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Argomento: Accatastamento palazzina, nuova costruzione

Autore Risposta

totonno
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 0 -  0 - Inviato: 13 Aprile 2011 alle ore 17:16

"bioffa69" ha scritto:
...io verificherei se sull'atto c'e' scritto "seguira' identificazione catastale", se cosi' non puoi intestare tu le varie unita', serve un notaio.

...vero che facevano atti del genere, a cui non seguiva identificazione, ma non negli anni 80.... ogni tanto davvero mi chiedo se solo dalle mie parti abbiamo la "cattiva abitudine" di buttare via i soldi per questi benedetti atti di identificazione catastale.....fortunatamente non possono essere piu' redatti atti con queste diciture, cosi' tutta Italia si e' allineata in un 'unica procedura.



Salve Bioffa.
A mio parere, ha pienamente ragione Utente.
Il contratto, registrato e trascritto, è un vero e proprio atto di trasferimento di proprietà di porzioni di fabbricato al grezzo, e se pur senza identificativi catastali, ma con allegate planimetrie indicanti la consistenza e la posizione rispetto all'intero fabbricato, già individua l'immobile compravenduto e il soggetto proprietario, quindi non è possibile eseguire un'altro atto di conferma dal Notaio di quanto già trasferito dal precedente titolo.
Occorre invece regolarizzare la posizione degli immobili dal punto di vista catastale così come indica correttamente Utente e il funzionario del catasto, indicando i soggetti proprietari attuali e allegando i rispettivi rogiti in modo da giustificare la giusta ditta avente diritto da inserire in atti.

Aggiungo che non sono così certo che non si possano più fare atti di compravendita di cose future, anche se ovviamente da non consigliare e da non fare. Se non ricordo male, molto tempo fa c'è stata una discussione sul sito a tal proposito, sulla quale veniva prodotto anche un fac-simile di contratto definitivo di compravendita di immobile ancora sulla carta!!

Saluti.

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 13 Aprile 2011 alle ore 17:39

"totonno" ha scritto:
"bioffa69" ha scritto:
...io verificherei se sull'atto c'e' scritto "seguira' identificazione catastale", se cosi' non puoi intestare tu le varie unita', serve un notaio.

...vero che facevano atti del genere, a cui non seguiva identificazione, ma non negli anni 80.... ogni tanto davvero mi chiedo se solo dalle mie parti abbiamo la "cattiva abitudine" di buttare via i soldi per questi benedetti atti di identificazione catastale.....fortunatamente non possono essere piu' redatti atti con queste diciture, cosi' tutta Italia si e' allineata in un 'unica procedura.



Salve Bioffa.
A mio parere, ha pienamente ragione Utente.
Il contratto, registrato e trascritto, è un vero e proprio atto di trasferimento di proprietà di porzioni di fabbricato al grezzo, e se pur senza identificativi catastali, ma con allegate planimetrie indicanti la consistenza e la posizione rispetto all'intero fabbricato, già individua l'immobile compravenduto e il soggetto proprietario, quindi non è possibile eseguire un'altro atto di conferma dal Notaio di quanto già trasferito dal precedente titolo.



su questo sono assolutamente d'accordo, e' l'esatta descrizione di atti a cui seguira' l'identificazione catastale, in quanto appunto non identificata l'u.i.u.
..e' chiaro che i prop. sono gia' definiti, serve solo l'identificazione, da noi e' espressamente indicata in atto dal notaio la necessita di procedere all'identificazione dopo l'accatastamento. (inizio a dire "da noi", perche' mi sembra davvero che solo qui sia obbligatorio procedere cosi', anche se mi sembra strano..molto)

"totonno" ha scritto:

Occorre invece regolarizzare la posizione degli immobili dal punto di vista catastale così come indica correttamente Utente e il funzionario del catasto, indicando i soggetti proprietari attuali e allegando i rispettivi rogiti in modo da giustificare la giusta ditta avente diritto da inserire in atti.



..sono d'accordo che bisogna regolazzare la situazione catastale, ma "noi" non possiamo intestare alla ditta del rogito, se non dopo l'atto di identificazione.

...diverso il caso per atti molto piu' vecchi, mi e' capitato un atto del 1954 e parlando col responsabile dell'urbano, mi ha detto che in quel caso e' corretto procedere in tal modo ma solo perche' non era ancora istituito il catasto urbano.

"totonno" ha scritto:

Aggiungo che non sono così certo che non si possano più fare atti di compravendita di cose future, anche se ovviamente da non consigliare e da non fare. Se non ricordo male, molto tempo fa c'è stata una discussione sul sito a tal proposito, sulla quale veniva prodotto anche un fac-simile di contratto definitivo di compravendita di immobile ancora sulla carta!!

Saluti.



