al costituendo Catasto dei fabbricati, con la qualifica di rurali, ai sensi dell'art. 9 comma 1 della legge 133/94.
Viene sancito l'orientamento dell'amministrazione del catasto, di voler attribuire la rendita "urbana" a tutti i fabbricati si che abbiano requisiti rurali, sia che li abbiano perduti, lasciando poi agli Uffici delle imposte il compito di stabilire quali edifici potranno avvalersi delle disposizioni dell'art. 39 del Dpr 22 dicembre 1986, n. 917, che prevede l'esenzione dalle imposte sui redditi degli edifici rurali. Si ripristina di fatto, l'obbligo di denuncia al catasto urbano, di tutti gli edifici rurali, a suo tempo previsto dall'art. 1, comma 5, del disegno di legge del 27 aprile 1990, convertito dalla legge 26 giugno 1990, n. 165, ma successivamente abrogato con l'art. 70 comma 4, della legge 413/91. È un provvedimento restrittivo e assai gravoso per il settore agricolo, anche per gli oneri amministrativi e professionali che la nuova norma comporta, per tacere dell'aspetto fiscale relativo all'ICI, che produrrà certo contenzioso tra Comuni e contribuenti.
A consolazione dei contribuenti proprietari di fondi rustici, resta solo il disposto del nuovo comma 6 del medesimo art. 1 del Dpr 139/98, che precede la possibilità di utilizzare le procedure di conservazione del Catasto terreni, per tutti gi edifici rurali non accatastati, ma preesistenti alla data dell'11 marzo 1998, fino al 31 dicembre 2000.

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dado48

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 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 11:30

Il problema è stato trattato ampiamente, più o meno fino alla scorsa settimana, in relazione ad un'azienda agricola con casa padronale categoria A/8.
L'abitazione dell'imprenditore agricolo deve essere considerata ed accatastata come abitazione con categoria A/ come, per esempio, è riportato sulla circolare nº 7 del 15 giugno 2007 al paragrafo 3.
Ciao e buon lavoro.

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 11:37

"dado48" ha scritto:
Il problema è stato trattato ampiamente, più o meno fino alla scorsa settimana, in relazione ad un'azienda agricola con casa padronale categoria A/8.
L'abitazione dell'imprenditore agricolo deve essere considerata ed accatastata come abitazione con categoria A/ come, per esempio, è riportato sulla circolare nº 7 del 15 giugno 2007 al paragrafo 3.
Ciao e buon lavoro.


Punto primo: io ho redatto l'accatstamento prima dell'entrata in vogore della circolare n° 7/2007...
Punto secondo: l'abitazione è comunicante sia con il piano seminterrato che col primo piano formando un solo corpo ed è accessibile dal piano seminterrato(deposito attrezzi agricoli) a mezzo della citata scala interna....
Quindi come faccio a censire l'abitazione come casa di lusso?
e poi perchè se il proprietario ha i requisiti deve pafgare l'ICI su un fabbricato rurale?
Premetto che al rilascio del permesso di costruire non ha pagato nemmeno un euro di contributo sul costo di costruzione e sugli oneri di urbanizzazione.........quindi perchè ora dovrebbe pagare l'ICI?
Grazie
ha dimenticavo......ma la circolare n° 7/2007 non parla di:
Accertamento dei fabbricati che hanno perso i requisiti per il riconoscimento della ruralità e di quelli mai dichiarati in catasto?
Il mio è un nuovo fabbricato costruito nel 2006........quindi come mi devo comportare?
Sorvoliamo il problema abitazione...........
non capisco perchè l'ufficio ha censito il seminterrato in categoria C/6 invece che in D/10..........(non osservando il paragafo 3.2 della circolare n° 7/20079
e per di più alla pagina n° 7 sempre della circolare n° 7/2007, c'è scritto:
"L’attività degli Uffici sarà quindi finalizzata, sostanzialmente, a verificare che negli immobili da accertare vengano esercitate le suddette attività. Di conseguenza gli immobili devono essere considerati in linea oggettiva strumentali all’attività agricola esercitata sul fondo e pertanto censiti nella categoria D/10"
Ma se l'ufficio non ha fatto il sopralluogo, come fà ad accertare che vengano svolte tali attività?
Io proporrei nemmeno un ricorso........ma una denuncia a quegli asini dell'AdT che non si leggono nemmeno le circolari, e mi vanno a censire un deposito per attrrezzi agricoli in categoria C/6.

