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Abbozzo |
kappa60
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26 Ottobre 2018 alle ore 07:37
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Buongiorno Il questito dovrebbe essere semplice........... chi custodisce gli abbozzi. La questione è questa, il comune ha inserito un fabbricato come immobile storico in quanto presente nelle mappe Leopoldine, inserito nelle sachede d'impianto. Da fotogrammi dell'IGV e della RAF esiste una discrepanza, nel 1943,1944 e 1954 l'immobile principale era demolito e il secondario collocato in posizione diversa dalla scheda d'impianto e spostato di circa 7 metri. Adesso il Ministero con circolare ha stabilito che sino al 31/12/1945 l'immobile può essere considerato storico mentre dal 1/1/1946 e da considerarsi contemporaneo, ma questo sembra non sufficiente al comune o comunque fanno finta di niente. Lo stabile essendo fuori dall'abitato il catasto ha emanato istruzioni circa le modalità di rilevamento, dopo il 10 gennaio 1953 volendo acquisire gli abbozzi di quanto sono stati effettuati i rilievi. La direzione del Catasto in Roma afferma di non averli e che sono presso il Catasto di Pisa competente per territorio, il Catasto di Pisa afferma di non averli e non sà dove questi sono custoditi. Qualcuno ha idea dove potrebbero essere custoditi oppure come è possibile stabilire la data di rilevamento particellare della zona........ Si ringrazia
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samsung
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Gli abbozzi, le lustrazioni ecc. sono custoditi presso l'UTE competente, se sei in provoncia di PIsa, quello di PIsa. Se PIsa afferma di non averli, ma soprattutto di non sapere dove sono custoditi mi sembra grave. L'incuria con cui gli archivi catastali vengono via via gestiti è preoccupante, anche perchè se continua così l'unico supporto che potrà dire qualcosa potrebbe essere la Wegis e noi sappiamo cosa ci si potrebbe pulire con quella roba. Sull'ultima domanda ogni comune ha una data di pubblicazione della cartografia, quindi almeno quell'informazione non puoi non ottenerla. Cordialmente
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kappa60
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26 Ottobre 2018 alle ore 07:37
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"samsung" ha scritto: Gli abbozzi, le lustrazioni ecc. sono custoditi presso l'UTE competente, se sei in provoncia di PIsa, quello di PIsa. Se PIsa afferma di non averli, ma soprattutto di non sapere dove sono custoditi mi sembra grave. L'incuria con cui gli archivi catastali vengono via via gestiti è preoccupante, anche perchè se continua così l'unico supporto che potrà dire qualcosa potrebbe essere la Wegis e noi sappiamo cosa ci si potrebbe pulire con quella roba. Sull'ultima domanda ogni comune ha una data di pubblicazione della cartografia, quindi almeno quell'informazione non puoi non ottenerla. Cordialmente Ti ringrazio della risposta... L'errore di inserimento dell'immobile nell'elenco degli stabili a valenza storica è del comune, oggi sà dell'errore che ha commesso ma non lo ammette "ci provano", e difficilmente forniranno documentazione utile. Il catasto di Pisa interpellato circa 2 anni fà per iscritto ha confermato che gli abbozzi che hanno dato origine alla mappa di impianto, non sono in loro possesso e non sanno dove siano.... vedro di tornare alla carica......... si ringrazia
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geoalfa
(GURU)
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kappa60
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26 Ottobre 2018 alle ore 07:37
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ho provato con l'archivio beniculturali di Pisa dove è possibile acquisire mappe storiche.... l'accesso avviene mediante prenotazione online da parte dei ricercatori .... probabilmente non mi ritengono ricercatore e non hanno mai risposto.. Vedo solo adesso che esiste una differenza tra l'archivio di stato e il sias che è sempre l'archivio di stato beniculturali, questi si danno tempo 30 giorni a rispondere. Bene bene bene..... da aggiornamento del sito del sias, sembrerebbe che anni 90 è giunta loro documentazione catastale da parte Agenzia delle entrate... Proveremo anche con loro, senza inviare @mail di prenotazione ma direttamente...... vediamo di ovviare alla questione che non rispondono.
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kappa60
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26 Ottobre 2018 alle ore 07:37
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Fatto altro passo avanti. Gli abbozzi di rilevamento non sono mai effettuati almeno con le indicazioni particellare del 1939 che essendo in area agricola la mappa sarebbe da attribuirsi a dopo il 1953, invece la mappa d'impianto catastale non è altro che una precedente mappa Levata 1927. Facendo un passo indietro, lo stabile è censito nell'appezzamento 437 delle Leopoldine è indicato con "Casa Colonica sodo a pastura" mentre un'altra porzione è nell'appezzamento 436, in questo viene indicato "lavorativo vitato" (coltivato a vite) nessuna indicazione sul manufatto presente nell'appezzamento. Mi viene detto che può non essere indicato in quanto per dimensioni, materiali o importanza è stato tralasciato. Di certo la parte distaccata dell'immobile principale doveva essere il ricovero del carretto, probabilmente per questo motivo non viene indicato nella specie delle proprietà della 436. Può essere verosimile la ricostruzione in quanto l'apertura di questa porzione di edificio è di 293cm nel caso come venivano indicati queste strutture ?? di certo non capanne
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