..sempre da noi, i notai non procedono piu' a rogiti dove le unita' trasferite non siano correttamente identificate in catasto, il che pertanto esclude la possibilita' di procedere a rogiti ai quali dovrebbe seguire un atto di identificazione, il tutto deve essere gia' identificato.

ciao

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 13 Aprile 2011 alle ore 20:09

Mi fa effetto, Bioffa69, che tu intervenga come se fossi di un'altro paese, mentre credo tu operi in territorio italiano come me. E la legge è uguale per tutti. Qui credo si stia solo discutendo se un atto di compravendita è valido già così come trascritto oppure ha bisogno di correzioni davanti al Notaio. Non è detto che tu abbia torto, anzi. E questo ai sensi delle disposizioni vigenti in tutta Italia non a seconda del luogo dove operiamo noi. Credo che anche te nella carriera professionale, come me, ti sia trovato una volta almeno davanti un atto in cui dubitavi della legittimità o meno, e la certezza della regolarità o meno l'avrai cercata nelle disposizioni di legge e normative varie o sentenze ricercate in tutta Italia, magari chiedendo consiglio a qualche Notaio con cui lavori di frequente, mica negli usi e/o consuetudini della zona dove operi. Che siamo nel far-west?

Buona serata. :wink:

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 13 Aprile 2011 alle ore 20:57

ciao totonno, devo dirti che questa notizia, fa forse piu' effetto a me....non capisco come sia possibile, ma come e' vero che per inserire un fabbricato in mappa, e' obbligatorio fare un tipo mappale e come e' vero che per presentare un docfa, devo pagare € 50,00 ad unita', qui, ma guarda che dico qui, perche' mi sembra di capire che le regole siano diverse e' solo per questo dico qui, da quando ho iniziato la professione, esistono gli atti a cui seguira' atto di identificazione catastale, ma ti assicuro che e' la procedura...e' come sopra ti ho esposto.

...nessuno qui si puo' sognare di intestare un'unita' comprata con una descrizione e con disegno, si intesta tutto all'intestatario catastale e successivamente si procede all'atto di identificazione catastale.

...l'Agenzia i Notai ed i Geometri , sanno che la procedura e' questa..

...adesso chiedo a tutti, qualcuno sa' cosa e' un atto di identificazione catastale, ed in quanto tale quando si fa' ed a cosa serve???

ciao totonno , buona serata a te

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 0 -  0 - Inviato: 13 Aprile 2011 alle ore 21:29

"bioffa69" ha scritto:


...vero che facevano atti del genere, a cui non seguiva identificazione, ma non negli anni 80....



erano atti regolarmente trascritti e registrati. devi considerare che fino all'inizio della meccanizzazione la consistenza venduta era quella descritta nell'atto notarile e integrata dai confini.

hanno smesso di farli perche' non piu' convenienti fiscalmente e, appunto, necessari di successivo rogito di conferma catastale, per l'esigenza della trascrizione nella conservatoria meccanizzata.

devi considerare che fino all'avvento della circolare 2/84 del NCEU gli identificativi catastali erano provvisori. Solo dopo quella data abbiamo cominciato a proporre i subalterni e nel caso delle nuove costruzione c'erano i modelli 55 autoallestiti.

saluti

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 14 Aprile 2011 alle ore 08:08

"utente" ha scritto:

hanno smesso di farli perche' non piu' convenienti fiscalmente e, appunto, necessari di successivo rogito di conferma catastale, per l'esigenza della trascrizione nella conservatoria meccanizzata.

saluti



..e' quello che sto' dicendo dall'inizio, l'atto e' valido al 100%, ma allo stesso deve seguire, necessariamente, rogito di identificazione catastale.

...percio' e' cosi' in tutta Italia e non solo da noi, pertanto per tornare al quesito di k_a_t_y, senza detto rogito, come fa' ad intestare le varie unita' ai vari prop.??

"utente" ha scritto:


devi considerare che fino all'avvento della circolare 2/84 del NCEU gli identificativi catastali erano provvisori. Solo dopo quella data abbiamo cominciato a proporre i subalterni e nel caso delle nuove costruzione c'erano i modelli 55 autoallestiti


..concordo, che le u.i.u. denunciate in catasto con le mitiche schede verdi millimetrate, fossero identificate con prot. o con identificativo definitivo, non cambia niente, di fatto pero', perche' ad un rogito non dovesse seguire l'identificazione, le schede dovevano essere gia' state denunciate al catasto, indifferentemente dall'identificativo.

Buon Lavoro..

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utente

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 0 -  0 - Inviato: 14 Aprile 2011 alle ore 10:11

"bioffa69" ha scritto:
"utente" ha scritto:

hanno smesso di farli perche' non piu' convenienti fiscalmente e, appunto, necessari di successivo rogito di conferma catastale, per l'esigenza della trascrizione nella conservatoria meccanizzata.

saluti



..e' quello che sto' dicendo dall'inizio, l'atto e' valido al 100%, ma allo stesso deve seguire, necessariamente, rogito di identificazione catastale.