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dado48

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 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 12:05

Cesko, cerca di capire:
ho fatto l'esempio dell'abitazione in A/8, non tanto perchè quella deve essere la tua categoria, ma perchè l'Ufficio pretende che le abitazioni dell'imprenditore agricolo siano inserite in una categoria "A": quello era un'altro caso.
[quote]ha dimenticavo......ma la circolare n° 7/2007 non parla di:
Accertamento dei fabbricati che hanno perso i requisiti per il riconoscimento della ruralità e di quelli mai dichiarati in catasto? [/quote]
Ora ti riporto, in parte, quanto detto al paragrafo 3 della circolare sopra citata:
L'attività degli Uffici dell'Agenzia del Territorio, nel caso di specie, sarà pertanto finalizzata:
all'esame delle dichiarazioni aventi per oggetto unità immobiliari dichiarate per la prima volta al catasto edilizio urbano, ad attribuire la categoria catastale del "gruppo A" più appropriata alla tipologia edilizia specifica e relativa classe di redditività
alla verifica delle costruzioni già censite al catasto dei terreni come "fabbricato rurale" o "porzione di fabbricato rurale" circa la persistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi per la permanenza di tale stato di accatastamento
.
La circolare predetta, emanata il 15 giugno 2007, nella premessa richiama il DL 3 ottobre 2006 nº 262, convertito nella legge 24 novembre 2006 nº 286: le circolari non sono delle leggi, servono solo a chiarire meglio quanto contenuto in quelle.
Ciao e buon lavoro.

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 12:19

"dado48" ha scritto:
Cesko, cerca di capire:
ho fatto l'esempio dell'abitazione in A/8, non tanto perchè quella deve essere la tua categoria, ma perchè l'Ufficio pretende che le abitazioni dell'imprenditore agricolo siano inserite in una categoria "A": quello era un'altro caso.
[quote]ha dimenticavo......ma la circolare n° 7/2007 non parla di:
Accertamento dei fabbricati che hanno perso i requisiti per il riconoscimento della ruralità e di quelli mai dichiarati in catasto?


Ora ti riporto, in parte, quanto detto al paragrafo 3 della circolare sopra citata:
L'attività degli Uffici dell'Agenzia del Territorio, nel caso di specie, sarà pertanto finalizzata:
all'esame delle dichiarazioni aventi per oggetto unità immobiliari dichiarate per la prima volta al catasto edilizio urbano, ad attribuire la categoria catastale del "gruppo A" più appropriata alla tipologia edilizia specifica e relativa classe di redditività
alla verifica delle costruzioni già censite al catasto dei terreni come "fabbricato rurale" o "porzione di fabbricato rurale" circa la persistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi per la permanenza di tale stato di accatastamento
.
La circolare predetta, emanata il 15 giugno 2007, nella premessa richiama il DL 3 ottobre 2006 nº 262, convertito nella legge 24 novembre 2006 nº 286: le circolari non sono delle leggi, servono solo a chiarire meglio quanto contenuto in quelle.
Ciao e buon lavoro.[/quote]
Leggendo attentamente la circolare..............concordo con te!
Ma dimmi come mi devo comportare con il piano seminterrato?

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dado48

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Terzo pianeta del Sistema Solare

 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 13:18

Probabilmente l'unica possibilità che resta è di presentare ricorso entro i 60 giorni dalla notifica dell'accertamento, scindendo il problema in due parti:
- una prima parte relativa all'abitazione, categoria, classe e numero dei vani, cercando di confutare quanto accertato (rileggendo il tuo primo intervento, mi chiedo come possono avere contato 12,5 vani ed attribuito la categoria A/7)
- una seconda parte relativa all'attività agricola con richiesta di attribuzione della categoria D/10 alla restante parte dei fabbricato e/o vani a adibiti a questo scopo.
Ciao e buon lavoro.

