I dipendenti in agitazione viaggiano a due pratiche all'ora
--------------------------------------------------------------------------------
Giovedì 22 dicembre 2005 ore 14,25.
Entro in un Ufficio Locale dell'Agenzia delle Entrate per rinotificare un'istanza che ho già notificato a mezzo posta ma per la quale - per i tempi cronicamente lunghi di Poste Italiane peggiorati dal periodo natalizio - non ho avuto ricevuta di ritorno.
Il sistema "eliminacode" non funziona; mi si dice da lunga pezza.
Mi accomodo in coda, e quando finalmente, dopo un certo tempo arriva il mio turno, faccio per depositare le 2 (due) pratiche.
Mi viene subito detto che, a causa dello stato di agitazione (testuale) mi verrà fatta una sola pratica e poi dovrò rifare la coda.
Faccio presente che - trattandosi del medesimo soggetto - ciò farà perdere a me ed al funzionario un sacco di tempo per niente.
La cosa (naturalmente) non interessa.
Finita la prima pratica mi riaccomodo in coda e chiedo agli altri utenti se questo trattamento li porta ad esprimere solidarietà ai lavoratori. Ricevo una serie di contumelie (fortunatamente non a me rivolte) che necessiterebbero miglior fortuna, ad esempio di essere raccolte in quei bei siti di varia umanità.
Dopo un altra lunga attesa, la quale non fa che far constatare a me ed agli altri utenti che l'impegno non è proprio alacre, torno ad altro sportello per consegnare la seconda pratica.
Contesto all'impiegata il disagio, e le motivazioni che mi vengono date sono, per me incredibili: in sostanza mi viene detto che dato che l'unico modo di avere visibilità è quello di venire meno al proprio dovere, maltrattando gli utenti, le rappresentanze sindacali hanno deciso questa forma di agitazione: Assemblea (immagino retribuita) tutti i giorni dalle 9.00 alle 10.00; modalità di lavoro che esasperino l'utenza nella speranza (questa testuale) che qualcuno scriva e si faccia sentire a Roma.
Chiedo cortesemente cosa si aspettino che uno scriva a Roma, se di "calare le brache" un'altra volta o se chiedere di fare quello che il Sindaco Albertini ha fatto con i Vigili a Milano, cioè di pretendere una certa produttività come precondizione per ogni trattativa.
Finisco - e non certo per queste domande - la pratica (che in un amministrazione privata prenderebbe si e no 2-3 minuti) alle 15 e 40, non senza incontrare il Capo Area (che conosco da anni) per chiedergli se è lui ad avere dato ordine di servizio di fare una sola pratica per volta.
Mi spiega che i dipendenti sono in agitazione e che possono/devono fare una pratica ogni mezz'ora (?!) e che è una fortuna che non scioperino del tutto.
Mi permetto fargli presente che quando si sciopera (anch'io l'ho fatto) si rinuncia ad una propria remunerazione per dimostrare uno stato di disagio e per "punire" una controparte sorda. Mentre percepire regolarmente la propria remunerazione, e dare una prestazione punitiva nei confronti di soggetti che nulla possono fare mi pare tutt'altra cosa. Per la cronaca, oltre al sottoscritto (libero professionista); a due o tre collaboratrici di studio, il resto della platea dei fortunati fruitori del servizio pubblico erano anziani, lavoratori dipendenti che avevano preso un permesso per pratiche spesso legate ad errori dell'Agenzia, persone assai smarrite per tale comportamento.
Una considerazione finale: e se anche gli addetti del pronto soccorso prima o poi decidessero di protestare con "l'unico modo che hanno" magari facendo una sola prestazione ogni mezz'ora e lasciando crepare gli altri?
Giovedi 22 Dicembre 2005
Massimo Galli