Buon Lavoro..



fino alla meccanizzazione della conservatoria, essendo identificativo la descrizione del bene e dei confini, non necessitavano di nessun ulteriore atto notarile.

perche' si trascriveva la nota, che era un sunto del rogito, con allegata una pianta controfirmata dalle parti.

quando si e' proceduto con la meccanizzazione, per ovvi motivi, e come si vedono dalle visure in conservatoria, i beni trascritti vengono identificati dai dati catastali.

percio' e' dopo il 1985/1986 che si e' posto il problema dell'identificativo catastale.

tornando agli identificativi provvisori, protocollo, questi non erano volturabili fino al momento della subalternazione ed introduzione in atti. percio' a distanza di ormai 40 anni si trovano ancora dei palazzi, subalternati negli anni 90 con i dati dei venditori in quanto l'atto notarile riportava la scheda di registrazione e, dopo 10 anni, nessuno si e' preso l'onere di fare il collegamento tra i dati riportati nelle vecchie volture, ormai andate al macero, e quanto riportato in catasto.

saluti

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k_a_t_y

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 0 -  0 - Inviato: 14 Aprile 2011 alle ore 11:35

ok ok...si è capito che dal punto di vista diciamo così "burocratico" qualcosa non ha funzionato correttamente...ma alla fine io che faccio???provo a presentare la pratica con le copie degli atti???...e me ne preparo una con un solo intestatario????

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utente

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 0 -  0 - Inviato: 14 Aprile 2011 alle ore 13:45

"k_a_t_y" ha scritto:
ok ok...si è capito che dal punto di vista diciamo così "burocratico" qualcosa non ha funzionato correttamente...ma alla fine io che faccio???provo a presentare la pratica con le copie degli atti???...e me ne preparo una con un solo intestatario????



devi presentare una pratica Docfa unica con quattro ditte diverse rispecchiando la descrizione o la pianta allegata a rogito.

Alleghi al Docfa copia del rogito e della pianta.

l'unica cosa che devi chiarire con la tua AdT e' se vogliono anche un TM di collegamento tra la ditta denunciata a suo tempo con la ditta che denunci adesso al NCEU.

questo lo devi appurare perche' rientra tra gli usi e costumi locali.

saluti

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 14 Aprile 2011 alle ore 15:06

"utente" ha scritto:
"k_a_t_y" ha scritto:
ok ok...si è capito che dal punto di vista diciamo così "burocratico" qualcosa non ha funzionato correttamente...ma alla fine io che faccio???provo a presentare la pratica con le copie degli atti???...e me ne preparo una con un solo intestatario????



devi presentare una pratica Docfa unica con quattro ditte diverse rispecchiando la descrizione o la pianta allegata a rogito.

Alleghi al Docfa copia del rogito e della pianta.

l'unica cosa che devi chiarire con la tua AdT e' se vogliono anche un TM di collegamento tra la ditta denunciata a suo tempo con la ditta che denunci adesso al NCEU.
questo lo devi appurare perche' rientra tra gli usi e costumi locali.

saluti



Concordo.
Saluti.

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k_a_t_y

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 0 -  0 - Inviato: 19 Aprile 2011 alle ore 10:55

Fatto ...anche se la pratica non è ancora stata approvata visto che si dice "primo piano sottostrada" e non "piano seminterrato O_o (si vede che sono inesperiente)...e poi avevo la copia di "una nota dell'atto" e dice che ci vuole la copia dell'atto ,che secondo me è la stessa cosa..cmq provvederò a fare come dice lui!!!
Ho, però, una domanda...se inserisco la cantina come accessorio indiretto nn comunicante può essere venduta successivamente separatamente?
Grazie tante cmq siete stati disponibili e gentilissimi...

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vomisa

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Belluno

 0 -  0 - Inviato: 19 Aprile 2011 alle ore 11:46

"k_a_t_y" ha scritto:

se inserisco la cantina come accessorio indiretto nn comunicante può essere venduta successivamente separatamente?


NO! Se è accessorio fa parte della medesima unità immobiliare (un domani dovresti fare un docfa in variazione per la divisione della suddetta u.i.), se c'è l'intenzione di venderla accatastala con proprio subalterno.
Vedi anche:
www.geolive.org/modules.php?name=Forums&...

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k_a_t_y

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 0 -  0 - Inviato: 19 Aprile 2011 alle ore 11:52

Hai ragione...il mio cliente vuole venderla subito dopo l'accatastamento quindi l'ho inserisco come sub. in categoria c/2 così poi farò solo l'atto..grazie mille!!! e ps. nn sono pratica in qst sito e non avevo trovato "l'argomento" ... :roll:

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k_a_t_y

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 0 -  0 - Inviato: 19 Aprile 2011 alle ore 12:20

però un dubbio c'è l'ho: se tutte le altre sono cantine nn fanno problemi se qst è c/2?

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vomisa

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03 Luglio 2007

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Belluno

 0 -  0 - Inviato: 19 Aprile 2011 alle ore 12:28

No, sei tu che dichiari nel docfa com'è la situazione, l'importante è motivare in relazione tecnica il perché della tua proposta, così come l'attribuzione della categoria più consona.
Buon docfa.

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