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 13:38

Avendo fatto chiarezza sul problema dell'abitazione, ed essendo d'accordo che potrebbe essere censita in categoria A/7......il mio dubbio e/o problema nasce sul piano seminterrato e primo piano che invece di essere censiti in categoria D/10 essendo rispettivamente:
- Piano seminterrato: custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione;
- Piano primo: conservazione dei prodotti agricoli
sono stati censiti:
- il piano seminterrato in categoria C/6
- il piano primo accorpato all'abitazione......
Quindi secondo un attenta riflessione nel complesso l'ufficio ha considerato "il fabbricato rurale e i suoi annessi agricoli" non rurale......
questo perchè il lotto dove insiste il fabbricato è di mq. 2000(lettera c) pagina 4 del paragrafo 3.1 della circolare n° 7/2007 - Superficie poderale) sorvolando la lettera f) dello stesso paragrafo(Ubicazione) e per di più la lettera g) del medesimo paragrafo(Ampiezza).....
Ora rileggendo il tutto e facendo chiarezza su quanto detto innanzi, ho letto che il Decreto Legislativo n° 557/1993( legge 23/2/1994, n. 133) all' art. 4 recita: "Fermi restando i requisiti previsti dal terzo comma, si considera rurale anche il fabbricato che non insiste sui terreni cui l'immobile è asservito, purche entrambi risultano ubicati nello stesso comune o in comuni limitrofi"
Se la matematica non è un opinione, la proprietaria possiede mq. 8500 di terreno(fondi limitrofi al lotto dove insiste il fabbricato) ma non accorpati al lotto dove è ubicato il predetto fabbricato e in più 30000 mq. di terreno ubicati nel comune limitrofo.
Detto cio' il mio dubbio o domanda è questa......
Questo fabbricato con relativi annessi agricoli, possiede i requisiti di fabbricato rurale?
Perchè l'ufficio me l'ha considerato non rurale?(cosa palese perchè concordo sul fatto dell'abitazione che vada censita in categoria A, ma non capisco perchè il piano seminterrato me l'ha censito in C/6, eppure in planimetria avevo scritto deposito attrrezzi e macchianri agricoli)?
ORA COME DOVREI AGIRE SECONDO VOI? POSSO PROTESTARE CONTRO L'UFFICIO?
Eppure come detto all'inizio, alla pratica avevo allegato tutti i titoli di proprietà del proprietario, nonchè l'atto di asservimento dei fondi che è servito per la costruzione di questo fabbricato agricolo.....
Da premettere che detto atto di asservimento comprendeva anche i terreni del comune limitrofo confinante cioè i 30000 mq., già perchè urbanisticamente visto che il mio Comune prevede l'accorpamento anche dei fondi dei comuni confinanti, ho asservito l'indice di costruzione per la costruzione del predetto fabbricato.......
Chiedo scusa di tutta questa filastrocca.....ma vorrei un aiuto per affrontare questo problema e capire se ho sbagliato io come tecnico a redigere la pratica o l'ufficio che è stato superficiale....
Cordialmente e anticipatamente ringrazio chi puo' aiutarmi

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 15:59

Rileggendo per la 10 volta la circolare n° 7/2007...........
probabilmente il classamento del mio seminterrato, potrebbe anche andare come C/6(ciò viene menzionato più volte al paragrafo 3.2 della predetta circolare), ma io sono del parere che potrebbe andare benissimo in D/10(piano seminterrato e sottotetto) perchè L'articolo 1, comma 5, del D.P.R. n° 139/98 non fà chiarezza(è un pò vago) se le costruzioni strumentali all'esercizio dell'attività possono essere ubicate o sotto(seminterrato aventi le funzioni di deposito degli attrezzi e macchinari agricoli) e/o sopra(sottotetto destinato a deposito per la conservazione e l'essicamento della frutta secca) l'abitazione o nei paraggi dell'abitazione ma parla solo di caratteristiche di destinazione e tipologiche......
8O Quali saranno tali caratteristiche?
Assodato questo, direi che il mio problema si tramuti dal punto di vista "fiscale"......ma anche qui ho trovato qualche spunto e un pò di chiarezza al paragrafo 6 della circolare n° 7/2007.......
Quindi in conclusione.....che sia C/6 o D/10 dal punto di vista fiscale il discorso non cambia, l'importante èche sussistono i requisiti di ruralità
Cordialità

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mirkogioli

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 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 16:21

Circa cinque anni fa a me è capitata una cosa simile:
Parlando con un tecnico del C.F. mi aveva fatto accampionare una abitazione in un'azienda agricola perchè abitata dal coltivatore diretto del fondo, l'azienda comprendeva l'abitazione, un ricovero macchine agricole un fienile e un ricovero animali.
Il tecnico mi prese il DOCFA, in quanto redatto secondo le indicazione he lui mi aveva dato, e addirittura mi confermo' la rendità proposta passandola come definitiva.
Una ventina di giorni dopo mi chiama per telefono il dirigente del C.F. parlandomi di alcuni problemi sulla pratica.
Vado in catasto e il dirigente mi dice che andrebbe fatta una divisione e censire in categoria A l'abitazione e in categoria D/10 il fienile e i magazzini, quando gli dissi che avevo accampionato in quel modo su indicazione del tecnico, lo chiamo e in mia presenza lo trattò come un pezzente dicendogli che la cosa era stata più e più volte chiarita.
Comunque procedetti con la divisine, ricevendo anche il ringraziamento del dirigente, in quanto l'ufficio non avrebbe potuto fare accertamento in quanto la rendita era già stata considerata definitiva dall'ufficio stesso.
Decisi di fare il secondo DOCFA a divisione perchè comunque sapevo che il coltivatore diretto non avrebbe pagato l'ici su niente di quanto accampionato.

