Salve a tutti,

sono stato incaricato CTU per un'esecuzione immobiliare.

L'immobile oggetto di pignoramenti è costituito da un fabbricato ante '67, dove il debitore ha realizzato un ampliamento sulla corte privata in assenza di autorizzazioni edilizie.

Essendo tale abuso non sanabile andrò a decurtare al prezzo di stima l'importo per il ripristino dei luoghi.

Il dubbio che mi sorge, avendo tra i quesiti posti dal Giudice l'obbligo di procedere con eventuali accatastamenti, è se devo accatastarlo oppure no.

Non mi era mai capitato un caso simile, di un abuso non sanabile, di solito ho sempre provveduto ad accatastare o ad effettuare variazioni catastali ma in CTU dove vi erano delle difformità sanabili.

Buon lavoro

Ciao.

Ti indico come mi comporto io, anche sulla base delle indicazioni ricevute nel tempo dai vari Giudici.

L'immobile và senz'altro accatastato se non altro perché altrimenti non vi è la conformità catastale (oltre quella urbanistica) e poi perché, senza riferimenti catastali, al momento della vendita, l'atto non sarebbe né trascrivibile, né volturabile.

Al momento della dichiarazione al catasto, nelle relazioni indica il fatto che si tratta di una esecuzione immobiliare (riporta l'RG) e che la firma del documento la appone il CTU e non il proprietario.

Spero di essere stato esaustivo.

Un saluto.

Salve! Io mi trovo quasi nella stessa situazione, con la differenza che l'immobile abusivo e non sanabile è accatastato, ma privo di planimetria catastale. Secondo voi bisogna presentare la richiesta per la planimetria catastale? Preciso che è un immobile incompleto - mancano servizi igienici, pavimenti, etc., - riportato come a/3

Per quanto riguarda la valutazione bisogna leggre bene che cosa scrive il giudice nella nomina. Io ho letto nella nomina che, sebbene l'immobile sia abusivo e non sanabile, in caso di mancanza di atti del comine di demolizione dell'abuso, si debba procedere a una valutazione sulla base del valore d'uso con decurtazione che tenga conto della situazione