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geosim

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 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 17:23

Allora, chiarito il fatto dell'abitazione anche se secondo me la rendita A/7 è francamente fuori luogo per una unità che è comunicante con dei magazzini ecc. metterei al massimo una A/2 di classe bassa, per quanto riguarda il magazzino al seminterrato ed al primo piano la valutazione che va fatta in sede di accatastamento per attribuirgli una categoria ordinaria di tipo C o la categoria D/10 sta soprattutto nella valutazione delle sue caratteristiche, cioè se l'unità immobiliare presenta delle caratteristiche tali da consentirne solamente un utilizzo strumentale all'attività agricola, tipo una stalla prefabbricata con tanto di sala mungitura ecc., (è solo un esempio) allora il classamento corretto è D/10, mentre se si tratta di unità che potrebbero avere anche utilizzi diversi (tipo ad esempio un magazzino posto al pianterreno del fabbricato patronale) può essere accettabile, secondo me, anche il classamento nella categoria C. In ogni caso il fatto di pagare l'ICI o altre imposte sui redditi NON DIPENDE dal classamento catastale, sia esso C/6, D/10 o altro, dipende dal possesso o meno dei requisiti di ruralità come indicati nel D.P.R. del 1998 a prescindere dal classamento catastale.
Saluti.

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CESKO

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 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 17:43

Grazie geosim.....
ora la cosa mi è ancora + chiara...
Saluti

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CESKO

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07 Novembre 2006

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 0 -  0 - Inviato: 10 Novembre 2007 alle ore 17:45

Grazie geosim.....
ora la cosa mi è ancora + chiara...
Saluti

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 22 Novembre 2007 alle ore 10:24

Cmq morale della favola..........
non solo mi hanno sopprresso la categoria D/10(cosa giusta secondo la circolare n° 7/2007) dove io concordo pienamente......., ma eseguendo il frazionamento d'ufficio, cioè dividendo il fabbricato in 2 U.I.U.(A/7 e C/6)
l'ufficio non ha potuto associare più le planimetrie(secondo me era fattibile visto che ogni planimetria stava ognuno per i fatti suoi) e alla fine l'AdT oltre la notifica della rendita, ha scritto una bella letterina dove si chiede di produrre un elaborato Docfa per l'associazione delle planimetrie(logicamente a pagamento).........
Secondo il vostro parere è corretta come procedura?
E' giusto che il committente deve pagare altri €. 100,00 + spese tecniche per un accatastamento già presentato e liquidato?
Ma la mia domanda è questa qunto cavolo gli costerà questo cavolo di accatastamento al committente?
Io ho chiesto informazioni in merito all'associazione delle planimetrie da parte dell'ufficio e mi è stato risposto che la cosa non era possibile perchè erano incapaci di procedere in merito(ma che significa?, quando ad esempio si propone un ricorso per inserimento planimetria mancante agli atti, l'ufficio dopo essere entrato in possesso delle planimetrie, le scannerizza e le firma il tecnico dell'AdT), quindi perchè nel mio caso non poteva essere eseguito lo stesso procedimento? visto che si trattava di una variazione d'ufficio?
Cordialmente

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Leccese

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 0 -  0 - Inviato: 23 Novembre 2007 alle ore 12:24

Scusate se mi intrometto nell'argomento, ma se io ho un unico corpo di fabbrica (PT+PINT) destinato a deposito e rimessa agricola per un'azienda agricola, come mi devo comportare?

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 23 Novembre 2007 alle ore 13:34

"Leccese" ha scritto:
Scusate se mi intrometto nell'argomento, ma se io ho un unico corpo di fabbrica (PT+PINT) destinato a deposito e rimessa agricola per un'azienda agricola, come mi devo comportare?


Nel tuo caso, visto che non sussiste alcuna abitazione, potrebbe andare tutto in categoria D/10(senza alcun ombra di dubbio), cmq per migliori chiarimenti ti rimando al punto 3.2 della circolare n° 7/2007

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